Mauritius da sola e a Gennaio? Perché no

Ho scelto, ovviamente in rete, di partire con un volo di linea, dato che negli ultimi due viaggi charter e last minute mi è sembrato di essere un pacco postale con il quale si poteva disporre a piacimento. Tipo fare scali non previsti nel pacchetto, partire con gravi ritardi, oppure rientrare in un altro aeroporto (non x nebbia), ed essere...
Scritto da: Ellezeta
mauritius da sola e a gennaio? perché no
Partenza il: 09/01/2008
Ritorno il: 21/01/2008
Viaggiatori: da solo
Spesa: 2000 €
Ho scelto, ovviamente in rete, di partire con un volo di linea, dato che negli ultimi due viaggi charter e last minute mi è sembrato di essere un pacco postale con il quale si poteva disporre a piacimento. Tipo fare scali non previsti nel pacchetto, partire con gravi ritardi, oppure rientrare in un altro aeroporto (non x nebbia), ed essere ‘trasportata’ in pullman fino all’aeroporto di partenza. Poi volevo essere comoda e partire da Venezia per non dover raggiungere aeroporti distanti da casa. Così ho prenotato la compagnia Emirates: Venezia- Dubai – Mauritius (960 Euro). Nel viaggio di andata è successo di tutto! Saliamo a bordo dell’aereo in perfetto orario e rimaniamo “imprigionati” dentro per ben 3 ore: guasto al motore, con annunci e spostamenti della partenza di ora in ora. A Dubai avevo 2 ore e mezza di ‘lasco’ tra l’arrivo e la partenza per Mauritius. In volo abbiamo recuperato poco. Arrivati a Dubai, faccio una specie di maratona per arrivare a 40 gates di distanza dall’arrivo. Raggiungo l’uscita con mezz’ora esatta di ritardo (ovviamente avevo già la carta d’imbarco), e mi annunciano che l’aereo era partito e di ritornare al desk della compagnia per prenotare il volo successivo. Rifaccio i 2 km a piedi fino allo sportello della Emirates dove mi comunicano che il loro prossimo volo per Mauritius parte esattamente 24 ore dopo, ossia alle 2,30 di notte del giorno successivo. Non vi dico la… felicità 🙁 Tra l’altro non avevo la mia valigia e nessun cambio. Mi consolai cercando, con fatica, di vedere il bicchiere mezzo pieno, e pensando che vedrò una città che mai sarei andata a visitare di mio. La mattina dopo prendo un taxi e mi faccio portare al centro di Dubai, vedo il famoso albergo fatto a vela, il Burj Al Arab, sbarrato da una transenna, per cui non si entra se non clienti, sconsolata mi faccio una bella passeggiata nel lungo mare. Lascio il mio albergo alle 23 per avviarmi all’aeroporto. All’interno vari controlli e passaggi (ti fanno togliere anche le scarpe), imbarco in orario, e attesa all’interno dell’aereo di più di un’ora, di due passeggeri arrivati con una qualche coincidenza, in ritardo. E qui mi sono arrabbiata non poco, dato che la notte prima non avevano atteso il nostro ritardo (eravamo in cinque passeggeri da Ve) di soli 30 minuti. E meno male che avevo deciso di prendere un volo di linea!! Ovviamente arrivo a Mauritius con un ora di ritardo e con il taxista che mi attendeva. Cmq chi dovesse arrivare ‘fai da te’, all’aeroporto ci sono molti tassisti ad offrire il passaggio. Io dovevo arrivare a Pereybere e il prezzo ‘giusto’ è sulle 1000 rupie (25 Euro).

L’isola, come avrete letto, è ricca di vegetazione, anche se forse un po’ troppo ‘coltivata’ perlopiù a canna da zucchero. Mi avvio quindi a Pereybere, località suggerita da molti di voi dei quali ho letto il diario di viaggio. Dell’appartamento che avevo prenotato non sono contenta e, dopo la prima notte chiedo di cambiarlo. Lavori in corso, rumori, e io che volevo riposarmi almeno una mezz’oretta dopo il viaggio stressante e stancante ma, vista la situazione, mi avvio nella spiaggia del paese. Il posto è carino ma leggermente affollato, per cui mi incammino lungo la spiaggia verso Nord e trovo un angolo tranquillo. L’acqua è bellissima. La sera vado in un ristorante non segnalato da nessuno di voi, per cui presumo essere più nuovo, è il “Sea Lovers”. Grande terrazza affacciata sul mare, coperta con una tettoia in tessuto, candele e musica soft dal vivo. Ambiente molto accogliente e un po’ ricercato, atmosfera romantica. Servizio pronto e gentile. Mangiando un ottimo pesce alla griglia con contorno, birra e gelato, ho speso 800 rupie (20 euro). Mi sono ritirata presto perché distrutta dopo praticamente due notti passate negli aeroporti. Il secondo giorno decido di andare alla spiaggia di Mont Choisy, consigliata da molti di voi e anche dal tassista che è venuto a prendermi all’aeroporto e con il quale ci siamo messi d’accordo per 2-3 giri più lunghi che avevo deciso di fare. La spiaggia di Mont Choisy la raggiungo con il bus di linea i quali passano di frequente, costano pochissimo e si impiega circa 15 min. Ad arrivare. Mont Choisy è una bellissima baia, molto lunga. Si possono anche affittare i lettini e l’ombrellone che sono ‘discreti’, nel senso che lungo tutta la baia ci sono soltanto tre gestori con ciascuno una decina di ombrelloni. L’unico neo, per quel che mi riguarda, è vedere i vari taxi boat e altre imbarcazioni, tipo sci d’acqua che vanno avanti e indietro in continuazione. In questa spiaggia, come in molte altre, passa l’ometto che sbuccia al momento l’ananas creando una specie di spirale, per cui si può mangiare a mo’ di gelato. Davvero dolcissimo! A volte oltre all’ananas, vendono anche il meraviglioso mango. La sera mi sono fatta consigliare un ristorante da una mauritiana. E’ l’Amigo, a Papillon – Cap Malheureux, rinomato per i prodotti del mare. Il piatto della casa è una grigliata mista di crostacei (mazzancolle, gamberoni e aragosta) con contorno di riso. Ottimo ma, paragonando ad altri posti, costoso (1500 Rupie). Buonissime le banane flambé con il gelato alla vaniglia.

La mattina dopo cambio stanza, dall’appartamento rumoroso e senza terrazzo, passo ad una stanza con bagno e terrazzino. Molto meglio. Dopo il piccolo trasloco, decido di fare un salto a vedere Cap Malheureux. Ovviamente con il bus pubblico. A parte la pittoresca chiesetta dal tetto rosso che si erge di fronte al mare, e il bellissimo panorama con l’isola di fronte, che si può ammirare seduti sulla panchina, la costa non è granché per fare il bagno. La costa qui è più frastagliata e rocciosa. Dato che mi trovo da queste parti, e ho letto che molti di voi sono andati al ristorante Kanaco, mi avvio alla ricerca. Ad ogni modo il ristorante non si trova, come pensavo, dalle parti della chiesetta, ma sulla via di ritorno a Pereybere, di fronte al cimitero e vicino al tempio indiano. Forse perché mi aspettavo di più leggendo molti TPC ed essendo segnalato dalla mia guida, ma sono rimasta un po’ delusa. Forse la sera si sta meglio. A pranzo si mangia all’interno, tranne un paio di tavolini esterni incastrati dentro una specie di corridoio, senza aria condizionata per cui si muore dal caldo in compagnia di tantissime mosche. Non mi hanno cambiato la tovaglia che lasciava molto a desiderare. L’insalata mista che ho ordinato aveva più cipolla che altre verdure. Per fortuna il pesce alla griglia (tonno bianco) non era male. Ho anche speso pochissimo (250 Rupie), unico dato positivo.

Nel pomeriggio giretto a Grand Baie. Anche questa non è una località dove soggiornare per fare il bagno. E’ una grande baia, molto profonda, e strapiena di ogni tipo di imbarcazioni ormeggiate. In fondo, vicino al paese, c’è la spiaggia piena di gente. E’ domenica, i negozi sono chiusi, ma sono voluta venire lo stesso in quanto dista da Pereybere soltanto una decina di minuti in bus e non c’ero ancora stata se non di passaggio in macchina. Avevo in mente di fare un giretto e di sedermi poi in un locale, il Sanset, raccomandato dalla guida, sperando appunto di poter ammirare il tramonto con una gigantesca coppa di gelato (come cena). Mi siedo al Sanset alle 17.30 e la cameriera non mi ha voluto servire il gelato dato che era troppo tardi. Questo bellissimo locale, affacciato sulla baia, chiude, purtroppo, alle 18.00. A me sinceramente è sembrata una follia, ma tant’è.

14/01 – Splendida gita a Ile de Plate con l’agenzia Top Travel & Tours che consiglio vivamente in quanto lo skeaper e i ragazzi che seguono il tour sono davvero gentilissimi, spiritosi e divertenti. Costo 1200 RM. Partenza alle 8.30 e rientro attorno alle 1700. Il pezzo comprende il viaggio in catamarano (che parte da Pereybere) di circa 3 ore a/r, il pranzo in spiaggia con l’accompagnamento musicale di un ragazzo che canta e suona la chitarra (dal quale ho anche acquistato il CD e ora lo ascolto… sognando Mauritius) Bibite, compreso il rhum, a volontà. L’isola è bellissima e il mare strabiliante. Il più limpido visto fino ad ora. Da portarsi dietro maschera e pinne per lo snorkeling. Tra l’Ile Gabriel e l’Ile de Plate è senz’altro da scegliere la seconda. Meno affollata, anche se per loro gennaio e come per noi agosto, per cui un po’ di gente alle gite la si trova. 15/01 – Oggi alle 9.00 viene a prelevarmi il “mio” tassista al quale ho chiesto di fare il giro di una parte dell’isola. Viene con me anche una giovane ragazza austriaca che ho conosciuto durante la gita di ieri e che viaggia anche lei da sola. Prima tappa il giardino botanico di Pamplemousses. Entrata 50 RP. Guida all’interno 50 RP. Non mi dilungo sul sito visto che lo hanno fatto molti altri Tpc. Comunque merita di essere visto. Al mattino presto c’è pochissima gente. Abbiamo incrociato soltanto un piccolo gruppetto guidato. Passiamo poi in un paio di negozi di Floreal vicino a Curepipe. Se uno non vuole fare “affari” con qualche capo firmato (chissà poi se è originale), trova delle cose comunque più costose che altrove, bisogna trattare etc. Ci siamo fermati un attimo a vedere e fotografare Trou aux Cerfs, il piccolo (200m) e antico vulcano, a visitare il laboratorio (Comajora) di artigiani intenti a costruire i “famosi” modellini di velieri in legno, una sosta al lago sacro indù di Grand Bassin. Molto suggestivo, un ottimo odore di incenso aleggia in tutta l’area, le donne indiane vestite a festa con i loro meravigliosi abiti. Ho avuto quasi la sensazione di essere venuta in un luogo di raccoglimento e preghiera a disturbare. Tutti questi turisti a fotografarli mentre svolgono i loro riti, mi è sembrato quasi inopportuno. Pranzo in un ristorante consigliato dal tassista. Tappa successiva Chamarel, le Terres des Sept Couleurs: il sito è interessante, piccolo, si visita in dieci minuti. Una sosta al belvedere delle gole della Riviere Noire, le cascate Alexandre (piccole, niente di che), rientro seguendo la costa occidentale. Bellissima vista panoramica a Le Morne e all’isola Aux Benitiers. Termine del giro alle 1700. Costo del tassista 50 Euro. E’ valsa la pena di fare questo tour, se non altro per alcuni scorci verdissimi e dalla natura molto rigogliosa, peccato che in ogni sito dove ci si fermava c’era una marea di taxi e di pulmini che accompagnavano orde di turisti. 16/01 – Giornata di riposo e relax trascorsa a Mont Choisy. Unico neo della giornata il continuo l’andirivieni di barche e motoscafi dello sci nautico e di bambini trainati sui gommoni.

La sera una letta ai giornali italiani e alla e-posta presso l’Internet Point. Cena al mio ristorante preferito, il Sea Lovers. Secondo di pesce alla griglia con verdura e birra, 500 RM. 17/01 – Un’altra giornata di tutto riposo a Mont Choisy dato che l’indomani trasloco a Sud-Est dell’isola, all’albergo Le Guerlande, non lontano da Blue Bay. Detto albergo mi è stato consigliato dal mio tassista, e il quale ho prenotato per telefono dando loro 50 Euro di acconto con la carta di credito.

Oggi ho acquistato in spiaggia delle T-shirt di un ottimo cotone. Dovevo fare dei regali e ne ho prese 5 per 1000 RM (25 Euro).

Cena alla Caffetteria ristorante di Pereybere, sul lato della spiaggia. Ambiente modesto, senza tovaglia, tovaglioli minuscoli, ma si mangia davvero molto bene. Ho preso un’insalata di piovra. Ottima. Un secondo di gamberi giganti al curry, gustosissimi. E per finire banana flambé con una pallina di gelato. Una birra. Tutto davvero buono, per un totale di 800 RM (20 Euro).

18/01 Oggi mi sposto nella parte sud-est dell’isola al sopra citato Le Guerlande. Il tassista mi viene a prelevare alle 8.30 e mi raggiunge anche la mia nuova amica austriaca alla quale ho proposto di approfittare del mio trasferimento e di vedere così l’altro lato dell’isola dato che poi il tassista deve rientrare e la riaccompagna. Il lato orientale di Mauritius è molto più verdeggiante e ricco di fiori rispetto alla parte occidentale, e molto meno trafficato. Strada facendo ci siamo fermati a Centre de Flacq che a me personalmente è piaciuto in quanto uno dei pochi luoghi dove non ho visto turisti. Cittadina credo a maggioranza indiana. Caratteristici negozietti uno dopo l’altro. Odori e colori particolari. Fermata successiva a Trou d’Eau Douce dove abbiamo acquistato il biglietto per la traversata (15 min.) all’isola dei Cervi, 400 RM a testa, anche se la signora ci voleva subito offrire un “pacchetto” a 1200 RM (visita alle cascate e pranzo). Ho quasi fatto fatica a convincerla che a noi bastava il biglietto di andata e ritorno. Arrivate all’isola incontriamo orde di turisti, molti italiani, ai quali all’estero divento allergica. Ad ogni modo, basta camminare per circa 10/15 min. E trovarsi una spiaggia paradisiaca da godersi in silenzio e tranquillità. Per fortuna pochi hanno voglia di camminare e si ammassano nella prima spiaggia vicino all’attracco. Nelle spiagge più distanti fate attenzione ai ricci, ce ne sono moltissimi e di vari colori: neri, viola, ocra e viola con le punte bianche. Sull’isola è possibile mangiare e bere autonomamente. In spiaggia passa anche il “solito” ragazzo che pulisce al momento e taglia a spirale il meraviglioso e dolcissimo ananas (50 RM). Alle 15.00 abbiamo appuntamento con la barca che ci riporta a Trou d’Eau Douce dove ci attende il nostro tassista. Per chi sta a Pereybere credo gli convenga prendere accordi con un tassista e farsi portare a Trou d’Eau Douce e visitare l’isola dei Cervi autonomamente piuttosto che acquistare il tour. E’ più libero, può fermarsi dove vuole e credo spenda meno.

Arriviamo al mio nuovo alloggio e sono davvero molto contenta. Ho un bungalow fronte mare. L’albergo è carino e tranquillo. C’è il bus che porta a Blue Bay ma ho anche la spiaggia a 5 metri dalla porta della stanza.

La sera sono un po’ stanca per uscire e ceno in albergo, alla carte, in quanto ho prenotato soltanto la stanza con prima collazione (2.300 RM a notte). Ordino i calamari alla creola. Crepes con gelato. Tutto buono e il prezzo contenuto, ma è un ristorante più da pensione che aperto al pubblico. Buona parte degli ospiti dell’albergo è appunto a mezza pensione, ma io preferisco scegliere quello che voglio mangiare. La Maggioranza degli ospiti è tedesca, degli italiani nemmeno l’ombra.

19/01 – Ieri mi sono accorta che la memoria della mia macchina fotografica era piena e, non avendo una di ricambio, ho pensato di chiedere all’albergo se avevano un Internet point e così trasferire le foto nella chiavetta, ma alla reception mi hanno detto che il PC ad uso clienti era fuori uso per cui dovevo andare in città, a Mahenbourg. Mi avvio a piedi fino alla prima stazione degli autobus ed è stata una breve passeggiata davvero piacevole, sembrava di camminare all’interno di un ricco e fiorito giardino. Da entrambe le parti della strada bouganville di tutti i colori, ibiscus, oleandri, vari tipi di palme, ficus giganti, davvero una natura generosissima. Mentre aspetto alla fermata si avvicina un tassista di passaggio che offre di portarmi in città alla tariffa del biglietto del autobus. Praticamente spiccioli. Mi porta direttamente davanti ad un cyber point. Sbrigo la faccenda della macchina fotografica e, dato che mi trovavo a due passi dal mercato locale, vi faccio un giro. Finalmente un luogo autentico, dove si incontra soltanto gente locale. Mi faccio una bella scorta di spezie per me e da regalare alle mie amiche (peperoncino, noce moscata, zenzero, curry, cannella e vaniglia). A parte lo zenzero che ho pagato 200 RM il resto aveva davvero prezzi modici. Mi sono fatta anche una scorta di incensi indiani che adoro e qui costano davvero poco. E non è finita! Mi accorgo del “reparto” di abbigliamento e trovo un banchetto di T-shirt mauritiane di ottimo puro cotone, tutte le misure e colori a 150 RM. Finite le spese trovo, vicino al mercato, un taxi che mi porta a Blue Bay fermandomi a un attimo in albergo, che era di strada, a lasciare tutti gli acquisti e a prendere l’asciugamano da spiaggia. Blue Bay è una baia quasi a forma di “O”, più piccola di Mont Choisy e molto più grande di Pereybere. E’ sabato per cui è molto frequentata dalla gente locale. Molti organizzati a fare pic-nic all’ombra degli alberi. A differenza di Mont Choisy, dove come accennavo ci sono 2-3 gestori che offrono una decina di lettini e ombrelloni ciascuno per chi, come me, non ama troppo sdraiarsi sulla sabbia, a Blue Bay non c’è questo tipo di servizio. Non ho visto nemmeno i “soliti” ragazzi che vendono l’ananas o il mango in spiaggia per cui decido di trovare un posto dove pranzare. Dietro alla spiaggia c’è un unico ristorante, il Bouganville dove ho mangiato un ottimo filetto di tonno bianco alla griglia con il solito contorno di riso bianco, a parte un’abbondante insalata, birra e un buon gelato spendendo soltanto 500 RM con la mancia. Dopo mangiato volevo rientrare in albergo con l’autobus ma alla fermata trovo due tedesche che dovevano raggiungere Mahenbourg e così “scopro” che Blue Bay Mahenbourg costa soltanto 75 RM in taxi. Loro due mi propongono di prendere il taxi insieme contribuendo io con 20 RM dato che scendevo dopo 5 min. Io accetto ed è stato davvero divertente in quanto ho dato ad una delle due passeggere 1 banconota da 25 e questa, da “vera tedesca”, precisa e… oculata, mi voleva dare indietro una moneta da 5. Ovviamente ho lasciato stare. Nel brevissimo tragitto mi ha chiesto quanto spendevo nel mio albergo (2.300 RM = 57 Euro) e lei si è vantata che loro ne spendono soltanto 500.

Il pomeriggio l’ho trascorso nella tranquillissima spiaggetta davanti al mio bungalow. 20/01 Oggi è domenica. Mi alzo presto e con la pioggia, ma dura poco, come al solito. Dopo collazione faccio una lunghissima passeggiata verso Nord, ed è bellissimo passare da una spiaggia all’altra, incontro pochissime persone tra cui tre ragazzi che pescavano con l’acqua fino alla vita e la canna da pesca. Come esca usavano dei piccolissimi animaletti che trovavano scavando nella sabbia. L’avevo visto fare anche a Mont Choisy. Pescano dei piccoli pesciolini che ricordano le nostre alici. Ho anche incontrato due ragazzi sul parapetto che pulivano dei conchiglioni giganti pescati vicino alla barriera corallina che dalla spiaggia dista circa 500/600m. Visto il mio interesse nell’osservare mentre pulivano le conchiglie, mi hanno offerto il ‘cuore’ di una di esse, ossia la parte migliore, cruda, e devo dire, per quanto io non ami il pesce crudo, questa aveva un gusto più che delizioso. Dalla parte Sud dell’albergo la passeggiata risulta più corta in quanto si incontrano delle barriere. Vado a pranzo al vicino Le Jardin crèole. Ambiente molto curato, sia all’esterno che all’interno. Pranzo ottimo, prezzo contenuto. Ho preso un’ottima insalata di piovra. Un pesce di giornata alla griglia con il solito contorno di riso bianco e 2 banane flambé con il gelato e una birra per un totale di 800 RM, con mancia.

Al ritorno dal ristorante un pescatore mi convince di acquistare un aragosta viva, grandissima, per 100RM assicurandomi che in albergo me l’avrebbero cucinata. Niente di più sbagliato! In questo albergo sono tutte ragazze molto carine e gentili tranne quelle che stanno alla reception. Ieri, se non facevo la “voce grossa” mi avrebbe fatta sloggiare alle 12 dal mio bungalow e me ne avrebbe dato un altro fino a sera. Alla prenotazione avevo avvisato che avevo un volo notturno e che prenotavo la stanza fino alla sera prima della partenza, pagando un supplemento. Quando ho ribadito la faccenda, ha consentito, a mala voglia, di lasciarmi la stessa stanza. Pomeriggio relax e lettura in spiaggia. 21/01 Oggi purtroppo è il mio ultimo giorno a Mauritius. Un’altra ‘litigata’ con la nuova ragazza di turno alla reception che voleva di nuovo farmi cambiare stanza entro le 12 in quanto l’aveva data a qualcun altro. Io ho ribadito un’altra volta che non avevo nessuna intenzione di lasciare la stanza prima di sera. Di certo non volevo spendere le mie ultime ore sull’isola a fare traslochi visto che, tra l’altro, avevo prenotato e pagato fino a sera. Mi sono diretta a Mahenbourg poiché sulla mia guida (Geoguide) ho letto che al lunedì c’è un mega mercato settimanale. In effetti è gigantesco e si vende di tutto. Il viaggio a Mahenbourg l’ho fatto questa volta con l’autobus di linea e pieno di tantissimi bambini delle elementari. Tutti con gonnelline o pantaloncini blu e, in rapporto alle varie scuole, camicie a quadretti gialli, verdi, azzurri o rossi. Davvero deliziosi, in particolare le bambine con delle simpatiche pettinature e degli occhini bellissimi e nerissimi. Dopo il mercato ho trovato il solito omino del taxi che mi ha accompagnato a Blue bay dove avevo intenzione di fare l’ultimo pranzo luculliano, dato che la sera partirò e non si mangerà in maniera decente sino al giorno successivo. Ritornata all’ottimo ristorante Bouganville incontro un arzillissimo signore di ben 85 anni, di origine brettone, il quale trascorre sei mesi all’anno a Parigi e gli altri sei mesi a Blue Bay. Parla un sacco di lingue, tra cui un ottimo italiano. Ha girato mezzo mondo. Ci scambiamo i telefoni e l’e-mail. Avete capito bene, l’anziano e distinto signore era munito anche di un portatile. Persona davvero interessante.

Pomeriggio tranquillo in spiaggia e la sera all’aeroporto con la speranza che il ritorno sia migliore dell’andata. Ah, mi scordavo di raccontarvi com’è andata poi a finire con l’aragosta. Dato che in albergo non hanno voluto cucinarmela, l’ho sistemata nel congelatore, e la sera prima di chiudere la valigia l’ho avvolta in 3/4 sacchetti e l’ho messa in un angolino della valigia. Appena arrivata a casa ho mangiato una delle più buone aragoste della mia vita!! CONSIGLI PRATICI: IL TEMPO: Ho notato che molti di voi hanno scritto di tutto e di più sul tempo. Io posso dire, a detta anche dai mauritiani, che in questa stagione tenderebbe a piovere un po’ di più nella parte sud-est piuttosto che a mord-ovest. Ad ogni modo nei 12 giorni trascorsi da entrambi i lati posso confermare, ma debbo anche aggiungere che le piogge che ho visto non duravano più di 2-5 minuti e poi tornava il sole e il caldo come prima. IL CIBO: Io ho mangiato generalmente bene ovunque. Dato che a Pereybere alloggiavo in un appartamento senza collazione e i bar aprivano tardi (dopo le 9.00), andavo a fare collazione da esterna al hotel Beach Club. Molto carino con la terrazza vista mare. Oppure al Flora, con vista giardino ma, se avevo fretta, si può bere un ottimo cappuccino con brioche calde all’entrata del supermercato che dalla strada è poco visibile, ma si trova nella parte nord del paese, prima della farmacia.

A chi non piace la cipolla e mangia le insalate, ricordatevi di ordinarle senza cipolla. Al Kanacò mi hanno portato delle cipolle con un po’ di foglie verdi e un quarto di carota grattugiata. Anche il pesce ai ferri, sempre ottimo, conviene ordinare al naturale, con la salsa a parte in quanto questa potrebbe essere o piena d’aglio, o con della vaniglia, molto dolce etc. I gelati li ho mangiati ovunque, tranne nei camioncini vicino alle spiagge. PILE: Portatevi una scorta di pile sia per la macchina fotografica che per gli Mp3 in quanto ad esempio a Flack ho acquistato delle Duracell, ovviamente nuove, che sono durate 24 ore, e le pile che ho acquistato a Mahenbourg, nemmeno 5 minuti (sic).



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