Caldissima sicilia

SICILIA AGOSTO 2003 Quest’anno abbiamo deciso di fare “turismo lampo” in Sicilia. Partiamo da Bologna, abbiamo 23 giorni per girarla tutta, abbiamo la tenda nel baule e non abbiamo prenotato nulla. Per due mesi ho letto molto materiale scaricato da internet e, con l’aiuto di Seba e della guida Lonely Planet, ho steso un ipotetico...
Scritto da: Monia Dozzi
caldissima sicilia
Partenza il: 09/08/2003
Ritorno il: 30/08/2003
Viaggiatori: in coppia
SICILIA AGOSTO 2003 Quest’anno abbiamo deciso di fare “turismo lampo” in Sicilia. Partiamo da Bologna, abbiamo 23 giorni per girarla tutta, abbiamo la tenda nel baule e non abbiamo prenotato nulla. Per due mesi ho letto molto materiale scaricato da internet e, con l’aiuto di Seba e della guida Lonely Planet, ho steso un ipotetico itinerario. Ce la faremo? Sabato 9 Agosto 2003 Alle 7.00 siamo pronti per partire. Silvana (Transalp 600 ‘97 rosso) non è mai stata così carica. Siamo Monia (che scrive) e Stefano (Bus nel testo), un baule centrale, due valigie laterali e una borsa da serbatoio gentilmente prestataci dal Coppo. Tutto veramente stracolmo.

Saliamo in sella. La prima sosta obbligatoria è in Via Arno per fare colazione. Poi, emozionantissimi, imbocchiamo l’autostrada. Direzione Sud. La giornata è splendida, c’è pochissimo traffico ed è molto caldo (ovviamente … vista l’estate di quest’anno!!!). La prima sosta riusciamo a farla dopo 200 km. Siamo soddisfatti, perché con la moto precedente (un salutone alla Cavalla – Pegaso ‘93) le soste erano obbligatorie molto ma molto tempo prima … Il caldo si fa sempre più insopportabile e gli incendi nei boschi sono numerosi. Le nostre soste sono sempre più vicine una all’altra. Finalmente verso le 16.30 cominciamo a vedere il Vesuvio in lontananza e quando il contachilometri segna 600 km dalla partenza, arriviamo a Napoli. Bus è un pelino terrorizzato dalla guida dei napoletani ma fortunatamente non impieghiamo molto per trovare il porto.

Ora dobbiamo trovare un posto sul traghetto per poter evitare di affrontare la Salerno – Reggio Calabria che tutti ci hanno sconsigliato. Ci fiondiamo negli uffici della Tirrenia ma un terrorizzante cartello comunica che è tutto pieno fino a lunedì. Vediamo in lontananza gli uffici della Snav. Proviamo. Dopo penosa attesa, ci comunicano che hanno solo una cabina interna. All’inizio la prendiamo controvoglia (per risparmiare ci saremmo accontentati pure del passaggio ponte), ma alla fine si è rivelata una scelta fantastica. Doccia in camera e un letto morbido dove riprenderci dal viaggio. Alle 20.00 il traghetto finalmente lascia Napoli e il Vesuvio diventa sempre più piccolino all’orizzonte. Ci godiamo un umidissimo tramonto davanti ad una fresca birra, ceniamo al ristorante (ma ricordarsi di evitarlo … se si può), facciamo una bella doccia e sveniamo entrambi nel morbido letto … Totali giornalieri: km 600; 48,29 euro benzina; 158,10 euro traghetto; 29 euro autostrada; 20 euro cena.

Domenica 10 Agosto 2003 Ci svegliamo alle 6.30 e siamo praticamente già al porto di Palermo. Alle 7.30 mettiamo piede in Sicilia. E’ deserta. Ok che è domenica, ma ho idea che dovremo abituarci ai loro ritmi estremamente diversi dai nostri. Decidiamo di cominciare il nostro giro della Sicilia dalla costa ionica e quindi prendiamo direzione Catania. Ci fermiamo a fare colazione al Bar Italico – Via Ponte di Mare n. 1 a Palermo dove sono tutti gentilissimi e le paste sono veramente delle bombe. Con la pancia piena imbocchiamo l’autostrada che costeggia il mare prendendo direzione Messina. Il paesaggio è spettacolare. Mare trasparente alla nostra sinistra e monti altissimi alla nostra destra. E, diversamente da quello che mi aspettavo, c’è tantissimo verde. Passiamo vicino al famoso stabilimento della Fiat di Termini Imerese. A questo punto l’autostrada che porta a Catania lascia la costa e si dirige verso l’interno dell’isola. Il paesaggio cambia radicalmente. E’ affascinante. Spariscono le case e tutto è incredibilmente brullo. Ovunque c’è il giallo dei campi di grano mietuto. E osservando bene, ci accorgiamo che tutto il terreno è coltivato. Come avevo letto sulla mia guida, in Sicilia è stato sfruttato tutto veramente fino all’osso. L’autostrada (che continua a essere gratuita) è molto bella e praticamente deserta. In lontananza intravediamo i Monti delle Madonie dove d’inverno si può anche sciare. Sono imponenti. Ci fermiamo in un’area di servizio per cominciare a telefonare agli affittacamere. Accidenti … ma come parlano??? … al telefono è veramente un’impresa capire ciò che mi stanno dicendo.

Comunque troviamo per almeno una o due notti e quindi finiamo i 200 km che separavano Palermo da Catania e poi, da Catania, dirigiamo verso nord per raggiungere Giarre, paese ai piedi dell’Etna. Qui l’autostrada diventa a pagamento ed è decisamente più caotica. L’Etna è bellissimo. Si vede da ogni punto e quelle che in lontananza ci erano sembrate nuvole, in realtà è il fumo che esce costantemente dal suo cratere. E’ emozionante sapere di essere ai piedi di un vulcano attivo. E non ci dispiacerebbe assistere in diretta ad un’eruzione.

Raggiungiamo Giarre (paese molto carino con una grande piazza dove spicca uno splendido Duomo stile barocco bianchissimo) e, un po’ a fatica (cosa non strana per noi che ci perdiamo 3 volte su 2!!!), troviamo l’affittacamere di Cantarella Angela – Via Giammona, 47 – 95014 Giarre (CT) – tel. 095-935806. Le signore sono gentilissime, premurose e incredibilmente disponibili. La camera non è bellissima, ha il bagno in comune, ma considerato il prezzo non possiamo lamentarci. La voglia di cominciare a visitare la Sicilia è tantissima e quindi molliamo tutto in camera e dirigiamo alle Gole dell’Alcantara. Facciamo una piccola sosta per bere qualcosa in un bar (la gente continua ad essere gentilissima) e ripartiamo seguendo le ottime indicazioni stradali. Da Giardini Naxos lasciamo la costa e prendiamo una bellissima strada interna.

Arriviamo alle famose Gole e pagando 2,50 euro a testa ci fanno accedere al fiume. Volendo si possono noleggiare degli stivaloni di gomma verdi (che ti fanno sembrare un vero pescatore!!!) per evitare di congelarsi piedi e gambe. Ma noi non li prendiamo. Ci inoltriamo in mezzo ad una bolgia terribile di persone (come fanno a passare una intera giornata qui lo sanno solo loro!!!) e arriviamo fino alla prima pozza di acqua profonda. L’acqua è veramente gelata ma il panorama è stupendo. Sei circondato ovunque da roccia lavica liscia. Non avendo il costume (grosso errore!!!!) torniamo sui nostri passi e gironzoliamo ancora un po’ tra i sassoni e le cascatelle.

Poi stravince la fame e quindi pranziamo con un bel panino ed il primo di una serie infinita di arancini di riso (non assomigliano nemmeno lontanamente a quelli che mangiamo a Bologna!!!). Rientriamo a Giarre, ci prepariamo e dirigiamo a Taormina. La costa qui è molto frastagliata ed il mare molto bello. Ci mangiamo la prima granita siciliana agli agrumi e, dopo esserci persi a piedi nel paese (eh si!!! siamo incredibili!!! anche a piedi riusciamo a perderci …), riusciamo finalmente a trovare il famoso Teatro Greco di Taormina. Ci chiedono, per stare dentro mezz’ora, 4,50 euro a testa ed inoltre scopriamo che il Teatro è allestito per lo spettacolo della Tourandot. Sicuramente la posizione del teatro è molto bella in quanto sullo sfondo vedi l’Etna ed uno splendido golfo, ma sinceramente vederlo così è stata una grossa delusione. Un po’ amareggiati ci fermiamo almeno a guardare le prove della Tourandot cercando di indovinare i nomi degli strumenti che suonano … Finiamo il giretto di Taormina che sicuramente, in un mese diverso da Agosto, è molto affascinante. Ma a noi è sembrato il classico ritrovo estivo di Vip con tutti gli aspetti negativi che questo comporta. Ceniamo alla Trattoria la Botte – Piazza S.Domenica, 4 e assaggiamo le famose “Pasta alla Norma” e “Pasta con le sarde” entrambe veramente eccezionali. Il nostro palato gradisce meno i ricci sperimentati come antipasto. Spendiamo 36 euro che confermano che Taormina è un mondo a se in Sicilia. Finiamo il giretto del paese consolandoci con i buonissimi dolcetti alle mandorle. Rientriamo a Giarre … E scopriamo che la camera è praticamente un forno a micronde.

Totali giornalieri: 344 km; 0,60 euro autostrada; 5 euro gole alcantara; 9 euro teatro; 36 euro cena.

Lunedì 11 Agosto 2003 Partenza ore 8.30 per visitare l’Etna. Le indicazioni che abbiamo per poter accedere al vulcano sono contrastanti e anche telefonicamente non siamo riusciti ad avere notizie più chiare. Quindi arriviamo al versante Sud e ci fermiamo a Nicolosi per chiedere informazioni. Ci consigliano di salire con la moto fino al Rifugio G. Sapienza (1923 mt) e una volta arrivati, di chiedere alle guide per le escursioni organizzate. Facciamo colazione e cominciamo a salire. La strada ai bordi è ancora coperta di cenere nera e anche i cortili delle case sono pieni di questa finissima polverina. Salendo ci rendiamo conto che la strada che stiamo percorrendo è stata costruita su di una colata del vulcano che a suo tempo ha cancellato tutto quello che ha incontrato per chilometri e chilometri. Troviamo anche una casa della quale è rimasto visibile solo il tetto. Arrivati al Rifugio Sapienza (che non è stato distrutto dall’ultima colata del 2002 come pensavamo), ci guardiamo alle spalle e la colata sulla quale siamo passati è nettamente distinguibile fino a valle. Stupefacente. Non ci sono parole … Bisogna esserci per rendersi conto …

Sul posto ci spiegano che senza guida si può salire solo fino a 2500 mt. Poi è necessario essere accompagnati (multa e reclusione per i furbini!!!). Quindi ci spiegano le varie escursioni organizzate e noi ci facciamo subito convincere per quella “al cratere” (75,00 euro a testa!!!!!) che parte alle 12.30. Pensiamo che, in fondo, non ci capiterà così spesso di salire su di un vulcano attivo. Nell’attesa perlustriamo la zona e visitiamo i crateri secondari Silvestri. L’escursione è organizzata un po’ stile “fantozzi” e l’attesa per poter partire pare interminabile. Mangiamo un panino al Rifugio e finalmente alle 14.30 … evviva evviva … tutti sui minibus rossi dalle grandi ruote. Dopo una serie di curve che arrampicano il vulcano fino a quota 3000 mt, le guide ci fanno scendere, e dividono i gruppi. Un gruppo (escursione da 40 euro) si ferma qui e visita i crateri secondari. Il nostro gruppo (alleggerito invece di 75 euro) prosegue a piedi fino in cima. L’aria è cambiata, abbiamo grossi nuvolosi sulla testa ed è finalmente più freschino. Camminiamo tutti in fila indiana dietro le guide che ci mostrano come, sotto tutta quella cenere e lava, in alcuni punti sbuca la neve!!!! Il paesaggio è lunare … è tutto nero. Si raccomandano di non abbandonare la fila perché ci sono molti crepacci. I nuvoloni, spinti dal forte vento si aprono e si chiudono sulle nostre teste, e ci permettono di ammirare un sole stupendo su tutta la vallata e sul mare. Arrivati in cima l’aria satura di gas ci costringe ad indossare la mascherina bianca ricevuta in dotazione alla partenza. Siamo così arrivati a 3323 mt. Il colore giallo acceso dello zolfo è impressionante. Dalle fessure della terra esce un vapore ustionante. Visitiamo la Bocca Nuova e il Cratere Centrale. Il vento che ogni tanto spazza via il vapore che esce costantemente dal cratere, ci consente di ammirare uno spettacolo unico. Il cratere è veramente imponente … è immenso. Poi cominciamo la discesa a valle a tratti camminando, a tratti correndo e saltellando lungo la pendice del vulcano. La guida nel frattempo ci racconta un sacco di cose. Nel 79 per esempio sono morti 9 turisti sorpresi da una eruzione improvvisa. In cima non crescono piante e non si vedono animali. Scendendo invece si incontrano solo due tipi di piante. Arrivati a 3000 mt i più pigri riprendo i minibus e noi proseguiamo la discesa a piedi. Arriviamo alla famosa Valle del Bove. E’ il punto dove una volta l’Etna raggiungeva i 4000 mt circa. Poi questa cima è collassata su se stessa riempiendo la vallata di lava per 5 km di larghezza, 8 km di lunghezza e 1000 mt di altezza. La vista di questa valle “riempita” è affascinante. Continuiamo a scendere e passiamo sul cratere dell’eruzione del 2001. Osserviamo la vallata e ci accorgiamo che è piena di piccoli vecchi craterini spenti che si mescolano alle città della costa. Sono veramente tantissimi. Ed ecco il tramonto … tutto assume un colore più caldo. Passiamo sulla colata lavica del 2002 e le guide ci mostrano che appoggiando un foglio di giornale in certi punti, la carta prende fuoco in 10 secondi. Qui la colata è alta 40 mt e ci sono 500 gradi di calore.

Ormai siamo tornati al Rifugio Sapienza. È stata una bellissima esperienza che consiglio a chiunque ami la natura. Sicuramente vale i 75 euro spesi.

A 1900 mt adesso è veramente freddo e noi ci osserviamo: siamo sporchissimi. Abbiamo cenere nera ovunque (N.B. Dalle scarpe uscirà cenere nera per tutto il resto della vacanza!!!!). Recuperiamo Silvana e ci affrettiamo a scendere per raggiungere una temperatura più confortevole. Affamatissimi ci fermiamo alla pizzeria “La Rusticana” a Giarre dove con 14,50 euro in due mangiamo un’ottima pizza.

Doccia (stasera con il contagocce!!!!) e nanna nel fornetto.

Totali giornalieri: 75 km; 150,00 euro Etna; 14,50 euro cena.

Martedì 12 Agosto 2003 Appena svegli le signore ci comunicano che ci possono tenere ancora per una notte ma dobbiamo cambiare camera. Depositiamo i bagagli in casa loro perché la stanza ce la danno solo stasera e partiamo per visitare Catania. Decidiamo di fare una sosta ad Acireale per vedere la spiaggia. Ma, seguendo le mie indicazioni, finiamo a Santa Lucia e, seguendo le indicazioni di Bus, ci troviamo a fare colazione dal giornalaio!!! Va beh. Uno scazzo per uno e si riparte! Finalmente riusciamo a fare colazione ad Acitrezza (bel paese di pescatori) nella bella gelateria pasticceria Eden in Via Provinciale n. 89, davanti ai faraglioni. Il padrone si impietosisce alla vista del nostro latte macchiato freddo e ci racconta che i siciliani fanno colazione con granita e brioche. Granita e brioche???? Capisce di non averci convinti e quindi insiste per farci assaggiare la granita siciliana alla mandorla ed al caffè. E meno male che ha insistito!!! È una bontà! Ma decisamente nulla a che vedere con le nostre granite. Vista la gentilezza del signore ne approfittiamo e ci facciamo consigliare un locale per mangiare pesce questa sera. Ci annotiamo il nome e proseguiamo per visitare Catania. Appena entrati in città notiamo una cosa curiosa … tutti si fermano con il semaforo rosso!!!! Ma presto è tutto spiegato: solo i turisti aspettano il verde! I Siciliani invece si fermano, aspettano qualche secondo e ripartono senza aspettare il verde! Che forti!! E cmq, a parte questa buffa usanza, a parte che la precedenza è di chi se la prende e a parte un po’ di sano traffico, tutto sommato Catania non è così terribile come ce l’avevano dipinta. Bus inoltre si è integrato alla grande nel traffico siciliano e non si lascia intimorire guidando veramente come uno di loro. Per stare sul sicuro ci troviamo un bel parcheggio custodito e cominciamo il giro della città. Praticamente tutti gli edifici di Catania sono neri perché sono costruiti con materiale lavico. Visitiamo l’Anfiteatro Romano, la Fontana dell’Elefante, Badia di Sant’Agata, il Municipio, il Duomo, il Castello Ursino, la Chiesa di San Nicolò, la Chiesa di San Giuliano e finiamo in un caotico mercato con pesce, carne e frutta a volontà. Pranziamo con un mega arancino in due e ci rinfreschiamo entrando in qualche negozio con l’aria condizionata.

Verso le 14.30 ripartiamo con l’intenzione di goderci un bel pomeriggio di mare ad Acicastello. Ma quando arriviamo ci troviamo di fronte ad una spiaggia di rocce nere con sopra una impalcatura di legno dove stanno i bagnanti. E questa la chiamano spiaggia??? Ci limitiamo a fare una foto al famoso “Castello Normanno” e ripartiamo subito. L’orologio al polso segna 41 gradi. Raggiungiamo Giardini Naxos dove troviamo finalmente una spiaggia di ghiaina. E qui facciamo il primo bagno siciliano. Ci riposiamo e cominciamo ad organizzare per il trasferimento del giorno dopo. Ma non troviamo camere disponibili e quindi domani proveremo con i campeggi.

Rientriamo a Giarre dove le signore ci danno un miniappartamento un po’ rustico ma simpatico. Ma al momento di pagare mi trovo a discutere con la signora che pare non aver ben capito il discorso euro/lira! Avrei voluto strangolarla! Alla fine riesco a farla ragionare e pago 90 euro per tre notti con il parcheggio moto. Ci prepariamo per cena e ci fiondiamo al ristorante “Il Moro di Trezza” sul Lungomare dei Ciclopi n. 153 ad Acitrezza, dove mangiamo molto bene il pesce con 54 euro in due.

Rientriamo a Giarre e, per lo meno, la nuova camera è più fresca.

Totali giornalieri: 150 km; 10 euro benzina; 90 euro camera x 3 notti; 54 euro cena.

Mercoledì 13 Agosto 2003 Finalmente abbiamo dormito senza il caldo delle scorse notti. Salutiamo le signore, carichiamo Silvana e partiamo. La direzione è il sud. Influenzati dai “luoghi comuni” riusciamo a farci spaventare a morte da un ragazzo che, in moto, si affianca a noi e ci chiede: “avete problemmi?” Passato il primo attimo di panico, capiamo che ci aveva visti un po’ titubanti agli incroci e ci voleva solo aiutare indicandoci la strada … Riprendiamo così l’autostrada fino a Catania (0,60 euro) e poi proseguiamo lungo l’autostrada costiera che non è a pagamento. In alcuni punti troviamo un traffico allucinante. Attraversiamo una vasta zona industriale tra Catania e Siracusa. Ogni tanto, tra i rilievi alla nostra destra, si intravedono canyon molto suggestivi. Scendendo il paesaggio si fa via via sempre più arido e sempre più piatto. L’Etna ormai si intravede appena. Arriviamo al campeggio “Sabbiadoro” a C.Da Chiusa di Carlo Avola (Sr) – tel 0931-822415 (in pratica è sulla destra qualche chilometro dopo aver passato l’incrocio che porta a Fontane Bianche) e decidiamo di aspettare le partenze perché, dopo alcune telefonate, ci rendiamo conto che la zona è veramente al completo. Il ferragosto è molto sentito in Sicilia e tutte le famiglie si sono messe in movimento. Nell’attesa chiacchieriamo con una famiglia di Catania, una di Pantalica e due ragazzi di Roma. Sono tutti molto disponibili e pieni di consigli. Finalmente veniamo premiati con una bella piazzola al sole! Yuppi!!! Montiamo la tendina sotto un sole mordente, parcheggiamo la moto e, per questo pomeriggio, decidiamo di fare sosta nella spiaggia del campeggio. Una meraviglia!!!! Sabbia fine e scogliere bianche attorno ad un mare stile carabi. Pranziamo al bar con una pizzetta, un gelato e dei crostini confezionati e ci godiamo questo paradiso di tranquillità. Verso sera, visto il serpentone di gente in fila per fare la doccia calda, decidiamo di farla fredda e all’aperto. E scopriamo che l’acqua è pure leggermente salata. Verso le 20.00 ci dirigiamo ad Avola alla ricerca di un ristorante. Conclusione: Avola è piena si di belle spiaggie (piene di gente fino a tardi), ma è incasinatissima da girare ed è assolutamente priva di posti per mangiare. Dopo aver girato il paese in lungo e in largo, ci ritroviamo al Ristorante Pizzeria “Il Rustico” dove il gestore è la scortesia fatta ad uomo. Con 17 euro in due io prendo una pizza e Bus calamari con insalata. Scappiamo al volo da questo locale (si mangia bene ma lo sconsiglio vivamente), per cercarci una buona granita. In lontananza, intravedo un posto molto carino sulla spiaggia. Parcheggio comodo, tavolini liberi … peccato che faceva panini … ehm ehm … di granite nemmeno l’ombra!!! Alla fine troviamo solo una gelateria e, finito il gelato, ci infiliamo in mezzo a migliaia di cinquantini con sopra ragazzini o ragazzine rigorosamente senza casco e ce ne torniamo al campeggio. E’ prestino ma nel campeggio decide di saltare la luce! Va bene abbiamo capito! Tutti a letto! Totali giornalieri: 130 km; 0,60 autostrada; 17 euro cena.

Giovedì 14 Agosto 2003 Partenza ore 8.30 dopo una colazione in campeggio non proprio siciliana. Decidiamo di andare subito a vedere Fontane Bianche prima che arrivi la ressa. In effetti il posto è molto carino e anche il mare è splendido, ma essendo considerata la rimini del siracusano, decidiamo che questa sbirciatina è più che sufficiente. Anche la spiaggia di Ognina è molto bella anche se un po’ troppo rocciosa per i nostri gusti. Lasciamo la costa per prendere la strada interna che porta alla Necropoli di Pantalica. In questi 40 km di strade tutte curve, si possono ammirare panorami stupendi. Tutto l’interno è coltivato ed è incredibilmente rigoglioso. Dopo aver subito un attacco da un cane randagio, che si era appostato dietro ad un Ape Car per spaventare Bus, arriviamo al sito. Un gentilissimo signore ci spiega che Pantalica non è bella da questo lato della valle, ma da quello opposto!!! Eheheh te pareva??? La strada della quale parla è davanti a noi, ma purtoppo nessun ponte la collega alla nostra. Bisognerebbe fare un giro lunghissimo per arrivare dall’altra parte e quindi ci accontentiamo di visitare quel poco che si vede da qui! Praticamente troviamo tantissimi buchi nella montagna. Parlano di più di 5000 tombe. Volendo avremmo potuto fare il bagno nel fiume (scendendo lungo il sentiero che porta in fondo alla valle) ma l’idea della risalita ci ha subito frenati. Sono le 10.00 ed è già un caldo allucinante. Torniamo alla moto dove salutiamo il gentile signore e riprendiamo la via per Siracusa. Facciamo una sosta granita alla mandorla a Sortino all’Eden Bar in Corso Umberto n. 152 e verso le 12.00 arriviamo a Siracusa. Parcheggiamo la moto in un parcheggio custodito nell’Isola di Ortigia e cominciamo subito la visita della città. Ecco il Tempio di Apollo e Piazza Archimede. Ci facciamo una sosta panzarotti (buonissimi!!!) al forno “La Grotta d’Ortigia” in P.Zza Archimede n. 1 e poi proseguiamo per la splendida Piazza del Duomo. Ci ammiriamo questo splendore (credetemi … è veramente uno splendore!!!) davanti ad un paio di birre seduti all’ombra di un bar. Proseguiamo per vedere la Fonte Aretusa e il Castello Maniace. Quest’ultimo, come diceva effettivamente la guida, è zona militare e pertanto è chiuso al pubblico. Un vero peccato perché data la sua posizione deve essere splendido!! Ritorniamo sui nostri passi e, sempre a piedi, abbandoniamo l’Isola di Ortigia per dirigerci al Parco Archeologico della Neapolis. Ci chiedono 4,50 euro a testa per entrare. Il Teatro Greco è veramente stupendo. È un caldo allucinante, ma merita veramente una visita. Entriamo nella grotta chiamata l’Orecchio di Dionisio e ne approfittiamo per rinfrescarci un po’. Infine arriviamo all’Anfiteatro Romano che ci ricorda un po’ il Teatro a Taormina. Anche qui fanno spettacoli serali e quindi l’Anfiteatro è pieno di sedie. Pazienza. Ormai stremati dal caldo e dai chilometri percorsi a piedi, dirigiamo alla moto. Facciamo una sosta per riprenderci con arancino, crescente siciliana e una birra fresca e poi raggiungiamo Silvana. La direzione ora è Castello Eurialo, subito fuori Siracusa. Fatichiamo un po’ a trovarlo (strano, noi non ci perdiamo mai!) ma poi ne vale la pena. A prima vista sembrano tre sassi in croce, ma poi scopriamo che è sviluppato in più piani e sotto ci sono ancora delle gallerie percorribili. Inoltre da qui si può ammirare un panorama mozzafiato. E’ molto carino ed incredibilmente è gratis.

Ora veramente non ne abbiamo più. La nostra meta adesso è la spiaggia del campeggio e la nostra intenzione è anche quella di non spostarci più fino a domani mattina. Per cena proveremo la pizza del campeggio. Scopriamo però che la pizza in campeggio non la fanno più. La ordinano alla pizzeria più vicina e te la fanno portare. Accettiamo l’incognita, siamo troppo stanchi. Solita doccia fredda e salata e poi aspettiamo le pizze. Incuriositi dall’arrivo della nostra cena (14 euro per due pizze oscene) ci ritroviamo a chiacchierare per un’ora e mezza con 4 ragazzi motociclisti dei quali uno è di Bologna. Ci scoliamo 4 birre da 66 cl in due e poi dirigiamo in spiaggia dove, essendo ferragosto, c’è una festa con musica e falo’. Tutti ballano, fanno il bagno in mare e accendono falo’ immensi. E’ tutto molto suggestivo. Poter vedere la costa dal mare con tutti questi falò deve essere uno spettacolo.

Totali giornalieri: 150 km; 9 euro parco neapolis; 15 euro benzina; 14 euro pizza.

Venerdì 15 Agosto 2003 In questo campeggio è freschino e la mattina si dorme proprio bene. Stamattina è stata durissima alzarsi! Alle 8.30 eravamo ancora in tenda!! Ci facciamo coraggio e partiamo per fare colazione a Noto. Sembra un’impresa impossibile trovare il centro di Noto! Ci perdiamo quelle 2-3 volte canoniche ma finalmente eccoci parcheggiati. Facciamo un’ottima colazione al famoso “Caffè Sicilia” in Corso Vittorio Emanuele n. 125 con cannolo siciliano e granita e poi proseguiamo a piedi per la città. Come diceva la mia guida il Duomo è ancora in ristrutturazione ed è un vero peccato. Procediamo per Corso Vittorio Emanuele e vediamo la Chiesa di San Domenico (appena restaurata), la Chiesa di San Carlo al Corso e Palazzo Ducezio. Riprendiamo la moto e la nostra prossima tappa è Modica. Lasciamo la strada principale per percorrere una stupenda strada in mezzo alla campagna che si snoda su e giù per splendide vallate. Ci siamo veramente solo noi, tanti ulivi, qualche mucca e qualche cavallo. Arriviamo a Modica Alta e la strada ci porta direttamente davanti alla splendida Chiesa di San Giorgio. Facciamo una piccola sosta acqua nel bar della piazzetta e proseguiamo. Gli scorci di Modica, vista dalla strada che si allontana, sono bellissimi. La città è un insieme di tantissime case ed edifici tutti dello stesso colore. E’ molto suggestivo. Lasciamo Modica e seguiamo le indicazioni per Ragusa Ibla. Arriviamo in una città praticamente deserta ma stupenda. Pulita ed ordinata si visita in pochissimo tempo. La Cattedrale di San Giorgio, che appare alla fine di una piazza bellissima e spaziosa, è semplicemente strepitosa (sappiate che io in generale non sono un’amante delle chiese, ma devo ammettere che qui in Sicilia hanno dei veri capolavori!!!!). Proseguiamo per la Chiesa di San Giuseppe e per il bellissimo Giardino Ibleo con le rovine di tre chiese medioevali (dovevano essere tre ma noi ne abbiamo trovate solo due!!! Mah??). All’improvviso due libellule dai colori mai visti (sono una rossa e una blu … vogliono forse ricordarci Bologna???) richiedono un po’ di pazienza per una foto! Ma la pancia reclama e decidiamo di mangiare al ristorante “La Rusticana” in Via 25 Aprile n. 68 – tel. 0932/227981. Antipasto e formaggio arrosto, fettuccine alla norma, vino rosso e due caffè 26 euro. Soddisfatti torniamo alla moto e ci fermiamo ad ammirare 4 gattini tenerissimi che, impauriti dal nostro arrivo, entrano ed escono da un minuscolo buco di una casa. Sono un amore. Sarei rimasta tutto il pomeriggio a guardarli!!! Ripartiamo per visitare i Laghetti di Avola Antica. Naturalmente non ritroviamo la strada percorsa all’andata e finiamo sulla strada principale che è comunque bella ma più trafficata. Seguendo le indicazioni per i laghi, percorriamo una strada tutta curve che ci porta in breve tempo a 500 mt di altezza. Che panorama!!!!! La vista sulle vallate è stupenda, ma purtroppo i laghetti sono in fondo ad una di queste valli e scopriamo che, per raggiungerli, si scende solo a piedi! Addio bagnetto rinfrescante … Decidiamo di prenderci qualcosa da bere godendoci la vista di questi splendidi laghetti. Facciamo per ripartire ma una moto è parcheggiata proprio dietro la nostra! Con tutto il posto che c’è!!! Cominciamo le manovre accompagnate da qualche insulto ma arrivano subito i proprietari siculi e alla fine ci ritroviamo a chiacchierare con loro per una mezz’oretta! Sono molto simpatici! Ora la nostra meta è la spiaggia del campeggio dove rimaniamo fino alle 19.30. E’ incredibile cosa non combinano i siciliani per ferragosto! In spiaggia ogni numerosissima famiglia si è costruita il proprio enorme gazebo ed ha praticamente adibito una sala pranzo per l’occasione!!! Altro che i nostri pic-nic!!!!! Solita doccia fredda e salata e stasera andiamo a cena a Fontane Bianche. Ci colpisce subito un posticino pieno di gente, il Ristorante Pizzeria La Capannina in Viale dei Lidi! Ordiniamo pesce ed insalata ma l’attesa è eterna. Ci ritroviamo a chiacchierare piacevolmente con una coppia che fino a qualche minuto prima litigava furiosamente. Anche loro sono in moto e sono delle nostre parti. Parlando ci scoliamo tutto il vino e finiamo di cenare alle 23.10!!! 47 euro sono uno scandalo per il cibo ricevuto e per l’attesa. Ma ora via di corsa al campeggio per non lasciare fuori la moto.

Totali giornalieri: 190 km; 5 euro benzina; 26 euro pranzo; 47 euro cena.

Sabato 16 Agosto 2003 Cominciando ad esaurire la scorta di indumenti puliti, ci svegliamo alle 7.00 per fare la lavatrice della roba bianca (5 euro). Stendiamo tutto, facciamo colazione in campeggio e partiamo per fare una giornata di solo mare. Dirigiamo a sud e visitiamo la Riserva Naturale di Vendicari dove la tonnara è stata chiusa in quanto pericolante. Noi da veri monelli (insomma … siamo curiosi … non abbiamo mai visto una tonnara!!!) ce ne freghiamo ed ignorando il divieto entriamo comunque. Non è nulla di speciale ed essendo bus terrorizzato dalle vipere decidiamo di uscirne in fretta. Diamo un’occhiata alla spiaggia (poco pulita e piena di gente), entriamo nei capanni d’osservazione per birdwatching e facciamo un giretto in mezzo a canne e paludi prosciugate dal sole. Sono le 9.30 e l’umidità ed il un caldo sono già tremendi. Riprendiamo la moto e dirigiamo all’Isola delle Correnti. In pratica è un isolotto che, quando c’è la bassa marea, è collegato alla Sicilia da una sottile striscia di sabbia. Ce ne avevano parlato diverse persone, ma sinceramente non mi è sembrato un gran che. La spiaggia è sporca ed è molto caotica. Comunque qui abbiamo raggiunto il punto più a sud della Sicilia. Più a sud solo mare!!! Ripartiamo per Portopalo di Capo Passero. Ci fermiamo a fare una seconda colazione con granita e briosce a Portopalo e poi troviamo la tonnara che ci avevano consigliato i romani del campeggio (La Tonnara di Capo Passero – Via Tonnara – S.P. Marzamemi Portopalo – tel. 0931/842727). Un po’ titubanti arriviamo al cancello che delimita tutta la vasta proprietà e suoniamo!!! Ci chiedono 20 euro per rimanere tutto il giorno. Il posto è semplicemente spettacolare. Ci sentiamo dei veri vip. Siamo con il lettino in riva al mare dentro ad una tonnara antica tutta ristrutturata con all’interno addirittura una chiesina. L’acqua è limpidissima ed ha dei colori strepitosi! Con 10 euro pranziamo con arancini, panzarotti e birra. Insomma … un paradisoooooooooooo. Nel pomeriggio si alza anche una fresca arietta che ci concede un po’ di tregua. A malincuore verso le 18.00 dobbiamo lasciare la tonnara. Lungo la strada (forse complice il fresco della sera) cominciano a sbucare pecore ovunque … sono proprio tantissime!!!! Ci accorgiamo inoltre che tutta la zona è piena di vigne. Ci fermiamo a Marzamemi che è un caratteristico paesino di pescatori con tantissimi ristorantini, bancarelle e belle spiaggie. Dirigiamo al porto dove sappiamo che vendono i prodotti locali. Che spettacolo!!! Vorremmo comprare di tutto ma non prendiamoci in giro … nei bauli della moto non ci stà veramente nulla!!! Alla fine acquistiamo il condimento per la pasta con le sarde da fare a Bologna agli amici (che poi si è rivelato un pacco! Nulla di nemmeno vagamente somigliante alla pasta con le sarde che si mangia qui in Sicilia!!!). Ci dispiace non poterci fermare di più in questo grazioso paese, ma è tardi e quindi proseguiamo per il campeggio. Facciamo un passaggio ad Avola per prelevare e questa città per noi rimane sempre un inferno… ingirabile!!! Arriviamo in campeggio e … sorpresa!!!!! Dei “simpatici” fiorentini ci hanno costruito la loro tenda praticamente sopra alla nostra. Esordiscono con: “forse vi siamo venuti un po’ troppo addosso!!! Ma credevamo che la vostra tenda fosse dei figli di quelli della piazzola di fianco!!!!!” – E se anche fosse??? mi chiedo io! Ma vaf(beep) … Lasciamo stare!!!! Dopo la solita doccia gelata e salata decidiamo di tornare a Fontane Bianche per cercarci un altro ristorantino! Ma non avendo trovato altro ci ritroviamo a cenare nel posto di ieri sera. Però prendiamo la pizza e con 16 euro e mezz’ora di attesa ce la caviamo egregiamente. Tentiamo di gustarci una granita che in realtà è così così e rientriamo al campeggio.

Totali giornalieri: 115 km; 5 euro lavatrice; 14,50 euro benzina; 20 euro tonnara; 10 euro pranzo; 16 euro cena.

Domenica 17 Agosto 2003 Sveglia ore 7.30. Facciamo su la tenda e paghiamo il campeggio (84 euro per 4 notti).

Ci fermiamo ad Avola per fare colazione e finalmente troviamo il primo vero aspetto positivo della città. La pasticceria “Girlando” in Viale Lido n. 22, dove mangiamo un cannolo siciliano e una granita con briosce eccezionali!!!!!!!!! Prendiamo direzione ovest e per la strada superiamo la moto con i due ragazzi conosciuti la sera del pesce /pacco. Gesticoliamo per salutarli e ce li lasciamo alle spalle. Ma poco dopo ci risorpassano loro perché noi siamo fermi a lato strada … eh si … Bus è in mutande perchè una simpatica apetta si è infilata su per il suo pantalone … poi la poverina trovandosi intrappolata non ha potuto fare altro che pungerlo sul sedere. 🙂 … spalmiamo la cremina sul sederino e ripartiamo! Attraversiamo strade di campagna molto belle ed arriviamo a Caltagirone dove un signore gentilissimo (notando che ci siamo persi!!) ci fa parcheggiare la moto carica davanti a casa sua. Ci indica anche come raggiungere la famosa scalinata che porta a Santa Maria del Monte. Facciamo un paio di foto alla scalinata coperta di ceramiche dipinte a mano e partiamo per la Villa Romana del Casale. Abbiamo sempre il problema della moto carica e quando arriviamo nel parcheggio, un ragazzo ci dice che la moto ce la cura lui. Naturalmente è offerta libera e zac … mi scappano 4 euro. Bus è incredulo … gli ho dato “4 euro”. Mi ha preso per il culo per tutta la vacanza. Visitiamo la Villa (4,50 euro a testa per entrare) ed i mosaici sono veramente splendidi. Peccato che i resti della villa siano tutti ricoperti da una struttura protettiva di plastica e da passerelle rialzate costruite appositamente per evitare il deterioramento dei mosaici.

Ripartiamo (naturalmente la moto non ce l’ha toccata nessuno!!!) e ci fermiamo a pranzo alla trattoria “La Ruota” a Contrada Paratore Casale – tel. 0935-680542, che avevo visto all’andata. Un posto molto carino e caratteristico dove con 26 euro mangiamo molto bene con antipasto misto, pasta alla norma, vino e caffè.

Riprendiamo il viaggio con l’idea di cercare di arrivare ad Agrigento. Tocchiamo i 42,3 gradi al polso ma il viaggio nell’interno dell’isola è spettacolare. Non c’è nessuno! È un susseguirsi di campi di grano già raccolto, di campi vuoti appena arati, di boschi verdissimi, di vigneti pieni di grappoloni di uva bianca o nera, di interi campi di fichi d’india. E ovunque mucche e pecore. Ma di un bar o di un benzinaio neppure l’ombra. Che sete!!!! Facciamo una sosta veloce per fare una foto al cartello di “Canicattì” (c’è dietro una lunga storia) e poi finalmente un miraggio … All’orizzonte un benzinaio e un Mc Donalds che forniscono da bere a tutti e tre. Ripartiamo ed eccoci ad Agrigento. Passiamo sotto la Valle dei Templi e scattiamo qualche foto dalla strada. Poi cerchiamo un telefono perché questa sera vorremmo riuscire a pernottare in un agriturismo ma, dopo molte telefonate, constatiamo che è tutto pieno. Il gentilissimo proprietario dell’Azienda Agrituristica Deganè ci manda dal fratello che ha un B&B in via Mazzini, 153 – tel. 0922/602693 – 329/9280182. Con la prima colazione sono 25 euro a testa. Lo troviamo immediatamente (strano … molto strano!!), depositiamo le valigie e chiediamo al signore se si riesce ancora a visitare la Valle di Templi. Lui ci dice che questo è il momento più bello di tutta la giornata per farlo. Non ce lo facciamo ripetere due volte. Rimontiamo su Silvana e stavolta al parcheggiatore lascio solo 2,50 euro per custodirci la moto. Paghiamo 4,50 euro a testa per entrare nella famosa valle (che in realtà è tutto tranne che una valle) e visitiamo i templi con la luce del tramonto che rende tutto più suggestivo. Il signore aveva proprio ragione!!! Ci godiamo il tramonto dal Tempio di Giunone e poi ritorniamo al parcheggio. La fame e la stanchezza sono tali che ci troviamo ad impezzare un imbonitore per farci dare il depliant di una pizzeria che sta pubblicizzando. Quindi dirigiamo subito alla pizzeria “La Trizzera” S.S. 115 – C.Da Caos angolo casa natale di L.Pirandello – Villaseta (Ag) tel. 0922-597427 e con 18 euro mangiamo 2 pizze, due coca cola e una birra. Senza perderci ritroviamo subito il B&B e questa giornata è da segnare sul calendario come incredibilmente positiva. Finalmente una doccia calda e non salata e un letto morbido dove crolliamo esausti.

Totali giornalieri: 330 km; 15 euro benzina; 84 euro campeggio; 9 euro villa romana; 26 euro pranzo; 9 euro valle templi; 6,50 euro parcheggi; 50 euro b&b; 18 euro cena; Lunedì 18 Agosto 2003 Sveglia ore 8.00 e ci troviamo a fare una abbondante colazione a base di latte, caffè, biscotti, torte, fichi, fichi d’india e pere provenienti direttamente dal giardino dei signori del B&B che sono gentilissimi.

Carichiamo Silvana, salutiamo e partiamo per un’altra giornata di trasferimento. Facciamo una visita veloce ad Heraclea Minoa dove non visitiamo il sito archeologico ma ci limitiamo a fare una foto alla bellissima scogliera bianca che fa da cornice ad un mare stupendo. Facciamo una sosta granita e caffè al Bar delle Terme di Sciacca (purtroppo notiamo che qui il culto della granita così come è intesa sullo ionio è già un lontano ricordo) e poi ripartiamo per Selinunte. Una deviazione dalla strada principale ci porta verso l’interno dove tutta la zona è coltivata a vigne. Un paesaggio fantastico. Arriviamo a Selinunte e fa un caldo allucinante!!!!!!! Qui ci fidiamo e, senza pagare nulla a nessuno, lasciamo la moto carica. Con 4,50 euro a testa entriamo nella zona archeologica che è un’area vastissima. Ma alla fine le rovine sono un po’ una delusione. Scopriamo che il Tempio “E” è stato quasi completamente ricostruito e che le colonne vicine al mare sono anch’esse in fase di ristrutturazione. Tutti gli altri templi sono solo un ammasso di pietre. L’unica nota positiva, in questa vasta distesa arida, è vedere sullo sfondo dei templi il contrasto del blu del mare. Usciamo e seguiamo la pubblicità del ristorante “Athena” – S.S. 115 Selinunte – tel 0924-46132 dove, con un menù fisso (26 euro in due), mangiamo la pasta con le sarde, pesce locale, insalata vino e caffè. E’ senza grosse pretese, ma lo consiglio ed è inoltre anche campeggio e affittacamere. Imbocchiamo l’autostrada A29 direzione “Palermo – Trapani” e usciamo a Santa Ninfa per visitare i famosi Ruderi di Gibellina. Percorriamo una strada praticamente deserta attraversando splendide valli coltivate a vigna. Poi in lontananza cominciamo a vedere il lenzuolo di cemento bianco chiamato Il Cretto che ricopre ciò che resta della città di Gibellina e ricorda i morti del terribile terremoto del 1968. Ci avviciniamo al paese dove sono ancora visibili i resti di qualche casa distrutta dalla violenza di quel terremoto. Nel silenzio più assoluto ci avventuriamo con la moto lungo pezzi di strada ancora parzialmente visibili. Arriviamo di fianco al lenzuolo e ne percorriamo qualche via a piedi. È inquietante e terribilmente triste tutto questo silenzio! Ripartiamo continuando a percorrere strade magiche, circondati da un panorama fantastico. Il paesaggio piatto del sud sta lasciando posto alle montagne del nord. Ci avviciniamo a Castellammare del Golfo alla ricerca di un campeggio. Ci infiliamo nel primo che troviamo e, assieme a due motociclisti torinesi, scegliamo la piazzola. Il Camping-Villaggio Nausicaa – C/da da Spiaggia Plaia – tel. 0924-33030 è veramente pulito e ordinato. Facciamo la lavatrice della roba nera (5 euro) stendiamo tutto e decidiamo di fare un giretto nella spiaggia del campeggio. È oscena, c’è una puzza terribile ed è piena di alghe. Osserviamo dei signori che tirano su metri e metri di reti. Dentro ci trovano solo un povero e piccolo pesciolino. Facciamo una bella doccia (fredda naturalmente ma perlomeno non salata) e ci prepariamo per cena. Attraversiamo Castellammare del Golfo che di sera è veramente molto carino ma decidiamo comunque di proseguire per Scopello. La strada per arrivare ci sembra eterna, ma il paese merita sicuramente una visita. Piccolino e suggestivo è piuttosto frequentato. Con 20,30 euro in due, ceniamo al Ristorante “Il Baglio” all’interno appunto del caratteristico baglio ed assaggiamo il famoso cous cous di pesce (piatto tipico del trapanese). Stasera siamo veramente a pezzi e finita la cena voliamo a nanna.

Totali giornalieri: 230 km; 14 euro benzina; 9,00 euro Selinunte; 26 euro pranzo; 5 euro lavatrice; 20,30 cena.

Martedì 19 Agosto 2003 Questa notte in campeggio è stato freddo. Incredibile!!! Ci prepariamo e dirigiamo verso ovest con l’intenzione di fare una giornata di mare. Facciamo una buona colazione al Tropical Bar di Viale Umberto n. 2 ma anche qui nessuna traccia delle granite. A Scopello ci fermiamo per un paio di foto, vediamo la famosa tonnara dall’alto e constatiamo che tutte le spiagge sono affollatissime. Proseguiamo per visitare la Riserva Naturale dello Zingaro. Arriviamo all’entrata sud e con 3 euro a testa, entriamo a piedi nella riserva. Muniti di cartina ci incamminiamo lungo il sentiero cercando di raggiungere una delle splendide calette. Ma incontriamo subito alcuni problemi. Innanzi tutto Bus con la faccia un pelo sofferente mi mette al corrente che ha qualche problemuccio intestinale!!!! Ci fermiamo quindi a visitare il Museo naturalistico … ma in realtà siamo più interessati alla toilette che alle foto esposte!!! Ripartiamo e riusciamo ad arrivare a monte della prima caletta. Naturalmente è presa d’assalto da tutti e quindi decidiamo di proseguire cercando di raggiungerne qualcuna meno frequentata. Ma cammina cammina … cammina cammina, il caldo diventa atroce, di trovare ombra non se ne parla (mi aspettavo di attraversare un bosco e invece ci sono solo arbusti non più alti di 50 cm!!!) e, cosa ancora peggiore, nessuna traccia della prossima caletta. Alle 10.30 l’orologio al polso segna 42 gradi e noi siamo sconvolti!!!! Non si può soffrire così per fare un bagno!!! Giriamo le scarpe e, nostro malgrado, torniamo alla prima, affollatissima caletta. Riusciamo a fare un bagno veloce ma siamo costretti ad asciugarci stando in piedi!!! Un delirio … ma come fanno a chiamarla vacanza questa lotta???? Il mare comunque è proprio bellissimo. Sicuramente in un altro periodo dell’anno questa è una zona assolutamente fantastica … ma adesso è veramente improponibile. Forse un’escursione in barca sarebbe stata la soluzione migliore! Riprendiamo Silvana e, ripassando per Scopello, raggiungiamo la strada che porta a San Vito lo Capo, dalla parte opposta del promontorio. Oggi fa veramente troppo caldo e quando arriviamo in paese siamo stremati. Ci mangiamo un gelato eccezionale alla gelateria “La Piazzetta” in Via Savoia n. 43 (credetemi è buonissimo!!!!). Il paese è molto molto carino, case basse e bianche, vie larghissime e nella piazza principale la chiesa di San Vito che è veramente particolare: sembra una fortezza. Con il gelato ci siamo un po’ ripresi, ma il caldo è assolutamente insopportabile e pensare di stenderci in spiaggia equivale a cercare un suicidio. Quindi decidiamo di rimetterci in viaggio e raggiungiamo l’entrata nord della Riserva dello Zingaro. Il panorama è fantastico. Lungo la strada incontriamo spiagge bianche, montagne altissime, pascoli e baie rocciose. Il tutto bagnato da uno splendido mare cristallino. La temperatura comincia finalmente a diminuire e ritorniamo alla spiaggia di San Vito lo Capo dove la sabbia è bianca e finissima. E qui sveniamo all’ombra di una palma alta si e no 30 cm. Come si sta beneeeee. E chi si muove più adesso????? Dopo qualche ora ci facciamo coraggio e riaffrontiamo il viaggio di ritorno al campeggio. Laviamo le scarpe che, grazie alla Riserva dello Zingaro, sembravano impanate con la terra rossa, e a piedi dirigiamo a Castellammare centro che scopriamo essere chiuso al traffico per la festa in onore della Madonna. Un bordello allucinante. Nel tentativo di cercare una pizzeria, ci troviamo avvolti dai fedeli in processione che cantano e pregano. Aiutooooooooo!!! Assistiamo allo spettacolo della Madonna che, in barca, prende il mare seguita da tante barchette con i lumini. Alla fine non troviamo neppure la pizzeria e ci ritroviamo per strada a mangiare sfincione, arancini freddi e birra calda. Facciamo un giretto per le bancarelle e poi rientriamo al campeggio. Totali giornalieri: 135 km; 9,20 euro benzina; 6 euro Riserva Zingaro.

Mercoledì 20 Agosto 2003 Per la colazione cambiamo bar (proviamo il Bar Agorà vicino all’autostrada) alla continua ricerca di granita e briosce … ma nulla da fare. Un vero peccato. Imbocchiamo l’autostrada A29 per Mazara del Vallo e prendiamo il bivio per Trapani. L’interno è molto verde, è tutto coltivato ed è pieno di vigne. Lasciamo l’autostrada e prendiamo la SS 115 fino a Marsala. La parte del porto di Marsala è veramente carina. Ha un aspetto tipicamente tunisino, con case basse e chiare. Bus telefona alle cantine nel tentativo di riuscire a visitarne qualcuna. Naturalmente sono quasi tutte chiuse per ferie, ma finalmente Le Cantine Pellegrino di Via del Fante n. 39 – tel. 0923-719928 ci danno appuntamento per le 11,30. Puntualissimi ci fanno visitare le cantine e ci fanno degustare, gratuitamente, i loro prodotti. Sono veramente molto gentili. Finita la visita facciamo un salto nel centro di Marsala, che è una città veramente pulita ed ordinata. Peccato che il famoso monastero sia ancora in ristrutturazione. Riprendiamo Silvana e proseguiamo verso nord. Anche oggi è un caldo alluncinante e la concentrazione di sale mescolata all’umidità della giornata, rende l’aria veramente irrespirabile. Tutta la costa infatti è un susseguirsi di saline che sono tipiche della zona di Trapani. Arriviamo nella Riserva Naturale Orientata Isole dello Stagnone e di Mozia e cominciamo ad intravedere le saline con i tipici mulini bianchi e rossi. Anche se la luce del sole è un po’ spenta a causa della terrificante afa, tutto, compresa l’isola di Mozia, appare molto suggestivo. Stiamo per salire sulla barchetta che ci deve portare a visitare l’isola con le sue rovine fenicie quando scopriamo che vogliono 3 euro quelli della barca e 6 euro quelli dell’isola! In pratica 9 euro a testa????? Non se ne parla nemmeno!!!! Ci guardiamo l’isoletta da riva e ripartiamo alla volta di Trapani. Continua lo spettacolo delle saline. In pratica l’acqua viene pompata nelle saline tramite i mulini a vento e viene lasciata evaporare al sole. Il sale bianchissimo viene poi ammucchiato dagli uomini che lo coprono con tegole di terracotta per proteggerlo dall’umidità! Lo spettacolo è unico! Per km e km ci sono mucchi di sale, uomini che lavorano e mulini a vento (alcuni ancora in uso ed altri chiaramente in disuso). Lungo la strada ci fermiamo alla Tonnara Nubia dove è ospitato anche il museo del sale. Arriviamo a Trapani che ci appare subito un po’ troppo moderna. Cerchiamo il porto per chiedere informazioni per visitare l’isola di Favignana. Ci dicono che, per poterci andare con il proprio mezzo di trasporto, bisogna soggiornare almeno 6 notti sull’isola! Che palle!!!!!!! Prenderemo una decisione entro sera. Ci fermiamo a pranzare con arancini e birra alla Birreria Italia in via Torrearsa n. 5 e ripartiamo percorrendo il lungomare di Trapani. E’ molto carino e pieno di gente. Senza quasi perderci troviamo la stradina che tortuosamente porta ad Erice. Dopo qualche tornante ci accorgiamo che stiamo attraversando un bosco completamente bruciato! Deve essere stato proprio un gran brutto incendio!!! Attraversiamo dei grossissimi (ma freschissimi!!!!!!!) nuvoloni e raggiungiamo quota 751 mt. Qui c’è di nuovo il sole ed Erice, sospesa sui nuvoloni, è veramente splendida. Parcheggiamo Silvana e ci troviamo subito davanti alla Chiesa Madre con il suo splendido campanile. Continuiamo la visita dell’arroccata città, attraversando viuzze antiche tutte in salita, ed arriviamo ai due castelli, quello di Venere e quello del Balio. Entriamo all’interno del castello ed effettivamente non è rimasto moltissimo, ma da qui possiamo ammirare un panorama mozzafiato di tutta la valle. Dopo aver gironzolato ancora un po’ per le vie del paese (il borgo medioevale è veramente ben conservato e mi ricorda San Marino), riprendiamo Silvana e scendiamo dalla parte di Valderice convinti di trovare una strada che dovrebbe portarci facilmente a Segesta. Ma, chiaramente, ci perdiamo e finiamo col fare una strada “da capre” che da Buseto Palizzolo porta a Bruca. In realtà attorno a noi il paesaggio è molto bello e non c’è anima viva, ma diciamo che non è la strada adatta per il nostro “posteriore” che ormai è provatissimo dai km di oggi. Comunque quando finalmente arriviamo al Tempio di Segesta stanno già chiudendo i cancelli e quindi scattiamo una foto ricordo da fuori e torniamo al campeggio in autostrada. Piccolo summit sul da farsi domani. Niente Isola di Favigana. Andremo verso Palermo.

Ceniamo al Ristorante Pizzeria “Quetzal” – C.Da Belvedere, 53 – tel.0924/35230 che si trova in una splendida posizione sopra la baia di Castellammare del Golfo. Da qui la vista è semplicemente stupenda, il locale è molto grazioso e anche la pizza è veramente ottima! Torniamo in campeggio e l’umidità oggi non ci da tregua. La roba stesa è tutta bagnata, in tenda è un caldo allucinante ed i nuovi vicini sono estremamente rumorosi! Per fortuna domani ce ne andiamo … Totali giornalieri: 230 km; 15,50 euro benzina; 23 euro pizzeria.

Giovedì 21 Agosto 2003 Sveglia ore 8.30, smontiamo la tenda, carichiamo Silvana, paghiamo 75 euro di campeggio e facciamo colazione al Bar Cristal di Castellammare (sempre senza granita!!!!) con un bel latte macchiato freddo (che in realtà è ghiacciato) e la crema alla nocciola del cannolo di Bus quasi completamente spalmata sul pavimento!!! Partiamo e la direzione è Palermo. Percorriamo la trafficata strada costiera ed incontriamo Alcamo Marina con le sue spiaggie di sabbia e ghiaia, Poi il panorama cambia improvvisamente. La costa comincia ad alzarsi perché i monti di 950 mt praticamente si gettano a strapiombo nel mare. Arriviamo a Punta Raisi dove dirigiamo all’aeroporto Falcone e Borsellino per chiedere informazioni per raggiungere l’Isola di Lampedusa. Ci dicono che i voli in offerta della Airone partono solo da Trapani. A questo punto decideremo più avanti cosa fare. Riprendiamo l’autostrada ed a Capaci vediamo un cartello che ricorda il punto esatto dove, nella strage, è morto Falcone. Usciamo dall’autostrada per raggiungere il ponte dove è stato messo il tritolo. E’ tutto molto inquietante. Abbiamo addirittura timore ad avvicinarci!!! Raggiungiamo l’Isola delle Femmine per cercare il Campeggio “La Playa” in Viale Marino, 55 – tel. 091/8677001. Il paese è allucinante, sporco e caotico ma, fortunatamente, il campeggio è un po’ fuori e ci piace subito. Inoltre è organizzato splendidamente! Il proprietario ci da appuntamento per la sera per organizzarci la visita di Palermo e dintorni, dotandoci di cartine con evidenziati percorsi e luoghi da visitare. Un grande!!!!! Montiamo la tenda e per il pomeriggio sempre il signore ci consiglia di visitare Monte Pellegrino e Mondello. Partiamo e la strada passa per Sferracavallo (caratteristico paese di pescatori, carino ma assai caotico), dove pranziamo con panino e pizza nel bar di un siciliano che ci confida di preferire la gente del nord … mah??? Proseguiamo e, nonostante le ottime indicazioni, riusciamo comunque a perderci. Alla fine troviamo la strada per Monte Pellegrino che attraversa una splendida pineta piena di gente che fa pic-nic e arriva al Santuario di Santa Rosalia da dove si gode una splendida vista su tutto il Golfo di Palermo e sulla spiaggia di Mondello. Da qui possiamo anche constatare che la famosissima Conca d’Oro è stata decisamente rovinata dall’abusivismo edilizio. Scendiamo con l’intenzione di fermarci in spiaggia a Mondello. La città è molto carina, piena di locali e negozi e ci ricorda molto Rimini. Ma c’è veramente un casino allucinante e la spiaggia è praticamente inaccessibile essendo piena di stabilimenti formati da cabine di legno. Quindi giriamo Silvana e rientriamo in campeggio. Lasciamo la moto e andiamo nella spiaggia dell’Isola delle Femmine ma anche qui niente spiaggia libera … ovunque stabilimenti balneari pieni di cabine di legno!!!! Basta … abbiamo troppa voglia di polleggiarci e quindi acquistiamo 2 lettini ed un ombrellone per 10 euro. Ci tuffiamo subito per goderci un bel bagno ma ci troviamo immersi in un acqua sporchissima!!!! Un signore ci dice che un acqua così sporca l’ha vista solo oggi! Che culo!!! Va beh … godiamoci almeno il polleggio!!! Torniamo ai nostri lettini e, tempo 10 minuti, lo staff di intrattenimento del Super Lido Battaglia fa svanire ogni nostro progetto di tranquillità! Cominciano con “una rotonda sul mare” e poi danno il via alle dediche dei bagnanti che alternano canzoni siciliane a musica da discoteca. Il tutto naturalmente al massimo del volume e accompagnato da balli di gruppo!!!! Ehehe … addio pennichella. Rassegnati rimaniamo in spiaggia fino alle 19 e approfittiamo del signore di prima (è di Cremona ma sono 21 anni che vive a Palermo) per farci indicare un buon ristorante per mangiare pesce stasera.

Torniamo al campeggio, facciamo bucato e poi, naturalmente dopo esserci persi, raggiungiamo la Trattoria “Il Brigante” in Via E. Duse n. 61 a Tommaso Natale – tel. 091/6716449. Il posto sembra vuoto, ma ci piace subito. Ci sediamo e nel giro di pochissimi minuti ci troviamo sommersi da 10 tipi di antipasti. Siamo molto impauriti!! Ci peleranno?? Dovremo vendere Silvana per pagare il conto?? Timorosi chiediamo come funziona e ci spiegano che fanno tutto loro! Noi dobbiamo solo pensare a mangiare! Seguono 3 primi! A questo punto io rinuncio al secondo … e mi limito a guardare Bus che continua a mangiare (come fa mi chiedo!!!) e che fa anche volare una fetta di limone per la sala (che adesso è stracolma di gente!!). Melone. Due bottiglie di vino e acqua. Arriva il momento del “conto”!!! … 44,00 euro in due e nonostante paghiamo con carta di credito ci fanno lo sconto e ci fanno pagare 40,00 euro. Wowwwwww!!!! Torniamo molto soddisfatti al campeggio dove il proprietario ci descrive, come promesso, il tour di Palermo e Monreale che dovremo fare domani. Ci vende i biglietti del bus validi 24 ore (6,60 euro a testa) e ci consegna cartine con evidenziati itinerari, orari, fermate, ecc… veramente efficentissimo! L’aglio contenuto nel pesce mi fa purtroppo passare una nottataccia … Totali giornalieri: 135 km; 75 euro campeggio x 3 notti; 10 euro lettini; 40 euro il brigante; 13,20 euro biglietti bus.

Venerdì 22 Agosto 2003 Oggi lasciamo riposare Silvana e, armati di cartine, itinerari e biglietti del bus, partiamo per visitare Palermo. Prendiamo il bus n. 628 delle ore 8.00 ed arriviamo al Nodo 6 – P. De Gasperi/Stadio. Qui aspettiamo il bus n. 101 che ci porta al Nodo 2 – Stazione centrale. Siamo arrivati. Facciamo colazione al Bar Lincoln (proprio di fronte alla stazione) e cominciamo la nostra camminata. Percorriamo via Roma fino ad arrivare alla Chiesa di San Cataldo caratteristica per le cupole rosse e per la forma cubica. Visitiamo la vicina Martorana ricca di splendidi mosaici. Percorriamo Via Maqueda e arriviamo al famoso incrocio dei Quattro Canti che segna il centro della quadripartizione secentesca. Praticamente è una piazza suggestiva con statue e fontane che divide il centro storico di Palermo in quattro quartieri. Da qui ci incamminiamo per Via Vittorio Emanuele per raggiungere la Cattedrale. È imponente … non ci sta nemmeno tutta in una fotografia … è un insieme di diversi stili ed è stata creata per ordine dell’arcivescovo di Palermo che voleva sfidare la supremazia del Duomo di Monreale. Grazie a questa rivalità alla fine sono nati due bellissimi monumenti! Ci fermiamo a cercare un’enoteca consigliata da degli amici motociclisti in internet, ma naturalmente è chiusa per ferie. Proseguiamo per la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti caratteristica per le sue cinque cupolette rosse. È la testimonianza di fusione di stili arabo e normanno e la chiesa oggi è sconsacrata. Su consiglio del signore del campeggio, arriviamo al Palazzo Reale prima delle 11.30 per visitare la splendida Cappella Palatina decorata con mosaici straordinari (la Cappella infatti chiude alle 12.00). Con una simpaticissima guida siciliana visitiamo il resto del Palazzo Reale.

Da Piazza Indipendenza (Nodo 3) prendiamo il bus n. 389 che ci porta a Monreale. È un caldo allucinante! Il Duomo di Monreale è una cattedrale di età normanna definita uno dei gioielli architettonici più belli d’Europa. L’interno è interamente ricoperto da magnifici mosaici dorati che hanno reso famoso il duomo in tutto il mondo! Visitiamo anche il chiostro che ha un porticato formato da 228 colonne gemelle con capitelli uno diverso dall’altro! Decidiamo di pranzare a Monreale con un panino (buonissimo) nel bar “Baby’O” in Piazza Guglielmo n. 8/9 e ci concediamo anche un gelato (che è buono ma carissimo).

Riprendiamo il bus e chiediamo all’autista di farci scendere alla fermata più vicina alle Catacombe dei Cappuccini. Aspettiamo l’apertura sotto un sole cuocente e ci inoltriamo all’interno di questo spettacolo spettrale (4 euro). Circa 8.000 corpi, alcuni mummificati ed altri ridotti a scheletro, sono in mostra uno accanto all’altro divisi per sesso e professione. I Siciliani di un certo ceto, potevano decidere di farsi imbalsamare dai Frati Cappuccini, così da non essere dimenticati. La mummia più famosa (perché eccezionalmente conservata) è quella di una bambina di appena due anni. Girare tra questi corridoi umidi e poco illuminati è un’esperienza davvero inquietante.

Riprendiamo il bus e torniamo in Piazza Indipendenza. Ripercorriamo al contrario il percorso di questa mattina e ripassiamo davanti alla Cattedrale. In una viuzza vedo la pubblicità di uno spettacolo di marionette (i famosi pupi siciliani , le marionette armate) e ci informiamo per poterne vedere uno. Purtroppo lo spettacolo c’è troppo tardi e rischiamo di non riuscire a tornare in campeggio. Così a piedi torniamo alla Stazione Centrale e dirigiamo alla chiesa sconsacrata dello Spasimo. Praticamente ci addentriamo a piedi nel quartiere della Kalsa, che è molto vicino al porto e del quale ho letto cose poco rassicuranti sulla mia guida. Viene descritto come uno dei quartieri più famigerati della città e, fino a qualche anno fa, veniva sconsigliato ai turisti di addentrarsi per le sue vie dopo il tramonto. Insomma, cerco di non pensare a queste cose e mi ripeto che le cose a Palermo sono decisamente migliorate, ma un po’ di paura confesso di averla avuta … Anche perché non abbiamo incontrato un solo turista!!!!! Comunque arriviamo sani e salvi alla Chiesa dello Spasimo che è molto suggestiva. Il tetto non è mai stato costruito e due alberi giganteschi sono cresciuti al suo interno. Sempre nel tentativo di migliorare la vita di questo quartiere, qui si tengono spettacoli, concerti e iniziative culturali molto famosi.

A questo punto siamo stanchissimi … ritorniamo sui nostri passi e percorriamo via Roma curiosando tra i negozi. Prendiamo il bus n. 101 che ci riporta al Nodo 6 e qui aspettiamo il bus n. 628 che arriva all’Isola delle Femmine! Nemmeno per la cena muoviamo Silvana oggi. A piedi ci dirigiamo nel centro del paese e mangiamo un’ottima pizza alla pizzeria Pink Panter 2 (15,70 euro). Tornando a piedi al campeggio notiamo un certo fervore … scopriamo che nella piazza c’è un concerto con un gruppo di giovani famosi (non ricordo il nome!!)! Ovunque ragazzine urlanti … eheheh … per noi è ora di andare a nanna … Totali giornalieri: no moto; 4 euro catacombe; 15,70 euro cena pizza.

Sabato 23 Agosto 2003 Stamattina decidiamo di dormire. Ci svegliamo con calma, carichiamo Silvana e lasciamo il campeggio (paghiamo 35,40 euro per due notti). La nostra meta: i Monti delle Madonie. A Sferracvallo facciamo un’ottima colazione al mega frequentato “Bar del Golfo” in Via Torretta n. 68. Poi prendiamo l’autostrada e usciamo a Bagheria (dove c’è un traffico mostruoso) per fare qualche telefonata. Troviamo posto (46,00 euro a testa per la mezza pensione) all’agriturismo “Giardino di Donna Lavia” – contrada Donna Laura – S.S. 643 km. 8 a Polizzi Generosa tel. 0921/551037 – 339/6947829. Prenotiamo e ripartiamo. Ci accorgiamo che stiamo ripercorrendo il pezzo di autostrada che abbiamo fatto due settimane fa al nostro arrivo in Sicilia! In pratica abbiamo già fatto un anello!!! Usciamo a Scillato e raggiungiamo il paesello. Troviamo subito l’agriturismo che è una favola. Proprio tanto carino! Lasciamo i bagagli nella graziosa cameretta e ci prepariamo per fare un bel giro in moto (ho letto molti report di motociclisti siciliani che dicono che le strade della zona sono stupende). Prendiamo la direzione per Piano Battaglia e ci accorgiamo subito che le strade sono veramente bellissime. Larghe, morbide e deserte. Il panorama della Riserva naturale delle Madonie è molto particolare e cambia ad ogni curva. Adesso è tutto brullo e la curva dopo è tutto ricco di vegetazione! Poi ancora brullo ma ovunque mucche, cavalli e pecore. Che tranquillità! Ancora qualche morbida curva e arriviamo a Piano Battaglia dove finalmente ci godiamo un po’ di fresco. A 1.600 mt. Troviamo il Rifugio del CAI “Marini” dove ci fermiamo per uno spuntino. Sono abbastanza scontrosi, non hanno panini e ci rifilano salsiccia, carne e patatine … il tutto per 19 euro in due. Ci facciamo un giretto a piedi nei verdi campi che d’inverno si trasformano in piste da sci e poi ripartiamo. Attraversiamo Petraia Sottana, Petraia Soprana, Gangi (dove, su suggerimento di motociclisti siciliani, prenotiamo l’agriturismo Raino’ per domani sera) e arriviamo a Geraci Siculo. Questi paesi sono molto caratteristici, tutti arroccati sui monti ed incredibilmente medioevali. Vie strettissime, case in pietra e purtroppo gente poco socievole. Le tradizioni qui sono ancora molto radicate e la gente mostra ancora molta diffidenza verso i turisti!!! Comunque siamo arrivati fin qui perché, dopo averne tanto sentire parlare, vorremmo vedere all’opera i falconieri. Ma nessuno pare volerci aiutare. Sono realmente in ferie (così ci liquida frettolosamente un vigile urbano!!!) oppure qui sono visti male … mah?? L’impressione è quella del non vedo non sento non parlo … siamo un po’ delusi … alziamo gli occhi al cielo e intravediamo 6-7 falchi che volano in gruppo … magari se seguiamo la direzione … ma nel giro di pochi secondi spariscono pure loro … pazienza .. Ci consoliamo con un bell’arancino e una birra all’Avenue’s Bar e ripartiamo. Attraversiamo Castellana Sicula dove un insegna attira la nostra attenzione: “Il Bar del Mongolo”. Infine ritorniamo al nostro agriturismo dove una simpatica cagnetta di due mesi ci accoglie festosamente. Ci fermiamo in giardino ad osservarla e lei allegramente ci pilucca per benino, fa scappare tutte le pecore che bevono alla fontana e infine azzanna una scarpa a Bus (il fifone é nel panico perché sente che i dentini della cagnetta hanno passato la stoffa). Il padrone, che assiste alla scena divertito, la richiama prima che causi dei danni! Eh si, ci racconta, a lei piace morsicare i pantaloni e le scarpe degli ospiti!!! Saliamo in camera, ci facciamo una bella doccia e riusciamo anche a guardarci un po’ di telegiornale. Scendiamo e ci fanno cenare all’aperto nel chiostro! È tutto stupendo! Mangiamo veramente molto bene, facciamo due chiacchiere con il padrone (Luigi), che scopriamo essere tornato dalla Germania per aprire l’agriturismo, accettiamo le due grappe che gentilmente ci offre e poi finalmente ci godiamo un bel letto morbido.

Totali giornalieri: 235 km; 34,40 euro campeggio; 23,40 euro benzina; 19,00 pranzo rifugio.

Domenica 24 Agosto 2003 Anche stamattina la prendiamo in polleggio. Qui c’è una pace incredibile. Facciamo colazione con le marmellate fatte in casa, carichiamo Silvana e salutiamo Luigi che ci ha riempiti di consigli per proseguire il nostro viaggio. Dirigiamo a Gangi percorrendo la stessa strada di ieri ma purtroppo la mia giornata comincia malissimo … ho la nausea e la pancia che brontola brontola … Mi godo poco queste vallate che sono veramente stupende. Sui monti paesini medioevali arroccati e ovunque boschi, coltivazioni e animali (un gregge di pecore, nascosto ben bene dietro ad una curva, decide di attraversare la strada proprio mentre passiamo noi e … caspita, per poco non ci finiamo dentro … eheheh… se becchiamo il pastore!!!). Arriviamo all’agriturismo “Villa Rainò” – C.Da Rainò a Gangi – tel 0921/644680 – 338/7798444 dove ci danno la camera “Elisabetta” che è veramente bellissima. Scarichiamo Silvana e ripartiamo per andare a visitare Cefalù. Ma a pochi chilometri da Castelbuono non ce la faccio davvero più. Facciamo una sosta sotto ad un albero e già nell’aria c’è odore di “Agripakker siculo”. Siamo indecisi tra: Bus torna a Gangi a recuperare le valigie mentre io lo aspetto sotto alla quercia oppure proviamo a tornare a Gangi insieme saltando la visita di Cefalù. Facciamo una piccola sosta a Castelbuono dove, al fresco di un bar e con una coca cola, tento di riprendermi. Poi decidiamo di ritornare insieme alla piscina dell’agriturismo ma siamo costretti a fare una sosta ogni 15 km per farmi prendere fiato. In sostanza percorriamo questa strada, che è definita su tutte le guide come “galattica da percorrere in moto”, ai 50 km/h e veniamo superati da tantissime altre moto che grinzano e si divertono un sacco! Credetemi … mi sono sentita tremendamente in colpa. Tra una curva ed una sosta cerchiamo anche di procurarci un panino per pranzare! Ma in 40 km neppure un bar aperto! Cazzarola è Domenica e pare che qui chiudano veramente tutti! Finiamo in uno sperduto bar a mangiare Ritz e acqua (il gelato confezionato che abbiamo preso, si era evidentemente in precedenza scongelato e quindi finisce nel cestino … sai com’è … non abbiamo bisogno di ulteriori problemi intestinali!!!!). Molto sconsolati arriviamo finalmente all’agriturismo e ci ponziamo in piscina dove, a parte mosche ed api, non si sta poi così male! Tentiamo di chiamare i traghetti per le Eolie (la meta che abbiamo messo in programma per i prossimi giorni se troviamo posto in campeggio e sul traghetto) ma non riusciamo a concludere nulla! E allora basta … godiamoci questo paradiso!!! Ci rilassiamo con un bel libro … ogni tanto ci buttiamo in piscina … mi diverto con due buffi cani tentando di indurli a disturbare Bus con: “Boby … moccica Dado“ e infine, arrivata sera, saliamo a prepararci. Bus non può sottrarsi dal fare un bagno nella bellissima vasca e si sente veramente un re!! Scendiamo e ci fanno accomodare sul balcone all’aperto che da sulla vallata. Ci portano un mare di antipasti, due primi, due secondi, frutta e cornetto siciliano. Il padrone si accorge che mangio poco e dopo un primo approccio scontroso sembra capire che sono stata male e si trasforma in una persona incredibilmente premurosa! Comunque la cena è veramente ottima ed abbondante. Infine ci buttiamo nello splendido letto in ferro battuto e sveniamo! A notte fonda mi sveglio e mi affaccio al balconcino della nostra camera … ci sono troppissime stelle … è bellissimo! Totali giornalieri: 130 km; Lunedì 25 Agosto 2003 Anche stamattina ci svegliamo avvolti da una pace incredibile. Facciamo un’abbondantissima colazione a base di biscotti, dolci, marmellate, nutella, ricotta e frutta. Il padrone, sempre più gentile, è curioso di sapere come siamo capitati da lui. Gli racconto che prima di partire ho letto su internet che alcuni ragazzi motociclisti siciliani lo consigliano e quindi eccoci qui! Facciamo ancora due chiacchiere, anche lui ci da alcuni consigli per il viaggio, paghiamo (104 euro), carichiamo Silvana e partiamo per andare alle Eolie. Scendiamo dalle Madonie percorrendo una strada molto più dolce di quelle dei giorni scorsi, ma altrettanto bella! C’è molto verde, capre e mucche ovunque, i soliti paesini arroccati su ogni cucuzzolo e tanta tanta pace! Arriviamo sulla strada che costeggia il mare e scopriamo che l’autostrada che doveva essere pronta nel 2001 è ancora in costruzione!!!! Quindi ci tocca la statale. Passiamo da Castel di Tusa dove facciamo sosta per vedere la prima opera della “Fiumara di Tusa” (itinerario artistico lungo 50 km composto da opere d’arte contemporanea). Sotto gli immensi piloni dell’autostrada non finita e nel mezzo di un fiume secco troviamo appunto questi 18 metri di opera bianca e nera intitolata “La materia poteva non esserci”. Abbiamo dei grossi punti interrogativi disegnati in fronte … Diciamo che noi l’arte non la capiamo proprio … Proseguiamo ed incontriamo Santo Stefano di Camastra (città della ceramica) paese molto carino ed ordinato. Attraversiamo il paese e cominciamo a costeggiare delle spiagge molto belle. Alla nostra destra invece i monti ricominciano a farsi imponenti. Siamo ai piedi dei Monti Nebrodi e qui finalmente comincia l’autostrada. In lontananza intravediamo Capo d’Orlando e il Santuario di Tindari entrambi molto belli. Il cielo comincia a velarsi e sembra peggiorare di ora in ora. Facciamo una sosta per chiamare il campeggio di Lipari e ci dicono che non ci sono problemi di posto. E allora è deciso: andiamo alle Eolie. Arriviamo a Milazzo (autostrada 4,80 euro) e dirigiamo al porto che troviamo facilmente. Ci informiamo alla NGI per il primo traghetto in partenza e abbiamo 5 minuti scarsi! Ok, facciamo i biglietti, ci facciamo mettere due arancini in un sacchetto alla Rosticceria Panineria da Carlo (ottima, al porto) e alle 13.30 montiamo sul traghetto con Silvana (29,00 euro). Il tempo intanto continua a peggiorare. Partiamo e costeggiamo la parte vecchia della città di Milazzo che, essendo lontana dal porto, è molto carina. Cominciamo anche ad intravedere le sagome di tutte le isole dell’arcipelago. Bus cerca di dormire sulle mie gambe ma viene disturbato dai tantissimi cavalloni che incontriamo lungo il viaggio!!! (eheheh in realtà sono io che gli faccio qualche dispetto per passarmi il tempo!!!!). Due ore dopo cominciamo a distinguere nettamente il profilo del cratere di un vulcano. E’ l’isola di Vulcano dove faremo la prima fermata. Costeggiamo l’isola ed è tutto veramente deserto. Solo qualche albero è cresciuto sulle vecchie colate di lava! E’ molto suggestivo! Il porticciolo è veramente carino ed alla sua destra c’è il Monte Vulcanello che, con i sui 123 metri, è tenerissimo! Ripartiamo e dopo 30 minuti arriviamo al porto dell’isola di Lipari! Dirigiamo subito al Camping “Baia Unci” a Canneto (24 euro al giorno) dove montiamo la tenda in una valle di polvere. Dopo una bella doccia facciamo un giretto per Canneto. Il paese è pieno di ristorantini, fornai, bar, basse casette bianche, belle spiaggie e tante barchette in mare. La pancia brontola e quindi facciamo sosta “Dal fornaio” in via Marina Garibaldi n. 98 dove ci mangiamo un bel pezzo di pizza! Poi lasciamo Canneto e, su consiglio del gestore dell’agriturismo, andiamo a caccia di “Capitan Felice – l’ultimo Pirata delle Eolie” per fare un’escursione a Stromboli. Lipari città è molto carina ma è decisamente troppo “turistica” e notiamo che anche i prezzi non sono più molto “siciliani”. Però finalmente ritroviamo LA GRANITA e ne prendiamo una (molto buona) nel primo bar a destra entrando in città da sud. Impieghiamo un’ora per comprare un rullino ed una crema idratante (pare una vera rarità da queste parti!!!!!) e poi ricominciamo la caccia per l’escursione! Alla fine non troviamo Capitan Felice e abbiamo le idee tremendamente confuse da mille ipotesi e da notizie contrastanti sulle previsioni meteo per domani. Decidiamo di cenare. Scegliamo la pizzeria in centro “La Piazzetta” dove siamo all’aperto ma è un caldo allucinante. La pizza è buonina (24,00 euro in due) ma era decisamente meglio in Sicilia. Pensiamo e ripensiamo all’escursione! Chiediamo a diverse persone cosa ne pensano del tempo! All’ufficio del turismo ci consigliano di chiamare la Capitaneria di Porto la quale ci comunica di aver messo lo stato di allerta per domani! Va beh … nonostante qualche stella decidiamo di rimandare la decisione al giorno dopo! Torniamo in campeggio … ci prepariamo per dormire … ma … la notte sarà lunghissima! Verso le 00.30 si alza un vento pazzesco! In cielo, verso est, ci sono lampi SPETTACOLARI! Occupano tutto il cielo … sono immensi!!!! Pian pianino ci ritroviamo tutti in strada per goderci questo inquietante spettacolo! Poi comincia a piovere un pochino! Tutti di corsa dentro le tende!!! Poi sempre di più!!! Improvvisamente un vero diluvio con tuoni e fulmini esagerati sulla testa! La gente comincia ad abbandonare le tende e bivacca per terra al bar! Noi, dopo aver assicurato tutte le cose in posti asciutti, ci accorgiamo che nella tendina cominciano ad esserci delle infiltrazioni. Ops … comincia a gocciolare!!!!! Proviamo comunque a dormire ma Bus si accorge che abbiamo un laghetto di acqua sotto la tenda! Attimi di panico, ma finalmente il temporale sembra calmarsi e il lago sotto alla nostra tenda pian pianino si disperde. Finalmente si può dormire??? Naturalmente no, perché l’euforia del dopo burrasca si fa sentire e tutti cominciano a fare un gran baccano!!! Insomma “ ’na nottataccia” … meno male che non abbiamo prenotato l’escursione … Totali giornalieri: 190 km; 15 euro benzina; 104 euro agriturismo; 4,80 euro autostrada; 29 euro traghetto; 24 euro cena.

Martedì 26 Agosto 2003 La quiete dopo la tempesta?? Magari!!! Nonostante ci sia un discreto sole, stamattina sono tutti in gran fermento! C’è chi in fretta e furia smonta la tenda e abbandona l’isola e c’è chi ha subito grossi danni dalla nottata e si da un gran da fare per asciugare e sistemare. In sostanza stamattina non si dorme. Noi a parte qualche goccia non abbiamo avuto problemi! Anche Silvana ha passato indenne la nottata! Comunque, per evitare il formarsi del lago in caso di nuovo temporale, facciamo pure noi un canale di scolo attorno alla tenda e poi ci prepariamo per andare a visitare Vulcano! Il tempo non promette nulla di buono e, arrivati al porto di Lipari, scopriamo che molti traghetti di collegamento tra le isole sono stati annullati. Ci convinciamo di aver fatto la scelta giusta ieri sera! Prenotiamo l’aliscafo Siremar delle 11,50 (4,80 euro) e facciamo colazione con calzone e coca cola in un laboratorio di rosticceria dove hanno cose da urlo … Il “Mancia e Fui” in Via V.Emanuele n. 94 – tel. 090/9813505! Finalmente ci imbarchiamo sull’aliscafo e Bus è eccitato come un bimbo che sale su una giostra! Arriviamo a Vulcano in 5 minuti e, appena sbarcati, veniamo assaliti da un forte odore di zolfo. Dirigiamo subito alla famosa “Pozza dei Fanghi” (ingresso 1,50 a testa) e qui l’odore è veramente fortissimo! All’entrata ci consigliano di stare immersi per 20 minuti al massimo! A mie spese invece intuisco che fuori dall’acqua è meglio usare le ciabatte perché ci sono fessure nel terreno dalle quali esce vapore bollente! Ci immergiamo e, puzza a parte, è molto rilassante! Sinceramente mi aspettavo una pozza di fango denso ed invece è una pozza piena di acqua sporca fangosa caldissima che addirittura è bollente nei punti da dove escono i vapori dal terreno! Una volta fuori ci laviamo nell’acqua del mare della spiaggia adiacente! Anche qui l’acqua è calda e in alcuni punti ribolle creando un effetto “idromassaggio”. La differenza è solo che qui non c’è il fango ma il sale! Ma per me diventa una vera tortura! I vapori cominciano a crearmi problemi agli occhi e a causa dei grossi massi scivolosi non riesco neppure ad uscire dall’acqua! Bus è costretto a trascinarmi (non riesco più a tenere gli occhi aperti) e dopo mille peripezie riusciamo finalmente ad uscire dall’acqua! Passato lo spavento è il momento di accorgerci che facciamo una puzza incredibile!!!! (tornata a Bologna sono stata costretta a buttare i costumi usati in questo bagno!!! Li ho lavati 6-7 volte in lavatrice ma non c’è stato nulla da fare!!!) Proseguiamo il nostro giro e chiediamo indicazioni per la famosa spiaggia di sabbia nera! Nel frattempo il tempo sta peggiorando a vista d’occhio! 5 minuti a piedi e si apre davanti a noi uno spettacolo mozzafiato!!!!! Un golfo con ai lati alte scogliere nere, grandi faraglioni in mezzo ad un’acqua chiarissima e una spiaggia di sabbia finissima e nerissima … e a completare i contrasti di questo panorama un cielo nerissimo che avanza da ovest!!! Davvero impressionante!!! Il mare è pieno di cavalloni e noi per 30 minuti torniamo bambini buttandoci tra le onde e rotolandoci nella sabbia! Davvero fantastico … Valutiamo il cielo e decidiamo che è proprio il caso di prendere il primo traghetto disponibile per assicurarci il rientro a Lipari! Snav ha annullato la corsa e la Siremar ci fa attendere! L’ufficio sconsiglia a tutti di muoversi se non è indispensabile! Cazzarola … incoraggianti! Ma alla fine ce la facciamo! Prendiamo l’aliscafo delle 14.45 (4,80 euro) e rimettiamo piede a Lipari! Sosta spuntino con calzone al solito “Mancia e Fui” e poi recuperiamo Silvana per correre al campeggio! Ma quando arriviamo il peggio sembra già passato ed il nero del cielo sembra scomparso senza aver causato danni! Ci sdraiamo al sole nella bella spiaggia davanti al nostro campeggio e nonostante i diversi bagni fatti nell’acqua di mare la puzza di zolfo da addosso non se ne vuole proprio andare!!!! Verso le 18.00 grossi nuvoloni neri fanno nuovamente la loro comparsa in cielo! Speriamo bene!!!!! Ci prepariamo per cenare e andiamo a Lipari! Dopo un giretto decidiamo per “E Pulera” in Via Isabella Vainicher Conti – tel. 090-9811158, un ristorantino molto chic e carino! Mangiamo molto bene. Prendiamo antipasto per due, secondo con contorno per due, vino, acqua e una grappa e spendiamo 62,48 euro! Sicuramente lo consiglio perchè è molto caratteristico e si mangia molto bene ma sappiate che non è proprio a buon mercato!!!! Usciamo pienissimi dal ristorante e facciamo un giretto per Canneto! Purtroppo anche stanotte decide di piovere e tuonare, ma fortunatamente non si ripete il casino di ieri notte! Totali giornalieri: 13 km; 4,80 euro traghetto; 3,00 euro pozza di fango; 4,80 euro traghetto; 62,48 euro cena.

Mercoledì 27 Agosto 2003 Stamattina il tempo è molto variabile … Ci informiamo e le escursioni anche questa mattina non partono perché il mare è troppo agitato! Decidiamo quindi di fare il giro dell’isola! Ci fermiamo a fare colazione a Canneto e nella piazzetta finalmente ritroviamo granita e brioche come ai vecchi tempi!!! Ottima! Partiamo per il nostro giretto in moto. Facciamo una sosta alle famose Cave di Pomice dove, una volta, la gente usava le colline di polvere di pomice (gli scarti dalla lavorazione) per scivolare direttamente in mare! Da qualche anno però la Soprintendenza per i Beni Culturali ha deciso di vietare l’estrazione della pomice in tutta l’isola e quindi in questa baia ormai ci sono solo fabbriche in disuso da anni. La spiaggia è comunque molto bella e le cave abbandonate sono suggestive! Proseguiamo il nostro giro e ad ogni curva si apre davanti a noi uno spettacolo nuovo!! I punti panoramici sono tantissimi e l’aria oggi è così limpida che riusciamo a vedere nitidamente tutte le altre isole Eolie!!! In pochissime ore ritorniamo a Canneto dove proviamo ad effettuare l’escursione pomeridiana a Stromboli! Neppure questa parte! Ci mangiamo un arancino nella prima rosticceria che troviamo e ci sdraiamo in spiaggia al venticello! Con il naso all’insù finalmente vediamo il cielo delle Eolie completamente sgombro da nubi! Passiamo il pomeriggio io a scolpire opere nella pomice e Bus a leggere il suo libro!!! Ed è presto ora di cena! Ci prepariamo e andiamo a Lipari per prenotare l’escursione a Stromboli di domani! Anche la Capitaneria di Porto ha dato l’ok! Speriamo bene!!! Lasciamo un acconto di 20 euro assicurandoci gli ultimi due posti disponibili (ci mancava solo che non ci fosse stato più posto!!!!). Ceniamo al “Ritrovo Sottomonastero” in Via V.Emanuele n. 232 dove la pizza non è proprio gustosa e ci lascia terribilmente affamati! Così ci ritroviamo nella famosa pasticceria “Subba 1930” di Via V.Emanuele n. 92 (segnalata dalla mia guida) dove i dolci sono effettivamente buonissimi, ma il personale veramente sgodevolissimo. Facciamo un giretto per il paese per acquistare qualche ricordino e infine corriamo al campeggio per saldare le 4 notti (96 euro)! Domani sera infatti, al nostro rientro da Stromboli, la cassa del campeggio sarà già chiusa e dopodomani mattina vogliamo partire molto presto! Totali giornalieri: 50 km; 20 euro acconto escursione; 18,10 euro cena; 96 euro campeggio.

Giovedì 28 Agosto 2003 … e finalmente si va a Stromboli!!! Adesso che l’abbiamo ritrovata, corriamo a fare colazione in piazza a Canneto con brioche e granita (6,50 euro) e poi con Silvana dirigiamo a Lipari per imbarcarci. Sulla barca siamo stipati come degli albanesi e una simpatica famiglia di Imola, con il figlio un po’ molesto, è proprio dietro di noi … La gita comincia ma … ehi!!! stiamo andando dalla parte opposta!!!! Ahhh!!!! Facciamo un passaggio da Vulcano a caricare altra gente (perché non siamo “micca” stipati a sufficienza!!!).

Finalmente dirigiamo alla famosa Cala Junco di Panarea dove ci aspetta un bel bagno nelle sue acque color acquamarina! E invece no!!! Ci fanno vedere la baia dalla barca e ci concedono un bagno un po’ più al largo!!!! Pazienza … il mare è comunque molto bello e qui possiamo anche fare i tuffi da in cima alla barca! Facciamo sosta pranzo a Panarea! Il paese è molto carino e molto pittoresco ma la gente è schifosamente scortese e sgodevole! Pranziamo sul molo con un panino e della frutta (pagati uno sproposito peraltro) e attendiamo di ripartire da questo mondo troppo mondano!!! La barca riparte e si ferma per farci fare altri due bagni! Ma dopo il primo e dopo aver visto una serie di meduse io decido di stare a guardare!! Non si sa mai! Continuando la navigazione vediamo altri sei isolotti che fanno parte del piccolo arcipelago di Panarea! Basiluzzo è il più grande e ci coltivano i capperi!! Stromboli è sempre più vicino ed è impressionante vedere come fuma e come ogni tanto butta fuori qualcosa! Passiamo accanto alla vecchia sciara del Fuoco (che è immensa) e poi attracchiamo per visitare l’isola da terra! Facciamo un giretto, ma forse siamo troppo stanchi per apprezzare del tutto l’isola! Viottoli troppo stetti e troppo in salita per le nostre forze … finalmente la barca riparte e continuiamo a girare attorno al vulcano che, con l’avanzare del buio, offre un paesaggio sempre più spettacolare! Passiamo di fianco all’isolotto di Strombolicchio (che da lontano sembra un castello di quelli delle fiabe!!!). Infine arriviamo davanti alla sciara del Fuoco attiva e ci fermiamo! Ormai è notte e la cima del vulcano è incredibilmente rossa! In continuazione lancia spruzzi di lava incandescente che risaltano nel buio del cielo! Davanti a questo spettacolo della natura, ceniamo con una specie di pasta alla norma e vino! Ma Bus dove è finito?? È un po’ che non lo vedo e quindi vado a cercarlo … lo trovo attaccato ad una corda che pesca i totani!!! E con una faccia un po’ terrorizzata me ne mostra uno!! Mi spiega che stava cercando il bagno quando un marinaio l’ha reclutato per pescare!!! E così mentre Stromboli continua ad eruttare noi riprendiamo la via di casa … navighiamo per quasi due ore nel buio più totale … ma grazie a questo buio vediamo proprio tantissime stelle! E’ bellissimo! Finalmente arriviamo a Lipari … siamo stanchissimi ma alla fine, nonostante il primo impatto, è stata davvero una bella giornata! Totali giornalieri: 8 km; 40 euro saldo escursione; 6,50 euro colazione.

Venerdì 29 Agosto 2003 Sveglia ore 5 per fare su la tenda e caricare Silvana! Prendiamo il traghetto delle 6.30 per Milazzo (27 euro) e, nonostante siamo tormentati da due “simpatici” cani, ci addormentiamo sulle panchine della nave come due barboni.

Arriviamo a Milazzo dove Bus fa colazione e dove cominciamo a telefonare per prenotare il traghetto per Napoli! Ironia della sorte … troviamo solo il passaggio ponte!! Stavolta che volevamo la cabina!!! Ci dicono comunque di riprovare nel pomeriggio direttamente al porto! Imbocchiamo l’autostrada per Palermo e usciamo a Tindari con l’intenzione di visitare il santuario. Ma all’entrata c’è moltissima gente e così cominciamo a scendere godendoci del promontorio la vista delle famose lingue di sabbia di Tindari. Il tempo oggi è afosissimo e umidissimo e rende il cielo e il mare di un colore spento e triste. Arriviamo a Cefalù che è un paese molto pittoresco. Sinceramente me lo aspettavo più piccolo e quindi, con il poco tempo a nostra disposizione, ci limitiamo a raggiungere la piazza per scattare un paio di foto e a gironzolare per le vie in cerca di uno spuntino. Recuperiamo Silvana e ci allontaniamo dal paese ammirando la sua posizione ai piedi dello stupendo promontorio! Mi riprometto che quando tornerò in Sicilia gli dedicherò più tempo! Lungo la strada cerchiamo per più di un ora una pizzeria! Ma pare che da queste parti nessuno faccia la pizza a mezzogiorno! Quindi, subito prima di Termini Imerese, ci fermiamo alla trattoria “Ron & Salvo” S.S. 113 km 207 C.Da Buon dove, con 25 euro, mangiamo molto bene! Rimontiamo su Silvana e l’orologio di Bus segna 43° al polso … oggi è veramente un caldo insopportabile … Ma finalmente arriviamo al porto di Palermo dove, verso le 16, ci danno la cabina da noi tanto desiderata! Facciamo un ultimo giretto per Palermo per procurarci (nella stessa pasticceria “Bar Italico” dove abbiamo fatto colazione il primo giorno) i panini per la cena e poi, sotto al sole cocente, aspettiamo pazientemente di poterci imbarcare. Un simpatico marinaio ci regala anche un grosso melone giallo. Finalmente saliamo e ci facciamo due birre fresche (5 euro). Dal ponte della nave guardiamo come riescono a caricare una quantità enorme di camion, macchine e tonnellate di meloni gialli! Alla fine fanno anche una foto al loro capolavoro … ma a me la cosa fa quasi paura … ma quanto peserà la nave ora???? Alle 20.30, con un ora di ritardo dovuta al tentativo di riempire ogni centimetro di nave, lasciamo il porto … purtroppo ai nostri occhi si presenta uno spettacolo molto triste … un incendio enorme sta distruggendo i boschi sopra Palermo … inoltre ci sono ancora 38 gradi e un signore palermitano ci fa notare che pure i pesci saltano fuori dall’acqua … Che estate allucinante … Nonostante in cabina abbiamo dei vicini molto rumorosi, la stanchezza è tale che praticamente finito panino e doccia crollo abbracciata al mio cuscino … Totali giornalieri: 230 km; 27 euro traghetto lipari milazzo; 15,50 euro benzina; 3,50 euro colazione; 25 euro pranzo; 101,10 + 57,00 traghetto; 10 euro panini cena; 5 euro birre; 2,10 acqua.

Sabato, 30 Agosto 2003 Il mare è stato molto mosso stanotte, ma io ho dormito come un ghiro! Arriviamo a Napoli e troviamo un cielo nerissimo!!! Anche le previsioni hanno messo temporali per il centro-nord! Pazienza … dopo tanto caldo magari un po’ di freschino non farà male … Facciamo una buona colazione a Napoli e partiamo. Dopo 30 km facciamo una prima sosta per fare benzina seguita da un’altra dopo 200 km per bere e riposarci … tutto procede per il meglio … il tempo è assolutamente bello e ci ritroviamo a rincorrere le nuvole per trovare un po’ di fresco … ma nulla … il sole è implacabile … Facendo soste ogni 80-100 km arriviamo a Firenze dove troviamo un po’ di traffico e un vento pazzesco … inoltre un simpatico insettino si infila nella manica della mia giacca e mi regala 6 beccotti … E finalmente ecco San Luca … siamo a 36 km da casa e si rompe il contachilometri … 🙂 è tanto stanco pure lui … Totali giornalieri: 600 km; 16+12+12+13,50 euro benzina; 6,20 euro pranzo.

Totali generali: 22 giorni 4.288 km totali 1.378,23 euro costo totale a testa



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