Cosa fanno un monaco, una motocicletta e un ponte in pietra? Semplice: il borgo d’autore della Val Trebbia

Adriano Bocci, 19 Set 2024
cosa fanno un monaco, una motocicletta e un ponte in pietra? semplice: il borgo d'autore della val trebbia

Immaginati un monaco che si fa i tornanti montuosi per trovare un luogo zen, una motocicletta che va forte su lungo curve panoramiche, e un ponte di pietra che collega due sponde, resistendo a tempo, leggende e dicerie. Potrebbe essere l’inizio di una storia surreale, di una battuta, ma in realtà è quel che rende Bobbio sé stesso: uno dei Borghi più belli d’Italia, e tra i più affascinanti della Val Trebbia, vicino al monte Penice. Il protagonista qui è San Colombano, il monaco irlandese che fondò l’abbazia, dando vita a questo luogo; la moto siamo noi che ci facciamo le strade panoramiche da copertina (siamo comunque vicini al Mar Ligure) e invece il Ponte Gobbo è a tutti gli effetti il simbolo del borgo, inconfondibile e leggendario. Borgo d’autore? Sì, in pieno: ritagliatevi un weekend, che questo è una Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.

Cosa fa il monaco? Bobbio e l’Abbazia di San Colombano

bobbio, abbazia di san colombano
Bobbio, di fronte all’Abbazia di San Colombano

Bobbio ha radici molto antiche, a tutti gli effetti romane, quando la zona era abitata da liguri e celti. Tuttavia il borgo comincia a emergere davvero solo con l’arrivo di San Colombano nel 614, il monaco irlandese che spinto dalla sua missione evangelizzatrice fonda l’Abbazia di San Colombano, che non tarda a diventare tra i più importanti centri religiosi di tutta Europa. Per cosa è famosa Bobbio? Proprio per lei: nel Medioevo Bobbio cresce grazie a questa meraviglia, che ben si vanta di una delle biblioteche più grandi d’Europa piena zeppa di testi antichi, codici e manoscritti di valore indicibile.

La città diventa un centro spirituale di primo piano influenzando ben oltre l’area circostante, perché l’abbazia fece da centro di copiatura e preservazione di testi antichi. Passano i secoli e Bobbio viene passato sotto vari potenti signori, inclusi i Visconti di Milano, i Duchi di Savoia e pure i Farnese che portano a integrare il borgo dentro al Ducato di Parma e Piacenza. Dopo un po’ di decadenza in età moderna Bobbio si è tenuta l’importanza col patrimonio storico, tutt’oggi ben visibile e accessibile.

I simboli di Bobbio? Il Ponte Gobbo, il Ponte del Diavolo, e il Castello Malaspina-Dal Verme

bobbio, castello dei malaspina
Bobbio, Castello dei Malaspina-Dal Verme

Senza dubbio la prima cosa che torna in mente pensando a Bobbio è il Ponte Gobbo, conosciuto molto spesso come Ponte del Diavolo o anche come Ponte Vecchio. Architettonicamente parlando, è uno straordinario ponte di pietra che attraversa il fiume Trebbia con ben undici arcate irregolari che gli danno un aspetto unico e inconfondibile. Leggenda narra che il ponte venne costruito dal diavolo in una sola notte, in cambio della prima anima che lo avrebbe attraversato, ma… San Colombano lo prese in giro, ingannando il diavolo facendo passare un cane. Certo, non è solo questo Ponte Gobbo, perché è… beh, non lo hai riconosciuto? Ponte Gobbo è lo sfondo della Gioconda. Lì, sulla destra.

A pochi passi dal centro, su una collina che domina la città, sorge invece il Castello Malaspina-Dal Verme che è costruito nel XIV secolo dai potenti Malaspina (da Corradino) che nel tempo è stato ampliato dai Dal Verme. Ha avuto un ruolo strategico a difesa della zona e col suo torrione permette una vista panoramica da copertina sulla valle del Trebbia. Massiccio, quadrangolare, e diverse leggende che lo circondano: il punto più bello dove fare delle foto.

Tante cose da godersi: la Val Trebbia, tra film e cibo

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Albergo Ristorante Nobile (@albergoristorantenobile)

La vita culturale a Bobbio è ben legata a San Colombano, che viene celebrato a fine novembre, tra processioni religiose e celebrazioni liturgiche. Affiancaci una vita vivace che non ti aspetti e ti ritrovi in estate al Bobbio Film Festival che è fondato dal regista Marco Bellocchio, che viene dalla vicina Piacenza. Si attirano appassionati di cinema d’autore e artisti emergenti da ogni angolino d’Italia.

Ricordando che Bobbio è incastonata nella Val Trebbia, è più che naturale parlare di panorami.. sta in una delle aree naturali più incontaminate dell’Appennino settentrionale. Il Trebbia, bello limpido, è un paradiso per chi ama natura e sport all’aria aperta, tra le rive del fiume in estate e i sentieri escursionistici delle colline tutto intorno. Paesaggi verdeggianti e mozzafiato, ché il panorama si allarga fino alle cime dell’Appennino. Ovviamente il percorso più famoso è il Cammino di San Colombano, un itinerario spirituale che si ripercorre i passi del santo tra Italia e Europa, ma è comunque una valle ben indicata per chi va su due ruote, motorizzate o meno.

Parte di Bobbio però è senza dubbio la parte dell’enogastronomia. La cucina locale è ricchissima di sapori genuini e tradizionali, con piatti come pisarei e fasò, tortelli di ricotta e selvaggina cucinata con metodi antichi. Porcini e tartufi non mancano, così come la specialità di Bobbio, i maccheroni alla bobbiese, fatti con un ago. Appena arrivate però c’è l’imbarazzo della scelta: fra le cose tipiche ci sono le ciambelline salate, il salame cotto, le lumache in umido e il famoso miele della Val Trebbia.

Cosa vedere a Bobbio?

bobbio, interno della concattedrale
Bobbio, interno della Concattedrale di Santa Maria Assunta

Bobbio, con la sua storia millenaria e la sua architettura affascinante, ha un sacco di luoghi da esplorare. Ogni monumento ha un significato storico, religioso o artistico che merita di essere almeno visto. Ecco i principali luoghi che non ti puoi davvero perdere:

  • Abbazia di San Colombano. Fondata nel 614 da San Colombano (negli ultimi anni, dove morì), l’abbazia divenne rapidamente un faro della cultura medievale in Europa. Oltre a essere un centro spirituale ospitava una delle biblioteche più ricche del tempo, famosa per i suoi codici miniati e manoscritti antichi. La cripta della chiesa conserva le spoglie di San Colombano, e l’interno è decorato con affreschi di varie epoche, rendendo l’abbazia un importante sito sia religioso che culturale.

  • Ponte Gobbo (o Ponte Vecchio). Con le sue undici arcate irregolari, il Ponte Gobbo è uno dei ponti medievali più suggestivi d’Italia. Lungo 273 metri, attraversa il fiume Trebbia e collega le due sponde della città con un aspetto asimmetrico e affascinante. La sua costruzione è legata alla leggenda del diavolo, che, secondo il mito, lo avrebbe edificato in una notte. Passeggiare sul ponte è come fare un viaggio nel tempo, con la vista spettacolare sul fiume e sulle colline circostanti.

  • Castello Malaspina-Dal Verme. Sta su una collina dominante ed è di inizio Trecento: nato inizialmente dalla famiglia dei Malaspina è stato successivamente ampliato dai Dal Verme. Oltre alle funzioni difensive, il castello era un forte simbolo di potere politico. Oggi il Turista Per Caso può esplorare le sue mura, le torri e la Sala delle Marine, che conserva affreschi del XVII secolo, oltre a godere di una vista mozzafiato sulla valle.

  • Concattedrale di Santa Maria Assunta. Magnifico edificio religioso edificato a partire dal X secolo, con la facciata finita nel 1070. Lo stile romanico della cattedrale sta a braccetto con le aggiunte successive, come il campanile imponente e le decorazioni rinascimentali interne. L’abside centrale è molto ben affrescata, rappresentando scene dell’Assunzione della Vergine Maria. Si vede molto bene come Medioevo e Rinascimento si sono fusi a livello architettonico: da vedere.

  • Santuario della Madonna dell’Aiuto. Piccolo ma significativo, è un santuariuccio ben venerato dagli abitanti locali per la sua associazione con la protezione della Madonna. È un luogo di preghiera e devozione, dove sono stati raccontati vari miracoli nel corso dei secoli. La chiesetta sta nel cuore del borgo, intima e suggestiva com’è.

  • Museo dell’Abbazia. Ospitato all’interno dell’Abbazia di San Colombano e protegge reperti storici e archeologici, inclusi resti romani e longobardi. Oltre ai tesori storici però il museo mostra una collezione di dipinti e manufatti che raccontano la storia spirituale e culturale del monastero. Tra gli oggetti più curiosi c’è la Teca di Orfeo, un reperto legato a leggende antiche.

  • Museo Collezione Mazzolini. Questo museo d’arte contemporanea invece ospita una vasta collezione di opere donate da Rosa Mazzolini alla diocesi di Piacenza-Bobbio nel 2015. La collezione comprende oltre 899 opere di artisti di fama internazionale come De Chirico, Fontana e Pomodoro. Lo trovi qui.

Bobbio: come arrivare? Dove si trova? Percorso su Maps

Bobbio si trova in Emilia-Romagna, nella provincia di Piacenza, lungo la Val Trebbia. Sta a circa 40 km da Piacenzae a 90 km da Genova, ed è circondato dagli Appennini, in una zona nota come “Appennino delle quattro province” (Piacenza, Genova, Alessandria, e Pavia). Il borgo si sviluppa lungo le rive del fiume Trebbia.
 
Detto questo, per arrivare a Bobbio da Milano l’opzione più veloce è l’auto. Serve l’autostrada A1 verso Piacenza, poi esci a Piacenza Sud e segui le indicazioni per la SS45 che porta a Bobbio. Sono 130 km circa, un viaggio di poco più di un’ora e mezzo. Eventualmente con un treno puoi arrivare fino a Piacenza e poi prendere un bus. Per indicazioni dinamiche su Maps, tocca qui.


Leggi ancheLeggi gli altri diari di viaggio