Tenerife, l’isola delle banane

Una settimana a Tenerife in inverno
Scritto da: mirko.1976
tenerife, l'isola delle banane
Partenza il: 24/01/2011
Ritorno il: 31/01/2011
Viaggiatori: 1
Spesa: 500 €
Lunedì 24 gennaio 2011

Mi sveglio alle 8.30, faccio colazione e pronto ad affrontare una nuova avventura in solitaria con destino Tenerife. Sistemo gli ultimi bagagli, chiudo la valigia (preparata la sera prima), controllo il peso Ryan air (circa 14 kg) e alle 10.21, dopo aver fatto un piccolo prelievo al bancomat sotto casa e scongelato il mio macinino (ancora molto appannato), prendo strada. Entro in autostrada A57 a Quarto d’Altino diretto a ovest, alle 12.05 arrivo a Bologna. Parcheggio, con qualche difficoltà, al “Park to fly” prenotato via internet (col 10% di sconto) e in navetta mi reco all’aeroporto. Imbarco il bagaglio (13,5Kg) dopo una lunga coda e risse tra la gente che aspetta (gli italiani si fanno sempre riconoscere!), preparo il mio pranzo a sacco (gallette di riso con pancetta Parma cotto), ma alle 13.30 è già ora di imbarcarsi, così finirò il mio pasto in aereo. Come il solito le ostesse della Ryan air sono molto severe e ci invitano a sederci in fretta, perché l’aereo è completo. Il vantaggio di viaggiare soli è che è più facile occupare posto, e, infatti, trovo libero nelle corsie di emergenza, pur essendo tra gli ultimi a salire e avendo spinto un po’ meno di altri, che hanno fatto delle belle corse fantozziane. Attendiamo dentro e pazientiamo fino alle 14.45, quando il Boing 737-00 della Ryan air si stacca dalla pista bolognese, identificato come colo FR4797, con quaranta minuti di ritardo e destino Tenerife Sud. Arriviamo alle 18.10 senza il consueto squillo di trombe, poiché portiamo trentacinque minuti di ritardo. Il viaggio comunque è stato molto confortevole: non mi si sono tappate le orecchie e la mia bella valigia arancione (ricevuta in omaggio con i punti della “Bottega verde”) arriva per seconda, bella riconoscibile sul nastro, dove si confondono le valigie nere. Esco subito e c’è la guagua 111, autobus consigliato dalla gentile Cri cri del “Tenerife forum” che, con 1,85€, mi porta a Los Cristianos. Lì prendo un taxi che con 4,70€ mi porta al Playa Honda, un grande e vecchiotto residence di Playa de Las Americas, dove alloggiano mamma e papà. Decido di lasciare ben 0,30€ di mancia all’autista e, alle diciannove, trovo come da accordi mamma e papà fuori ad aspettarmi (senza telefoni perché rubati). Salgo nell’appartamento e mi raccontano le disavventure e i drammi del furto subito in questo residence poco sicuro. Attenzione quindi a non lasciare contanti in giro o documenti perché Tenerife non è sicura e ci sono i topi di appartamento, che qui si chiamano ladrones. D’altra parte, tutto il mondo è paese e i ladri ci sono anche a Casale sul Sile. Magari scegliete un appartamento all’ultimo piano o uno che abbia le inferiate. Ceniamo con carne e verdure (carote molto buone) e, soprattutto, mangio il primo dei miei molti platanos canarios, in altre parole le piccole e dolcissime banane canarie. Dopocena passeggiata per il centro di Playa de Las Americas: anche di sera ci sono 20° e si può passeggiare in ciabatte.

MARTEDI 25 GENNAIO

Oggi, come previsto, è nuvoloso con pioggia, vento forte e 21°. Dedichiamo pertanto la giornata a fare spese, al Mercadona di Las Americas e al Supermercado Carolina di Los Cristianos, consigliato anche dalla guida Lonely Planet. Las Americas è più elegante di Los Cristianos, che però a me piace di più perché più vecchio, più autentico e più caratteristico. Come in tutta la Spagna hanno degradato e distrutto la montagna con un ammasso di multiproprietà, grandi alberghi e locali notturni. In più, la crisi nera che morde la Spagna e l’Europa intera (credo che non siamo l’unico Paese con grosse difficoltà economiche) fa sì che l’offerta sia certamente superiore alla domanda, sembra di stare a Lignano a maggio (anche come clima), con centinaia di locali per lo più vuoti, con infiniti appartamenti col cartello “se aquila” o “se vende”, insomma una tristezza totale. Ci sono anche molti negozi dove fare shopping a prezzi convenienti. La sera cena di pesce in casa e poi vado al locutorio (versione spagnola dell’internet point) con 1,30€ all’ora di connessione internet.

MERCOLEDI 26 GENNAIO

Dopo la giornata di ieri, finalmente oggi c’è l’auto a noleggio pernottata, una bellissima Citroen C3 per tre giorni a 70€. Dopo qualche problema di natura amministrativa partiamo in direzione est: dedichiamo, infatti, la giornata alla costa est dell’isola, utilizzando la moderna autopista TF1. Incontriamo anche molte rotonde davvero belle. Da Los Cristianos andiamo a Las Galletas, un piccolo porticciolo con pescatori che vendono sgombri appena pescati. La spiaggia è alquanto modesta e il paesello sonnolento, anche se mantiene un fascino tipicamente spagnolo, ben diverso dalla finta e alquanto kitsch Las Americas. Poi tappa all’aeroporto Tenerife Sur Santa Sofia, dove c’è un bel parcheggio gratuito per trenta minuti. Chiediamo informazioni al banco Iberia per il furto dei documenti e pare che la denuncia sia sufficiente per tornare in Italia. Papà vorrebbe rientrare perché è ancora scosso e impaurito dal brutto furto subito che lo priva del sonno notturno, anche mamma ha l’ansia di rientrare in quell’appartamento. Poi andiamo alla spiaggia de La Tejeta, davvero molto bella. Io la consiglio vivamente, ci sono anche dei cespugli e alcuni nudisti. Passata la Punta Roja, una bella montagna rossa dove sarebbe interessante fare un’escursione, si passa alla spiaggia del Medano, un insieme di varie spiagge molto belle, molto lunghe e molto ventose che sono di sabbia, grandi e lunghe oltre 2 km. E’ una spiaggia particolare, il monte Roja blocca il mare ed è pieno di surfisti e kate surfisti che fanno mille acrobazie. Inoltre, non c’è l’ospizio e il vecchiume un po’ melanconico di Las Americas ma giovani surfisti dell’Europa settentrionale con le loro famigliole e i bambini dai lunghi capelli biondi. Qui il turismo di massa non è ancora arrivato e una lunga passerella di legno è perfetta per una passeggiata al sole col vento forte che ti penetra.

Andiamo poi a La Jaca, una spiaggia (anzi, due spiaggette) bellissima, con casette bianche deserte, bella sabbia gialla, nudisti e acqua pulita. Qui fa molto caldo e si è riparati dal vento. Sarebbe molto bello fare una sosta di un’ora per abbronzarsi, ma purtroppo non siamo attrezzati con creme e costumi, e il papà freme per ripartire subito (caratteristica questa che accompagnerà tutta la vacanza), per cui, dopo una breve sosta al bar (una birra dorada e due caffè solo 2,80€), si riparte.

Andiamo a Candelaria, davvero un bel paesello caratteristico, tutto attorno alla basilica de la Virgin della Candelaria, con tanto di negozi che vendono madonne e guerrieri guanci che pregavano la madonna prima di diventare cristiani. Attenzione che qui le chiese fanno la pausa pranzo, per cui il pomeriggio si apre alle quindici. Attenzione anche che ci sono molti gradini da fare e, se non avete allenamento, vi spezzerete le gambe. A breve, il 2 febbraio, la chiesa diventerà basilica minore.

Dopo Candelaria proseguiamo verso nord in direzione Santa Cruz, la capitale dell’isola (da non confondere con Puerto de La Cruz). Passeggiamo e visitiamo il raggio di 1 km di Placa de Espana. E’ pieno di bei negozi per fare shopping: io compro un bel paio di scarpe da footlocker in saldo. E’ una città spagnola e non turistica, con banche e assicurazioni. E’ bello anche qui trovare un palazzo di Assicurazioni Generali, fedeli compagne di viaggio in ogni mia vacanza. Sarebbe bello fare una capatina a Las Teresitas, che dicono essere la spiaggia più bella dell’isola, ma qui al nord piove, per cui alle diciotto ripartiamo verso sud (il papà vuole cenere presto) e alle diciannove siamo nuovamente a Los Cristianos e Las Americas, dove troviamo un vento fortissimo.

GIOVEDI 27 GENNAIO

Oggi sveglia alle 8 e partenza alle 9 per una lunga escursione, direzione ovest e nord dell’isola.

Prendiamo la TF1 autopista del Sur direzione ovest e ci fermiamo a Playa de San Juan, una spiaggetta molto tranquilla con un solo bagnante. Poi proseguiamo fino a Los Gigantes, paesello insaccato sotto 2 faraglioni altissimi, al papà non piace perché molto incasinato. In effetti, a parte un porticciolo, non c’è molto da vedere, e la spiaggia è chiusa. Da lì saliamo in direzione Teide, il famoso vulcano che con i suoi 3.718 metri domina tutta l’isola ed è la montagna più alta di tutta la Spagna. Se al mare c’era il sole, in montagna troviamo nuvoloso e arriviamo fino alla neve, caduta il giorno prima (la prima dell’anno): in pantaloncini corti e sandali non è da tutti i giorni giocare sulla neve infreddoliti. Il paesaggio è lunare, a metà strada tra “Star wars” (girato qui) e un film western. Percorriamo la lunga strada di montagna e scendiamo, tra pioggia e nuvole, verso la valle de La Orotava, che è la valle più bella di Tenerife, e motivo del mio viaggio qui, giacché è stata il luogo di vacanze di Stephen Gordon, la protagonista de “Il pozzo della solitudine”, che qui viene con la sua amata Mary. Qui vediamo banane, castagni e viti basse. Arriviamo a La Orotava, bella città tipica canaria, e arriviamo giusti al Sabor Canario, un tipico ristorante canario consigliatomi da Cri Cri. Sarebbe bello mangiare nel tipico patio canario, ma causa pioggia che accompagna questa mia settimana invernale, mangiamo dentro. Io prendo delle ottime papas y mojo, una salsina canaria ottima. Visitiamo Casa de los balcones e casa de los turistas, dove acquistiamo souvenir molto costosi (qui scendono le flotte di turisti delle gite organizzate ai quali vengono fatti comprare questi prodotti). Da La Orotava proseguiamo per tutto il verde nord fino a Icod de Los Vinos, città famosa per il drago millenario. Il drago non è un essere sputa- fuoco, ma una pianta endemica chiamata dracena. E’ il simbolo della città (conviene fotografarlo dalla piazza di fronte gratuitamente, senza entrare a pagamento) ma, a parte questo e il vino del nord da acquistare (ma per noi troppo costoso), non c’è altro da vedere. Saltiamo la Mariposa e mamma dice che quell’albero, che non avrà certo 1000 anni come dicono, è comunque presente in tante altre parti dell’isola. Da Icod prendiamo la C-820 che s’inerpica su bellissime vallate verdi, sembra di stare a Nuwara Elya in Sri Lanka e, dopo aver avvistato dei simpatici cammelli di montagna (che non visitiamo, peccato!), proseguiamo per Chio. Qui facciamo sosta in un bar tipico dove con 3,40€ prendiamo 2 canas de cerveca e una coca cola. Scendiamo diretti per la C-822 fino a Los Cristianos, saltando il giro per Masca (troppe montagne e dirupi), dove facciamo le spese e visitiamo il modesto mercato di prodotti tipici del giovedì sera. Cena vegetariana, visto il pranzo abbondante al ristorante, e dopo cena vado a passeggiare in solitaria nella zona del centro commerciale Veronicas, la zona più giovane di Las Americas. Ci sono più locali e butta dentro di turisti, e la sensazione è di crisi nera. Comunque almeno qui si vedono solo facce giovani, probabilmente i meno giovani stanno nelle animazioni dei complessi o a letto.

VENERDI 28 GENNAIO

Ultimo giorno di auto, è previsto poco nuvoloso per cui dedichiamo la giornata alle spiagge nei dintorni dell’aeroporto, ventose e naturalistiche. Il mattino andiamo a Los Abrigos, paesello di pescatori nei dintorni, non segnalato nelle guide turistiche. E’ un paesino modesto ma con molti ristoranti di pesce e una spiaggetta nera poco affollata che piace molto a mamma e papà, mentre io la trovo pessima in quanto davvero poco attraente, ci vedrei bene Franchino. Di pomeriggio decidiamo di tornare a Tejita, per me la migliore spiaggia, molto grande e molto libera, con dei bei cespugli dietro dove insaccarsi per ripararsi dal vento. La spiaggia, nudista, piace molto a mamma e papà, che si diverte col binocolo a guardare la natura. La spiaggia tanto è bella e libera quanto puzza di capra marcia, con un leggero odore di stallatico. Nei cespugli si trovano conigli selvatici, ramarri e uomini nudi. Il papà preferirebbe una spiaggia con i servizi igienici, in quanto qui per fare minzione occorre recarsi dietro i cespugli, incrementando così la puzza. Nelle vicinanze c’è anche un camping molto modesto, sostanzialmente un campeggio di camper per turisti tedeschi e del nord dell’Europa amanti della libertà. Rientriamo per la consegna dell’auto e la cena in casa.

SABATO 29 GENNAIO

Altra pessima giornata: i giorni della merla si sentono anche qui, e, infatti, piove tutto il giorno, come largamente annunciato alla tv, quindi badate bene a chi vi dice che a Tenerife non piove mai a livello del mare: io ero all’hotel “Noelia Sur” (che confina col Playa honda) 2 anni fa e diluviava e questa settimana è stato sempre brutto tempo, per cui sconsiglio vivamente di venire a Tenerife a gennaio se pensate di fare una settimana di mare. Pare che il freddo sia coinciso col mio arrivo: fino al venerdì precedente, infatti, era sempre stato sole e caldo, evidentemente la nuvola da impiegato mi ha accompagnato, e, nonostante questo sia l’anno del Sagittario, le cose mi stanno andando molto male. Consiglio pertanto di non limitarsi al noleggio auto per 3 giorni, con l’obiettivo di risparmiare, ma spendere e noleggiare per 7 giorni, per girare con la pioggia, altrimenti a piedi v’inzuppate le scarpe e il forte vento piega e rompe in pochi istanti i piccoli ombrellini da passeggio. Molti gli anziani che camminano, come a settembre in montagna, ma se siete giovani e amate il sole rischiate di annoiarvi: consiglio come possibilità lo shopping, in quanto si possono fare acquisti di profumi, creme, borse, scarpe e abbigliamento a prezzi più bassi dell’Italia. Moltissimi i negozi. Anche il pesce, la carne e gli aromi da cucina costano meno che in Italia.

DOMENICA 30 GENNAIO

Oggi il tempo è variabile per cui io e papà andiamo a piedi al mercato di Los Cristianos, davvero bello e grandissimo dove si possono trovare delle ottime offerte e che dista 40 minuti a piedi da dove alloggiamo. Lo consiglio per l’acquisto di souvenir, regali, abbigliamento, orologi e stupendi trita tutto e pulisci tutto. I pullman che si recano al mercato sono pieni e ci sono molti che arrivano anche in taxi. Rientriamo per pranzo e il pomeriggio stiamo sulla nostra spiaggia, El Camison, che sarebbe bella, non fosse che per il forte tanfo di fogna che esce dai tombini sopra i quali siamo stesi. Poi vado a fare shopping e trascorro l’ultimo pomeriggio con poco nuvoloso e 24°.

LUNEDI 31 GENNAIO

Giornata di partenza con tempo variabile e 22°: il sole esce forte nel primo pomeriggio, quasi a farmi dispetto: alle 15, infatti, devo rientrare per la doccia e le valige e, alle 15.35, prendo l’autobus n. 467 per Los Cristianos (€ 1,30). Lì cambio e prendo il n. 111 per l’aeroporto. Alle 16 sono in aeroporto, in congruo anticipo. Ci sono ben 4 sportelli Ryan air a differenza dei 2 di Bologna, per cui in pochi minuti passo i controlli (particolarmente lenti). Molti i negozi dell’aeroporto dove poter fare acquisti, però costosi. L’aereo, FR 4898, parte puntuale alle 18.20, con 10 minuti di ritardo, anche qui trovo posto nelle corsie di emergenza: nonostante che a bordo una donna si senta male e non ci siano medici (attacco di panico e ansia) e un anziano fumi in bagno (rischiando di far scoppiare l’aereo con l’ossigeno e farci morire tutti) il comandante (un bolognese) ci riporta a casa con 30 minuti di anticipo e alle 23.10 atterriamo a Bologna con 2° (20 in meno!) e residui della nevicata. Squillano le trombe di ryan air! Un volo davvero confortevole e non mi fanno male le orecchie. Complimenti al Park to fly di Bologna pronto con la navetta e, dopo le consuete risse per i posti, mi fanno trovare l’auto già pronta e scaldata (anche se fatica a scongelarsi). Forte nebbia tra Ferrara nord e Rovigo Sud, ma alle 1.30 sono a casa.

DA NON PERDERE

– La cittadina di Orotava con il pranzo al Sabor canario;

– Mangiare papas y mojo;

– Il mercato della domenica di Los Cristianos;

– Escursione al vulcano Pico de Teide

NOTE DOLENTI

– La zona di Las Americas, che piace molto a papà, a me non trasmette alcuna emozione, in quanto artificiale e piena di alberghi e complessi enormi che hanno completamente devastato e distrutto l’ambiente. Per di più ora il 90% di questi complessi appare vuoto e desolato, mentre purtroppo ormai l’ambiente è stato distrutto senza motivo e significato se non quello economico, un vero disastro ambientale ed ecologico!

– I ladri al residence Playa Honda, condominio molto rumoroso;

– I turisti inglesi che fanno chiasso di notte.

COSE CHE PENSO SIANO BELLE MA CHE NON HO VISTO:

– La Laguna;

– Garachico;

– Masca;

– Loro Parque, Jungle Park, Monkey Park, i cammelli;

– 2 giorni immerso nella natura nella vicina isola della Gomera.



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