Dal film alla serie TV: l’incredibile (e bellissima) storia dell’isola di Montecristo

Mariarita Persichetti, 20 Gen 2025
dal film alla serie tv: l'incredibile (e bellissima) storia dell'isola di montecristo

L’isola di Montecristo, una delle gemme più preziose dell’Arcipelago toscano resa celebre dal romanzo di Alexandre Dumas Il Conte di Montecristo, ha ispirato l’immaginazione di viaggiatori e scrittori per secoli. Con una superficie di circa 10,4 km², Montecristo è un piccolo paradiso terrestre che racconta una storia millenaria, ricca di misteri e fascino.

L’isola di Montecristo tra storia e leggende

Montecristo deve la sua fama internazionale principalmente al romanzo di Dumas, pubblicato nel 1844. Tuttavia, la sua storia risale a tempi ben più antichi. Le prime tracce di insediamenti umani risalgono all’epoca romana, quando l’isola era nota con il nome di Oglasa. In epoca medievale, Montecristo divenne un importante centro religioso con la fondazione del monastero benedettino di San Mamiliano.

Con il passare dei secoli, l’isola fu oggetto di razzie dei pirati saraceni, che contribuirono alla sua fama di luogo misterioso e pericoloso. La leggenda narra che un tesoro inestimabile sia nascosto qui, alimentando speculazioni e spedizioni esplorative fino ai giorni nostri.

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L’isola di Montecristo sullo schermo

Montecristo ha conquistato lettori e spettatori, diventando un simbolo di avventura, mistero e redenzione. Il romanzo di Alexandre Dumas, Il Conte di Montecristo (1844), ha ispirato numerose trasposizioni cinematografiche e televisive, benché gran parte di esse non siano state girate direttamente sull’isola. Ciò non ha impedito a questo luogo di diventare un’icona culturale riconosciuta a livello globale.

Il cinema ha portato il romanzo sul grande schermo fin dai primi decenni del Novecento, consolidandone il mito. Tra i più noti spiccano The Count of Monte Cristo del 1934, diretto da Rowland V. Lee, e la versione italiana del 1961 di Claude Autant-Lara, una delle più fedeli al testo originale. Nel 2002, Kevin Reynolds ha diretto un adattamento moderno che, pur concedendosi libertà narrative, ha mantenuto intatto lo spirito drammatico della storia. In questi film, l’isola di Montecristo è evocata attraverso location alternative, spesso scelte per richiamare il paesaggio selvaggio descritto da Dumas.

Anche la televisione ha reso omaggio al romanzo con miniserie di successo, come Le Comte de Monte-Cristo (1998), con Gérard Depardieu, che ha catturato il tono epico della vicenda senza girare sull’isola. La serie argentina Montecristo del 2006 ha trasportato l’intreccio in un contesto moderno, mescolando temi sociali con l’eredità del racconto.

Nel 2024 la Rai ha co-prodotto con France Télévisions una miniserie, trasmessa su Rai 1 a partire dal 13 gennaio 2025, con episodi (in totale 8) che andranno in onda per i  prossimi quattro lunedì. Con la regia del premio Oscar Bille August, la serie presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, si distingue per il suo approccio moderno al racconto. Alcuni spettatori hanno infatti già criticato l’adattamento, ritenendo che si discosti troppo dal romanzo originale di Dumas.  

Un santuario naturalistico 

Montecristo si trova a circa 63 km dalla costa toscana ed è raggiungibile solo via mare. Non esistono collegamenti regolari. Nonostante il suo potenziale scenografico, girare sull’isola è logisticamente complesso. Le severe restrizioni dovute al suo status di riserva naturale, unite alla mancanza di infrastrutture, scoraggiano produzioni cinematografiche. Tuttavia, questo isolamento ha contribuito a preservare il fascino di questo luogo, che continua a ispirare creativi di ogni genere. Oggi, l’ isola di Montecristo è una riserva naturale integrale, parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. L’accesso all’isola è rigidamente regolamentato per preservare il suo delicato ecosistema. La flora e la fauna sono uniche nel loro genere, con specie rare che trovano rifugio in questo habitat protetto.

Ogni anno, solo 1.875 visitatori sono autorizzati a sbarcare e le richieste superano di gran lunga i permessi concessi. Questo limite è imposto per garantire la conservazione dell’ambiente naturale e mantenere intatto il fragile equilibrio dell’ecosistema.

I visitatori possono partecipare  solo a 75 escursioni guidate da 25 persone massimo all’anno, organizzate dall’ente parco, che rappresentano l’unico modo per esplorare l’isola.  

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