Malinconia lusitana

Dalla Puglia al Portogallo
Scritto da: sciusketta
malinconia lusitana
Partenza il: 28/07/2008
Ritorno il: 04/08/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
ITINERARIO: PORTO- LISBONA- CASCAIS- SINTRA PORTO: HOTEL MALAPOSTA ,vicino praca de libertade (senza infamia ,senza lode)

LISBONA: HOTEL PRINCESA, posizione scomoda ,non consiglio Finalmente è tempo di vacanze, le valige sono pronte e via si parte x il Portogallo. Come al solito x noi pugliesi non è mai semplice viaggiare, vista la mancanza di rotte internazionali da bari, così io (Anto) e il mio ragazzo (Carmine),abbiamo dovuto trascorrere una notte in treno x raggiungere l’aeroporto di Pisa. Estao chegando Portugal!

PORTO DECADENTE E TRASCURATA

28 LUGLIO La nostra avventura ha inizio da Porto (Oporto),la seconda città del Portogallo, molto molto carina nella sua veduta d’insieme ma, ad uno sguardo + attento, anche molto fatiscente: si incontrano quartieri profondamente degradati, insieme a zone a forte impatto turistico; la città infatti, conserva nei rioni centrali e in alcune zone lungo il fiume, una forte impronta caratteristica. Forse è proprio questo a rappresentarne il fascino. Arriviamo in città verso le 18 e x fortuna dobbiamo mandare indietro di un’ora le lancette dell’orologio, così possiamo recuperare un po’ di tempo; lasciamo le valige in hotel ed usciamo x avere una prima idea di quello ke ci aspetta: salite incredibili, cucina a base di solo pesce ed edifici un po’ malandati. Una sorpresa è stata quella di trovare le tipiche cabine rosse inglesi…ma come ci sono finite qui?

29 LUGLIO Ieri abbiamo girato x la città senza prestarci molta attenzione, ma oggi cominciamo a scrutarla. Come ho detto il primo impatto non è stato un granchè esaltante ma, man mano ke ci addentravamo nei meandri della città, ci è diventata più familiare, ci sembrava di trovarci in un paesino dell’Irpinia, con le case un po’ diroccate, i tetti rossi, i visi rugosi delle nonnette con il fazzoletto nero a raccogliere i capelli, e le mamme ke urlano dal balcone x richiamare i figli ke giocano x strada. Chicca della città è senza dubbio CAIS DA RIBERA con le sue case colorate ke si affacciano sul Douro, solcato dalle caratteristiche barche ke trasportano le botti di vino Porto direttamente dalle cantine ke sorgono sulla sponda opposta. La via è vivace, c’è tanta gente attratta dai numerosi locali e dalla splendida vista del PONTE DE DOM LUIS, costruito da Gustav Eiffel, e ke ricorda molto la torre parigina ,infatti come lei, è particolarmente bello di sera quando è tutto illuminato. Da qui cominciamo la salita verso la CHIESA DI SAO FRANCISCO, con il suo interno completamente rivestito in legno dorato e intagliato; c’è poi la cattedrale, la Sé, in stile romanico col chiostro ricoperto di azulejos. Per quanto riguarda il cibo, specialità di Porto sono sardine e baccalà serviti in tutte le salse per cui, vista la mia mega allergia al pesce, abbiamo optato per un fantastico(almeno x me) panino da MC’Donald. Rifocillati, abbiamo ripreso a “scalare” i vicoli della città e siamo giunti alla CHIESA DE DOS CLERIGOS e ,salendo i 230 scalini della sua torre campanaria, abbiamo potuto ammirare Porto dall’alto. Continuiamo a girare e vediamo la grande PRACA DE LIBERTADE con il municipio anni ’30, e poi percorriamo AVENIDA DOS ALIADOS, via elegante in stile liberty, dove compriamo degli arancini ripieni di pollo e baccalà, e a Carmine piacciono così tanto ke fa volentieri il bis. Nei dintorni ci sono poi diverse chiese con le facciate completamente rivestite di azulejos azzurri. La giornata è quasi al termine, dall’oceano giunge una brezza frizzantina ke ci accompagnerà x tutto il viaggio e, dal momento ke siamo un po’ stanchi, torniamo in hotel x un rilassante bagno caldo.

30 LUGLIO A Porto ogni mattina la sveglia è fatta dalle strida dei gabbiani, migliaia di gabbiani, ke giorno e notte sorvolano la città; la loro presenza è tale ke potrebbe benissimo divenire una delle attrattive della città, da iscrivere nelle guide turistiche infatti, come non si può parlare di piazza S.Marco a Venezia senza menzionare i piccioni, così non si può descrivere Porto senza i suoi gabbiani. Cmq , oltre ad essere tanti, bisogna starci anche molto attenti perchè, ad esempio, io ke come sempre sono molto fortunata, sono stata centrata pienamente da una “sostanza verdognola” ke uno di loro ha sganciato in volo; come dire, ha voluto lasciarmi un souvenir… Scendiamo a fare colazione e, quando stavamo x andarcene,sento che c’è una coppia italiana, ci avviciniamo e chiacchierando scopriamo ke sono di Taranto, quindi siamo conterranei. Usciamo per completare la visita della città e facciamo tappa al MERCATO DI BOLHAO ma,entrati, forte è la delusione perchè ci aspettavamo un mercato simile a quello di Barcellona, colorato con tanta frutta tipica, questo invece è grigio, trascurato e decadente. Passeggiando ci troviamo al 2°piano del ponte Dom Luis e notiamo come la città vista dal di fuori offra una panoramica davvero caratteristica; dopo una seri di scatti, attraversiamo il ponte ed arriviamo sull’altra sponda del Douro, chiamata VILA NOVA DE GAIA, dove sorgono tutte le cantine. La scelta è davvero vasta perchè tutte propongono tour con guida e degustazioni; noi scegliamo di visitare la CANTINA DE DONA FERREIRA e, dopo un giro interessante e divertente, visto l’accento particolare della guida, finalmente beviamo il famigerato Porto, un vino liquoroso che mi è piaciuto tantissimo, nonostante io non apprezzi gli alcolici.Alla fine compriamo anche delle bottiglie da regalare a parenti ed amici. Visitiamo poi il MONASTEIRO DA SIERRA DO PILAR, le cui arcate illuminate di sera, insieme alle luci del ponte, rendono un effetto suggestivo. Riattraversiamo il ponte e ci godiamo lo spettacolo messo in scena da alcuni ragazzini che, incuranti dell’ altezza e dell’acqua lurida, si tuffano con gran stile nel fiume.Ci addentriamo x l’ultima volta nei vicoli di Porto e poi andiamo al CAFE SANTIAGO dove, a detta di molti abitanti, si mangia la miglior franchesina della città.Effettivamente x entrare abbiamo fatto una lunga fila poi, abbiamo atteso la prelibatezza ke è subito arrivata in piatti fumanti; l’assaggio un po’ perplessa, e…orroooreee! gliact! Dicesi franchesina un mega toast farcito con prosciutto, salsiccia, mortadella e fettina di carne, il tutto coperto da fontina fusa e ,a piacere, sopra è posto anche un uovo fritto,infine è posato su una salsina arancione davvero disgustosa, per fortuna a salvarmi ci sono le papatine fritte. Finita la cena andiamo a nanna perchè domani ci aspetta il treno x Lisbona. LISBONA ANIMA IN PENA

31 LUGLIO Arriviamo a Lisbona a metà mattinata e subito notiamo ke anche qui ci sono salite mozzafiato ,tanto ke ,x giungere in hotel con le valige, facciamo una fatica sovrumana. Carmine vuole riposarsi, però io fremo vorrei subito uscire, ma mi rassegno e così, mentre lui dorme ,io programmo la visita della città. Finalmente usciamo e prima tappa è il Rossio, stazione dalla caratteristica facciata ricamata e le entrate a ferro di cavallo. Da qui si diramano le vie della BAIXA, quelle + commerciali e suddivise in base all’antica specializzazione artigianale: le ruas x i mercanti di stoffe, x i sellai x i calzolai, x la lavorazione dell’argento; è in una di queste ke si trova l’ELEVADOR DE SANTA JUSTA,un ascensore tutto in acciaio ke ,portandoti su, ti permette di catturare l’intero panorama della città. Percorriamo la RUA AUGUSTA, bellissima via in stile liberty, ke ci porta dritti verso l’ARCO DI TRIONFO e, dietro di lui, ecco ke si apre la monumentale PRACO DO COMERCIO, piazza enorme affacciata sul Tago, incorniciata da edifici gialli e porticati bianchi, con al centro la statua equestre di D.Josè. Al lato di questa piazza, ce n’è un’altra, PRACO DO MUNICIPIO,con la colonna uncinata: tipica di molte piazze portoghesi, ricorda il periodo oscuro in cui l’Inquisizione perpetrò le sue condanne capitali…ho i brividi! Sono le 19, è quasi tutto chiuso, per cui decidiamo di fare un giro sul leggendario TRAM 28 per avere una visione d’insieme della città e, sferragliando ,ci inerpichiamo per le stradine tortuose e un po’ losche dell’ Alfama. Scesi al capolinea, facciamo una sosta per mangiare un buon kebab e poi continuiamo il giro x il CHIADO, dove si trova la CHIESA DO CARMO, imponente edificio gotico ke, non potendo essere ricostruita x mancanza di fondi dopo i crolli del terremoto, è rimasta una suggestiva rovina a cielo aperto, in cui d’estate organizzano concerti di musica classica. Prima di arrivare qui però, abbiamo vissuto una piccola disavventura: volevamo salire al Chiado dal lungofiume, ma siamo finiti in un quartiere un po’ a rischio dove, all’improvviso, ci siamo accorti di essere guardati a vista e seguiti; mi sono spaventata a morte e nonostante la faticosa salita, abbiamo cominciato a camminare così velocemente ke ancora non mi rendo conto di come sia riuscita a farla in un battibaleno, ricordo solo di aver tirato un sospiro di sollievo non appena abbiamo visto altra gente. Siamo stati un po’ leggeri e sbadati, anche perchè molti ci avevano avvisati che Lisbona di sera è un po’ pericolosa, ma per fortuna ci è andata bene.

1 AGOSTO Stiamo percorrendo le stradine dell’Alfama col fiatone,causa salite/,quando reincontriamo Mariella e Domenico, la coppia di Taranto conosciuta in albergo a Porto, e decidiamo di visitare la città assieme. L’Alfama è un antico quartiere costituito da un fitto dedalo di stradine, scale, piccoli giardini, attorno ai quali si stringono case bianche, altre dai colori pastello, altre ancora rivestite di azulejos rovinati dal tempo, una addossata all’altra. Qui visitiamo l’austero MONASTERO DI S.VINCENTE DE FORA, con la bianca facciata a torri ed il tetto con le cupole, il solenne PANTHEON, la cattedrale Sè,il CASTELLO DI SAO JORGE, la CHIESA DI S.ANTONIO ke la tradizione vuole costruita sul luogo della casa natale di S.Antonio da Padova; infine ammiriamo di nuovo la città da uno dei suoi tanti miradouros, quello di S.Luzia, un terrazzo panoramico con le aiuole ed i rivestimenti di ceramica decorata. La visita dell’Alfama credo abbia rivelato la vera anima di Lisbona: un’anima malinconica, con i vicoli disordinati e labirintici, i panni stesi ad asciugare ai balconi, le donne sedute sull’uscio di casa con l’aria triste. Mi sembra di avere ancora un flashback, ricordo queste immagini, queste scene di vita nella mia città, mi tornano alla mente soprattutto i ricordi d’infanzia, i giorni passati davanti alla casa del nonno a giocare e chiacchierare fino a tarda notte,ed ancora oggi nei nostri quartieri + antichi, le nonne si siedono davanti casa e chiacchierano con le vicine; l’unica differenza sta nel silenzio irreale ke pervade questo quartiere, sarà questa la famosa SAUDADE portoghese? La malinconia innata in un popolo ke ricorda con rimpianto un passato in cui i suoi commercianti ed esploratori solcavano gli oceani e portavano oro e spezie, ma ke poi finita l’epoca delle conquiste, ha dovuto abbandonare il sogno di dominare il mondo ed ora si ritrova in un piccolo paese arretrato del sud Europa. Usciti dall’Alfama, torniamo un po’ in hotel, poi ci reincontriamo al famoso CAFE A BRASILEIRA, antico caffè letterario in cui il ricordo di Pessoa, suo assiduo frequentatore, è vivo e forte, anzi lui è ancora lì seduto ad un tavolino ad annotare i suoi pensieri. Concludiamo la serata nel BARRIO ALTO, fulcro della vita notturna, il quartiere infatti trabocca di locali, bar e ristoranti; bisogna però fare molta attenzione ai venditori di fumo ke, per niente discreti, sono anzi talmente invadenti da venirti addosso continuamente. Qui in una delle tante tascas abbiamo finalmente ascoltato il struggente canto fado, canto popolare fortemente impregnato di tristezza e nostalgia.

2 AGOSTO Appuntamento con i nostri amici a praca Do Comercio dove prendiamo il tram x il QUARTIERE DI BELEM, quello ke + rivela l’antica vocazione marinara e l’età d’oro delle conquiste. Troviamo qui la splendida TORRE DI BELEM, simbolo della città, da dove Vasco de Gama salpò x le Indie; il grandioso MONUMENTO ALLE SCOPERTE, ke mi ha incantata: è la prua di una caravella protesa nel fiume, su cui sono scolpite le figure di diversi protagonisti dell’epoca coloniale e su tutti Vasco de Gama con lo sguardo rivolto all’oceano; sulla collina difronte svetta la stutua del CRISTO REI(la stessa riprodotta poi a Rio de Janeiro), ed infine il monumento ke x me è valso il viaggio in Portogallo, il MONASTERO DI S.JERONIMO, in stile barocco manuelino, anche se la sua peculiarità è l’incantevole chiostro ,con arabeschi dai riflessi dorati particolarissimi, davvero spettacolare! Oltre agli occhi ci siamo rifatti anche il palato ,gustando le deliziose paste de lache all’antica pasticceria del monastero: sono dei dolcetti di pasta sfoglia e crema con una spolverata di cannella, delle vere prelibatezze- gnammy gnammy- CASCAIS LA MODAIOLA Nel pomeriggio prendiamo il treno e andiamo a Cascais perchè volevamo assolutamente fare il bagno nell’ oceano Atlantico ma, ai grandi temerari (Carmine e Domenico), è bastato il sentore dell’acqua alquanto gelida x rinunciarci, così mi ci tuffo da sola e devo dire ke è stata un’esperienza davvero “agghiacciante”. Ci rilassiamo un po’ sulla spiaggia, due chiacchiere e via di nuovo in giro. Cascais è una piccola e ricca città balneare ke mi ricorda un po’ Capri, con locali alla moda e così cari ,ke x cenare abbiamo preferito prendere dei polli arrosto da asporto e mangiarli x strada , seduti ad una panchina. La città è piena di bellissimi palazzi nobili, ed è qui ke il nostro re Umberto si ritirò in esilio: poverino, relegato in una splendida villa con vista sull’oceano, ke pena! Passeggiando lungo la costa, siamo arrivati a BOCA DO INFIERNO, un luogo in cui l’oceano ha scavato un’apertura nella parete rocciosa, e le onde infrangendosi contro di essa, danno vita ad un rumore infernale. Ci siamo seduti agli scogli e io ed il mio ragazzo, l’una nelle braccia dell’altro, abbiamo visto il sole tramontare e immaginato ke sorgesse dall’altra parte dell’oceano. SINTRA INCANTEVOLE MAGIA REALE

3 AGOSTO Per il nostro ultimo giorno in terra lusitana decidiamo di visitare Sintra, città delle dimore reali, molto caratteristica: i boschi, la nebbia ke avvolge i lussuosi palazzi, le danno un aspetto romantico e fiabesco. Visitiamo il PALACIO NATIONAL, con i camini panciuti e gli interni in stile moresco. Anche qui salite e ancora salite, ma preferibili da fare a piedi perchè dopo 5 min. In bus, visto il modo in cui quei pazzi guidano x i tornanti, sono dovuta scendere x vomitare. Lo sforzo è stato però ricompensato dalla vista del PALACIO DE LA PENA ,miscuglio di stili diversi, dal gotico all’arabo, dal manuelino all’egiziano, molto particolare, direi disneyano. Il palazzo ,molto ricco negli interni, è poi circondato da un enorme parco in cui, seguendo dei sentieri, siamo saliti fino alla croce bianca ke segna il punto + alto della collina; da qui il panorama è meraviglioso infatti da una parte si vede l’oceano, dall’altro il palazzo de la pena ke, circondato dalla nebbia, sembra poggiarsi sulle nuvole. Giunta ormai sera, salutiamo i nostri amici e ci scambiamo e.mail ed indirizzi con la promessa di rivederci il prima possibile. Com’è strana la vita, x anni abbiamo cercato tra i nostri amici qualcuno ke condividesse la nostra idea di viaggio ( camminare e camminare x vedere il + possibile), ma senza risultato infatti abbiamo sempre viaggiato da soli, poi come x uno scherzo del destino, incontri dei perfetti sconosciuti e , in un attimo, senti ke c’è sintonia e nasce una bella amicizia. È proprio questo ke amo di un viaggio, x quanto puoi programmare ogni cosa, non sai mai cosa ti riserva; è questa la sua grande magia ed il suo fascino.

4 AGOSTO Prendiamo l’aereo alle 10 ed atterriamo a Milano ,ke subito ci accoglie con la sua grigia cappa di calore. Per me e Carmine è la prima volta a Milano x cui ne approfittiamo x vedere qualcosa prima di prendere il treno x tornare a casa. Le vacanze sono finite, da domani si riprende la solita routine. Il Portogallo non era stata una meta proprio desiderata anzi, è saltata fuori all’improvviso, una scelta dettata + ke altro dalla necessità di spendere poco. Prima di partire non avevo molte aspettative e probabilmente proprio x questo è stato x noi una scoperta, si è rivelata ai nostri occhi poco alla volta e poi ci ha completamente conquistati: mi resteranno nella mente panorami spettacolari, nel cuore tante emozioni, risate, coccole tra me e il mio ragazzo e soprattutto due nuovi amici, x non dimenticare poi due polpacci da maratoneta. obrigado portugal, ci hai regalato un viaggio meraviglioso!!!



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