Viaggio di nozze sulla road 66

Viaggio di nozze in America 2 g. a New York e poi da Chicago fino a Los Angeles 6.000 km in auto sulla route 66 in 14 gg.
Scritto da: GloriaeMarco
viaggio di nozze sulla road 66
Partenza il: 08/06/2010
Ritorno il: 26/06/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
Il nostro viaggio di nozze lo abbiamo prenotato tramite un’agenzia di viaggi, prenotandolo all’ultimo minuto (praticamente 1 settimana prima del matrimonio nonché di partenza), siamo stati fortunati a pagare molto meno di altre persone € 6.000 in due. L’intero viaggio, tutto organizzato al meglio con i migliori hotel prenotati, 3 spostamenti in aereo, la macchina a noleggio. Più una guida completa di cosa vedere durante i tragitti. Ci siamo trovati molto bene, l’organizzazione è stata stupenda e ci ha fatto vedere molti posti e tante meraviglie naturali.

Mart. 08 giugno- Ieri è stato il nostro grande giorno, il giorno del nostro matrimonio, è stato tutto perfetto ed indimenticabile, ma oggi il nostro sogno continua con il lungo viaggio di nozze in America, attraversando i più bei stati americani percorrendo la old route 66, la madre di tutte le strade.

Partiamo prestissimo dall’aeroporto di Fiumicino, con l’aereo destinazione New York (the big apple), finalmente il nostro sogno si realizza….Arriviamo all’aeroporto JFK alle 18.30 ora locale a Roma è già 00.30, dopo 9 ore di viaggio in agonia, il fuso orario ancora non lo sentiamo, sarà per l’entusiasmo che abbiamo addosso. Appena fuori l’aeroporto prendiamo un taxi che ci porta direttamente nel nostro meraviglioso hotel in pieno centro a New York, il Park Central, a 200m dal Central Park, in piena zona a Manhattan. Ci piace già tutto moltissimo, le zone sono proprio come nei film, tanta gente che corre con abiti eleganti, valigette e caffè in mano. Il nostro hotel è stupendo. Posiamo subito le valigie e riusciamo alla scoperta della tanto desiderata Big Apple. Non ci allontaniamo tanto dalla zona perché è già tardi e la stanchezza comincia a farsi sentire. Mangiamo in un ristorante dove fanno i migliori e mega sandwich della città, e ne ordiniamo proprio 2 con dentro insalata di pollo, formaggio, insalata di pomodori e bacon, un bel piattone di onion ring giganti e due grosse birre, per la non tanto modica cifra di 70 dollari. Eggià per due sandwich un po’ esagerato direi a sapere prima che erano veramente enormi ne avremmo preso solamente uno. Ma la fame era tanta e da quanto pare credo che questa città sia abbastanza cara. Andiamo in hotel pronti per la notte, mi ci vuole un po’ per addormentarmi ma alla fine ci riesco.

Merc. 09 giugno- Stamani ci svegliamo piuttosto presto sono le ore 04.00, ancora ci dobbiamo abituare al cambio di orario. Aspettiamo fino alle 06 per alzarci e prepararci, la nostra visita oggi prevede come prima tappa la famosa Statua della Libertà. Appena pronti adiamo a fare colazione proprio nello Sturbucks che c’è sotto il nostro hotel Marco con il suo caffè preferito lungo americano, io con del buon cappuccino e non potevano mancare i famosi biscotti cookie, giganti ovvio! Prima esperienza con la metropolitana americana, di facile utilizzo, noto che tutti si addormentano sulla metropolitana e mi viene da ridere, però alla loro fermata come se niente fosse si alzano e scendono, fantastici! Noi arriviamo nel parco vicino il porto da dove partono i traghetti per la visita della statua, ci sono molti scoiattoli che camminano vicino ai pedoni, corrono sulle panchine, per noi è uno spettacolo vedere ciò, passiamo i metal detector e saliamo sul traghetto la vista è spettacolare ma il vento è tanto e tenere la telecamera diventa fastidioso. Arriviamo sull’isolotto e cominciamo a scattare foto a non finire alla statua, non saliamo perché la fila è di almeno 2 ore, ci accontentiamo dell’imponenza da sotto e ci dirigiamo a prendere il traghetto per Ellis Island, visitiamo il museo dell’immigrazione e ritorniamo sulla terra ferma. Percorriamo tutta la Brooklyn street fino a Wallstreet, bellissima, è proprio come nei film, dai tombini esce il fumo, la macchina fotografica impazzisce, non facciamo altro che scattare foto, passiamo davanti la Trinity church, vediamo la Federal Hall e la City hall, ci fermiamo davanti il Ground zero, e mi fa una tristezza pensare a quanto è successo l’11 settembre 2001. Tra tutti i grattacieli qui è proprio un buco, con il cantiere aperto per la costruzione di qualcos’altro. Vediamo gente ancora camminare con le mascherine, noi ci fermiamo a pranzare nel burger king proprio li davanti, costruito in una vecchia stazione metropolitana. Ci rimettiamo in marcia verso le lunghe vie piene di negozi dirigendoci al ponte di Brooklyn che collega l’isola di Manhattan al quartiere di Brooklyn, lo percorriamo tutto da una parte all’altra per la bellezza di 1.825 m, è stupendo e anche noi possiamo dire ci siamo stati, comincia a piovere e di acqua ne prendiamo tantissima. La vista dell’East River è stupenda, con tutti i grattacieli della città, fatichiamo molto a camminare sotto la pioggia e la parte opposta sembra desertica, camminiamo tanto per trovare la fermata della metro più vicina. Scendiamo a Penn station e visitiamo l’Empire State Building, in pochi secondi saliamo con l’ascensore fino all’86° piano del grattacielo, e proseguiamo fino al 102° dove si trova l’osservatorio per ammirare la bellezza di NY vista dall’alto. Da qui la vista è mozzafiato e fa quasi paura affacciarsi a guardare di sotto, la cosa che si nota di più sono i milioni di taxi che percorrono le vie, il vento è forte non si può stare tanto qui fuori. Riscendiamo e ci incamminiamo lungo la via centrale per vedere i negozi. Arriviamo a Time Square, e l’emozione è tantissima, sosta all’Hard rock cafè per comprare la maglietta di rito per Marco, visita al negozio enorme di M&M, peccato che non posso mangiarle. Ci incamminiamo sull’8° strada al negozio famoso di fotografia B&H, c’è il mondo qui dentro per gli appassionati. Marco si compra un nuovo zaino e vari accessori (costano molto di meno che in Italia), soddisfatti degli acquisti ma stanchi morti ci fermiamo sulla 7° a mangiare la meravigliosa pizza con bacon da pizza Hut. Per tornare in hotel fermiamo al volo un taxi, proprio come si vede nei film. E’ presto sono solo le 20.30 ma siamo stanchi e il nostro fisico è ancora associato a l’orario italiano.

Giov. 10 giugno- La nostra giornata inizia alle 8.00 e dopo la solita colazione con caffè, cappuccino e chuck cukie, ci dirigiamo nuovamente verso la 8° strada da B&H, Marco vuole comprarsi ancora qualcosa prima di pentirsene. Prendiamo la metropolitana fino a Canal street, oggi ho capito perché tutta la gente si addormenta in metropolitana, ci sono cascata anche io, il dondolare del vagone ti fa proprio chiudere gli occhi ti culla ed è impossibile con la stanchezza non cedere, Marco mi prende in giro! Io rispondo sono in America mi devo integrare in tutto e per tutto! Visitiamo tutta la zona di Chinatown e la Little Italy, ci fermiamo per il pranzo in un ristorante con piatti italiani, e riprendiamo la metrò fino a Time Square. Da qui ci godiamo tutto lo spettacolo delle migliaia di insegne luminose e supertecnologiche della street. Ripercorriamo tutte le strade ammirando i negozi e arriviamo al Central Park, camminando per tutta la lunghezza del parco arriviamo al mitico e più famoso Apple Store, solo l’entrata è spettacolare, un cubo di vetro in mezzo alla 5th street, passiamo un’ora qui dentro solo per vedere le novità che in Italia ancora non esistono. Prima di fare qualche spesa folle, riusciamo percorrendo tutta la 5° strada con i super negozi di lusso. Ormai stanchi e sotto la pioggia che ci ha colti all’improvviso, ci fermiamo a mangiare della buonissima steak beef in un ristorantino vicino al nostro hotel; poi dritti a preparare le valigie domani si vola a Chicago dove avrà inizio il nostro lungo viaggio sulla route 66 fino a Los Angeles.

Ven. 11 giugno- Sveglia alle 6.00 colazione da starbucks e taxi fino all’aeroporto. Prendiamo il volo alle 11.00 e alle 12.30 e atterriamo all’aeroporto La Guardia di Chicago (Chicago è 1 ora indietro da NY). Siamo in Illinois, attendiamo l’autobus della Hertz che ci viene a prendere per andare a ritirare la nostra macchina noleggiata da Roma. Ero agitata, trovarsi così lontani da casa parlando pochissimo l’inglese, ritrovarsi a ritirare una macchina al noleggio….invece nulla di più facile, gli americani sembrano molto disponibili nell’aiutarci a farci capire. Ritiriamo il nostro magnifico SUV, una ford escape bellissima, grande e comoda e soprattutto proviamo il cambio automatico. Ci mettiamo subito in viaggio direzione Chicago centro, le autostrade sono bellissime e di facile intuito, tutto organizzato, prendiamo l’autostrada 190 e usciamo sulla 50B. Senza problemi ma con un bel po’ di traffico, ci vuole poco per capire come funzionano i semafori (quando è rosso in un incrocio si può cmq girare a dx), ci siamo presi le prime suonate americane, ma almeno abbiamo capito cosa c’è di differente dall’Italia. Arriviamo al nostro hotel l’Essex Inn grazie al gps integrato in auto. Parcheggiamo la macchina nel garage dell’hotel a 25 dollari al giorno, ma non possiamo farne a meno, qui per strada non si parcheggia. Posiamo di corsa le valige, e andiamo alla scoperta di Chicago, ci accorgiamo subito che la temperatura è molto differente dall’Italia ci sono almeno 40° e c’è un’aria calda micidiale. Percorriamo la lunga via centrale la Michigan ave, proviamo ad entrare in un negozio di souvenir, ma la differenza di temperatura con l’esterno è veramente troppa, ci sentiamo subito male almeno ci sono 20° di differenza, riusciamo subito sbalorditi da tanto caldo. Andiamo a visitare il Millennium Park con la sua megagalattica struttura Cloud Gate, molto bella e affascinante, scattiamo mille foto e scendiamo lungo la riva del Michigan, una bella passeggiata, ci dirigiamo verso Ontario road e arriviamo all’Hard rock cafè per comprare la solita maglia di rito, e visto che ci siamo ci fermiamo anche per la cena, mangiando degli ottimi hamburger, qui la carne è strepitosa il sapore è veramente buono. Finito di mangiare ci dirigiamo verso l’hotel, ma siamo troppo lontani e stanchi per camminare, quindi ancora una volta fermiamo al volo un taxi che per 5 dollari ci riporta in hotel. Domani ci aspetta una lunga strada.

Sab. 12 giugno- Partiamo di buon ora da Chicago in direzione Springfield IL, oggi cominciamo il nostro lungo viaggio sulla vecchia road 66 la madre di tutte le strade, siamo emozionantissimi! Il sogno di ogni viaggiatore! Ci fermiamo appena fuori la città per una mega colazione con le più buone ciambelle di Dunkin Donats, qualcosa di favoloso e proprio come nei film, in macchina col cartone sul cruscotto e bicchiere di caffè accanto. Bellissimo! Ripartiamo prima tappa Juliet, visita al museo storico della route 66, molto carino e in stile anni 60, sembra veramente di essere trasportati indietro nei tempi, dentro ai vecchi drive in. Lungo la strada ci fermiamo a Wilmington a scattare foto all’impazzata soprattutto sotto alla scultura del gigante Gemini Giant, ci fermiamo a mangiare li nel famoso e più vecchio drive in Launching Pad, mangiando degli ottimi Big Burger., ci rimettiamo in viaggio verso Gardner e Dwight dove si trova la più famosa e storica Gas station della route 66 la Ambler’s Texano, i due titolari ci accolgono gentilmente e ci fanno firmare il guestbook storico dei viaggiatori. Ci rimettiamo in auto facendo sosta anche a Odell alla Standard Sinclair, un’altra pompa di benzina storica. Leggevo di quante cose si possano vedere sulla route 66 ma non sapevo di quanta bellezza si stava parlando. Sembra davvero di essere trasportati in un film anni 60, è un’emozione che non si può descrivere ed è assolutamente da provare almeno una volta nella vita. Arriviamo a Pontiac e visitiamo un’altro storico museo sulla route 66 costruito in una vecchia stazione dei pompieri, ci sono oggetti e foto di tutta la storia di questa strada e di chi l’ha percorsa. Ha cominciato a piovere forte, quindi ci rimettiamo in auto e arriviamo ad Atlanta sempre in Illinois, e ci fotografiamo sotto la statua Bunyon Giant (l’uomo sciarpa) un grosso personaggio con un mega hot dog. Proseguiamo per Lincoln città natale dell’ex presidente degli stati uniti, e proseguiamo a Springfield dove andiamo a visitare al cimitero la tomba del presidente, maestosa e bellissima. Le case sono quelle sempre sognate quando guardiamo i film americani, con la gente che se ne sta sotto il portico a dondolare sulla sedia a dondolo, i bambini che salano sui tappeti elastici e i ragazzi che giocano a basket nei giardini di casa. Tutto favoloso! Arriviamo al nostro hotel Days Inn che sembra un motel, con tutte le porte delle camere che danno sulla strada. Riusciamo per la cena mangiando delle ottime costolette di maiale alla brace con vera salsa barbecue americana. Poi a dormire i km sono stati tanti.

Dom. 13- Partiamo in direzione S. Louis nel Missuri, percorriamo la route 66 per un lungo tratto lasciata intatta come dal 1926 al 1930, fa molto caldo la macchina ci segnala 93° F., La guida che ci ha dato l’agenzia ci consiglia di prendere l’autostrada diretti fino a S. Louis., in questa zona non c’è niente di importante da visitare e il tragitto è lungo. Arriviamo direttamente al nostro hotel Holiday Inn, sono le 12.30 fa molto caldo, siamo stanchi del viaggio, ci riposiamo per un’oretta e riusciamo in visita della città. Prima meta il famoso Gateway arc, situato nel Jefferson National Expansion Memorial situato sulla riva del Mississippi è alto 192 metri, per raggiungerlo percorriamo l’intero parco, dove gli scoiattoli sono di casa, corrono e saltano sugli alberi senza preoccuparsi delle tante persone che rimangono li come noi a fotografarli. Il caldo è ancora più forte, decidiamo di tornare a prendere la macchina e goderci S. Louis al fresco con aria condizionata al massimo. Ci facciamo un bel giro della città e ci accorgiamo che praticamente siamo gli unici bianchi stranieri che guidano la macchina. Ci sentiamo un po’ fuori luogo, sembra di stare in un film con gang di vario tipo, al semaforo ci si ferma vicino una berlina con musica strana molto alta, ci giriamo e cè un ragazzino di circa 16 anni di colore con una retina nera sui capelli e una maglia di basket più grande di 2 misure, una grande collana d’oro al collo e grossi bracciali, proprio come la baby gangster americane. Facciamo finta di niente e cerchiamo di non fissarli, ma ci guardano dall’alto al basso, fortunatamente il semaforo diventa verde…bye bye! Ci fermiamo a vedere il grande centro commerciale costruito nella vecchia Union Station, ci prendiamo un grande frappè, ci rimettiamo in auto e decidiamo di andare a visitare un paese li vicino St. George. Passiamo attraverso dei grandi campi di grano ma le auto che ci vengono incontro ci fanno tutte gli abbaianti, dico a Marco che forse ci stanno avvisando di un posto di blocco e invece….improvvisamente li vediamo tutti sfrecciare dal lato opposto al nostro, fanno tutti inversione e corrono corrono, vediamo improvvisamente un grande lampo tagliare i campi, capiamo che forse è il caso di seguire tutti gli altri, facciamo di corsa inversione e improvvisamente veniamo assaliti da una forte pioggia, la strada non si vede è diventata notte, vediamo da lontano un vortice che sfreccia in mezzo ai campi….cavolooooooooo! un Uragano? Non sappiamo ma siamo sani e salvi e non abbiamo mai corso tanto con la macchina. Ci fermiamo per la cena a mangiare all’Hard Rock cafè e a comprare la maglia di rito, poi dritti a dormire.

Lun. 14- Partiamo in direzione Springfield Missouri, sempre sulla route 66 alternandola all’autostrada, a volte la route si interrompe o è troppo impraticabile per percorrerla, piano piano i paesaggi cambiano, si vedono nuovi colori e nuove atmosfere, qui è tutto in stile cowboy, incontriamo il primo sceriffo con cappello da cowboy che scende dalla macchina con le mani sulla cintura….spettacolare. I negozi sono tutti chiusi, e alcuni paesini sembrano fantasmi. Lungo la strada fotografiamo i vecchi cimeli della route 66, vecchie insegne di motel e di distributori di benzina. Ci fermiamo per il pranzo nel famoso Missouri Hick Bar -B –Q, lungo la strada, mangiamo dei buonissimi mega hamburger con carne in salsa barbecue. Ottimi! Troviamo un negozio di antiquariato dove vendono di tutto, compro un po’ di souvenir tipici, rimettendoci in strada notiamo un negozio di stivali da cowboy, ci fermiamo e ovviamente me li compro! Bellissimi! Marco si compra il primo cappello molto bello, io gli stivali e un portafoglio di vera pelle indiana! Arriviamo nel nostro hotel in serata, il tempo di posare le valigie e riusciamo alla scoperta della città, ci fermiamo a fare un po’ di shopping in un mega negozio di articoli sportivi il Bass Pro Shops Outdoor World, Bellissimo, c’è anche un vero coccodrillo in un laghetto all’interno del negozio. Il resto della città non ci colpisce molto, mangiamo al volo da pizza Hut e ce ne andiamo a dormire oggi soggiorniamo al Lamplighter Inn North.

Mart. 15- Oggi si parte in direzione Oklaoma city, lungo la strada ci sono molte cose da vedere e fotografare, si viene catapultati indietro agli anni 30, piano piano il paesaggio si fa sempre più arido, per gran parte del viaggio piove ma almeno non fa tanto caldo. Passiamo a Joplin una cittadina molto carina, la piazza è pittoresca in stile tipicamente mid-western. Ci fermiamo in una vecchia stazione di benzina la Sinclair sulla Ash Grove, dove facciamo conoscenza con il titolare Gary, la pompa di benzina è della sua famiglia dagli anni 20, è molto simpatico, ci scattiamo con lui delle foto vicino alle pompe e nella sua vecchia auto, firmiamo il suo guestbook e a malincuore ci salutiamo. Ci facciamo autografare il libro della route 66. Grazie a questo libro scopriamo delle cose in più che sulla nostra guida non sono riportate, quindi facciamo delle piccole deviazioni lungo il percorso per ammirare i veri cimeli della route 66. Il percorso è bellissimo passiamo per il Kansas per un breve tratto la old route 66 passa solo per 13 miglia e attraversa solo 3 città di questo stato. Passiamo per Galena e ci fermiamo al museum storico, poi passiamo nel famoso ponte di Riverton è l’ultimo ponte che rimane dei Marsh Arch Rainbow, ed entriamo in Oklahoma. Le cose da ammirare sono tantissime, e molti paesini caratteristici. Passiamo per Miami Ok e visitiamo il famoso museo di motociclette vintage, tra le quali è ospitata l’originale motocicletta da corsa Husqvarna personale di Steve McQueen. Passiamo per Afton dove ci sono le insegne dei sbiaditi motel e dove c’è il vecchio Rest Heaven motel, uno dei più famosi d’america, qui si riposavano tutti i viaggiatori che stanchi percorrevano la route 66. Proseguiamo per Tulsa è la seconda città più grande dello stato dell’Oklaoma, passiamo a Sapulpa dove ci sono delle copie di segnali murali originari dipinti ai lati degli edifici in mattoni, ci fermiamo a stuzzicare qualcosa da Norma’s Diamond Cafè e proseguiamo a vedere il Rock Creek, ponte del 1921. Arriviamo ad Oklaoma city al nostro Quality Inn Southwest hotel alle 20.00, dopo 12 ore di viaggio, siamo sfiniti un giro veloce della città ma è tutto chiuso non ci attrae anche qui cena al Burger king e dritti a dormire.

Merc. 16- Oggi andiamo in Texas, la nostra meta preferita. Prima sosta museo route 66, appena entrati anche qui veniamo trasportati indietro nel tempo, un vecchio juke box suona una canzone di Elvis, ci sono tutti i tipi di macchine di quei tempi, Marco è felicissimo di tanto splendore. Sembra di stare in una puntata di Happy Days. Ripartiamo e finalmente arriviamo al confine con il Texas, incontriamo una coppia di Americani che si offrono di farci una foto sotto la scritta Texas di confine, e noi facciamo altrettanto. Ci sediamo nel mezzo della route 66 a gambe incrociate e ci scattiamo foto a non finire (fortunatamente non si vedono molte macchine). Qui è pieno di opossum, sono troppo carini sbucano dai lati della strada da tanti piccoli buchi e si mettono in piedi ad annusare l’aria. Ci fermiamo ad Amarillo la vera terra dei cowboy, sosta al Bugg Ranch, dove ci sono 5 maggiolini puntati a terra in verticale. 1° simbolo del Texas. Stasera dormiamo al Best Western Amarillo Inn, anche questo simile a un motel, parcheggiamo la nostra auto proprio davanti la porta della camera, è una catena di hotel molto bella, usciamo per la cena fermandoci al più famoso ristorante di carne del Texas il Big Texan, mangiamo delle ottime bistecche e beviamo della buonissima birra. All’interno del ristorante c’è un negozio di souvenir vendono delle vere code di serpenti a sonagli e serpenti imbalsamati, siamo tentanti ad acquistarli ma costano un bel po’, e ci accontentiamo solo della snowglobe con il serpente finto a sonagli dentro.

Giov. 17- Partiamo di buon ora direzione Las Vegas NM, prima tappa il Cadillac Ranch (10 cadillac puntate a terra in verticale nella direzione delle piramidi di Cheope) qualcosa di veramente strepitoso, appena scendiamo dalla macchina cominciamo a scattare foto a non finire, attraversiamo il campo di grano dove si sentono dei strani sonarelli, non è che sono i serpenti a sonagli? Cerchiamo di non avvicinarci all’erba alta, vestiti da veri cowboy con stivali e cappello ci facciamo una marea di foto, c’è anche un gruppo di signore che si offrono di scattarci la foto insieme, ci sono molte cose da fotografare è il tratto di strada dove ci sono tutti i vecchi ristoranti e i vecchi motel che hanno fatto la storia di questa strada, il percorso è molto lungo, la vecchia route 66 si interrompe a un certo punto, quindi riprendiamo l’autostrada, attraversiamo il confine siamo in New Mexico e si comincia a vedere il deserto. Percorriamo per intere miglia il deserto e non ci sono molte macchine che viaggiano. Sostiamo spesso lungo la strada a fotografare questa meraviglia e non si sente nulla, nemmeno un po’ di vento o il cinguettare degli uccelli. Passiamo a Tucumcari boulevard, le più famose 5 miglia della route 66, piene di motel tra cui il famoso e da sempre fotografato Blue Swallow motel, il Cactus Motor Lodge e il Teepee Curios, spettacolari. Ci rimettiamo in viaggio e passiamo velocemente da Santa Rosa dirigendoci a Puerto de Luna, ci fermiamo per il pranzo in un ristorante tipico, vogliamo assaggiare il famoso peperoncino, io mi accontento di un semplice tacos non piccante, Marco ignaro della potenza di quel peperoncino piccolissimo lo inghiotte senza esitare…le lacrime che gli scendevano dagli occhi si sprecavano! Arriviamo a Las Vegas, città dei più famosi banditi d’america come Billy de Kid, Oggi pernottiamo al Comfort Inn. Qui stiamo un’altra ora indietro è presto sono le 16.30 ma sembra che siamo partiti il giorno prima, peccato che anche qui sembra un paese deserto, nulla da vedere ma tanto tempo da passare, giriamo in lungo e largo la zona ma è tutto chiuso. Mangiamo dell’ottima pizza da Hut e dritti in hotel a dormire.

Ven. 18- Ci mettiamo in viaggio passando attraverso il Pecos National Historical Park (rovine di un pueblo risalente al XV° secolo, dove vivevano gli indiani), ci fermiamo a visitare Santa Fè città bellissima capitale del New Mexico, tipica zona messicana, con le sue mura bellissime e i colori tipici del deserto. E’ la più antica città americana, ci sono molti negozi che vendono i veri poncho mexicani e i sombrero! Ma sono troppo grandi per portarceli in aereo, rinunciamo a malincuore. Passiamo l’intera mattinata ad ammirare questa meraviglia poi ci rimettiamo in viaggio sulla old 66 arrivando ad Albuquerque, dove ci dirigiamo in un mega negozio di Boots tipici (stivali da cowboy)il Dan’s Boots & Saddles anche Marco si compra i suoi primi stivaloni taglia 49 e un altro cappello e siccome domani è il mio compleanno decide di regalarne un altro paio anche a me….sono contentissima! Ceniamo in un locale messicano con dei piatti tipici, e mentre ceniamo si sta svolgendo un matrimonio proprio nella piazza centrale, suonano della musica da ballo messicana, è molto divertente e caratteristico. Andiamo in hotel Mcm Elegante e ci mettiamo a dormire anche oggi la stanchezza si fa sentire molto.

Sab. 19- Oggi è il mio compleanno e lo passerò in pieno deserto, cosa potevo chiedere di più! Lontana migliaia di miglia da casa, ma nell’angolo di paradiso più bello al mondo. Abbiamo tanti km da percorrere e tante cose da vedere. Per prima cosa passiamo attraverso il Pueblo Acoma (la città del cielo) gran pezzo di deserto, spettacolare, passiamo attraverso El Malpais National Monument e il Red Rock State Park a Sedona e la vista è mozzafiato, il silenzio si interrompe solo al passare raro delle macchine. Le distanze da un posto all’altro sono molto lunghe, facciamo brevi soste ad ammirare il deserto, per 300 km non abbiamo incontrato macchine, io mi sono addormentata alla guida….esperienza da cancellare fortuna c’eravamo solo noi e me ne sono accorta subito, purtroppo la guida automatica ha una pecca, è noiosa e in mezzo al deserto sempre alla stessa andatura entro i limiti di 60 ml/h, non è dei migliori. Passiamo per la Foresta Pietrificata, 20 miglia sperduti nel deserto di tronchi pietrificati con diverse sfumature di colore, poi c’è il Painted Desert si vedono formazioni di roccia soffice di numerosi colori. Stupendo. Il tragitto è molto lungo ma ne vale veramente la pena, abbiamo visto anche le piccolissime balle di fieno rotolare lungo la strada. Arriviamo in Arizona ad Holbrook, il tempo di fare il checkin in hotel il Comfort Inn e usciamo per la cena mangiando al famoso Butterfield Stage Co Steak House stile far west con dell’ottima carne locale. Poi subito a dormire domani ci attende la meraviglia di tutte le meraviglie “il Gran Canyon”.

Dom. 20- Prima di tutto ci fermiamo a Gallup per scattare delle foto, tipica zona indiana, fermandoci al famoso Geronimo Trading Post a comprare qualche souvenir. Ci rimettiamo in viaggio anche oggi c’è molto da vedere, facciamo un lungo tratto di strada ammirando varie attrazioni, arriviamo al Meteor Crater vicino a Winslow e Flagstaff, visitiamo il museo ed è spettacolare. Ci fermiamo al famoso ristorante messicano Tacos, dove fanno i più buoni e famosi tacos del mondo. Lungo la strada incontriamo vari e veri ranch americani tra cui il più famoso Babbitt Ranch, dove c’è il Jack Rabbit trading post. Entriamo nel Grand Canyon south rim direzione Tusayan, la vista è spettacolare vederlo dal vivo è tutta un’altra cosa, passiamo delle ore a fissare e fotografare questa meraviglia. Riscendiamo e arriviamo a Tusayan al nostro magnifico hotel il Best Western Squire Inn, per questa notte abbiamo una vera souite nuziale, megagalattica solo il bagno è grande quanto metà casa nostra. Bellissimo!

Lun. 21- Partiamo in direzione Las Vegas in Nevada, percorriamo l’intera route 66 passando per Selingman posto lungo la route 66 e pieno di cose bizzarre. Molto bello! Ci fermiamo più avanti al Hackberry General store, ad ammirare la classica Corvette, dopo circa 100 miglia arriviamo a Cloride Ghost Town (città fantasma), appena si entra in questo paese c’è un cartello “con attenzione ai banditi “, è proprio una città fantasma, si vede la vecchia insegna del ristorante arrugginita spezzata che dondola e cigola con il vento, le finestre delle case piene di polvere e tanti oggetti in ferro appesi alle finestre, tipo bamboline di ferro, sembra quasi come riti satanici. Biciclette rotte, bambole senza bracci, Troppa paura, siamo troppo isolati, decidiamo di andarcene. Proseguiamo il nostro lungo viaggio, passiamo attraverso la diga che divide il confine tra l’Arizona e il Nevada, è ancora in fase costruttiva, scatto qualche foto chissà un domani se mai ripasserò da qui voglio vedere i cambiamenti. Arriviamo in tardo pomeriggio a Las Vegas, ho sempre sognato di venirci un giorno ed oggi posso dire “Sono Qui”, andiamo subito al nostro hotel il Circus Circus, la nostra camera è al 34° piano di questo enorme grattacielo, è tutto in stile circo, affascinante qualcosa di meraviglioso solo guardando i film si vede tanta bellezza. Posiamo le valigie, ci sistemiamo un po’ e corriamo alla scoperta del nostro hotel. Siamo elettrizzati, non vediamo l’ora di fare una puntatina alla slot machine, il tempo di capire come funziona e ci sediamo subito a giocare. Fa molto caldo fuori e la differenza di temperatura con l’interno è pazzesca, sono costretta a mettere una maglia a maniche lunghe, stando ferma a giocare muoio dal freddo. Decidiamo di farci un giro sulle altissime montagne russe che ci sono all’interno del nostro hotel STUPENDE, sembra di schiantarsi sopra i vetri, per chi soffre l’altitudine non è consigliabile! Purtroppo appena finito il giro mi sento male, forti dolori allo stomaco, brividi di freddo e comincio a sudare, sicuramente tutta questa aria condizionata e il gioco hanno contribuito al mio malore. Decido di starmene un po’ in camera, ma non voglio perdermi nemmeno un minuto, riscendiamo e passiamo l’intera serata nell’interno dell’hotel a giocare al casinò e alla sala giochi. Qui dentro è una città con tantissimi negozi e tante cose da fare. Ormai si è fatto tardi andiamo a dormire domani ci godiamo la città.

Mart. 22- Usciamo alla scoperta dello Strip lungo 4 miglia, pieno di lussuosi hotel e negozi, per spostarci prendiamo la macchina, troviamo un parcheggio proprio a metà strip, cominciamo a passeggiare su questa lunga strada, scattiamo foto a non finire, c’è tantissima gente, il caldo è tremendo almeno 40°, compriamo la maglietta di rito all’Hard rock cafè, un giro nell’Harley Davidson cafè, impieghiamo tutta la mattinata a camminare, rientriamo in hotel per pranzo e ci rimettiamo a giocare alle slot machine. Riusciamo per la cena nel New York New York hotel. Ripercorriamo la strada in serata con tutte le insegne illuminate, troppo bello prendiamo la macchina e ci facciamo un giro in auto, riprendendo con la telecamera ogni minimo particolare. La sera è molto più affascinante. Torniamo in hotel a dormire e preparare le valigie, domani ci aspetta un lungo viaggio si va in California.

Merc. 23- Partiamo molto presto, oggi il tragitto è molto lungo, percorriamo gran parte del deserto del Nevada e arriviamo al confine con la California, foto di rito sotto le insegne degli stati, oggi possiamo dire che stiamo in due posti contemporaneamente! La strada è bellissima e la musica che ci siamo preparati in precedenza sul nostro ipod è scelta a pennello. Cominciamo la traversata della California ascoltando “Welcome to the hotel California”, ci fermiamo a Calico ghost town, nel deserto del Mojave a 200 km da Los Angeles, è una città mineraria del 1881 la classica città dell’Old West, negozi di souvenir di articoli tipici, vecchi saloon, ufficio dello sceriffo, tutto sembra rimasto come un tempo. Ci fermiamo un paio di ore mangiando per il pranzo degli ottimi sandwich in un ristorante molto particolare. Appena entrati nel ristorante si nota una cosa molto bizzarra, il pavimento è interamente ricoperto di bucce di noccioline, c’è gente seduta ai tavoli che ne mangia e butta per terra le cocce, ci sediamo anche noi e ci servono subito un bel piatto di noccioline (io non posso mangiarne sono allergica) ma Marco non perde l’occasione e comincia a sbucciare e sgranocchiare, l’unica cosa che ci lascia perplessi è che tutti ci guardano quando buttiamo le cocce in un piatto. Stiamo facendo una cosa fuori dal normale? Allora prendiamo il piatto svuotiamo il tutto per terra, ora sorridono tutti! Capito! Si usa proprio così, abbiamo imparato una cosa nuova ed è stato divertente. Dopo aver fatto qualche acquisto particolare ci rimettiamo in viaggio, i km che ci attendono sono ancora tanti, ma vogliamo farceli con calma, stiamo arrivando alla fine del nostro viaggio e alla fine della route 66. Già dall’autostrada sono emozionatissima stiamo per entrare a Los Angeles la città degli angeli, meta indiscutibile. C’è moltissimo traffico, le strade sono tutte intasate si cammina a passo d’uomo. Ci ricordiamo subito che a L.A. è vietato fumare! E ci sono molti cartelloni stradali che lo ricordano!Nulla di più terribile! Per prima cosa arriviamo al nostro hotel in pieno centro a Beverly Hills il Beverly Hilton, megagalattico e bellissimo peccato che siano un po’ scontrosi, cercano addirittura di dirci che non abbiamo una camera prenotata…PANICO…ci facciamo chiamare il direttore, avevo cominciato ad alterarmi, non è possibile una cosa del genere se abbiamo prenotato tramite agenzia, il direttore ci spiega che siamo arrivati in ritardo (sono solamente le 19.30), ma cmq c’è una camera libera! Comunque? Assurdo! E siamo proprio a Beverly Hills, diciamo che il primo impatto non è stato dei migliori. Comunque sembra essersi risolto tutto, posiamo le valigie e usciamo per la prima visita serale. Reimpostiamo il gps sulla route 66 e arriviamo proprio alla fine di questa fantastica strada, siamo sulla spiaggia di Santa Monica. Parcheggiamo l’auto in un parcheggio proprio sulla spiaggia, e ci facciamo una bella passeggiata sul molo, c’è la famosa ruota panoramica tutta illuminata, tanti ragazzi che corrono che gli skate e i pattini. Tanti ristoranti e ci fermiamo a mangiare al famoso Bubba Gump Shrimp Co, prendiamo del pesce fritto e tanto pesce fresco, una squisitezza, piatti molto buoni. E’ stata una serata divertente, abbiamo fatto ridere molti camerieri, sul tavolo c’era una specie di triangolo rosso da una parte e verde dall’altra, sono stata tutta la sera a giocarci, appena lo mettevo sul rosso i camerieri si precipitavano per togliere i piatti, e noi ordinavamo altre bibite, quindi lo rigiravano sul verde scocciati, praticamente tutta la serata in questo modo, alla fine uno di loro ci ha spiegato che il rosso significava “portate via tutto e portate il conto abbiamo finito”, quanto ho riso e imbarazzata ho chiesto scusa. Riprendiamo la macchina e ci facciamo un bel giro turistico per la città, passando all’interno della zona di lusso di Beverly Hills con le sue mega ville, passiamo per Merlose Place poi torniamo in hotel e ci accorgiamo che c’è una star famosa, tanti fans che si stanno strappando i capelli, ma non abbiamo capito di chi si tratta, i bodyguard non ci vogliono far passare dalla hall, Che cosa? Io sono ospite e ho pagato non poco per dormire, quindi ci passo e come, come nulla fosse abbiamo attraversato il lungo tappeto rosso riservato ai vip, ci guardavano tutti, capirai erano tutti vestiti con abiti super eleganti, noi con calzoncini e scarpe da ginnastica, che risate. Poi dritti a dormire è tardi e domani abbiamo ancora molto da visitare.

Giov. 24- Ci svegliamo di buon ora, andiamo a fare colazione in uno sturbucks in centro, e ci dirigiamo nuovamente sulla spiaggia di Santa Monica a scattare delle foto di giorno, una bella passeggiata e ci dirigiamo ad Hollywood blvd, parcheggiamo la macchina a pagamento e passeggiamo lungo la Walk of Fame, ci sono 3800 stelle incastonate nel marciapiede, con i nomi dei personaggi più famosi del cinema, musica, teatro…scatto un centinaio di foto ai nomi più conosciuti, ci fermiamo al Mann’s Chinese Theatre noto per le impronte di mani e piedi di numerose stelle del cinema, camminiamo per tutta la strada guardando negozi e acquistando souvenir, riprendiamo la macchina per andarci a fotografare sotto la famosa scritta HOLLYWOOD, non è stato facile trovarla, è sopra una collina e bisogna passare in mezzo a strade private e villoni megagalattici, ma ce l’abbiamo fatta dopo un’ora a capire come si arrivava. Foto a non finire, le inviamo subito tramite email a tutti gli amici “NOI CI SIAMO STATI”….veramente emozionante. Ci rimettiamo in macchina e decidiamo di farci un bel giro lungo la costa californiana. Procediamo in direzione Santa Monica, proseguiamo per Venice Beach parcheggiamo l’auto e ci facciamo una passeggiata sulla spiaggia, ci sono molti negozietti e l’atmosfera è la classica californiana, tutti in calzoncini cortissimi e pattini, skate e tanti artisti di strada. Mangiamo a un take away con cibo cinese molto buono e proseguiamo verso Marina del Rey il porto di yatch più grande di L.A., proseguiamo e arriviamo a Manhattan Beach, sembra di stare veramente dentro il telefilm O.C. mio preferito, ceniamo in un ristorante di pesce proprio su Manhattan blvd, piatti unici veramente ottimi. Torniamo in hotel si è fatto tardi.

Ven. 25- Oggi visiteremo la costa di Malibu 27 miglia di strada panoramica, ci fermiamo spesso nelle aree di sosta a fotografare i surfisti che aspettano l’onda perfetta, si vedono molti delfini nuotare non molto a largo, il colore del mare è bellissimo, le spiagge molto curate e la vista è spettacolare. Ci fermiamo su una spiaggia a scattarci delle foto sulla torretta dei baywatch, come nei film, ripartiamo e ci godiamo il panorama da questa magnifica strada. Ci fermiamo per il pranzo al famosissimo Neptunes Net (famoso per il film Point break), qui fanno la frittura di pesce più buona della California, noi ne prendiamo un piatto mega, c’è qualsiasi tipo di pesce fritto, e non costa nemmeno molto 15 dollari il piatto per 2. Facciamo ritorno in città per farci un giro panoramico in macchina ci vuole un sacco di tempo, il traffico qui è sempre congestionato e per fare 8 km ci impieghiamo quasi un’ora. Ormai è sera ci dirigiamo nuovamente sulla Hollywood blvd e facciamo una passeggiata nel centro commerciale fermandoci a cenare in un buon ristorante, poi torniamo in hotel dobbiamo fare le valigie domani si torna a casa purtroppo.

Sab. 26- Oggi si torna a casa, ci svegliamo presto e corriamo all’aeroporto di L.A., riconsegniamo la macchina e ci dirigiamo all’interno dell’aeroporto. Ci vogliono 3 ore prima di partire, la tristezza è tanta e il solo pensiero di 12 ore di volo mi fa star male. Attendiamo che passino le ore seduti in un cafè dove mangiamo per il pranzo dei buon sandwich. Arriviamo a Roma che siamo al 27 giugno. Ora ci dobbiamo riabituare all’orario italiano e al nostro stile di vita. Ma da oggi comincia per noi la nostra vita insieme nella nostra nuova casa da marito e moglie. Chissà prima o poi rifaremo questo viaggio indimenticabile.

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