Dream Time 2

Il nostro è stato un viaggio di nozze....strepitoso. Sembrava una follia andare dall'altra parte del mondo, soprattutto in questa occasione...ma lo abbiamo fatto e lo rifaremmo ancora. Il viaggio è un massacro, Bari-Roma-Parigi-Singapore-Sidney. La sosta a Singapore è utile (arrivati la avevamo già totalizzato 20 ore di aereo) e la città...
Scritto da: Gianni Carenza
dream time 2
Partenza il: 24/08/2002
Ritorno il: 10/09/2002
Viaggiatori: in coppia
Il nostro è stato un viaggio di nozze…Strepitoso. Sembrava una follia andare dall’altra parte del mondo, soprattutto in questa occasione…Ma lo abbiamo fatto e lo rifaremmo ancora. Il viaggio è un massacro, Bari-Roma-Parigi-Singapore-Sidney. La sosta a Singapore è utile (arrivati la avevamo già totalizzato 20 ore di aereo) e la città merita anche se non è dello stesso parere Cinzia (mia moglie). Dopo un paio di giorni siamo ripartiti alla volta di Sidney dove con l’aiuto di una guida italiana (il pacchetto comprendeva anche questo) abbiamo visitato buona parte della città il primo giorno e in altri due siamo andati alle Blue Mountains e dintorni. La baia della città è spettacolare e consiglio di farci un bel giro sia lungo la costa che in barca. Il cibo comincerà a darvi problemi a partire dal terzo-quarto giorno di permanenza nel continente rosso, quando avrete già assaggiato con entusiasmo la carne di canguro, coccodrillo, cammello, emù. I gamberi ed un pesce di nome barramundi sono diventati la mia ancora di salvezza (ne ho mangiati a vagonate)…Ve li consiglio…Tanto non trovate altro! Due ore di volo e si passa dall’arietta fresca del sud (in agosto è fine inverno nell’emisfero australe) ai 35 gradi di Ayers Rock. Sembra di sbarcare sulla luna, tutto rosso, pianure sterminate senza traccia di presenza umana eccetto il resort (molto bello ed attrezzato). Qui c’è una magia che non si può descrivere…Andateci. Le storie di ULURU sono romantiche, umane e lontane da noi “bianchi” molto molto più dei 20000 Km che ci separano fisicamente. Quella della RED CENTRE è un’esperienza non un viaggio qualunque. Il contatto con le popolazioni locali però è quasi nullo. Nel resort si incontra di tanto in tanto qualche ragazzino vestito con abiti occidentali troppo grandi per lui e due occhioni neri che ti guardano con aria interrogativa. Se andate da quelle parti fatevi raccontare dalle guide locali come vive o meglio come sopravvive questa gente. Ascolterete cose che vi faranno vergognare di essere occidentali. Andando via ci siamo ritrovati in una bella tempesta di sabbia che ha ritardato il nostro volo di un paio di ore. Per la prima volta ho visto la gente in aeroporto tranquilla, nonostante il disguido e, appiccicata alle vetrate come tanti bambini incuriositi. La terza tappa ha toccato due cittadine: Cairns e Port Douglas. Qust’ultima è deliziosa, la gente gira a piedi nudi (bianchi ed aborigeni), sembra che l’unica preoccupazione sia quella di procurarsi le esche giuste per la pesca e sfruttare al meglio il vento andando in barca a vela. Per gli amanti del mare come me questo posto è un sogno. Bisogna assolutamente immergersi sulla barriera corallina, e fare un giro per le isolette di fronte la costa. Abbiamo visitato inoltre Cape Tribulation ed il Daintree river (sulle cui rive si incontrano i coccodrilli!!) costeggiando distese di canna da zucchero verso nord. Una gita non molto esaltante è stata quella a Kuranda, piccolo borgo di cercatori d’oro nel passato, raggiungibile con un trenino panoramico oppure con una funicolare, zeppo di negozietti per turisti ma nulla di più. Dopo una breve sosta a Cairns siamo partiti alla volta di Darwin, nell’estremo nord. La città è squallidina, è stata completamente ricostruita dopo un uragano non molti anni fà. A parte la pizza divorata in un locale italiano (sembrava buonissima…Ma si sà la fame fà brutti scherzi) non c’e tanto da vedere. Il mare è a dir poco letale considerato che è infestato da meduse killer, serpenti velenosi, coccodrilli estuarini e naturalmente squali. Per fare il bagno è stato costruito un lago artificiale nel quale viene pompata acqua di mare filtrata da tutti i suoi ospiti! Vale però la pena, nonostante gli insetti ed il caldo, andare a visitare il parco del Kakadù. Qui sembra di vivere in un documentario. La fauna è meravigliosa, ache se occorre stare attenti a dove si mettono i piedi. C’è tanta acqua ma non ci si può avvicinare, altrimenti potresti diventare preda di un coccodrillo. Ci sono inoltre le pitture aborigene e tramonti strepitosi. Il ritorno è stato (almeno per me) un sogno, la stanchezza ha avuto la meglio facendomi dormire per quasi tutto il tempo. Questo viaggio lo consiglio a chi ama la natura ed ha spirito di adattamento. Costa un pochino ma ne vale la pena! Alla prossima avventura ciao.


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