Tra il Brunello e il Nobile

Da Siena a Montepulciano, passando per Montalcino
Scritto da: Mister Fix
tra il brunello e il nobile
Quanto è bella lei, tu mamma non lo sai. Lei è Siena, una città dove si riscopre la voglia di vivere, dove uscire di casa non comporta lo strangolamento di ore passate in coda, dove lo smog è un piccolo problema. Si parte da qui, dalla stradine strette intorno a Piazza del Campo, dove aver fatto colazione con un cappuccino e un dolcetto. Si scende lungo la collina e si prende la strada per Buonconvento, tra un saliscendi e un vigneto. Proprio a Buonconvento, borgo fortificato di fascino immenso, facciamo la prima sosta, ci lustriamo gli occhi con i bellissimi negozi di antiquariato, sbocconcelliamo due schegge di pecorino in una delle botteghe che sanno d’antico. Risaliamo in auto e andiamo verso Montalcino. Cominciamo a salire, piano piano per poter leggere le insegne che parlano di vini meravigliosi. Là sopra è un godimento per lo spirito, ogni edificio ti conquista. E poi arriviamo alla fortezza, da lì si domina la Val d’Orcia, ma dentro c’è anche un’enoteca che ti fa venire voglia di degustare anche se sei astemio. Pranzo in una trattoria con le mura spesse mezzo metro, poi giù verso la prossima destinazione, San Quirico d’Orcia, tra il silenzio del suo corso principale e il fascino di un parco pieno di sculture. Allacciamo le cinture, via verso Pienza. Qui ci fermiamo a dormire in un vecchio convento.

Pane caldo e formaggio fresco a colazione, un ricco caffè e una visita a Palazzo Piccolomini, residenza di nobili e di papi, secoli di storia ben raccontati da una guida che lo fa di professione ma anche oer passione. E’ ora di accoccolarsi sul sedile e di seguire dolcemente il profilo delle colline. Ci viene voglia di fermarci a ogni curva, a ogni sommità collinare. Pranzo rigorosamente in agriturismo, poi ecco Montepulciano, territiorio favoloso e nobile come indica il nome del suo vino, Qui si può perdere tutto il tempo che si vuole, qui viene voglia di fermarsi ma allo stesso tempo di risalre in auto, di rifare tutto da capo, di guidare tra i colori impareggiabili di questi posti, dove non sanno cosa sia il traffico, dove il formaggio sa di latte e non di plastica, dove il ragù viene fatto dalle mamme con gli ingredienti più naturali che ci siano, dove una bistecca è una bistecca e il prosciutto si gusta solo se è tagliato con il coltello, dove il pane non ha sale ma la vita ha un gusto incomparabile.



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