Alla scoperta dell’Ovest

Viaggio nei parchi USA
Scritto da: s_gisa
alla scoperta dell'ovest
Partenza il: 16/04/2011
Ritorno il: 23/04/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Finalmente e’ arrivato il giorno della partenza: 16 aprile 2011 ore 6.35 parte il nostro volo da Caselle per Roma e da Roma per Los Angeles. Ore 3 ci alziamo e partiamo lasciamo la macchina al parking di Caselle, il volo parte in perfetto orario e arriva puntuale Roma. Piccolo panico in aereo per un fortissimo mal di testa durato pochi minuti che viene a Graziano in fase di atterraggio. Arriviamo a Roma al terminal 1 e a piedi e con un treno raggiungiamo il terminal 3, piu’ nessun controllo alle 9e 15 parte l’aereo per Los Angeles. Dimenticavo dentro l’aeroporto di Roma vivono dei piccioni ai cui viene tranquillamente dato il cibo. I posti sull’aereo sono sulla fila da tre vicino al finestrino, a noi vengono assegnati i due piu’ vicino al finestrino, molto scomodi il viaggio e’ lungo e scomodo circa 13 ore di volo. Vicino a noi c’e’ una signora americana ipertecnologica ipad ipod e computer, tra un passaggio di cibo e bevande le ore passano e arriviamo a Los Angeles. Vista dall’aereo e’ una citta’ molto estesa, composta da casette indipendenti quasi tutte con piscina, e autostrade che la attraversano in ogni parte, la guida ci dirà che ogni giorno viene attraversata da un traffico di nove milioni di auto. Sbrigate le formalità doganali, dopo una lunghissima fila, scanner delle dieci dita e scanner della retina, varie domande sull’eventuale importazioni di cibo, sul motivo della vacanza, quanto dura e quanto denaro portiamo con noi, usciamo dall’aeroporto, sigaretta dopo tredici ore di volo e partenza con la navetta di cortesia che ci accompagnerà all’Hilton Hotel. Bellissimo Hotel dentro l’aeroporto, con piscina, fitness, ristorante la camera e’ al quinto piano bella, ma in breve ci accorgiamo che davanti alla nostra camera si e’ accampata un’intera scolaresca che probabilmente continuera’ a stare li tutta la notte, chiediamo che ci venga cambiata la camera e ci assegnano una camera al 12esimo piano da li’ sembra di essere sulla torre di controllo dell’aeroporto vista su tutto il traffico aereo, peraltro bellissima e senza disturbo sonoro. Al mattino dopo, sveglia alle sei colazione allo Starbucks interno e conoscenza della guida la signora Gratiana Elias, assegnazione dei posti in pulman e partenza. Il pulman e’ pieno siamo in 47 persone, italiani, brasiliani, nicaraguegne,svizzeri italiani, spagnoli, Gratiana parlera’ quindi in italiano e spagnolo.Ci presentiamo tutti, l’autista e’ un texano di nome ERCi (R.C.) come usano in Texas.

Partenza: descrizione di Los Angeles, citta’ molto estesa con clima gradevole, inverno che dura solo due mesi all’anno, grande traffico, una corsia dell’autostrada dedicata solo ai mezzi che trasportano piu’ di una persona, c’e’ anche una linea di metro che corre lungo una autostrada e l’idea iniziale era di dedicarne una per ogni autostrada, ma i mezzi finanziari non bastarano e l ‘idea non fu mai realizzata completamente. Visita di downtown, praticamente deserta la domenica, luogo di uffici e di centro d’affari, visita albergo Bonaventura tutto in vetro dove furono girati Inferno di Cristallo e Blade Runner, iniziamo il viaggio da qui nella grandiosita’ americana.

Attraversiamo il deserto californiano, con vegetazione bassa e alberi chiamati Palo Verde senza foglie e con fiori gialli, Palm Spring con le sue pale che sfrutta l’energia eolica che copre i l0% del fabbisogno californiano, ci fermiamo a prendere un caffe, il sole e’ piacevolmente caldo. In Arizona l’energia viene dalla Centrale nucleare di Palo Verde unica centrale nucleare al mondo in mezzo al deserto, per il raffreddamento si usano le acque reflue di Phoenix.

Arriviamo a Phoenix capitale dell’Arizona (nome deriva da arida zona) anche qui downtown e’ deserta sostiamo in un giardino della memoria con statue molto belle e particolari, continuiamo il nostro viaggio attraversando il deserto di Sonora, abitato da cactus Saguaro, serpenti a sonagli, i cactus ricchi di acqua impiegano circa 70 a sviluppare le braccia, vivono fino a 200/300 anni, sono spettacolari.Seconda tappa Scottdale, albergo Marriot. Il posto e’ caldo circa 36 gradi e bellissimo, albergo con piscina e campi da golf, la camera e’ con due letti da una piazza e mezzo e salotto con frigo, lavandino per la cucina, macchina per il caffe’, senza colazione. Qui vediamo sorgere una splendida luna.

2 giorno. Partenza ore 7 dall’albergo per Montezuma. Per strada ci fermiamo al Saguaro National Monument per fotografare da vicino questi grandi serbatoi d’acqua, attraversiamo ancora il deserto dell’Arizona per arrivare al Castello di Montezuma, che non e’ un vero e proprio castello ma costruzioni ricavate nelle rocce, attraversiamo la Verde Valley e arriviamo a Montezuma il tempo e’ bellissimo, non e’ possibile entrare nella costruzione ma si puo’ soltanto ammirare da sotto, e’ una costruzione di 5 piani con venti stanze, fu abitata dagli indiani Sinagua fino a 600 anni fa, sulla loro scomparsa c’e’ ancora il mistero. Nel posto non c’e’ granche’ da fotografare a parte questa abitazione c’e’ un piccolo museo con i manufatti degli indiani e un piccolo fiume Verde Creek.Partiamo, destinazione Sedona, il viaggio in pulman e’ rallegrato da Piergiuseppe , la moglie Angelica(una coppia di Bari) e un’altra coppia di ragazzi toscani Elisa e Daniele, entrambe coppie in viaggio di nozze, cantiamo canzoni e ridiamo. Il gruppo brasiliano si mostra gelido e serio come tedeschi. Tra una risata e l’altra ammirando panorami di estensioni senza fine, cavalli selvaggi, arriviamo a Sedona. Un’altra meraviglia nelle meraviglie, con le sue rocce rosse. Il suo nome derivata da una donna che abito li, paese dove e’ nata la new age, si sono stabiliti tanti artisti e attori, si narra che ci sia un vortice di energia in queste rocce rosse e che siano atterrati anche degli extraterrestri. Breve sosta per mangiare, foto e piccoli acquisti e inutili tentativi di telefonare in Italia, partenza per William paese rimasto come gli anni 50, parte un treno che porta al Grand Canyon fra scenari meravigliosi, e’ attraversato dalla famosa route 66 la strada madre degli Stati Uniti.Ci rimettiamo in cammino ancora due ore di viaggio e’ arriviamo al Grand Canyon 2100 metri d’altezza, ci fermiamo davanti al punto Bright Angel Lodge abbiamo 2 ore a disposizione, Gratiana ci consiglia di fare la passeggiata che costeggia e non quella che scende, perche’ la risalita e ‘ pesante a quest’altezza. Lo spettacolo che vediamo davanti a noi e’ grandioso emozionante indescrivibile bellezza, e’ un mistero come possano essere state modificate queste rocce dai mille colori solo da fiume Colorado, sono rocce che rappresentano tutta la storia del nostro pianeta. Il clima e’ decisamente freddo. Qui si affittano i muli per le escursioni, per arrivare al Colorado ci vogliono due giorni, il territorio del Grand Canyon e’ immenso, dall’alto sembra una grossa cicatrice nella crosta terrestre, e’ lungo 500 km., largo 30 km. nel punto piu’ largo e profondo 2 km.in alcuni punti. Solo una piccola parte del parco e’ accessibile al turismo di massa.Alla sera arriviamo in albergo e’ il Grand Canyon Plaza, abbastanza spartano ma con colazione. La sera mangiamo in una specie di saloon da Pasta e Pizza, una pasta e una pizza appena commestibili.

3° Giorno.Partenza per Monument Valley, attraversando il deserto dipinto, dove alternanze di colori pastello della sabbia si fondono con il rosso vivo della roccia, il verde dei cespugli e l’azzurro elettrico del cielo e in un momento ci troviamo sulla strada tutta diritta che porta alla Monument Valley, icona degli Stati Uniti, la strada e’ in leggera discesa e da’ l’impressione di calarsi all’interno della valle. La M.V. si trova fra l’Arizona e lo Utah. Ci fermiamo quasi subito per fotografare il Grand Canyon da un altro punto panoramico da cui si vede il fiume Colorado verdissimo.Raggiungiamo la Monument Valley, colori stupendi, rosso delle rocce e della sabbia, che complice il vento colorera’ i nostri visi come pellerossa, azzurro intenso del cielo. Ci aspetta una jeep che ci condurra attraverso la M.V. a vedere da vicino le rocce-monumento, che spettacolo. Maria un’indiana navajo ci conduce spericolatamente con la jeep attraverso questo paradiso, raggiungiamo anche una tenda degli navajo dove una signora ultracentenaria ci viene a salutare e farci conoscere la sua abilita’ sia come tessitrice di tappeti che pettinatrice. Mangiamo qualcosa e ripartiamo alla volta di Page e lago Powell, 2° lago artificiale degli Stati Uniti per il cui riempimento ci sono voluti 20 anni ed ora per i consumi enormi di acqua e’ gia’ molto al di sotto del riempimento ideale.In serata raggiungiamo Kanab, nello stato dello Utah (nome derivante da una tribu’ indiana) la piccola Hollywood, ci aspettano in un locale con un buona cena a base di carne e spettacolino con conseguente vendita di foto.

4°giorno. Al mattino partenza dall’albergo Shilo Inn Kanab, non prima di aver fatto una bella colazione (inorridisco alla vista d i bicchieroni di latte immersi nel ghiaccio) e preparato anche qualche panino per il viaggio che intraprendiamo per Bryce Canyon,che non e’ propriamente un canyon ma un enorme anfiteatro, celebre per i caratteristici pinnacoli gli hoodoos prodotti dalle rocce sedimentarie fluviali e lacustri. Le rocce hanno un intensa colorazione che varia dal rosso all’arancio, al bianco. L’altezza varia dai 2400 metri ai 2700 metri, i primi colonizzatori furono i mormoni tra cui Ebezener Bryce che si insedio’ qui nel 1875 e diede nome al parco, Bryce aiuto’ a costruire un canale d’irrigazione ed e’ sua la frase : il canyon e’ il posto peggiore per perdere una mucca, per evidenziare la tortuosita’ dei labirinti formati dai pinnacoli. Il Bryce e’ bellissimo, colori spettacolari , grandiosita’ della natura. Riusciamo a perderci invece che a Sunset Point ci ritroviamo a Sunrise Point, sentiamo il pulmann in lontanza che suona, panico, corriamo e in breve arriviamo.Ci rimettiamo in cammino decidiamo di fermarci a mangiare al Golden Corral, St.George (Utah) che per dieci dollari puoi mangiare dall’antipasto al dolce e poi ricominciare , credo dopo il passaggio del nostro gruppo questa convenzione sia stata eliminata ! Cibo buono; perfetta la bistecca! Ripartiamo destinazioni parco di Zion, ci sono imponenti formazioni rocciose e profonde gole incise e modellate da fiume Virgin, il nome Zion venne adottato da un mormone Isac Behuin, che ritenne di aver ritrovato li la Sion descritta dal profeta Isaia nella bibbia.Imponenti le rocce di arenaria con forme di reticolato dovute all’acqua che impregna la montagna e ghiacciando la spacca in quelle particolari forme. Qui siamo passati in un tunnel fra le rocce, a senso unico. Ancora un po’ di pazienza e chilometri e arriveremo nella sfavillante Las Vegas in Nevada. Nevada nome che in spagnolo vuol dire innevato, il nome deriva dalla catena montuosa Sierra Nevada ad ovest dello stato, gli abitanti si chiamano Nevadans. Il nome Las Vegas significa in spagnoli “i prati”, entrando in Las Vegas, ci viene spiegato che Las Vegas, non e’solo casino’, alberghi e divertimento, ma anche quartieri dove abita da gente che lavora a Las Vegas, quartieri normali e quanto lavoro da Las Vegas! Inoltre e’ situata in uno stato che applica poche tasse, perche’ sono sufficienti gli introiti del gioco. Arriviamo all’albergo e’ il Circus Circus, albergo con tre torri, la reception si trova al secondo piano, ci viene raccomandato di prendere sempre gli ascensori che ci vengono indicati, altrimenti rischiamo di ritrovarci da un’altra parte.

Las Vegas di notte e’ fantastica, visitiamo il Veneziano, in un attimo ci ritroviamo a Venezia con tanto di gondole e acqua, Piazza San Marco compresa, il Bellagio ci affascina con i suoi fiori veri e in vetro di Murano e le fantastica fantasia di giochi d’acqua, al Cesar Palace ci aspetta un altro spettacolo ogni angolo e’ una sorpresa. Vediamo lo spettacolo in una via pedonale, via solo con casino e spettacoli esterni giochi di luci e musiche, qui tutto e’cosi’ lontano dal silenzio della natura spettacolare, ma egualmente affascinante.

Domani 21 aprile si torna a Los Angeles, salutiamo Gratiana che continua il Tour con quelli che restano e gli amici, torniamo al Circus Circus, contrariamente agli altri alberghi qui non c’e’ la solita caffettiera con caffe gratis a Las Vegas si paga tutto.

22 aprile, si parte per Los Angeles ci accompagna Stefania, ritorniamo all’Hilton e come degli abituee’ chiediamo la stanza sempre al dodicesimo piano, splendida vista sull’aeroporto. La notte riposiamo bene, facciamo colazione, andiamo in palestra e in piscina, pranziamo e siamo pronti per ritornare in Italia, volo alle 18.45 da Los Angeles per Parigi, tutto ok, prendiamo la navetta di cortesia dall’hotel e arriviamo in aeroporto, troviamo personale gentilissimo che ci parla in italiano, prendiamo posto sull’aereo, abbastanza comodo,ultima fila con un posto che da’ subito nel corridoio, unica nota dolente, aria condizionata molto fredda e cibo scadente. Gentilmente il personale su mia richiesta fa gli auguri di compleanno a Graziano. Fra poco saremo a casa, e’ stata una vacanza bellissima e indimenticabile con dei compleanni speciali.

Ciao America!



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