Anniversario di matrimonio a Berlino

Itinerari classici nella Berlino storica
Scritto da: carabattola
anniversario di matrimonio a berlino
Partenza il: 25/06/2010
Ritorno il: 28/06/2010
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
Per l’anniversario di matrimonio io e mia moglie abbiamo deciso di regalarci 4 giorni di vacanza a Berlino. Nostro figlio, di 16 anni, è stato ben contento di venire, armato della sua fida videocamera. La partenza l’abbiamo preparata per tempo; volo e viaggio prenotati con Expedia a marzo, sfruttando le offerte (volo a/r + albergo 4 stelle 560 euro). Il volo era un low-cost da Malpensa a Schonefeld; la macchina l’abbiamo lasciata in un parcheggio vicino a Malpensa che avevamo già utilizzato in precedenza. Di questi parcheggi ce n’è diversi, prosperano perché il prezzo del parcheggio dell’aeroporto è assurdo; inoltre sono organizzatissimi, si può prenotare via Internet (e si risparmia ulteriormente qualche euro), ti portano all’aeroporto e ti riprendono con i loro pulmini. 1° giorno Partenza alle 9:35 da Malpensa, arrivo a Berlino con qualche minuto di anticipo! (al ritorno sarà tutta un’altra musica, ma pazienza). Arrivati a Schonefeld, abbiamo comperato i biglietti per i mezzi pubblici; abbiamo preso il biglietto giornaliero per piccoli gruppi (da 3 a 5 persone), non abbiamo fatto la Berlin Welcome Card perché tanto sapevamo già che non l’avremmo sfruttata. Per andare in centro ci sono diverse soluzioni, noi siamo andati in metro; ci sono due autobus che fanno la spola con il capolinea Rudow. Nelle metropolitane non ci sono i tornelli come da noi, ma il biglietto bisogna averlo e timbrarlo perché se ti beccano (e ti beccano) sono cavoli amari! Come prima cosa siamo andati in albergo, l’Upstalsboom Hotel in Gubener Strasse, nel quartiere di Friedrichshain, nella parte Est. L’albergo, 4 stelle, è molto bello, la colazione ottima, lo consigliamo. Dopo una breve rinfrescata abbiamo cominciato ad andare alla scoperta della città. Siamo andati in metro ad Alexander Platz, e l’idea era quella di fare una passeggiata fino alla porta di Brandeburgo. A Berlino però fare “due” passi è sempre un eufemismo… questi viali larghi e dritti sono ingannatori… per fortuna che ci sono sempre gli autobus! Ma prima però abbiamo cercato un posticino per mangiare. Non c’è da fare tanto sforzo: si mangia e si beve ovunque e a qualsiasi ora! Noi abbiamo scelto una galleria vicino al Berliner Dom: e vai con i primi bratwurst, patate e birra (io voto per la Paulaner). Appena rifocillati, pieni di entusiasmo, ci siamo avventurati per Unter den Linden, il vialone degli edifici storici che porta fino alla porta di Brandeburgo. Siamo arrivati con la lingua di fuori, anche perché la giornata è veramente calda! Ci siamo beccati i primi veri giorni di estate, e devo dire che anche a Berlino quando c’è il sole fa caldo! Mi sono pentito di non aver comprato il l’ombrellino “I love Berlin” che avrebbe fatto comodo come parasole! Dalla porta di Brandeburgo, siamo andati al vicino Reichstag, per vedere se si riusciva a entrare; noi siamo passati in tutti e 4 i giorni, e la fila era più o meno sempre di un’ora; alla fine ci siamo decisi l’ultimo giorno, e dico subito che ne vale la pena. L’entrata è gratis, ed all’interno danno anche un’audioguida che illustra il panorama, la storia del Reichstag e della cupola stessa. La cupola è aperta fino alle 10 di sera. Siamo andati allora in Potsdamer Platz; l’abbiamo ammirata come simbolo della ricostruzione anche se, non essendo amanti dell’architettura moderna, ci ha fatto un’impressione di freddezza. Tra la porta di Brandeburgo e Potsdamer Platz c’è il Memoriale dell’Olocausto, un labirinto di lastroni di cemento grigio tutti diversi l’uno dall’altro, come pietre tombali, che invita a riflettere sulla bestialità umana. La prima serata l’abbiamo passata in una delle vie dei negozi storica della Berlino Ovest, la Kurfurstendamm, non perché dovevamo fare shopping, ma perché nostro figlio voleva andare all’Hard Rock Cafè… e così è stato. Ero un po’ prevenuto, però devo ammettere che abbiamo mangiato bene. Lì vicino, da vedere la suggestiva Kaiser-Wilhelm-Gedachtniskirche, con le sue vetrate azzurre. 2° giorno Sabato, la giornata è stata divisa in due. Al mattino abbiamo visitato il Pergamon Museum. In questo museo anche chi non è particolarmente attratto dall’archeologia si può trovare a suo agio, basta lasciarsi incantare dall’enormità dei reperti. Spettacolare. Attenzione quando si fanno i biglietti (questo vale per tutti i musei) quasi sempre ci sono riduzioni per gli studenti e spesso l’ingresso è gratis per i ragazzi fino a 16 anni. Al pomeriggio, siamo andati al castello di Charlottenburg. Ci si arriva anche in metro o con il treno, ma noi abbiamo preferito prendere il battello e goderci il sole; peccato che le indicazioni sul battello fossero solo in tedesco. Dalla partenza da Jannowitz Brucke a Charlottenburg ci vuole un’oretta, abbiamo fatto in tempo ad arrostirci. Consigliamo, se si vuole andare anche a Potsdam come abbiamo fatto noi, di venire prima qui, così ci si prepara. Siamo tornati con il metro, e siamo andati a mangiare in uno dei posticini lungo il fiume che avevamo visto andando a prendere il battello; cucina tedesca, birra, e ambientino piacevole. Dopo cena abbiamo gironzolato, e siamo passati per due angoli che ci siamo ripromessi di rivedere all’indomani: il primo attorno alla chiesa Parochianenkirche, un’isoletta pedonale con un’atmosfera di fine ‘800; e poi cercando di avvicinarci alla Neue Synagoge, siamo passati nell’Hackesher Markt, nella piazzetta dietro la stazione piena di ristorantini. 3° giorno Anche la domenica l’abbiamo divisa in due. Al mattino siamo andati a Potsdam, allo Schloss Sansouci; non abbiamo visitato tutti gli altri monumenti di Potsdam, altrimenti avremmo dovuto rimanere tutto il giorno. A noi è piaciuto molto, certo paragonarlo a Versailles è un po’ troppo, ma vale la pena perché rende bene l’idea dell’epoca. Come al solito audioguide incluse. Appena fuori dal castello ho mangiato il bratwurst più buono della mia permanenza, l’omino li arrostiva su una griglietta di fianco ad un self-service. Al pomeriggio, abbiamo avuto la bella idea di andare in Friedrichstrasse, per arrivare al Check Point Charlie… Friedrichstrasse è piena di negozi di moda, ma la domenica è tutto chiuso! In più la Germania stava giocando contro l’Inghilterra, e non c’era un’anima in giro; ogni tanto si sentivano delle urla, alla fine abbiamo capito che la Germania aveva vinto, ma il paesaggio era irreale! Scendendo verso il Check Point Charlie, siamo passati alla piazza Gendarmenmarkt, molto bella con queste due chiese gemelle che si fronteggiano, e poi nel quartiere con tutti edifici colorati, il Quartier Schutzenstrasse. Arrivati al Check Point Charlie, abbiamo preso il metro e siamo tornati alla ricerca della Neue Synagoge, con la sua cupola dorata; stavolta l’abbiamo trovata, e abbiamo girato le vie intorno, passando davanti alle vecchie fabbriche occupate. La sera abbiamo cenato in Hachesher Markt, a base di Tapas… bevendo sangria, birra spagnola e guardando alla tele Argentina-Messico. Lo so, andare a Berlino a mangiare spagnolo è un po’ assurdo, ma mica si vive di soli bratwurst! Dopo cena siamo tornati verso il Reichstag, a vedere da vicino i nuovi palazzi che avevamo ammirato dal fiume nella gita del giorno prima; sarebbe stato bello salire sulla cupola, ma siamo arrivati dopo le dieci e non si poteva più. 4° giorno Lunedì, abbiamo cercato di visitare quanto di imperdibile non avevamo ancora visto… Per prima cosa siamo andati al Reichstag; dopo la coda regolamentare, siamo saliti e abbiamo goduto il panorama della città e le spiegazioni dell’audioguida. Poi siamo andati da Nefertiti, al Neues Museum… era l’una, quindi non abbiamo fatto coda al ticket office. Non avendo più tanto tempo, il museo l’abbiamo visitato velocemente, ma la vista di Nefertiti da sola basta… si resterebbe ore ad ammirarla… è una donna che era bellissima più di 3000 anni fa e sarebbe considerata bellissima ancora oggi. A pranzo siamo andati al Nordsee, avevamo voglia di pesce e di fare in fretta. Poi ci siamo diretti, con il metro, verso la East Side Gallery, non lontano dal nostro albergo dove avevamo lasciato i bagagli, a vedere i murales… consiglio a tutti: non andateci alle 14:30 con il sole! Infatti non ce l’abbiamo fatta a vederlo tutto, ci siamo accontentati dei primi duecento metri, poi siamo ritornati verso l’albergo a riprenderci i bagagli e via verso l’aeroporto, con il metro. Qui finisce la cronaca, la partenza sarebbe dovuta essere alle 19:25, ma abbiamo avuto più di 3 ore di ritardo… e ci è già andata bene, perché ci sono stati un sacco di voli cancellati. Cosa ci ha colpito di più di Berlino? 1) gli spazi. Sono così tante le cose che non siamo riusciti a vedere, che dovremo tornarci per forza… 2) le biciclette. Ogni strada ha la pista ciclabile, ed occhio a non occuparla a piedi, mica si fermano! Se siete in forma, vi consiglio di scorrazzare in bicicletta. 3) a Parigi ci sono gli Champs Elisees, a Londra Piccadilly Circus, a Berlino mi sembra che manchi un punto specifico di aggregazione, ma forse non siamo stati capace di trovarlo 4) le bandierine della Germania sulle automobili. Per il campionato del mondo di calcio, tante macchine avevano queste bandierine sul finestrino… bello ma anche inquietante, basta che sfoghino così il loro nazionalismo, perché di danni ne hanno (e abbiamo) fatti abbastanza… 5) la sensazione che sia una città per giovani… che la vita scorra di notte in luoghi non accessibili ai turisti “normali”. Probabilmente nostro figlio fra un paio d’anni ci tornerà con gli amici, e allora racconterà tutta un’altra storia.


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