Albania: un paese in costruzione

In solitaria on the road
albania: un paese in costruzione
Partenza il: 04/10/2010
Ritorno il: 11/10/2010
Viaggiatori: 1
Spesa: 500 €
  • E’stato un bel viaggio in auto da Como a Cesena (per l’evento di Beppe Grillo) e poi verso Trieste, l’Istria, la costa dalmata, il Montenegro ed ingresso in Albania attraverso un posto di confine minore alle spalle di Ulcinj.
  • La prima impressione è stata negativa perchè incontro scene di povertà ed anche parecchie immondizie ai bordi della strada, ma appena arrivato a Scutari, dopo aver passato un ponte di legno che attraversa il lago omonimo, cambio subito opinione e mi rinfranco ammirando palazzi moderni, bei parchi e giardini, grande piazze ed una bella strada pedonale con case a color pastello. Mangio una pizza e faccio subito amicizia con una ragazza gentile e col pizzaiolo che parlano un ottimo italiano. Ho qualche problema col bancomat che non mi dà il contante e poi in banca mi spiegano che ci sono problemi di collegamenti internet. Così cambio banca e riesco a prelevare presso Banca Intesa. Ci sono tante banche presenti e molte sono straniere. Ci sono delle belle moschee e dalla guida leggo che le cose da vedere sono una mostra fotografica di un famoso fotografo che però non riesco a trovare dato che qualcuno mi manda in una direzione e altri in un’altra, così rinuncio. Poi vado verso la collina dove c’è un famoso castello fortezza con una leggenda che ricorda la storia di una ragazza imprigionata e murata viva però con un buco per allattare il proprio bambino.
  • Da sotto non mi sembra granchè e rinuncio alla salita, prendendo l’autostrada moderna per la capitale Tirana dove arrivo dopo un paio d’ore, fermandomi ad uno dei tanti lavaggi auto che si trovano ai bordi. La mia Panda ne aveva bisogno perchè era piuttosto infangata per alcune strade precedenti e la pioggia.
  • L’autostrada è gratuita e porta alla capitale TIRANA il cui ingresso è abbastanza caotico dato che arrivo di sera quando molti lavoratori lasciano la zona industriale e rientrano a casa.
  • La città presenta tutta una serie di alti palazzoni coloratissimi, un traffico composto da tantissime Mercedes e non tutte vecchie. Trovo un alberghetto vicino al centro e per 20 euro mi danno una camera con tv, bagno privato e letto matrimoniale, oltre al posteggio per l’auto. Dopo una doccia ristoratrice vado a scoprire la capitale attraversando il grande boulevard centrale intestato all’ultimo re albanese, Zog. Ci sono tanti negozi, boutiques, bar e gente vestita bene. Si arriva in una grandissima piazza in totale ristrutturazione con al centro l’eroe albanese Skandenberg sul suo cavallo. Tutto intorno edifici color giallo e rosso che sono sede di vari ministeri, il Museo di storia e archeologia, una antica moschea molto bella e piccola e poi più in là dopo la piazza il palazzo del Parlamento e del Governo.
  • La gran parte di questi palazzi governativi furono costruiti dai nostri occupanti negli anni ’30 ed infatti l’architettura è tipica dell’epoca. Ci sono però anche grattacieli avveneristici, un bel parco con un famoso ristorante e poi una via piena di boutiques con tutti i nostri stilisti e negozi di ogni tipo oltre a bar e ristoranti.
  • Ceno ottimamente in un ristorantino mangiando un arrosto di pecora con patate e verdure varie, birra alla spina e grappa per circa 5 euro. Il giorno successivo faccio una camminata ancora maggiore per tutto il centro, visitando prima l’ottimo museo di storia ed archeologia, praticamente deserto. Ci sono pezzi artistici notevoli presi da varie località albanesi di varie epoche, mosaici, statue, foto, ma colpisce soprattutto al piano superiore le sale dedicate alla storia recente con l’invasione italiana, le foto del re Zog, di Mussolini e del re Vittorio Emanuele III, la guerra, la rivoluzione comunista e molte foto delle vittime del regime che naturalmente oggi viene visto come un periodo buio ed una dittatura opressiva.
  • Visito poi il rione più esclusivo dove le case costano anche 3.000 euro al mq, ville residenziali appartenute alla nomenclatura comunista, la villa del dittatore Enver Hoxha, le ambasciate dei vari paesi ed i nuovi palazzi. Questo rione era off-limits per gli albanesi fino alla caduta del comunismo quande divenne zona esclusiva residenziale di lusso.
  • C’è un fiume che sembra un canale con le rive verdi, una orribile piramide enorme fatta costruire dalla figlia del dittatore come mausoleo per il padre che adesso sta andando in rovina, un ponte di pietra antico che sta in piedi per miracolo, case del periodo comunista con la classica architettura comunista piuttosto squallida, ma poi palazzi belli e moderni e piacevoli piazze. Una città piacevole con molti spazi aperti, verde e grandi boulevard.
  • Prossima meta DURAZZO dove arrivo via autostrada da Tirana in un paio d’ore. Purtroppo piove continuamente, arrivo nella parte moderna lungo il mare con tantissimi alberghi e condomini deserti e poi il centro storico che non è granchè. C’è un grande anfiteatro romano oppresso da alti palazzi, altre rovine romane, una torre veneziana e soprattutto un museo archeologico molto ricco che purtroppo ha le sale del piano superiore chiuse per lavori.
  • Sotto ci sono statue, porcellane, gioielli dell’epoca greca e romana recuperate in zona, del tempo quando Durazzo era un’importante colonia.
  • La prossima tappa è FIER una città moderna con palazzoni colorati che raggiungo sempre in autostrada e dove soggiorno in un albergo al centro con camera comoda per 20 euro. Ceno al ristorante dell’hotel, mangio bene ma questa volta pago il doppio rispetto a Tirana: circa 10 euro per arrosto di vitello, patate, verdure, birra e grappa. Conosco un gruppo di giovani che parlano bene l’italiano e mi raccontano dellle mafie albanesi colluse coi politici che fanno da padroni nel paese, incluse le tante Mercedes che vengono importate o…..all’estero e poi vendute per qualche migliaia di euro ai locali. Conosco anche un simpatico professore di letteratura che mi invita al bar a bere la buona grappa di more di gelso. Lui per riuscire a mantenere la moglie e due figli è costretto ad un secondo lavoro in una tv locale e praticamente lavora 18 ore al giorno! Poverino, proprio simpatico e colto. Incontro addirittura un signore che mi declama i versi dell’inferno dantesco, incredibile!
  • Il giorno successivo faccio un’escursione ad APOLLONIA, una delle principali località archeologiche del paese, colonia prima greca e poi romana. Il sito è molto suggestivo perchè in collina in mezzo al verde con alberi di olivo e cespugli mediterranei. C’è una bella chiesa antica medioevale e varie rovine: un teatro, un mosaico coperto da sabbia per protezione, una necropoli e sotto si intravede una valle grandiosa con le solite casematte e bunker costruite dal dittatore comunista che temeva invasioni. Pare che ce ne siano ben 70.000 in tutto il paese ed oggi è difficile distruggerle perchè sono di cemento armato, così han finito per diventare alcove per amanti o …bagni pubblici.
  • Incontro tanti greggi di pecore e donne che badano a gruppi di tacchini. A questo punto inizio a scendere verso sud e dalla mappa sembra che ci siano autostrade fino al confine greco e invece sono segnate ma in costruzione, pertanto incontro non pochi problemi perchè continua a piovere, ci sono parecchie buche, deviazioni, lavori in corso, insomma un disastro, ma immagino che tra un anno sarà tutto pronto e facile per i nuovi visitatori che sicuramente arriveranno perchè ultimamente Lonelely Planet ha raccomandato il paese come meta turistica.
  • Comunque riesco a raggiungere BERAT, una delle città antiche più interessanti del paese. Città bianca dalle mille finestre con case d’epoca in collina ed una fortezza castello in cima. Ci sono vari distretti, un fiume enorme e la città nuova dall’altra parte in valle. Moschee antiche e rovine di antichi palazzi. E’ tutto costruito in pietra bianca, incluso il fondo delle strade e si ha l’impressione di vivere nel passato.
  • L’altra meta interessante è la città di GIROCASTRO che raggiungo sempre coi problemi sopra descritti dopo aver dormito in un bed and breakfast trovato la sera al buio come un miraggio dopo una strada che diventava sempre più brutta. Una coppia simpatica mi accoglie, mi danno un’ottima cena, assisto con loro al programma televisivo serale col gioco simile a quello nostro delle scatole. L’albergo è dentro una tenuta agricola con tanti alberi di melograno e cachi sopra una collina che domina una valle ed un bel fiume sottostante.
  • Girocastro è la città dei mille scalini, somiglia a Berat ma è più trascurata. Anche qui case antiche ma diverse: sono due torri alte e bianche divise da una terrazza centrale più bassa.
  • Anche qui una fortezza castello in cima con un museo d’armi, soprattutto cannoni usati durante l’ultima guerra e perfino il relitto di un caccia americano, non catturato ma atterrato nei pressi per problemi di motore.
  • Da Girocastro percorro una strada a tornanti che scavalcano le montagne, passo valli verdi e colline di falesia color arancio, un torrente adiacente la strada ed un lago artificiale prima di scendere dall’altra parte a SARANDA, una bella città di mare con una bella passeggiata e ristoranti dove mi fermo a pranso e mi mangio un’ottima pizza e dolce gelato.
  • Per problemi di strade e distanze ho dovuto rinunciare a VALONA che tuttti dicono sia una delle più belle città albanesi. Scelgo invece BUTRINT, la maggiore località archeologica, già colonia greca, romana e veneziana. E’ situtata in un parco nazionale molto verde tra il mare ed un canale-lago interno. Prendo una guida, uno studente di storia che mi racconta un sacco di cose interessanti. I muri a secco greci per esempio più resistenti dei successivi romani che usarono per primi il cemento che però si deteriora facilmente. Ci sono una terme, i resti di una basilica, fonti e pozzi d’acqua sorgiva, importanti mosaici anche qui coperti con la sabbia per protezione, una torre veneziana ed un interessante museo con varie statue, oggetti di varie epoche e la testa molto romantica di un efebo o giovane donna.
  • Non mi resta che prendere un traghetto e raggiungere l’ultimo paesino al confine con la Grecia dove conosco dei ragazzi albanesi che di notte si apprestano ad attraversare clandestinamente la frontiera per andare a lavorare ad Atene. Quasi tutti hanno un lavoro in Albania, ma il problema è che i salari sono bassi (circa 200 euro), così per mettere via un po’ di soldi, comprare l’auto, farsi la casa, metter su famiglia, molti di loro scelgono la via dell’esilio temporaneo.
  • Dormo in una casa privata per 15 euro, mangio alla grande in compagnia dei ragazzi albanesi cui offro la cena, spendo le ultime banconote per il pieno di benzina a un euro il litro e compro un paio di chili di formaggio di pecora fresco, tipo il feta greco.
  • Raggiungo Igoumenitsa senza problemi e passo la giornata passeggiando per il lungomare eccezionale, facendo un’ottima cena a base di pesce, vino retzina ed ouzo prima di prendere il traghetto che mi porterà dalle 22.30 alle 13.00 del giorno successivo ad Ancona. Costo 90 euro per l’auto e la cabina di 4 persone, ma c’è solo un vecchio macedone che va a trovare il figlio in Svizzera.
  • Insomma un viaggio interessante e piacevole, a parte le strade del centro-sud. Paese bello e tutto in costruzione, abitato da gente gentile ed ospitale che mi ha fatto sentire sempre a mio agio anche perchè parlano quasi tutti l’italiano. Si spende poco, si mangia e beve bene, si vedono belle città e località archeologiche interessanti, insomma un paese da visitare subito prima che si rovini troppo causa commercializzazione che immancabilmente arriva con le orde dei turisti.


    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche