La Cappella Sistina di Milano è una chiesa dagli interni magnifici che ti lasceranno davvero senza parole
Quella che viene affettuosamente chiamata Cappella Sistina di Milano, sia da Sgarbi che dai milanesi, è semplicemente inimitabile. Così bella (e così affrescata) che il monastero, antico cenobio benedettino femminile, venne denominato Maggiore per la sua importanza: eccoci alla Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore.
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Siamo tra Corso Magenta e Via Luini, in una di quelle chiese doppie divise in due: una parte è delle monache di clausura, l’altra è per i fedeli. Qui troviamo nomi molto famosi. Quali? Bernardino Luini, Boltraffio (allievo di Leonardo da Vinci), Simone Peterzano (il maestro di Caravaggio), Vincenzo Foppa e i fratelli Campi. Ricostruita nel Cinquecento con l’aspetto attuale, è diventata in automatico il più importante testimone della pittura del tempo nel cuore di Milano.
Ecco a voi foto e informazioni sulla Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore.
La Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore
Come detto, Luini, Boltraffio, Peterzano, Foppa e i fratelli Campi. Qui i doni artistici sono tanti, seppur la prima cosa che colpisce è sicuramente la facciata di Ornavasso. Non fu subito finita nella prima fase, ma venne finita (nella pietra grigia che conoscete) da Francesco Pirovano nel 1574, già conosciuto in altre opere del monastero. Ma non solo, perché in mezzo al coro delle monache c’è un organo di Gian Giacomo Antegnati che ha le ante a tempera di Francesco Medici da Seregno.
Fu solo con la fine degli ordini monastici a fine Settecento e con alcune nuove vie il secolo successivo che la chiesa venne separata dal Monastero. Monastero riadibito a strutture militari, una scuola, e poi come l’attuale Museo Archeologico di Milano da metà anni ‘60 (lo trovate qui).
Per la cronaca: riguardo il discorso della facciata, abbiamo nominato le fasi. Questo perché le decorazioni vennero commissionate anche da Ippolita Sforza e Alessandro Bentivoglio. Come in un film, o in una fotografia, quando si può si cerca di rimanere nel cuore delle persone, o almeno, nella storia. Con tutta probabilità, Ippolita e Alessandro sono le due persone inginocchiate che sono state dipinte, e presentate, dai santi nel tramezzo della parte dei fedeli. Questo anche perché la badessa, l’unica donna della commissione che decideva sui tanti terreni del monastero, era Bianca Bentivoglio, figlia di Alessandro e badessa nel 1522.
Chiesa di San Maurizio al Monastero maggiore: orari
L’ingresso è gratuito e libero, senza prenotazione. L’ultimo ingresso è alle 17, con una visita non guidata. La chiesa è aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 17.30.
Ci sono alcune cose da tenere conto: conoscete il Touring Club Italiano? Sono loro a gestire l’accoglienza, usando dei soci volontari. Il massimo delle persone in chiesa è 40, e a seconda di quanta gente trovate, potreste dover aspettare. Abbiate pazienza.
Detto questo, il corso è a direzione unica e finisce dal Museo Archeologico. Si possono scattare foto, senza flash, e non ci sono servizi igienici. I bagni presenti sono per i volontari e per i visitatori del Museo Archeologico.
Come arrivare alla Chiesa di San Maurizio al Monastero maggiore
Se avete bisogno di indicazioni stradali, vi basta andare qui su Maps. Per il resto, siamo a Corso Magenta 15, a Milano. Ad ogni modo, vi serva la linea M1 fino a Cadorna, oppure fino a Cairoli. Volendo c’è il tram 16 che tira dritto fino a Corso Magenta, fermandoci a Via Nirone o Via Meravigli, ma anche il 19 o il 4. Per i bus potete usare il 43, 57, 60, 65 e 79.