Sueño Andalus

Bene! eccomi qua a raccontarvi la storia del nostro viaggio dopo ben 2 anni e mezzo!...ma se sono qua a raccontarvelo è perchè ancora oggi ne abbiamo un meraviglioso ricordo e spesso nostalgico...l'ANDALUSIA! Ovvio non mi ricorderò di tutti i minimi particolari...ma vi assicuro che ho ancora delle immagini molto nitide nella mia mente...anche...
Scritto da: Antonito1604
sueño andalus
Partenza il: 25/11/2005
Ritorno il: 04/12/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Bene! eccomi qua a raccontarvi la storia del nostro viaggio dopo ben 2 anni e mezzo!…Ma se sono qua a raccontarvelo è perchè ancora oggi ne abbiamo un meraviglioso ricordo e spesso nostalgico…L’ANDALUSIA! Ovvio non mi ricorderò di tutti i minimi particolari…Ma vi assicuro che ho ancora delle immagini molto nitide nella mia mente…Anche grazie all’aiuto del mio compagno di viaggio…

Prima di partire un pò di notizie utili che potrebbero servirvi per organizzare il viaggio.

Io (Alan) e Antonio decidiamo di partire per l’Andalusia 9 giorni a fine novembre ( 26 Nov.2005).Per ragioni di lavoro, non potevamo scegliere data diversa…E vi assicuro che è stata una buona scelta…È bassa stagione si spende poco per gli alloggi, non c’è la calca di gente per le strade o nei punti di interesse turistico..E la temperatura è molto gradevole anche oltre i 20 gradi! tranne a Granada…Non che facesse freddissimo ma le temperature erano certamente più basse mi pare intorno ai 15 gradi. Già due mesi prima della partenza abbiamo cercato di pianificare un pò il viaggio per verificare le tempistiche; abbiamo usato come supporto varie guide in particolare la Routard ma anche una guida della Peugeot…Oltre a un importante strumento: Microsoft Autoroute un programma che ti permette di fare percorsi in tutta Europa con l’indicazione dei km da percorrere e tempo previsto. Per la scelta e prenotazione degli hotel ci siamo affidati ai vari siti a tema che è facile trovare in internet attraverso un qualsiasi motore di ricerca, noi in particolare abbiamo usato: www.Venere.Com, www.Booking.Com anche www.Turismospagnolo.It…Ma ce ne sono veramente tanti altri quindi armatevi di pazienza! Molti consigli utili per la ricerca degli alloggi li potrete trovate anche sulla Routard o altre guide similari.

Almeno un mese prima della partenza prevista, abbiamo prenotato il volo su internet…RyanAir ovviamente…Abbiamo constatato essere la più conveniente o comunque con le offerte migliori…Se non sbaglio il costo del volo a/r (Orio al Serio-Siviglia) era di circa 120e. A persona. Attraverso il sito Ryan abbiamo prenotato anche l’auto che ci avrebbe accompagnato nel nostro tour. Cliccando sul banner della Hertz è possibile noleggiare auto di ogni categoria a prezzi abbordabili; noi, per una settimana abbiamo pagato 160e circa. In realtà quando siamo andati a ritirare l’auto ci sono state fatte alcune offerte sull’assicurazione, categoria auto superiore oltre a un’offerta sul rifornimento della benzina…Alla fine il costo del noleggio è stato oltre i 200e ma ne è valsa la pena. In ogni caso in rete troverete molte altre compagnie per il noleggio auto…Verificate che ci sia l’agenzia nella città in cui partirete con il noleggio! Allora si parte in un viaggio nel passato (recente) per noi e magari nel prossimo futuro per voi!

Sono le 2 del mattino dobbiamo alzarci…No non devo andare al bagno…No non si è allagata la casa…Non è scoppiato un incendio…Forse è solo un incubo…Magari…Invece è ora di partire! Purtroppo il volo è al mattino presto (6.30 circa) e noi da Pordenone dobbiamo arrivare a Orio al Serio…Ci vogliono circa 3 ore e mezza di auto…Ma al check-in bisogna arrivare almeno 1ora prima…Fate voi i calcoli! Viaggio ok, data l’ora l’autostrada era abbastanza sgombra…Guiderà sempre Antonio…Io spesso mi appisolerò.

Un viaggiatore per caso ci aveva indicato un parcheggio conveniente a qualche km dall’aeroporto, fornito di bus navetta a ogni ora…Ma gira gira non abbiamo trovato nulla…Quindi per evitare di perdere il volo, decidiamo di ripiegare verso il parcheggio dell’aeroporto stesso…9 giorni di parcheggio (all’aperto!) ci sono costati cari 75e!…Ma se non altro era vicino all’entrata…Sbrighiamo le solite formalità per l’imbarco…E dopo un pò di attesa arriva l’aereo puntualissimo…Si parte! In circa 3 ore arriviamo a destinazione (anche con qualche minuto di anticipo)…È stato bello vedere il panorama dall’alto…La conformazione del terreno della Spagna è certamente diverso da quello italiano! Pare una distesa immensa quasi priva di vegetazione…I colori della terra variano dalle sfumature dell’ocra tenue al marrone intenso… Quella zona poi è piuttosto pianeggiante, una pianura rude qua e là increspata, ondulata, bozzolosa…Ogni tanto qualche piccolo alberello verde scuro…Una fattoria…Una lunga strada sterrata…E “tromp…Tromp…Tromp…” siamo atterrati! Non si può dire che l’aeroporto San Pablo di Siviglia sia molto “gemutlich” come direbbero i tedeschi, che si potrebbe tradurre con un accogliente…Insomma è piuttosto anonimo e bruttino…Ma non siamo certo venuti qua per visitare l’aeroporto! Cerchiamo l’ufficio della Hertz, non perchè dobbiamo ritirare l’auto, ma giusto per vedere dove sia…Abbiamo deciso di fermarci prima a Siviglia e poi da lì muoverci con l’auto a noleggio verso le altre tappe…A Siviglia la macchina non ci servirà quindi torneremo in aeroporto a ritirare la macchina dopo aver passato i primi tre giorni del nostro tour in questa splendida città.

I primi 3 giorni: Siviglia! Dall’aeroporto (oltre ai soliti taxi) c’è un autobus ogni 30min. Che porta in città…Durante il tragitto fa diverse soste in vari punti della città…Questo è quello che ho trovato sul web potrebbe esservi utile: http://www.turismospagnolo.it/ Anche i dintorni dell’aeroporto non sono molto attraenti (ovviamente!) …Comunque il tragitto per raggiungere la periferia della città è breve…Come tutte le periferie di una medio-grande città europea non è nulla di trascendentale…Ricordo molti palazzi anonimi, concessionarie, centri commerciali…Un Lidl…Mi è rimasto impresso un negozio tedesco in Spagna! …Gli spagnoli così poco inclini a accettare lingue, abitudini, gusti stranieri…Pensate solo che hanno tutta una loro terminologia informatica e di internet…Certo anche noi nei programmi mettiamo la traduzione dei menù (originariamente in inglese) ma spesso lasciamo alcuni termini anglosassoni…Start, file ecc…In internet traduciamo ancora meno…Loro invece traducono tutto…Un esempio…La finestra pop up la chiamano “ventana surgente”! Ma non divaghiamo… Addentrandoci di più verso il centro notiamo già molte cose belle che vedremo…Iniziamo a essere impazienti…In 15 min circa siamo a destinazione.. Arriviamo a Puerta de Jerez in prossimità del centro…Iniziamo a intuire il fascino di questa città…In lontananza scorgiamo già la Giralda che ci strega… Ma con noi abbiamo le valige e dobbiamo raggiungere il nostro albergo l’Hotel Zaida…Dalle indicazioni e da quello che avevamo potuto vedere sulla cartina era praticamente in centro…E sulla carta sembrava semplice raggiungerlo a piedi…Nei fatti non lo era. Così dopo un breve tragitto trainando le valige decidiamo di prendere un taxi che ci porti direttamente a destinazione! Mai idea fu più azzeccata…Da soli non saremmo mai arrivati a destinazione…Se non sfatti, nervosi e avendo perso del prezioso tempo per visitare le meraviglie di Siviglia! Inoltre il costo del taxi non era esagerato…Non ricordo l’importo ma certo i tariffari dei taxi spagnoli mi sono sembrati più bassi che in Italia (tenete comunque conto che io non uso mai il taxi in Italia!) L’Hotel è un pò imboscato nei pressi del Museo di belle arti, in una bella vietta acciottolata e gli edifici di calce color ocra…La hall (se così si può definire la zona della reception di un hotel a 3*!) era molto carina quasi suggestiva…Con archi moreschi…Dipinta di rosa tenue e bianco…I divanetti in bambù…Che bello ci dicevamo…Ma una volta vistata la città ti rendi conto che quella era solo una brutta copia delle vere meraviglie e atmosfere “arabeggianti”. La camera poi era triste, con un arredamento dozzinale e un unica finestra che si affacciava su un giardino incolto, a tratti pareva una discarica abusiva, l’unico panorama tutto intorno erano i muri dei palazzi (parevano abbandonati o comunque con lavori in corso) , cingevano il “giardino”…Poco male bastava tenere la tenda chiusa! in fondo dovevamo solo dormirci! Per concludere il receptionist (un signore sui 50 anni) non pareva molto cordiale e disponibile…Ma devo dire che questa è una costante un pò tra tutti gli spagnoli…Sembrerà strano ma è così soprattutto tra ristoratori, albergatori e autisti!…Ma di volta in volta vi racconterò le nostre disavventure. In ogni caso, a parte quest’aria un pò burbera, non abbiamo mai avuto a che dire con il receptionist di questo hotel.

Bene dopo un breve riposo siamo pronti ad uscire…E buttarci nella città…L’hotel pur essendo in centro non si trova nella parte più interessante di Siviglia e per arrivarci bisogna camminare un pò (1-2km)…Arriviamo in Calle Sierpes…Questa strada in realtà non è nulla di speciale, infatti è la zona “commerciale” di Siviglia dove puoi trovare negozi di vario tipo in cui i sivigliani si riversano per fare shopping… È comunque da vedere. Iniziamo già a far foto …Il primo azulejos (una specie di mosaico fatto con le piastrelle che formano alla fine un’immagine simile a un dipinto)…Ci emoziona e via con le foto…Non potevamo certo immaginare quanti poi, durante il soggiorno in Andalusia, ne avremmo visti sicuramente di più interessanti e belli! Continuiamo a passeggiare e in lontananza scorgiamo l’onnipresente Giralda…Che raggiungeremo però più tardi. In fondo a Calle Sierpes ci troviamo in una grande piazza con diverse carrozze trainati da cavalli (per fare il giro turistico della città) in cui si affaccia un bel palazzo decorato, candido e imponente su cui sventolano varie bandiere, è l’Ayuntamiento cioè il municipio. Qualche foto lo merita!…Continuiamo la nostra passeggiata di perlustrazione e ci dirigiamo finalmente verso la cattedrale della Giralda…In questa zona si concentrano molti dei punti di interesse della città: i Reales Alcazares, il barrio de Santa Cruz, Archivio de Indias ecc Ma ecco in fondo a una stradina notiamo quello che crediamo sia l’entrata della cattedrale (si rivelerà poi l’uscita)…E già in lontananza le sue decorazioni la sua forma a ogivale…Ci affascinano…Fuori la macchina fotografica! Giungiamo quindi davanti alla cattedrale…O meglio alle mura della cattedrale, è veramente imponente e grande…Ci vuole un bel pò per girarci intorno…Anche perchè ci sono piazzette, palazzi per cui è d’obbligo una sosta per poterle ammirare e ovviamente da fotografare! Certamente quello che affascina di più è la torre campanaria la Giralda…Chiamata affettuosamente così dai suoi abitanti perché in cima al campanile c’è il giraldillo una statua di bronzo che gira a seconda del vento. Ma sono comunque le decorazioni così diverse ,originali e elaborate del campanile ad affascinare…Esso altro non è che un antico minareto tramutato dopo la “riconquista” in un classico campanile …Tutta la cattedrale è stata costruita in sostituzione di un’antica moschea…Beh i cattolici una volta riconquistati i territori, prima appartenuti ai mori, dovevano far capire di essere loro i nuovi padroni…Giusto no???…Ma nonostante tutto mantiene ancora oggi tutto il fascino e mistero di un tempo… È comunque interessante vedere questo strano connubio tra architettura tipica cattolico-occidentale e moresca. Anche gli interni sono interessanti, notevole sicuramente l’altare al centro della chiesa, sebbene questo abbia causato lo scempio della moschea, non si può dire che sia brutto. La cosa più bella da fare però è salire in cima alla Giralda e godere dello splendido panorama di Siviglia dall’alto, con le sue case e chiese colorate, i tetti rossi, le viuzze acciottolate…Uscendo dall’edificio concedetevi una pausa nell’aranceto che attraverserete per giungere all’uscita. Se non sbaglio la domenica pomeriggio (forse anche il sabato) l’entrata è gratis (e così anche per la Mezquita di Cordoba).

Nei giorni passati in questa città abbiamo visto diversi quartieri il più suggestivo è il Barrio de Santa Cruz, perdersi fra le sue calles è un piacere. Carino anche il Barrio che si attraversa per arrivare alla chiesa della Macarena. Questo quartiere è più popolare ma anche più vero. La chiesa è carina ma in particolare vi si entra in per vedere la Madonna della Macarena che durante la Semana Santa viene portata in giro per il quartiere in una sorta di baldacchino riccamente decorato che è possibile scorgere all’interno della chiesa. Cercatelo, mi pare che per entrare nella stanza adibita a contenere questo baldacchino molto bello, bisogna pagare ma affacciandovi dalla porta già lo potrete vedere risparmiando così i soldi in favore di una tapas! Il quartiere di Triana (al di là del fiume Guadalquivir) non è particolarmente bello ma ricco di locali e frequentato da giovani. Lungo il fiume, dalla sponda opposta a Triana (quindi verso il centro), è possibile ammirare la Torre de Oro. Bello scenario. Serviva in passato per controllare e bloccare attraverso una catena (pare ci fosse un’altra torre dal lato opposto) le navi che passavano. Vicino alla torre c’è l’Arena de la Real Maestranza. Se non vado errato è la più grande di Spagna. Vale la pena fare la visita guidata all’interno per vederne la struttura. Per noi che non siamo amanti delle corride (che scempio) è stato mas que suficiente.

In centro è poi possibile visitare una villa molto bella: la casa de Pilatos. Tornando verso il centro abbiamo vistato un piccolo convento di suore molto grazioso. Qua conosciamo una simpatica coppia di mezza età originari di Ronda che oltre a offrirci da bere ci daranno alcuni consigli sulla loro città di provenienza.

Da queste parti c’è anche un convento di suore che produce dei tipici dolcetti. Caratteristico il fatto che suonando a un campanello, davanti a una “ruota” (quelle che probabilmente servivano in passato per depositare i neonati “indesiderati”) si sente la voce della suorina che chiede cosa desideri…Ordini i dolcetti…”svrum” un giro della ruota et voilà compare la tua bella scatoletta in legno colma di dolcetti…”svrum” scompaiono i soldini! Senza mai vedere nemmeno di sfuggita la misteriosa donna. Soldi ben spesi? A nostro parere assolutamente no! I dolcetti sono dolciastri e sanno da uovo.

Un po’ fuori dal centro non mancate di fare una passeggiata nel parque de Maria Luisa, rigoglioso …E ottimo per la frescura se ci andate d’estate (noi ci siamo andati a novembre e c’erano anche oltre 20 gradi!). Inoltre da queste parti ci sono anche due edifici molto carini da vedere per lo meno esternamente (mi pare uno contenga la mostra etnografica l’altro di fronte non ricordo).

Sempre da queste parti una visita merita sicuramente la maestosa Plaza de Espana costruita in occasione dell’expò-universale del 1929. Oltre a un imponente edificio riccamente decorato, ci sono diversi e splendidi azulejos …Perfino un canale navigabile e molti ponti.

I Reales Alcazares infine sono splendidi. Pare di entrare in un altro mondo, un tuffo nel passato, tra archi moreschi, decorazioni arzigogolate, fontane ovunque, colonne ornate, giardini curati e colorati…Prendete la guida audio chiudete gli occhi e vi sembrerà di tornare indietro di centinaia di anni fra danze di affascinanti odalische e gli sguardi enigmatici e severi di califfi.

L’ultima sera ci siamo concessi uno spettacolo alla “Casa della memoria” ed è stato memorabile! Un’esibizione di Flamenco. Sia l’atmosfera ricreata in un piccolo patio interno che la bravura della ballerina, la bella Mirabel, e dei cantanti (struggenti)..Hanno ripagato largamente della spesa sostenuta (per altro non molto elevata)… e poi era uno spettacolo meno “folkloristico” di quelli in genere proposti ai turisti.

4° e 5° giorno da Siviglia a Ronda Dobbiamo, a malincuore, abbandonare Siviglia…Ma altre avventure ci attendono. Dai non esageriamo, ma sicuramente altre bellezze sono ad attenderci per lasciarci spesso a bocca aperta.

Ci ritroviamo a Puerta de Jerez per riprendere l’autobus che ci avrebbe riportato in aeroporto per ritirare l’auto presa a noleggio. E qui la prima disavventura con la scortesia di alcuni spagnoli. L’autista antipatico e cafone non vuole farci il biglietto…Perché? Semplice noi avevamo solo 50 euro interi per pagare e lui non aveva da darci il resto. Noi gli abbiamo detto che appena fossimo giunti in aeroporto avremmo cambiato i soldi e pagato il biglietto. Ma questi non volle sentire ragione e non sarebbe partito fintanto che non avessimo pagato o fossimo scesi. Potete immaginare la rabbia. Nei pressi non c’era nessun locale per cambiare e poi avevamo capito che appena scesi sarebbe partito.

Per fortuna trovammo un gentile ragazzo (inglese) che ci prestò i soldi spicci per pagare il biglietto, che poi noi gli abbiamo prontamente restituito una volta cambiati in aeroporto. Riuscimmo a partire con un senso di disgusto abbiamo pensato meno male che non dovevamo prendere l’aereo…Se non avessimo trovato nessuno che ci prestava i soldi, in quel caso, avremmo perso l’aereo! Presa l’auto (una Hiunday Sorrento…Modello che in Italia non esiste) ci dirigiamo nuovamente nel traffico di Siviglia, attraversiamo la città…E poco fuori le campagne…Non sono verdi come in Austria! No certo il clima è diverso e il paesaggio è più secco quasi desertico. La terra rossa, l’erba gialla e i pueblos blancos (borghi bianchi perché le abitazioni sono tutte rivestite di calce bianca) arroccati qua e là in su promontori e languidamente adagiati in lontananza creano un’atmosfera difficile da descrivere ma solo da provare.

Nel tardo pomeriggio giungiamo a Ronda (che è uno di questi pueblos blancos), troviamo parcheggio vicino all’hotel (sempre prenotato in precedenza online), depositiamo il bagaglio e ci buttiamo alla scoperta di questa piccola, originale e graziosa cittadina. Si trova abbarbicata su una sorta di crinale scosceso ripido che scende praticamente a strapiombo (200mt circa) verso il fondo, da cui però si gode di una bella veduta sulla vallata circostante. Il paese è diviso in due parti in mezzo una profonda gola in cui scorre un piccolo fiumiciattolo. Le due parti sono unite da uno spettacolare ponte di pietra, il ponte nuovo (lungo 70 metri circa), i cui basamenti scendono per circa 160 metri verso il fondo. Sorprendente veramente. Il paese non è molto grande, le vie sono di ciottoli, le case antiche donano a questo paese un’atmosfera di tranquillo paese di montagna. Vi sono diverse abitazioni che meritano una visita. Ma la cosa più bella è girare liberamente fra le vie del centro e scoprire qualcosa di nuovo. Vale la pena anche scendere lungo una gradevole ma a volte faticosa passeggiata che porta fino al ruscello che attraversa lo strapiombo, per ammirare il paese con il suo ponte dal basso (non occorre scendere fino in fondo). A Ronda è possibile anche visitare la Plaza de toros più antica di Spagna. Noi non l’abbiamo vistata perché ci siamo fermati solo una notte, quindi abbiamo preferito dare la precedenza alla visita del paese. Anche per Ronda le foto si sono sprecate! La sera l’ennesima disavventura con gli addetti spagnoli ai “servizi”. Abbiamo fame (oltre ad avere un impellente bisogno di una toilette) quindi scegliamo un ristorante in cui decidiamo di accomodarci per riempire il pancino e liberarci di un peso…Sono circa le 19, entriamo in questo locale carino (forse dall’apparenza un po’ turistico) non c’è nessuno nemmeno un cameriere…Salutiamo… non sentiamo nessuno…Tra fame e esigenze fisiche decidiamo di accomodarci in un tavolo…Prima o poi verrà qualcuno…Sappiamo che in Spagna cenano tardi quindi pensiamo che il locale abbia appena aperto. Intercettiamo la toilette…E a turno ci andiamo. Poi con calma ci guardiamo in giro per vedere se si scorge qualcuno…Nada…Per cui leggiamo il menu e scegliamo i nostri piatti.

Dopo qualche minuto fa capolino, finalmente, un tizio che poi scopriremo essere il proprietario del locale.

Sembra un po’ contrariato, ci saluta bruscamente, non capiamo perché abbia un atteggiamento come se lo infastidisse la nostra presenza nel locale. Ovviamente parla solo spagnolo, noi qualche parola la sappiamo (in realtà Antonio segue da diversi anni dei corsi)…In breve ci fa capire che la cucina è ancora chiusa per circa mezz’ora. Bè poco male noi saremmo stati disposti ad aspettare. Però l’antipatico (uso questo appellativo per non dire di peggio..) continua a lamentarsi lasciandoci intendere che il locale è suo e che noi non avremmo dovuto permetterci di entrare e tanto meno di sederci senza il suo consenso! Noi rimaniamo senza parole…Mai capitato che il titolare di un ristorante tratti così un cliente! In fondo eravamo là per mangiare, dargli dei soldi! Il locale era aperto, era vuoto, nessun posto era riservato. Non vogliamo rimanere un attimo di più là dentro, ma non vogliamo nemmeno discutere con un elemento del genere. Quindi facciamo i finti tonti e diciamo che se la cucina è ancora chiusa, saremmo usciti e tornati dopo mezz’ora. L’antipatico annuisce…Lo salutiamo e usciamo per non far più ritorno ovviamente. Le ultime due disavventure ci hanno fatto capire che gli spagnoli (del sud per lo meno..) non ci sanno molto fare con i turisti…O forse siamo noi particolarmente sfortunati. Posso dire però che, in linea di massima, in qualunque locale o attività pubblica in cui siamo entrati (in Andalusia) gli addetti non li abbiamo trovati particolarmente affabili. Se la cortesia c’è è sempre piuttosto forzata.

Siamo talmente incavolati e disgustati che non vorremo entrare in un altro ristorante…Ma alla fine la fame vince e entriamo in un ristorante di una stradina più defilata. La cortesia come detto è un po’ forzata…Ma il cibo non è male. Concludiamo la serata acquistando, presso una bancarella nella piazza, dei buñuelos (sono simili a delle piccole frittelle) con la nutella, buonissimi ma pesanti.

Dato che si parla di mangiare…Passiamo al capitolo colazioni. Se siete delicati…Ecco le colazioni spagnole non fanno per voi…Non vorrei calcare troppo la mano…Ma devo dire che in generale l’igiene nei locali lascia un po’ a desiderare (rispetto per lo meno agli standard italiani e ancora meno a quelli tedeschi!) Per quel che riguarda la colazione nell’hotel di Ronda: solito caffè e latte, marmellata (mono-porzione) pane, poi notiamo un “vasotto” piuttosto grande sul tavolo…Lo apriamo e sorpresa…Dentro c’è qualcosa che identifichiamo come margarina, molliccia…E la cosa più orrenda…Era piena di crateri, fori…Sì insomma era lo stesso “vasotto” utilizzato dai vari clienti che erano passati dall’hotel nei giorni forse settimane precedenti. Io non sono uno delicato, però questa margarina lasciata fuori e utilizzata da tutti mi faceva un po’ senso…Magari siamo stati esagerati…Ma noi non l’abbiamo toccata. Infine se volevi potevi chiedere per colazione anche una buonissima bruschetta con il pomodoro. Decliniamo l’offerta…Ognuno ha le proprie usanze…Io al mattino preferisco il cappuccino e la brioche! In realtà in Thailandia mi è capitato di mangiare cose che di solito al mattino non mangio (cibi vari anche salati che non sto a elencarvi) ma là l’atmosfera, il luogo e la presentazione dei prodotti erano tutt’altra cosa! Scusate ho divagato…Questo è materiale per un prossimo racconto continuiamo il nostro viaggio in Andalusia! Devo però precisare che non abbiamo scelto per il nostro tour hotel a 4 stelle ma alberghi medi (2 stelle) e anche l’ostello (a Granada). A Ronda si trattava di un hotel a 3 stelle.

Dal 6° all’8° giorno da Ronda a Granada.

Al mattino del 6° giorno partiamo alla volta di Granada. Il paesaggio che incontriamo è simile a quello attraversato da Siviglia a Ronda. Forse c’erano meno paesini caratteristici…Ma la terra è sempre rossa e piuttosto arsa. Mentre ci avviciniamo a Granada si staglia di fronte a noi l’imponente Sierra Nevada…Che è “nevada” sul serio! Molto suggestivo. La periferia di Granada non promette molto bene…Ma come in tutte le grandi città le periferie non sono mai attraenti! Giungere al centro della città non è stato così semplice ancora meno trovare l’ostello! Granada infatti è una giungla di strade molto trafficate e sono quasi tutti sensi unici! Ciò significa che se sbagli strada, o sbagli a incanalarti nella giusta corsia sei fregato! Salvo poi fare il giro dell’oca anche 3 o 4 volte. Trovare un parcheggio poi…Un’impresa titanica! Inoltre c’è una parte del centro (quello più storico) che è a traffico limitato (vi sono le sbarre tipo passaggio a livello) e solo tassisti e frontisti possono entrare. Come potete immaginare la speranza di giungere sotto l’ostello con la macchina (per poter scaricare agevolmente le voluminose valige) fallisce miseramente. Più o meno capiamo dove potrebbe trovarsi l’ostello quindi decidiamo di parcheggiare l’auto (miracolo troviamo un parcheggio gratuito!) e di proseguire a piedi con i “valigiozzi”…Poi abbiamo scoperto che comunque sarebbe stato impossibile arrivare a destinazione con l’auto! L’ostello era proprio in centro, il parcheggio non pareva essere molto distante dalla destinazione…Ma presto ci rendiamo conto che la strada (quella principale che attraversa grossomodo la città) è molto lunga e trafficata…E con i “valigiozzi” al seguito capiamo che oltre ad arrivare sfiniti avremmo perso molto tempo…Quindi decidiamo di prendere il taxi…Tanto l’hotel non sarebbe stato molto lontano. Fu un’ottima scelta…Mai saremmo riusciti a trovare da soli l’ostello. In realtà il taxista ci lascia presso un vicolo e ci dice che dobbiamo proseguire a piedi e poi svoltare a destra (non si può andare in auto)…Appena svoltiamo capiamo perché non si poteva proseguire in auto…La strada era strettissima…E in realtà non era una via ma una scalinata in salita! Va bè con un po’ di fiatone e bagagli al seguito raggiungiamo l’ostello…Entriamo pare carino…Solo che l’addetta ci informa che non alloggeremo all’interno di quell’edificio ma in uno poco distante…Ma per la colazione (inclusa) bisognerà tornare nell’edificio centrale. “Noooo”…Pensavamo di poter scaricare i bagagli invece (dopo le solite formalità) dobbiamo uscire di nuovo e la gentile receptionist ci accompagna fino al nostro alloggio…Poco lontano circa 100mt (per fortuna in discesa)…Peccato che la nostra stanza si trovi al 4° piano e non c’è l’ascensore! Arriviamo in cima sfiancati…Per fortuna la camera è graziosa con doccia in camera ma condivide con altre due camere una cucina e il wc. Salendo l’ultima rampa di scale si giunge a un delizioso terrazzino sul tetto dell’edificio che consentiva una bella vista sui tetti della città e su parte dell’Alhambra.

Tutto sommato siamo soddisfatti! Nei giorni trascorsi a Granada abbiamo visitato vari quartieri molto carini e suggestivi tutti con stradine acciottolate e con case a volte bianche a volte dipinte altre in pietra, stradine in salita, piccole viuzze che lasciavano intravedere scorci da cartolina, punti panoramici in cui osservare il caldo tramonto sull’Alhambra…Il palazzo reale (o reales alcazares) più bello che abbia mai visto (di cui parlerò in seguito). I quartieri che vi consiglio di visitare (quelli più interessanti poi) sono l’Albacìn e il Sacromonte. Quest’ultimo era, in passato, un quartiere malfamato in cui vivevano i gitani…Ancora oggi gli abitanti hanno origini gitane…Ma non è più considerato un quartiere pericoloso…Anche se mantiene un’atmosfera misteriosa. Le case sono quasi tutte di calce bianca con bande colorate di blu-azzurro, ci sono molte piante e in particolare fichi d’india. Oltre questo quartiere che è aggrappato alla montagna alle spalle della città pare esserci solo appunto la montagna selvaggia. In questo quartiere abbiamo mangiato molto bene. Anche il quartiere dell’Albacìn è molto carino un intrico di vie e viuzze, sali e scendi…Unico neo i tanti ricordini di cani in giro per le stradine che i padroni non hanno avuto cura di eliminare! Addirittura sulla finestra di un’abitazione vi era un cartello che protestava contro questa brutta abitudine e esortava i padroni a raccogliere le “mierdas de perro!” Scendendo verso la via più turistica, che porta verso la cattedrale, è possibile fare merenda in una delle tante e caratteristiche “teterie”, cioè dei locali con la “vocazione” per i the ricavati in graziosi ambienti arabeggianti.

La zona della cattedrale l’abbiamo battuta poco, vi è un mercatino semi-coperto ricco ma molto turistico, sia per mancanza di tempo sia perché, a seguito di un breve giro serale, non ci aveva entusiasmato molto.

Ma la meraviglia delle meraviglie è rappresentata dall’Alhambra un magnifico palazzo arancione-rosso che sovrasta la città dalla cima del monte alle spalle della stessa…E dietro ancora più alte e imponenti la Sierra Nevada con le sue cime innevate…Proprio una bella e affascinante prospettiva! Questo immenso palazzo (che ha in pratica al suo interno una micro-città) è stata una delle ultime roccaforti dei mori (gli “invasori” arabi) per difendersi anche dagli attacchi dei ribelli cattolici con la loro “riconquista”. Difficile spiegare la bellezza di questo palazzo (che in realtà è composta da diversi edifici), basti sapere che fu utilizzato come set per girare il film “Mille e una notte”! Un tuffo nel passato, nell’atmosfera affascinante e mistica del mondo arabo con le sue decorazioni ricercate (mai immagini umane o di animali) e arzigogolate, i suoi archi a ogiva e riccamente rifiniti, le stanze colorate e spesso tempestate d’oro, le lunghe colonne, le fontane zampillanti e in cui si rispecchiano edifici da favola…Il verde, le piante di ogni genere, la sensazione di essere tornati indietro di centinaia di anni fra danzatrici del ventre e gran visir con il loro turbante in testa (non ci sono ma vi sembrerà di vederli!) fanno di questo palazzo un ambiente unico e meraviglioso. È solo da vedere e assaporare. Ricordate che per vederla tutta per bene ci vogliono almeno 4-5 ore! Gli edifici più belli sono il palazzo centrale e il Generalife (una sorta di dimora estiva)…Di questo è bello in particolare il parco intorno (con i suoi vari giochi d’acqua). Inoltre il complesso dell’Alhambra si trova sopra Granada…Da qui quindi si gode di una bella vista sulla città. Per raggiungerlo è possibile andare a piedi…Ma vista la salita lo sconsigliamo…Infatti vi è un piccolo bus navetta (a pagamento) che fa la spola tutto il giorno (la fermata è nella parte iniziale della via che dal centro della città porta verso il palazzo)…Per il ritorno potete sempre prendere il bus (la fermata è appena fuori dall’entrata dell’Alhambra) oppure preferire di scendere a piedi attraverso un bel parco, o sulla via alberata, che giunge quasi fino in città. Ultimo consiglio prenotate l’entrata al palazzo con largo anticipo per evitare lunghe noiose file; è possibile farlo online o in ogni caso un giorno prima (magari chiedete all’ufficio informazioni). Noi siamo stati fortunati perché siamo andati a novembre e quindi l’abbiamo vistata in un periodo con scarsa affluenza di turisti…Meglio meglio! Le temperature in questa stagione, anche a Granada, di giorno sono abbastanza miti ma sicuramente più fresche che a Siviglia…La sera poi è consigliabile un bel piumino…La Sierra Nevada vi osserva a pochi passi! E rieccomi a parlare di cibo…La colazione nell’ostello…La sala colazioni era anche carina (nello stabile centrale) si trovava all’ultimo piano da cui si poteva ammirare il panorama della città (la sala aveva un’ampia vetrata)…Ma la colazione avveniva a self-service in tutti i sensi! Ciò che veniva offerto era veramente triste solito latte e caffè (da bollitore) la tinozza di margarina molliccia e scavata in ogni angolo da tutti e delle infime marmellate…Però potevi tostarti il pan-carrè! Inoltre udite udite…Una grande insalatiera piena di salsa di pomodoro per farti una bella bruschetta! Diciamo che per quanto triste potevamo anche adattarci…La cosa che non ci andava giù è che le stoviglie usate da tutti venivano lavati dagli stessi clienti…Può andare anche questo se chi li ha usati è scrupoloso e quindi li lava con cura…Noi abbiamo osservato che alcuni davano una semplice sciacquata alle proprie stoviglie senza detersivo nè una spugnetta…Le altre mattine abbiamo optato per la colazione al bar! Una colazione alternativa (per noi in quanto per gli spagnoli è la colazione tipica!) che potete fare in Spagna è a base di churros e cioccolata calda. Il churros è una sorta di frittella lunga (tipo salsicciotto) buona ma unta che deve (perché così vuole la tradizione) essere intinta nella cioccolata calda! Buona ma che bomba! Ultimo commento sul cibo…Gli spagnoli amano mangiare spesso e i loro banchetti durano molto (questo in famiglia) quando escono vanno nei locali per mangiare i loro piatti preferiti le tapas…Che potrebbero sembrare (spesso) i nostri antipasti…Di ogni sorta e foggia…Da provare ma alla lunga stufano (almeno per noi!).

L’ultimo giorno abbiamo fatto anche una gita verso la cittadina di Gaudix in cui le abitazioni sono costruite nel terreno e dipinte di calce bianca…È strano vedere questi comignoli bianchi fumanti che spuntano dal terreno…Il paesaggio intorno poi è lunare…Si ha l’impressione di addentrarsi in un deserto…In un ambiente da far-west.

Più a sud infatti c’è il deserto di Tabernas (che non abbiamo visitato)…In cui Sergio Leone ha girato molti film spaghetti-western.

Dal 9° al 12° giorno Granada – Cordoba e ritorno… La strada che porta a Cordoba è più verde e ricca di ulivi. Nella zona tra Granada e Cordoba infatti si produce l’olio d’oliva.

Cordoba è una città non molto grande e molto carina (anche se non ha il fascino di Granada e Siviglia). Qui abbiamo alloggiato in un piccolo albergo con un bel patio fiorito e decorato con piatti variopinti. Cordoba è la città dei patii fioriti…Ecco perché questa città è forse meglio visitarla in primavera! In questa stagione a Cordoba si tiene il concorso del patio più bello. I cittadini partecipano cercando di abbellire con fiori e altre decorazioni i patii delle proprie abitazioni…Al turista è consentito sbirciare dentro (anzi è d’obbligo) veramente bello e divertente! Anche qua le antiche abitazioni, le viuzze acciottolate, creano un ambiente piacevole da vistare e in cui passeggiare e perdersi. Anche Cordoba ha il suo reales alcazares…Il meno bello però…Vale la pena comunque visitarlo (al fine settimana mi pare fosse gratis). Ma la maggiore attrazione di Cordoba è la Mezquita. Anche questa è un’antica moschea trasformata in una chiesa cattolica. L’interno è molto suggestivo ci sono tantissime colonne dipinte a strisce rosse in fila una dietro l’altra…Una sorta di foresta di colonne disposte secondo regole geometriche…Che creano delle prospettive, penombre e giochi di luci che ricreano un ambiente quasi magico. L’entrata è a pagamento ma se volete entrare gratis è possibile la domenica (se non ricordo male) durante le funzioni religiose. Attenzione perché fuori dalla “chiesa” ci sono molte zingare che tenteranno di spillarvi soldi leggendovi la mano o offrendovi “gratuitamente” un rametto di ulivo! Dall’altra parte del fiume c’è una torre (di cui non ricordo il nome) che oltre a offrire una mostra con guida audio (che però se non erro fu allestita da un tizio, di cui non ricordo il nome…Meglio dimenticare…Che nega l’esistenza dell’olocausto!)…A parte la mostra di cui l’unica cosa interessante è un plastico della Mezquita, da questa torre è possibile godere una bella visuale sul profilo della città.

Il giorno dopo di buon mattino, a malincuore, riprendiamo per l’ultima volta la nostra Kia Sorrento per dirigerci all’aeroporto di Siviglia. L’aereo vola via, il cuore resta… Il nostro aereo ryanair è puntuale e ci riporta a Bergamo…Dove ci attende freddo e neve!…E una salassata per il parcheggio nell’aeroporto quasi 80 euro!…E il nostro cuore torna a Siviglia, Ronda, Granada, Cordoba…Ai mille colori, profumi, alle atmosfere magiche e mistiche dell’Andalusia! Anche ora che sono passati 3 anni da quel viaggio il nostro pensiero torna spesso a quei luoghi…Di una cosa siamo convinti: ci torenermo!



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