Un viaggio nella memoria

Luoghi ricchi di storia vicino a Trieste
Scritto da: Ari e Roby
un viaggio nella memoria
Partenza il: 18/06/2010
Ritorno il: 20/06/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Ore 15.20 del 18 giugno 2010: partenza da Monza verso Est per questo week-end di riflessione e memoria. Non siamo in cerca di un assaggio d’estate, che in effetti non troveremo, vogliamo ascoltare il passato che attorno a noi ci parla e il cielo nuvoloso, e a tratti piovoso, ci ha aiutati ad adeguare lo spirito ai luoghi visitati. In auto sulla A4 arriviamo alla nostra prima destinazione il B&B “A casa di Paola” a Chiarano (Treviso), la casa è davvero grande, molto più simile ad un albergo, estremamente pulita e tranquilla, la nostra camera poi, con letto a baldacchino, è davvero speciale. Per cena decidiamo di spostarci ad Oderzo, un paese molto caratteristico con numerosi negozietti lungo i portici del centro storico, noi ci mangiamo una pizza al “Gambero D’Oro” e ci sistemano su di un balconcino affacciato su un piccolo corso d’acqua, davvero particolare. Sabato mattina dopo la colazione ci spostiamo in direzione Trieste e ci fermiamo al cimitero monumentale di Redipuglia realizzato per riunire le salme dei soldati caduti durante la Grande Guerra; salire le gradinate e passare davanti alle migliaia di lapidi ti fa riflettere su ciò che è stato e alla sommità è possibile visitare due piccoli musei con fotografie, documenti ed iscrizioni, il luogo è impregnato ovviamente di tristezza ma anche di forte senso della patria. Mangiamo un panino e proseguiamo la nostra strada giungendo a Trieste, prima di vedere la città però andiamo a visitare la Risiera di San Sabba. Siamo venuti a conoscenza di questo luogo leggendo un altro diario di viaggio, infatti i più non conoscono l’esistenza di questo campo di selezione e di sterminio nazista, se passate da queste parti vi consigliamo la visita perché senza dubbio è un’importante testimonianza di un passato che è doveroso ricordare, in modo che non possa ripetersi. Questo complesso di edifici è stato costruito nel 1913 per la pilatura del riso ma nel 1943, durante l’occupazione nazista, è stato trasformato in campo di prigionia e smistamento per le deportazioni in Germania, l’essicatoio per il riso poi è stato trasformato in forno crematorio. Il degrado, il tempo e l’umidità hanno in parte cancellato alcune testimonianze scritte su pareti e porte in legno da parte dei detenuti ed inoltre il forno crematorio e la ciminiera sono stati distrutti dai nazisti in fuga la notte tra il 30 aprile ed il primo maggio 1945 per eliminare le prove dei loro crimini; in ogni caso l’ambiente, i racconti, i documenti e gli oggetti esposti riescono in parte a far rivivere l’orrore e la tragedia che qui si sono consumate. San Sabba è stato dichiarato monumento nazionale nell’aprile del 1965 dall’allora Presidente della Repubblica Saragat, è aperto tutto l’anno, l’ingresso è gratuito, ed è senza dubbio un luogo indicato per le scolaresche in modo che possano toccare con mano una parte tragica della nostra storia che a volte può non sembrare reale. Sembra che la nostra vacanza possa finire qui ma abbiamo ancora Trieste da vedere e quindi ci spostiamo al Castello di Miramare che è stato la dimora dell’Arciduca Massimiliano d’Asburgo e di sua moglie Carlotta, anzi, lui l’ha fatto costruire proprio per lei. Ci mettiamo un po’ a capire come poter arrivare all’ingresso e in verità non so spiegare come alla fine ce l’abbiamo fatta…comunque parcheggiamo (non a pagamento) ed entriamo nel parco che racchiude il Castello, il parco è libero mentre l’ingresso a Miramare è di 6 euro a testa, in questo periodo c’è una mostra temporanea a tema “Il Bacio” e non posso perdermi uno dei miei quadri preferiti…naturalmente “Il Bacio” di Hayez. Abbiamo visto tante cose oggi e sono solo le 15.30, non so come sia possibile visto che di solito noi ci perdiamo in mille cose e vien subito sera, ma meglio così, in questo modo riusciamo dedicare il giusto tempo anche a questo splendido castello con i suoi ricchi interni, la sua storia e lo splendido panorama a picco sul mare. Finita la visita riusciamo anche a fare un aperitivo in uno dei chioschetti che sorgono sulla passeggiata mare e poi ci dirigiamo al B&B “La culla di Trieste”, anche questa scelta si rivela azzeccata perché il posto è pulito e molto carino e la padrona davvero cordiale. Ecco che le nubi dense che ci hanno accompagnati per tutto il giorno hanno deciso di lasciar spazio al vento e alla pioggia e non possiamo cenare ad una festa campestre che avevamo visto qui vicino, decidiamo quindi per un ristorante di antipasti di mare segnalato su un’importante guida gastronomica ma lo troviamo chiuso per ferie, cambiamo e andiamo “Al Barattolo”, il locale è pienissimo e fuori diluvia, per fortuna un tavolo si libera presto. La cena no delude ma forse il prezzo un po’ più alto di quello che ci saremmo aspettati e la descrizione sulla guida forse sopravvaluta un po’il posto. Stanchi dalle tante e diverse emozioni della giornata andiamo a dormire. Dopo un’ottima colazione salutiamo “La culla di Trieste” e ci dirigiamo in centro, oggi la pioggia e il forte vento non ci abbandonano e facciamo un giro nel centro e sul lungo mare, io non ero mai stata a Trieste ma, nonostante il freddo, mi sembra proprio il clima adatto per questa città ricca di grandi palazzi da Europa dell’Est e con la sua piazza aperta sul mare, vediamo il Caffè degli Specchi, Casa Stratti, il Palazzo del Municipio, il Palazzo Pitteri…, nei nostri giri troviamo molte targhe che ci indicano luoghi in cui importanti scrittori hanno vissuto, lavorato, studiato, scritto, facciamo anche un salto allo IAT che però non ci dà l’informazione giusta: i bagni pubblici esistono a Trieste e sono in piazza Ponterosso, comunque qui troverete un’utile piantina della città, noi siamo riusciti a trovare un parcheggio libero in una delle vie che dal mare vanno verso la città, nella zona della posta. Nel nostro girovagare abbiamo notato che moltissimi ristoranti sono chiusi e non ne capiamo il motivo, forse non si aspettano molti turisti in questo periodo ed essendo domenica i triestini mangiano a casa, comunque andiamo a fare l’aperitivo in un antico bar della città (esiste dal 1832) e poi pizza al Mascalzone Latino, una pizzeria napoletana segnalata da altri turisti per caso in cui sembra di essere in una via del centro di Napoli, la pizza è ovviamente buona e autentica ma il conto sempre un po’ salato ma si sa che Trieste è una città ricca. Oggi la giornata era dedicata a questo, un po’ di sano girovagare, quindi non visitiamo né chiese né musei e verso le 16.00 torniamo verso casa anche perché c’è l’Italia ai Mondiali da sentire alla radio…anche se sappiamo purtroppo già com’è finita!


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