Tre giorni in Sicilia, una follia da rifare

Taormina, Acitrezza, Agrigento, Siracusa ed Etna in tre bellissimi giorni!
Scritto da: atena82
tre giorni in sicilia, una follia da rifare
Partenza il: 25/07/2012
Ritorno il: 28/07/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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3 giorni in Sicilia, una follia … da rifare!

Per la prima volta nella mia vita quest’estate ho messo piede in terra sicula grazie ad una super offerta che io e il mio ragazzo Giuseppe non ci siamo fatti sfuggire: 2 notti per 2 persone in camera doppia con colazione più una cena con antipasto pizza e bibite a 59 euro totali a Milo (Ct). Prenotato ad aprile aggiungendo una notte a 45 euro. Ovviamente l’ipotesi Sicilia per questa estate era stata presa in considerazione dopo aver deciso anche quest’anno di recarci almeno qualche giorno a Trebisacce, in Calabria, paese di origine del padre di Giuseppe.

Il programma quindi è stato: partenza per Trebisacce sabato 21 luglio, relax in Calabria, partenza per la Sicilia mercoledì 25 luglio con rientro sabato 28 in Calabria.

Innanzitutto il Bed and Breakfast che ci ha ospitato merita di essere nominato: Casale dell’Etna. In un’oasi di pace troverete stanze accoglienti e pulitissime con vista su Etna e sul mare (almeno quella dove abbiamo alloggiato noi: A Racina), abbondante e gustosissima colazione siciliana (ma Giovanni chiederà sempre se volete qualcos’altro), gentilezza e cortesia infiniti. Insomma una bellissima sorpresa: abbiamo pagato poco e ci siamo trovati benissimo!

Cene: la prima sera siamo stati da Nonna Vita a Fornazzo sopra Milo, era la cena compresa nell’offerta. Abbiamo mangiato bene, pizza molto buona. Servizio rustico ma ok. La seconda sera ci siamo fermati ad Aci Trezza alla pizzeria Aragosta. La pizza era buona ma a mio parere hanno messo troppo olio… Servizio professionale e prezzo onestissimo (24 euro in due per due pizze farcite, una porzione di patatine molto buone – erano quelle grosse – bibite). La terza sera, consigliati da Giovanni del B&B, siamo andati a Milo “Ai 4 archi”: posto molto bello e caratteristico. Tra i tavoli c’è poco spazio ma sinceramente non mi ha dato molto fastidio. Abbiamo preso due secondi di carne (buonissimi), acqua, una bottiglia di vino, un bicchiere di birra e due semifreddi: io alle mandorle di Noto e Giuseppe al pistacchio di Bronte, squisiti. Mangiato bene in un ambiente piacevole. Speso 30 euro a testa. Il locale utilizza prodotti che sono presidi Slow Food.

E ora parliamo del nostro itinerario: il 25 siamo arrivati a Villa San Giovanni per prendere i traghetti intorno alle 12, se non ricordo male. Abbiamo atteso circa 20 minuti in coda, abbiamo utilizzato i traghetti Caronte&Tourist (abbiamo speso 40.50 per auto e noi passeggeri andata e ritorno in tre giorni). Dopo l’imbarco il viaggio è stato breve. Arrivati a Messina ci abbiamo messo qualche minuto per uscire dal traffico e ci siamo diretti verso Catania. La nostra prima meta era Taormina.

Ci siamo resi ben presto conto che non è possibile raggiungere il centro storico in auto. Troverete dei parcheggi a pagamento con servizio di navetta gratuita. Devo dire che i prezzi del parcheggio non erano poi così scandalosi. Salendo con la navetta il panorama è bellissimo. Iniziamo la visita alla cittadina dopo aver messo sotto i denti qualche cosa che c’eravamo portati nello zaino. Molto turistica e affollata ma comunque piacevolissima. Dopo una passeggiata per la via principale ci siamo diretti verso il Teatro Greco. L’entrata costa 8 euro, a mio parere un po’ troppi se paragonata per esempio alla valle dei templi dove il costo è di 10 euro … non significa però che non ne valga la pena! La cosa scandalosa è che non ci sono spiegazioni di nessun genere e che all’ingresso non viene data nemmeno un depliant esplicativo. E’ anche per questo che trovo il costo d’ingresso eccessivo. Ripeto che comunque vale la pena entrarci almeno una volta. Il panorama che si gode da vari punti è spettacolare, la cornice storica fa il suo effetto.

Finita la visita al Teatro abbiamo ripreso la navetta per ritirare l’auto. La nostra idea era fermarsi a fare il bagno a Isola Bella o a giardini Naxos. Ma un po’ la strada che non conoscevamo e che ci ha distratto, un po’ il caldo e la stanchezza, alla fine abbiamo deciso di avvicinarci di più al B&B facendo il bagno in una spiaggia più vicina. Peccato perché dall’alto Isola Bella mi ha lasciato senza fiato. Ho fatto un paio di foto che però non riescono a rispecchiare a pieno la realtà.

Nella guida che avevo con me ho letto che è divertente tuffarsi dalla torre a Santa Maria della Scala, sotto Acireale. Sapendo che Giuseppe ama tuffarsi ho pensato fosse una buona idea andare li … ma in realtà abbiamo perso quasi un’ora per capire che la torre non è avvicinabile dal porticciolo. Non siamo stati in grado di capire come raggiungerla. Inoltre la zona utilizzata per fare il bagno non c’è piaciuta per nulla. Abbiamo quindi deciso di proseguire per Aci Trezza dove abbiamo fatto un veloce ma rinfrescante bagno davanti ai faraglioni. Suggestivo il posto, e pieno di pesci. Aci Trezza è un piccolo borgo molto turistico. Mi è piaciuto ma devo fare una critica. Tutti i parcheggi sono a pagamento e per pagare bisogna trovare i “grattini” presso edicole o tabacchini. Quando siamo tornati ad Aci Trezza la seconda sera il chiosco che li vende li aveva finiti. Fortunatamente abbiamo incontrato i vigili ausiliari che stavano controllando i parcheggi. Giuseppe gli ha detto che avevamo parcheggiato e avremmo voluto pagare ma non c’erano grattini. Così ce ne hanno venduto uno loro. Sinceramente c’è sembrato un po’ sciocco da parte del Comune non prevedere delle macchinette nei pressi dei parcheggi. Sono più comode per tutti. Dopo il bagno siamo tornati in auto per raggiungere il B&B. Purtroppo seguendo il navigatore ad un bivio abbiamo sbagliato e quindi invece di arrivare direttamente da Giarre abbiamo fatto un giro più lungo passando per una strada utilizzata più come discarica … alla fine però siamo arrivati a destinazione!

Il secondo giorno (giovedì) siamo andati ad Agrigento. Sinceramente con il senno di poi dico che è stata una follia. Ci siamo stancati un sacco perché comunque ci siamo fatti 6 ore in auto tra andata e ritorno. Ma penso che lo rifarei. In fondo il mio sogno era vedere la Valle dei Templi! Sono andata in Sicilia principalmente per quello. Quindi lo rifarei, ma è stata davvero dura. Sveglia alle 7.45 e, dopo un incredibile colazione, siamo partiti sulle 9.00. Siamo arrivati alla Valle dei Templi intorno alle 12.15. Siamo entrati da sotto. La prima cosa che abbiamo visto il Santuario delle Divinità Ctonie. Non vi racconterò la bellezza del posto, l’emozione nel vedere quei templi. E’ una cosa che si può solo vivere. Vi dirò però che il tempo necessario per vedere tutto decentemente è di almeno 2 ore. Noi facendo veloce e saltando il giardino di kolymbetra (che ho letto essere bellissimo) ci abbiamo messo 2 ore o poco più. Non so come si riesca a vedere tutto in meno tempo.

Dopo aver mangiato sempre qualcosa presente nello zaino ci siamo recati alla casa di Pirandello. Ci abbiamo messo un po’ a trovarla in quanto stanno facendo dei lavori e le indicazioni sono presenti solo fino ad un certo punto … comunque alla fine ci siamo arrivati. Dico subito che io ci tenevo ad andare essendo Pirandello per me uno dei più grandi della letteratura italiana e sicuramente il più grande del teatro. Ma dico anche che se non siete particolarmente interessati al personaggio non ne vale decisamente la pena. Soprattutto se siete in città per poche ore. Il museo è piccolino e per lo più racchiude locandine delle opere rappresentate in varie città di Italia e Europa. Ci sono lettere e telegrammi scritti a Pirandello o da lui. Ci sono alcuni dattiloscritti con le correzioni a penna. Ci sono foto. Ma di tutto poco e soprattutto non ci sono indicazioni su come era la casa quando ci abitava lui. Subito fuori c’è un sentiero che porta al pino sotto il quale sono state sparse le ceneri di Pirandello, come lui aveva chiesto. Anche qui una piccola delusione. Si raggiunge un piccolo giardino e si trova un pezzo di tronco sospeso in orizzontale e un pezzo in verticale. E poi un piccolo albero piantato da poco. Non ci sono indicazioni che aiutino a capire dove fosse ubicato il pino e dove siano ora le ceneri del drammaturgo.

Tappa successiva: la scala dei Turchi. Dopo aver letto commenti e visto foto non potevamo proprio rinunciarci. E’ infatti un posto che merita la visita!!! Immagino sappiate già di cosa si tratta quindi vi dirò che per fare il bagno a me non è sembrato il posto ideale. L’acqua era ghiacciata e l’entrata in acqua non molto semplice a causa della presenza di rocce molto scivolose. Comunque assolutamente da vedere sia dall’alto per fare foto al panorama, sia salendo per la “scala”. Io dopo un po’ mi sono fermata perché avevo un po’ di vertigini. Sono in generale poco coraggiosa, metteteci in più un forte vento … non avevo il coraggio di proseguire dove lo spazio si riduceva. Posto poco adatto per i bagni, ma molto adatto per la tintarella. Il bianco delle rocce le rende fresche, ci si può stendere senza sentire troppo il caldo ma certamente ci si abbrustolirà.

Venerdì ci siamo diretti verso Siracusa. Prima tappa la Neapolis, la zona archeologica. Qui devo dire che l’organizzazione lascia molto a desiderare. Noi siamo entrati da sotto (la parte opposto rispetto al piazzale per bus e alla biglietteria), ma in ogni caso la biglietteria è lontana da entrambi gli ingressi, controllano il biglietto solo all’ingresso del teatro greco e dell’orecchio di Dioniso, non viene data nessuna cartina, né ci sono spiegazioni in giro. Peccato perché il luogo è bellissimo, i resti archeologici sono davvero interessanti. Assolutamente consigliato ma portatevi una guida perché altrimenti capirete poco di quello che state vedendo.

Abbiamo ripreso l’auto e ci siamo diretti verso Ortigia, l’isolotto che rappresenta la parte storica di Siracusa. La città si presenta subito con altri resti archeologici, dimostrazione di un passato importante. L’impressione che ne ho avuto è di una città molto pulita e conservata ottimamente, credo che la piazza sia stata da poco restaurata perché era praticamente perfetta. Abbiamo costeggiato il lungomare e … che acqua!!! Limpidissima. Mi ha stupito visto che eravamo proprio in città.

Riposati con una buona granita al limone. Ci siamo poi recati verso le spiagge. Avevo letto di Fontane Bianche e anche i proprietari del B&B ce l’avevano consigliata. Dalla guida che avevo però ho letto che poco oltre c’è una spiaggia più tranquilla e molto bella: La Marchesa. La spiaggia dispone di un parcheggio a pagamento. E che costo!!! 20 euro a giornata per auto!!! Mezza giornata 10 euro. Poco più avanti sulla destra c’è una strada dove è possibile parcheggiare tranquillamente. Dovendo stare poche ore noi l’abbiamo lasciata più avanti. Nella spiaggia sfocia il fiume Cassibile, e li potete trovare dei pedalò da affittare (cosa che noi abbiamo fatto e che vi consiglio: guardando il mare sulla destra oltre la scogliera troverete un serie di calette incantevoli). La spiaggia è davvero bella. Sabbia fine e chiara, acqua trasparente. Pesci visibili anche a riva. Bello!

Sabato non volevamo rientrare troppo tardi in Calabria ma una visita veloce all’Etna era d’obbligo. Il mio ragazzo c’era stato anni fa, con l’escursione guidata. Avendo pochi giorni abbiamo deciso di rinunciare ma con l’auto siamo saliti fino al Rifugio Sapienza, la strada è panoramica e si ha davvero la sensazione di essere nei pressi di qualcosa di imponente e geologicamente rilevante. Seguendo sempre la nostra guida siamo poi tornati verso Zafferana Etnea per vedere la Valle del Bove. La guida diceva che lasciata l’auto in un piazzale belvedere è possibile proseguire su un sentiero per due chilometri fino a raggiungere la vetta del Monte Zoccolaro e godersi lo spettacolo di questa conca quasi completamente nera di cenere. Arrivati abbiamo tentato di fare il sentiero … ma era tutto in salita, ad una pendenza abbastanza rilevante. Avremmo fatto circa 800 metri e alla fine arrivati in un punto panoramico abbiamo deciso di tornare indietro. Il tempo è tiranno e volevamo essere a Messina presto. Comunque se avete un po’ di tempo e siete allenati un minimo direi che è un sentiero da fare, anche se faticoso. Attenzione però: non ci sono indicazioni chiare, le hanno cancellate. Dalla strada principale che da Zafferana sale verso il Rifugio dovrete girare a destra ad un bivio. E’ un bivio molto grande. Da li dovrete percorrere la strada fino a giungere al belvedere.

Avrei voluto vedere il Leccio di Milo, uno dei più vecchi della Sicilia, ma i nostri ospiti ci hanno detto che il sentiero per arrivarci è lunghetto. Avrei voluto vedere il Castagno dei Cento Cavalli, ma mi hanno detto che è stato bruciato in parte da alcuni vandali. Quello era certamente uno dei castagni più vecchi d’Europa! Avrei infine voluto vedere il Ponte Saraceno ad Adrano. Ma la strada per raggiungerlo da Milo richiede quasi un’ora… peccato aver avuto poco tempo.

Sicuramente però è una zona che mi ha lasciato bellissimi ricordi e che spero di poter rivedere presto!



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