California, Arizona, Utah e Nevada on the road

Per prima cosa vorrei dire che questo viaggio è stato organizzato completamente grazie all’aiuto di Internet e senza l’ausilio di nessuna agenzia viaggi. In questo modo siamo riusciti ad organizzare un viaggio in base alle nostre esigenze e spendendo quasi la metà di quello che si spenderebbe solitamente appoggiandosi ad un’agenzia (circa...
Scritto da: pattyk
california, arizona, utah e nevada on the road
Partenza il: 06/08/2006
Ritorno il: 28/08/2006
Viaggiatori: in coppia
Per prima cosa vorrei dire che questo viaggio è stato organizzato completamente grazie all’aiuto di Internet e senza l’ausilio di nessuna agenzia viaggi. In questo modo siamo riusciti ad organizzare un viaggio in base alle nostre esigenze e spendendo quasi la metà di quello che si spenderebbe solitamente appoggiandosi ad un’agenzia (circa 6.000,00 euro in due per 3 settimane di vacanza. TUTTO MA PROPRIO TUTTO COMPRESO!!!) Tuttavia se siete le classiche persone che vogliono assolutamente dormire in hotel di lusso e mangiare al ristorante a pranzo e cena, allora non credo che questo itinerario vi possa interessare molto.

La cosa più importante di tutte: CONOSCERE DISCRETAMENTE L’INGLESE!!! In alternativa dovrete appoggiarvi ad una guida in italiano e la cosa vi costerà una cifra non indifferente pertanto se non dovete partire tra due mesi consiglio un bel corso di inglese full-immersion. Non è necessario essere madrelingua, basta solo essere in grado di comunicare quanto basta. Ovviamente meglio conoscerete la lingua, più vi gusterete il viaggio.

Un’altra fondamentale raccomandazione è il navigatore satellitare sull’auto. Riuscire ad azzeccare da soli le strade è un impresa da sensitivo. Risparmierete davvero un sacco di tempo e benzina, fidatevi.

Non mi voglio dilungare sulle attività di ogni singolo giorno pertanto sintetizzerò quello che è stato il nostro giro esprimendo le mie opinioni a riguardo.

6 agosto – Abbiategrasso-Milano-Los Angeles Partiamo dall’aereoporto di Malpensa con volo US Airways delle 9:45. Facciamo scalo a Philadelphia e arriviamo a Los Angeles alle ore 18.30 ora locale. (Tenete conto che la California è indietro di 9 ore rispetto all’Italia). Le formalità doganali vengono sbrigate appena si entra negli Stati Uniti (a Philadelphia nel nostro caso). Il tutto consiste in un breve dialogo con il funzionario doganale che vi farà alcune domande sulle motivazioni del vostro viaggio e dopo aver rilevato le vostre impronte digitali e scattato una fotografia vi lascerà andare. Ricordate che al passaggio nel metal detector vi faranno togliere anche scarpe e maglioni perciò evitate di indossare infradito se non volete camminare a piedi nudi e indossate qualcosa di leggero sotto la felpa. All’uscita del terminal arrivi dell’aeroporto di Los Angeles, raggiungiamo la fermata degli Shuttle che si trova sotto il pannello arancione dove c’è scritto Shared Ride Vans. Dopo aver comunicato agli addetti in che zona dovevamo andare e aver aspettato quasi un ora lo shuttle giusto, siamo riusciti a partire per raggiungere il nostro hotel. Il costo del biglietto per lo shuttle si aggira intorno ai 12/13 euro (noi lo abbiamo prenotato dall’Italia) e con tutta probabilità avrete da aspettare parecchio ma l’alternativa taxi è davvero molto costosa (a meno che non siate in 4 così da poter dividere la spesa).

Noi abbiamo alloggiato al “Ramada Hollywood” che si trova sulla Vermont Avenue, tra la Sunset e la Santa Monica Boulevard. Non pensate di essere in piena Hollywood, vi stupirete di scoprire quanto è grande questo quartiere!!! Tuttavia l’hotel si trova in un’ottima posizione, a due passi dalla fermata del metrò che vi porterà in centro ad Hollywood in pochissimi minuti (fermata Hollywood/Highlands). L’hotel è carino, il personale molto cordiale e la colazione davvero abbondante. Unico suggerimento: non usufruite del loro servizio navetta per spostarvi, è più costoso di quello che vi diranno e lo scoprirete quando sarà ormai troppo tardi. Meglio prendere un taxi se proprio dovete raggiungere qualche meta fuori portata dalla linea metropolitana. Vi costerà sicuramente meno!!! A tale proposito, non è vero che per girare Los Angeles ci vuole per forza la macchina, tuttavia tenete conto che non è nemmeno così facile muoversi senza. I mezzi di comunicazione non sono molti ed alcune zone sono davvero scomode da raggiungere senza l’auto, ma utilizzare i mezzi di trasporto fa parte del vivere a pieno questa immensa città. Personalmente sono contenta di averci provato, abbiamo avuto modo di fare conoscenza con le persone del posto (tra l’altro tutte cordiali e davvero gentili).

7 agosto – Los Angeles Per prima cosa è utilissimo affrontare un viaggio come questo insieme ad un ottima guida turistica. Consiglio vivamente la Guida Routard della California, una vera miniera di informazioni utilissime. Portatela sempre con voi, non vi tradirà! Iniziamo la mattinata percorrendo la Walk of Fame ad Hollywood. Ricordate che se andate in metropolitana fino alla fermata di Hollywood/Highlands ne perderete gran parte poiché è davvero lunghissima perciò attraversarla a piedi almeno all’andata potrebbe essere interessante anche se impegnativo (più o meno un’ora e mezza di cammino). Arrivati nel centro di Hollywood potrete ammirare le mille luci e colori nei quali questo posto è completamente immerso. Qui troverete il Chinese Theater ai piedi del quale vedrete tutte le firme e le impronte di moltissimi divi del cinema e della televisione, incisi nel cemento. Consiglio di capitare qui durante la settimana e all’inizio della mattinata poiché meno è la gente più facile sarà ammirare queste attrazioni e scattare fotografie. Nel fine settimana è quasi impossibile! Ci sono un infinità di agenzie che vi proporranno di fare con loro un tour di Beverly Hills e delle case dei famosi. Tenete conto che se disponete di una macchina la cosa migliore è farlo da soli dopo aver comprato la Map of the Movie Stars Home che troverete in tutti i negozietti di souvenir a Hollywood. Se non avete noleggiato l’auto pazienza, non vi resta che farvi accompagnare da questi ragazzi, ma occhio, il tour è completamente in inglese e questi pulmini non vi faranno scendere fino a fine tour perciò potrete scattare fotografie solo da dietro il finestrino. Il costo si aggira intorno ai 25/30 dollari a testa.

Noi ci siamo appoggiati a una di queste agenzie ma abbiamo rifatto il tour una seconda volta quando abbiamo ritirato la macchina prima di lasciare L.A.

Nel pomeriggio abbiamo raggiunto Long Beach con la comodissima metropolitana. Qui abbiamo mangiato per la prima volta da Bubba Gump. Cavolo, giuro che è la cosa che mi manca di più degli States!!! Comunque è un quartiere molto piacevole e di lunedì non era nemmeno troppo affollato. Se avete abbastanza tempo consiglio un giretto da queste parti. C’è persino la ruota panoramica! Rientrati al Ramada in serata filiamo dritti a letto. Siamo stanchissimi ma troppo felici. Siamo in AMERICA!!! 8 agosto – Los Angeles La giornata è stata dedicata alla visita dei parchi cinematografici di Hollywood. Per prima cosa visitiamo gli studi della Warner Bros a Burbank. Noi abbiamo prenotato dall’Italia il tour delle 8.30 che dura circa 2 ore e ¼ (per la modica cifra di $ 45,00 a testa). Siete dei patiti dei telefilm americani? Allora assolutamente non potete saltare questa tappa. Abbiamo girato attraverso i set di alcuni famosissimi telefilm come Gilmore Girls, E.R. E tanti altri ma soprattutto siamo riusciti a vedere il set del famoso Central Perk di Friends. Se come me avete amato questo telefilm, non potrebbe non essere felicissimi di sedere su uno dei divani più famosi della storia della televisione.

Il pomeriggio è dedicato ai vicini (ma non troppo) studi della Universal Pictures. Prenotando i biglietti da casa (anche qui per la modica cifra “scontata” di $ 49,00 a persona!!!) oltre a risparmiare qualcosina vi eviterete anche la lunga coda all’ingresso. Sappiate che mezza giornata non è affatto sufficiente a vedere tutte le attrazioni di questo posto pertanto l’ideale sarebbe passarci l’intera giornata. Oltre ad un tour dei diversi set cinematografici, ci sono sei attrazioni e sei spettacoli. Non siamo riusciti a vedere nemmeno uno spettacolo purtroppo ma le attrazioni le abbiamo fatte tutte e personalmente le mie preferite sono state sicuramente THE MUMMY, SHREK e RIDE BACK TO THE FUTURE. Voi però fatele tutte se potete! Per maggiori informazioni e prenotazioni questi sono i link a cui dare un occhiata: http://www2.Warnerbros.Com/vipstudiotour/ e http://themeparks.Universalstudios.Com/hollywood/website/ Per raggiungere gli studi della Warner Bros e poi quelli della Universal, abbiamo dovuto prendere il taxi ma da questi ultimi parte e arriva una navetta gratuita che li collega alla fermata della metropolitana di Universal City. E’ davvero comodissima.

9 agosto – Los Angeles La giornata di oggi è stata particolarmente impegnativa ma soddisfacente. Non ancora troppo stanchi dopo ieri, oggi ci avventuriamo a Disneyland. Tenete conto che si trova ad Anaheim in Orange County quindi non molto vicino ad Hollywood. Gli hotel propongono tour organizzati ma costano davvero un esagerazione (circa 110/120 dollari a testa). Potete raggiungere tranquillamente questo parco con i mezzi di trasporto spendendo solo 3 dollari a testa (comprensivi di andata e ritorno) oltre i 59 dollari del biglietto d’ingresso al parco. Tuttavia sappiate che la strada è lunga. Conviene partire molto presto ed informarsi sugli orari dell’ultimo autobus che parte da Disneyland. Noi da Hollywood ci abbiamo impiegato 2 ore e ½ ma non siamo per niente pentiti. Ovviamente con il tour dell’albergo ci avremmo messo molto meno. Valutate voi se vi interessa di più risparmiare tempo o denaro!!! Qui le attrazioni sono tutte fantastiche ma non posso esprimere giudizi poiché i gusti sono molto soggettivi. Tuttavia le mie preferite in assoluto sono state The Haunted Mansion e la Space Mountain. Di bello qui c’è che esiste un sistema chiamato FastPass che permette di prenotare il posto su un’attrazione in caso di code molto lunghe. Purtroppo non è possibile farne più di uno alla volta ma è comunque un ottimo modo per ottimizzare i tempi!!! In caso di necessità ci sono a disposizione dei visitatori alcuni Cast Members ai quali è possibile porre qualsiasi domanda sul parco e il modo migliore per viverlo. Anche qui una giornata non è abbastanza. L’ideale sarebbe averne a disposizione un paio per visitare anche il nuovo parco California Adventure che si trova appena fuori dall’uscita di Disneyland. Comunque se amate i parchi divertimento siete nel posto giusto. L.A. Ne è davvero piena.

10 agosto – Los Angeles – San Diego (Km.200) Nonostante la massacrante (ma stupenda) giornata di ieri, ci alziamo molto presto anche oggi e, dopo un’ultima abbondante colazione in Hotel, ci facciamo accompagnare da uno shuttle al centro Hertz dell’aeroporto. Ritiriamo la nostra Jeep 4×4 (una bellissima Ford Explorer dotata di navigatore satellitare) e ci incamminiamo in direzione San Diego. Prima però un ultimo giro panoramico a Beverly Hills e West Hollywood per ammirare con più calma il paradiso dove vivono le star.

Partiamo finalmente per San Diego in tarda mattinata. L’ideale sarebbe stato percorrere la Pacific Coast Highway fino a Dana Point e poi imboccare la San Diego Freeway. Noi erroneamente abbiamo fatto il contrario, il che non crea problemi a livello di distanze ma non ci ha permesso di ammirare la parte più bella della Pacific Coast Highway, poiché dopo Dana Point c’è molta foschia sul mare e il paesaggio non è esattamente quello che ci si aspetta dalla California!!! Comunque abbiamo fatto una breve sosta a Newport Beach ad Orange County (le case sono talmente belle da sembrare finte) e siamo arrivati a San Diego a metà pomeriggio. Dopo aver posteggiato e scaricato l’auto al nostro motel (Motel 6 – nulla di spettacolare), ci concediamo una passeggiata sul lungo mare di San Diego. Fa molto caldo e la giornata è davvero stupenda. Un sacco di gente passeggia su questo tratto e il panorama al tramonto è davvero molto suggestivo.

Dopo una cena a base di hamburger (ottimi, lo garantisco!!!), torniamo verso il nostro hotel e con l’auto raggiungiamo la Old San Diego, angolo della città dove tutto è in stile far west. Davvero molto bello da vedere, anche se con la luce del giorno sarebbe stato sicuramente molto meglio.

11 agosto – San Diego – Phoenix (Km.590) Cominciano i grandi percorsi. Tuttavia quello che pensavamo sarebbe stato uno dei tragitti più lunghi e pesanti si è rivelato quello migliore (o forse perché siamo solo all’inizio!!!) Arrangiamo una colazione fai da te in macchina e partiamo alla volta di Phoenix, Arizona. Prima di lasciare la California facciamo però una breve sosta a Palm Springs. Questa piccola cittadina è davvero caratteristica. Si tratta di una vera e propria oasi in mezzo al deserto. Il caldo è assurdo, tuttavia non mancano le aree verdi e i quartieri di lusso. Qui infatti pare che molti vip amino trascorrere le loro vacanze lontano dal caos delle grandi città come L.A. Ci fermiamo da Starbucks per un Frappuccino, tipica bevanda americana che trovate solo in questa catena di locali, e ripartiamo verso l’Arizona. Arriviamo a Tempe, vicino a Phoenix, già alle 4 del pomeriggio. Siccome il nostro bellissimo motel (Days Inn) è dotato di piscina e ci sono solo 3 persone che stanno facendo il bagno (e quando dico 3 intendo davvero 3 di numero), ne approfittiamo per rilassarci un paio d’ore con un bel bagno ed un po’ di sole. Qui il caldo è qualcosa di indescrivibile, persino l’acqua della piscina è davvero un brodo.

12 agosto – Phoenix – Grand Canyon – Monument Valley (Km.600) Sveglia presto e colazione nella hall del motel dopodichè via verso il Grand Canyon. Ci fermiamo appena prima nella caratteristica cittadina di Williams. Un consiglio, qui lo shopping per i souvenir è davvero raccomandato. La scelta è davvero vasta e i prezzi sono i più modici che abbiamo trovato in assoluto. C’è un piccolo negozietto che fa angolo sulla Route 66. Non potete sbagliare perché c’è fuori il manichino di un vecchietto seduto su una panchina che muove il braccio. Entrate a fare un giro, non ve ne pentirete! Se fate un salto anche alla vecchia stazione potreste avere la fortuna di assistere a qualche spettacolo ambientato nel vecchio west, come è successo a noi. E’ davvero molto divertente.

Ma è ora di muoversi, abbiamo le ore contate e dobbiamo ancora arrivare nel pieno del Canyon. All’ingresso del parco (dopo circa una mezz’oretta di coda, ma è agosto, è normale), acquistiamo il National Park Pass che con solo 50 $ ci permetterà di entrare in tutti gli altri parchi nazionali risparmiando una cifra considerevole. Le parole non possono descrivere tanta bellezza e tanta immensità perciò non mi dilungherò in descrizioni che tanto non renderebbero comunque l’idea. L’unica cosa che posso dire è “bisogna vederlo con i propri occhi per crederci…” Dopo alcune tappe nei diversi punti panoramici ci rimettiamo in marcia diretti alla Monument Valley. Per strada abbiamo trovato il cielo davvero nero e un po’ di pioggia (il temporale era molto più avanti) ma vedere uno spettacolo del genere in un posto così immenso dà una sensazione davvero impagabile.

Arriviamo a Kayenta, alle porte della Monument Valley nel tardo pomeriggio. Qui alloggiamo al Best Wester Wetherill Inn (decisamente buono ma molto costoso, tuttavia in quest’area la scelta è davvero limitata). Dopo un bel bagno nella piscina del motel e una bella doccia ce ne andiamo da Burger King per la cena. In America i fast food come Burger King e Mc Donald’s sono peggio che in Italia, in compenso le tavole calde li compensano alla grande.

13 agosto – Monument Valley – Springdale (Km.350) Dopo un’abbondante colazione partiamo per la Monument Valley. Attenzione, non é particolarmente segnalata. Nel dubbio, prima di lasciare il Motel, chiedete indicazioni in Reception. La strada è tutta dritta ma se non sai che direzione prendere si rischia di fare il doppio dei chilometri! Ah, che bello questo posto!!! Sembra di essere in un film di John Wayne. Abbiamo percorso l’intera valle con la nostra Jeep (attenzione è tutta strada battuta, niente asfalto). E’ qualcosa di davvero meraviglioso ma anche qui le parole non sono sufficienti a descriverla. L’unico consiglio: sarebbe meglio andarci nel pomeriggio anziché di mattina come abbiamo fatto noi. La ragione è semplice. Se volete fotografare le Three Sisters di giorno sarà alquanto complicato in quanto il sole è alle spalle dei tre giganti e le foto verrebbero molto scure. Nel pomeriggio avrete il sole alle spalle e il risultato sarà assolutamente migliore. Comunque con una buona macchina fotografica è possibile ottenere risultati discreti anche a inizio giornata.

Lasciamo il parco e ci inoltriamo nello stato dello Utah. Qui ci fermiamo a visitare la città di Page e un piccolo scorcio mozzafiato del Lake Powell. Prima di lasciare questa zona facciamo una sosta non programmata all’Antelope Canyon, un canyon scavato dalla forza dell’acqua che ha creato fantastici giochi di forme e colori nella montagna. Merita sicuramente di essere visto. Purtroppo l’ingresso in questo parco non è incluso nel National Park Pass e il costo è di 6 $ per l’ingresso e 15 $ per il tour (entrambi i costi sono per persona!!!). Tuttavia la soddisfazione a mio dire compensa l’esborso. Attenzione perché l’Antelope è diviso in due zone, la alta e la bassa. Quella in questione è la bassa mentre dalla alta potrete ammirare il Lake Powell e l’ingresso è compreso nel vostro Pass.

Partiamo infine alla volta di Springdale e visitiamo una piccola parte dello Zion Park. Soggiorniamo appena fuori dal parco al Best Western Zion Park Inn. Il motel non è male ma è molto caro e non c’è nemmeno la colazione inclusa. Sconsiglio il ristorante appena fuori, convenzionato con il motel. E’ il posto dove abbiamo mangiato peggio e dove abbiamo speso di più! 14 agosto – Springdale – Bryce Canyon – Las Vegas (Km.534) E’ arrivato il momento di spostarsi in Nevada. Prima però facciamo una leggera deviazione verso il Bryce Canyon. Ci fermiamo ad ammirare gli spettacolari hoodoos, migliaia di guglie, pinnacoli e labirinti colorati creati dall’escursione termica. Riusciamo persino ad avere abbastanza tempo per un po’ di trekking giù per questi pittoreschi percorsi e nel primo pomeriggio ci rimettiamo in viaggio alla volta del Silver State. Arriviamo a Las Vegas nel tardo pomeriggio e dedichiamo la serata alla perlustrazione del nostro Hotel, il “Circus Circus”. A tal proposito vorrei spendere due parole. Innanzittutto a Las Vegas tutti gli hotel sono davvero molto lussuosi, almeno al primo sguardo. Per quanto riguarda il nostro in particolare è molto caratteristico e divertente, è persino dotato di un parco dei divertimento privato al suo interno. Tuttavia le camere non sono esattamente uno splendore e i condizionatori sono talmente rumorosi che di notte pur di riuscire a dormire ho preferito morire di caldo (la temperatura esterna è qualcosa di sconvolgente, anche la notte). Tuttavia se non avete grandi pretese e volete solo una camera per dormire senza spendere una fortuna, questo hotel potrebbe fare al caso vostro. Uno dei motivi per i quali tuttavia non lo consiglierei, sono le dimensioni. Questo hotel è davvero gigante (mi pare che abbia circa 5000 camere). Tale immensità vi comporterà una coda al check-in che non dimenticherete mai!!! In ogni caso tutti gli hotel di questa città sono enormi perciò tenete conto di questo rischio. Personalmente quando tornerò a Las Vegas ho già deciso che alloggerò in Motel, è decisamente più sbrigativo!!! Mangiamo una pizza (che ricorda molto le Big America surgelate che si trovano al supermercato) in uno dei locali all’interno dell’hotel. La cena comunque non è delle peggiori e con circa 20 dollari ci siamo riempiti tutti e due lo stomaco in abbondanza. Un giro di sloth machine per tentare la fortuna e poi dritti a letto.

15 agosto – Las Vegas Ferragosto a Las Vegas! Decisamente niente male! Lasciamo l’hotel verso le 9 del mattino e ci incamminiamo lungo l’infinita Strip. Quest’ultima è disseminata oltre che di un’infinità di negozi di souvenir e abbigliamento, anche di moltissimi hotel a tema. Quelli che ci sono rimasti particolarmente impressi per bellezza e particolarità nei dettagli sono stati sicuramente il Venetian ed il New York-New York. Anche tutti gli altri comunque meritavano davvero di essere visti. Il lusso che viene ostentato in questo angolo di deserto è qualcosa di davvero inaspettato. Tutti immaginiamo le mille luci e i colori di Las Vegas ma vi assicuro che vederla dal vivo è tutta un’altra storia. Dopo 9 lunghe ore di camminata lungo la Strip, entrando e uscendo da quasi ogni singolo hotel rientriamo al Circus Circus per la cena. Stasera ci diamo al famoso Prime Rib, pubblicizzato ovunque e che qui è in offerta a soli 9,99 dollari. Stavolta sì che abbiamo mangiato bene. Subito dopo prendiamo l’auto (i piedi non reggono più) e torniamo nel centro di Las Vegas per ammirare la città di notte con tutta la sua frenesia e i suoi spettacoli. Caspita è proprio vero che questa città è sveglia 24 ore su 24.

16 agosto – Las Vegas – Ridgecrest (Km.385) E’ arrivato il grande giorno! Un po’ in ansia ci avventuriamo verso la decantata Death Valley! Con il serbatoio pieno e acqua da bere in abbondanza ci accingiamo ad attraversare questa valle e, mentre l’attraversiamo, ringrazio il cielo di non essermi fatta spaventare troppo dal suo tetro nome al punto di non vederla. Infatti questo posto è una delle cose più affascinanti che mi sia mai capitato di vedere. Se non fosse che l’abbiamo attraversata di giorno avrei pensato di essere finita sulla luna anche se appena scendi dalla macchina ti sembra di essere davanti ad un phon acceso alla massima potenza. Assicuratevi che nel radiatore ci sia abbastanza acqua e no fate surriscaldare troppo il motore. Noi non abbiamo avuto alcun problema ma è sempre meglio essere preparati ad ogni evenienza. Tra i vari punti d’osservazione dal quale ammirare il paesaggio raccomando caldamente Dante’s View. La strada è lunga e tortuosa e bisogna rifarla anche per tornare indietro ma quello che vedrete da lassù vi farà dimenticare la fatica appena affrontata. Si può ammirare l’intera valle dall’altro a 360°. Un panorama indescrivibile, credetemi.

Usciamo dalla Death Valley abbastanza presto e riusciamo a raggiungere la cittadina di Ridgecrest dove alloggiamo al Vagabond Inn. Siamo di nuovo in California! Il motel non è uno dei migliori che ci siano capitati ma è pulito e confortevole. Non avrei problemi a tornarci di nuovo anche se la prima colazione è davvero triste.

17 agosto – Ridgecrest – Sequoia National Park – Yosemite National Park (Km.560) Lasciamo Ridgecrest per raggiungere il Sequoia National Park dove arriviamo in tarda mattinata. Una volta entrati nella Giant Forest andiamo ovviamente ad ammirare l’imponente General Sherman Tree che con i suoi 31 metri di circonferenza e 84 metri di altezza è uno degli alberi più grandi del mondo. Pensate che la sua età è stimata tra i 2300 e i 2700 anni. Comunque è impossibile immortalarlo tutto in una fotografia senza l’aiuto di un grandangolo per la vostra macchina fotografica.

Nel pomeriggio ci rimettiamo in marcia e raggiungiamo Mariposa dove alloggiamo al Best Value Mariposa Lodge, motel piccolo e molto carino collocato all’interno di questa piccola e caratteristica cittadina. Sembra ogni volta di essere in un film degli indiani. E’ davvero molto suggestivo.

18 agosto – Yosemite N.P. – San Francisco (Km.270) Mattinata dedicata alla visita dello Yosemite National Park, o meglio ad una piccolissima parte di esso. In realtà siamo riusciti a vedere ancora meno del previsto in quanto una volta arrivati all’entrata est del parco ci è stato detto che l’entrata era chiusa per una frana perciò abbiamo dovuto rifare tutto il giro fino all’entrata sud riuscendo ad arrivare nel parco solo intorno alle 11. Purtroppo oltre l’Half Dome al Glacier Point e alcune panoramiche cascate lungo la strada all’interno del parco, non siamo riusciti a vedere di più. Se amate i paesaggi di montagna e il trekking sicuramente questo posto merita di essere visto almeno in un paio di giorni. Purtroppo il giro in mezzo alla natura è ormai giunto al termine. Dobbiamo lasciare lo Yosemite National Park ed essere a San Francisco prima di cena. Ancora prima di entrare in questa città ho già le mani nei capelli. Il traffico inizia ancora prima di riuscire a salire sul Bay Bridge. E’ davvero spaventoso. Procediamo a passo di formica e quando finalmente riusciamo ad arrivare in città il traffico è talmente intenso che alla fine decidiamo di lasciare la macchina in un parcheggio a pagamento non lontano dal nostro hotel, scaricare i bagagli e riprendere la macchina per portarla in aeroporto. Dopo aver riconsegnato l’auto al centro Hertz prendiamo la linea blu dell’Air Train (metro leggera) per raggiungere l’aeroporto e da qui prendiamo un’altra metropolitana sopraelevata che ferma a due passi dal nostro albergo, lo Stratford Hotel. Purtroppo arriviamo talmente tardi (circa le 10) che i nostri amici americani Valerie e Ray sono già usciti per cena. Ne approfittiamo per un veloce panino da Burger King (qualità alquanto scadente) e finalmente riusciamo ad incontrare i nostri amici in hotel intorno alle 10.30. Passiamo il resto della serata a chiacchierare e finalmente verso l’una di notte riusciamo ad appoggiare la testa sul cuscino. Oggi, per la prima volta, siamo davvero distrutti. 19 agosto – San Francisco Ci alziamo abbastanza presto e facciamo colazione con i nostri amici. Verso le 9 usciamo tutti e 4 insieme. Ray ha preparato un itinerario della città e dietro a lui ci avventuriamo ad ammirarne i tratti sia occidentali che orientali che la contraddistinguono. Purtroppo la città è avvolta nella nebbia (cosa assolutamente normale in questa anomala città della California. Inoltre il freddo è qualcosa a cui non eravamo preparati. Fortuna che almeno non piove.

Dal nostro hotel passeggiamo per le vie della città, attraversiamo l’ondeggiante e colorata Lombard Street, i quartieri di North Beach e Telegraph Hill, fino a raggiungere il Golden Gate Park all’interno del quale vistiamo il Giardino Botanico e il Japanese Garden dove ci sediamo a gustare un buon thè giapponese insieme a qualche biscotto della fortuna (avete presente quelli a forma di tortellino che quando li spacchi in due hanno dentro un messaggio scritto su di un bigliettino???).

Dopo 12 ore passate camminando e chiacchierando torniamo in albergo per rinfrescarci e usciamo a mangiare. Entriamo in una specie di tavola calda che si trova proprio di fronte allo Stratford. Sembra di essere entrati da Arnold’s, il famoso locale del telefilm Happy Days. Davvero suggestivo! Dopo un’abbondante cena a base di hamburger, patatine e altre tipiche prelibatezze americane ci congediamo dai nostri amici per andare a farci una bella dormita rigenerante.

20 agosto – San Francisco Ultima bellissima giornata a San Francisco. Raggiungiamo il Pier 99 utilizzando per un tratto il Cable Car, caratteristico mezzo di trasporto tipico di questa città. Alle 9.30 parte il nostro battello per la visita guidata ad Alcatraz. Il vento è forte e il freddo davvero insopportabile (forse perché ci siamo ormai abituati alle calde temperature del resto della California). La visita si rivela molto interessante ed angosciante allo stesso tempo. In fondo siamo pur sempre in una delle carceri più famose della storia. Guardandoci intorno, sia dentro che fuori la struttura, riusciamo finalmente a capire perché era così impossibile riuscire a scappare da quella trappola. Terminata la visita rientramo al molo e dedichiamo il resto del pomeriggio alla visita del Fisherman’s Wharf, famosa “trappola” per i turisti, dove ammiriamo tutti i negozi e le bancarelle disseminate ovunque, ricche di souvenir e leccornie. Siamo inebriati dai profumi della cioccolata di Ghirardelli e non ci lasciamo scappare l’occasione di assaggiare delle ciliegie grosse come albicocche. Buonissime!!! Per il pranzo andiamo ovviamente da Bubba Gump’s dove grazie alla presenza dei nostri due amici madre lingua riusciamo a mangiare delle prelibatezze di pesce e non solo, di cui serbo ancora un meraviglioso ricordo.

Nel frattempo è uscito il sole e la temperatura e piacevolmente salita. Ci diamo al folle shopping e ci fermiamo ad osservare i bellissimi ragazzi afro-americani che si esibiscono in scatenate Break-Dance lungo la strada.

Ci concediamo la nostra ultima cena a San Francisco alla Cheesecake Factory, appena dietro il nostro hotel. Ray và avanti a prendere il posto. Bisogna fare la coda anche qui perché è veramente imballato, ma ne vale la pena. Il locale è davvero chic e la cena ottima. Per festeggiare il mio compleanno Ray mi fa portare una fetta di torta con la candelina accesa ed un Happy Birthday scritto sul piatto con la cioccolata. Ovviamente i camerieri non mancano di cantarmi la canzone. Sono bordò per l’emozione e la vergogna!!! Un’ultima passeggiata per Union Square per smaltire un po’ la nostra abbondante cena ed è purtroppo arrivato il momento di salutare definitivamente i nostri amici poiché domattina lasciamo la città.

21 agosto – San Francisco – Sacramento Ultima colazione in Hotel e ci spazzoliamo gli avanzi delle due meravigliose cheesecakes che ieri sera abbiamo portato in camera con il pratico sistema della Doggy-Bag! Dalla fermata di Powell Strett prendiamo il BART fino alla stazione Amtrak di Richmond dove prendiamo il treno fino a Sacramento (altro che ferrovie Italiane!!!). Arriviamo puntuali alle 12.45 e qui ci aspetta la nostra amica Jenny con in mano un cartello con il mio nome per essere riconosciuta. Dopo i saluti ci porta a fare un giro nella Old Sacramento e nel centro della città. Mangiamo delle gustose Tacos in un caratteristico ristorantino messicano e nel pomeriggio andiamo in un grande supermercato della città a fare la spesa. Mi servono diversi ingredienti per cucinare una cenetta tipica italiana per Jenny, family & friends!!! Arrivati a casa di Jenny scarichiamo i bagagli, facciamo una doccia e poi giù a conoscere tutta la compagnia e a fare due chiacchere mentre mi do da fare ai fornelli.

La serata procede davvero piacevolmente. Tutti sembrano apprezzare tutto ciò che ho cucinato e la zia di Jenny ha preparato per me una spettacolare torta di compleanno che rimarrà impressa nella mia memoria da qui all’eternità, sia per l’aspetto che per la bontà!!! Mi sembra di essere stata catapultata in un telefilm americano!!! 22 agosto – Sacramento Ci facciamo una bella dormita e, appena alzati, il nostro amico Colby ci prepara una buona colazione a base di caffé americano e la torta di ieri sera. Visto che Jenny è al lavoro stamattina, noi turisti usciamo a fare un giretto di perlustrazione per il quartiere. Caspita come mi piacerebbe vivere qui. Non si sente volare una mosca, è tutto molto tranquillo. Le case sono tutte villette monofamiliari circondate da giardini e cortili tutti forniti di barbecue. La cosa che più ci lascia allibiti è che qui neanche sanno cosa sono le recinzioni esterne. Le case sono quelle classiche che siamo abituati a vedere nei film americani. Chi non ne vorrebbe una così??? Rientriamo in tarda mattinata e con Jenny e Colby andiamo a visitare la California State Fair, la fiera della California che si tiene nella capitale tutti gli anni dai primi di agosto fino agli inizi di settembre. Assaggiamo qualche tipica leccornia americana come i Corn-Dog e una specie di carne salata abbastanza impegnativa da masticare ma gustosa.

Usciti dalla fiera, i nostri amici ci portano in un centro commerciale a comprare un’altra valigia (le nostre ormai non si chiudono nemmeno più!!!). Ancora un po’ di spesa per la cena di stasera e poi si torna dritti a casa. Mentre Jenny e le sue coinquiline preparano una gustosissima cena Barbeque, Colby ci intrattiene con i DVD di SEX ON THE CITY. Stasera siamo solo in 6 (ieri eravamo ben 11) ma la serata è comunque molto piacevole. La cena che ci viene servita rafforza la mia convinzione che non è assolutamente vero che in America si mangia male. A fine cena Jenny ci mostra il suo artistico Scrap-book e poi ce ne andiamo a dormire, distrutti dopo questa giornata piena di attività! 23 agosto – Sacramento – Berkley – Stanford – Monterey (Km.340) Ci alziamo molto presto per farci accompagnare da Jenny all’aeroporto di Sacramento dove dobbiamo ritirare la nostra nuova macchina al centro Hertz. Salutiamo e ringraziamo la nostra amica e ripartiamo alla volta del sud della California. Raggiungiamo in mattinata l’Università di Berkley dove ci fermiamo un paio d’ore per dare un’occhiata alla frenetica vita degli studenti un po’ hippy di questo campus e per fare un po’ di shopping.

Nel pomeriggio invece visitiamo la lussuosissima Università di Stanford. Qui al contrario di Berkley sembra non esserci in giro quasi nessuno. Probabilmente sono tutti a casa per le vacanze estive. Cerchiamo di sbirciare un allenamento di football ma purtroppo veniamo allontanati con la scusa che l’allenamento non è aperto al pubblico. Riusciamo da lontano a rubare almeno una foto (benedetto sia l’inventore dello zoom) e poi lasciamo anche questa prestigiosa università per raggiungere Monterey. Arriviamo nel tardo pomeriggio al nostro Motel. Si tratta di un Econo Lodge molto pulito e piacevole. Approfitto della lavanderia per fare anche un po’ di bucato. Ceniamo da Denny’s e stanchissimi passiamo la serata in camera a guardare la televisione. Danno Willy Wonka and the Chocolate Factory. Meritato riposo… 24 agosto – Monterey Stamattina andiamo a visitare il bellissimo Monterey Acquarium. A chiunque capiti in questa piacevole cittadina consiglio vivamente di visitarlo. Sappiate che è meglio andarci di prima mattina appena apre altrimenti il rischio di trovare fuori una coda chilometrica è molto elevato. Il resto della mattinata lo trascorriamo facendo un giro sul lungomare a vedere i leoni marini che giocano e prendono il sole e al Fisherma’s Wharf dove assaggiamo una deliziosa zuppa di granchio servita in una specie di pagnotta gigante scavata all’interno. Approfittiamo del fatto che questa città è famosa per essere un luogo di riposo e tranquillità e visto che abbiamo già visto tutto ciò che ci interessa ce ne torniamo in camera per un buon sonno ristoratore.

La sera ci concediamo l’ultima cena dall’amato Bubba Gump’s. Come mi mancherà questo posto…

Un passeggiata per il centro di Monterey e poi a nanna. Comincia a intravedersi il capolinea…

25 agosto – Monterey – Los Alamos (Km.310) Facciamo un ultimo giro per il centro di Monterey per comprare qualche souvenir e dell’ottima Fudge. Poi ripartiamo verso sud. Consultando la guida routard scopro che lungo la costa, a San Simeon, si trova un curioso castello costruito dal magnate dell’editoria Mr.Hearst e famoso per essere il castello più costoso che sia mai stato costruito. Incuriositi ci fermiamo a dare un’occhiata e scegliamo uno dei tour del castello che ci permette di ammirare alcune delle meraviglie di questa gigantesca costruzione. Il lusso che ostenta tuttavia non è assolutamente paragonabile al cattivo gusto di colui che l’ha arredata anche se penso che meritasse davvero di essere visto. E’ alquanto interessante.

Lasciato San Simeon arriviamo finalmente a Los Alamos dove ci rendiamo conto che per errore avevamo prenotato il motel nella Los Alamos del New Mexico. Tuttavia la cosa non ci preoccupa affatto. Telefono subito per disdire la prenotazione e proseguiamo fino alla successiva cittadina di Solvang dove troviamo una camera al Viking Motel. Trovare da dormire negli Stati Uniti è più facile di quanto non si riesca ad immaginare. Andiamo a fare un po’ di spesa in un vicino supermercato e improvvisiamo una cenetta fai da te nella nostra camera.

26 agosto – Los Alamos – Santa Monica – Los Angeles (Km.245) Sveglia presto e colazione nella pasticceria danese con la quale è convenzionato il nostro Motel. Partiamo subito dopo alla volta di Santa Barbara e le sue spiagge. Passeggiamo un po’ sul lungo mare e ci imbattiamo in una gara podistica. C’è un sacco di gente che corre lungo un percorso evidenziato e non solo i partecipanti alla gara. C’è da dire che qui sono molto più sportivi rispetto alle altre città che abbiamo visto finora!!! Questo però non spiega la stazza… Nel pomeriggio raggiungiamo Santa Monica e facciamo un giro sul suo movimentato molo. C’è un sacco di gente e il tempo è meraviglioso. C’è persino un parco giochi sul molo stesso. Questi americani riescono a costruire parchi gioco ovunque!!! Lasciata Santa Monica torniamo a Los Angeles ma senza aver tralasciato di fare un ultimo giro a Beverly Hills e Hollywood. E già siamo tornati al punto di partenza. Andiamo a visitare la tomba di Marilyn Monroe, alquanto spoglia e collocata all’interno di un piccolo cimitero impossibile da trovare se non lo sai. Infatti è nascosto tra due imponenti grattacieli. Abbiamo faticato parecchio ad individuarlo persino noi, nonostante avessimo l’indirizzo esatto e tutte le indicazioni.

Dopo aver comprato gli ultimi souvenir davanti al Chinese Theater lasciamo la città delle star e raggiungiamo Inglewood, quartiere di Los Angeles a pochi chilometri dall’aeroporto. Qui alloggiamo nell’alquanto squallido Tradewinds Airport Hotel. Non è certamente uno di quelli che raccomanderei di più, tuttavia per passarci una sola notte può anche essere passabile. Ceniamo in un piccolo ristorante all’interno del Motel e ce ne andiamo a dormire molto presto.

27 agosto – Los Angeles – Milano L’ultima sveglia è sicuramente la peggiore. Prima di tutto perché è l’ultima qui e poi perché è alle 3.30 del mattino. Che sonno…

Facciamo benzina e riconsegniamo la nostra auto al centro Hertz dove una navetta ci conduce poi all’aeroporto. Qui abbiamo l’ultima grossa fatica. La lunga attesa al check-in più alcuni problemi con i bagagli a causa degli ultimi attentati sventati, per 5 minuti non rischiano di farci perdere il volo. Tuttavia ce la facciamo e riusciamo a partire. Raggiungiamo Philadelphia dove ci attende l’ultimo volo fino a Malpensa dove arriviamo alle 6 del mattino del giorno 28. Il volo di ritorno da Philadelphia è durato solo 7 ore al contrario delle 9 impiegate all’andata. Menomale! Arrivati a Malpensa recuperiamo i nostri bagagli e alla dogana mi ritrovo di nuovo a parlare italiano con qualcun altro, dopo ben 3 settimane di inglese non stop. Questo mi riporta brutalmente e definitivamente alla realtà. Siamo dinuovo casa…



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