In Umbria, sulle tracce di San Francesco

Finalmente giungono le tanto desiderate ferie che ci vedranno per la prima volta nella regione verde per antonomasia, nonché cuore d’Italia: l’Umbria.
E subito dobbiamo fare i debiti scongiuri in quanto il meteo, su 5 giorni, ce ne dà praticamente 4 di maltempo.
Il nostro itinerario è costruito in base alle due strutture dove alloggeremo:
- le prime due notti a Foligno, presso il centrale B&B “A casa di Silvia”;
- le altre due, fine settimana premio della raccolta punti di una nota catena di Ipermercati lombardo-piemontese, all’agriturismo “Villa Dama” di Gubbio.
1° giorno: Spello, Foligno, Montefalco e Bevagna
Partiamo in auto dalla provincia di Milano relativamente tardi, alle 8, ma fortunatamente il viaggio scorre tranquillo. Come avevo preventivato, poco dopo mezzodì siamo pranzare al sacco in uno spiazzo lungolago a Passignano, sul Trasimeno. Mentre in lontananza, si intravedono i primi nuvoloni minacciosi e si sente tuonare!
Ripartiamo ed incontrando pioggia in strada decidiamo, di chiamare il B&B per chiedere di posticipare il check-in ed approfittarne, visto che si è di passaggio, per effettuare subito la visita di Spello.
Spello
Spello è famosa per essere uno dei borghi più belli d’Italia ed in primavera si riempie di colori, grazie a piante e fiori, messi dai residenti che fanno a gara per vincere il titolo di balcone o vicolo più bello. Il tutto precede la festa religiosa di metà giugno delle Infiorate. Quando cioè composizioni floreali vengono messe lungo le strette vie principali per onorare il passaggio del corpo di Cristo, portato in processione dal vescovo.
Lasciamo l’auto subito fuori dalla Porta Consolare, e cominciamo la salita al Borgo. Il caratteristico Vicolo dei Baci dove è possibile farsi un selfie e taggarsi, come da invito, precede la visita della Chiesa di Santa Maria Maggiore.
Procediamo poi, con un occhio verso l’alto perché comincia a scurirsi minacciosamente e, puntualmente, quando siamo sul punto più alto, comincia a piovere. Ci fermiamo sotto un portico, soprattutto per salvare la reflex, prima di poter ripartire alla volta del B&B.
Foligno
Giungiamo a Foligno dopo aver tribolato abbastanza con il navigatore che ci fa incastrare nelle strettissime viuzze della Ztl (fortunatamente sempre disattivata) con incroci ad angolo retto da cui consiglio, visto che il centro è piccolo ed i parcheggi sono a pagamento dalle 9 alle 19 (mezz’ora giornaliera gratuita), di trovarne uno periferico gratuito e farsi una passeggiata.
Archiviato il check-in e dopo una pausa, un timido sole ci accompagna a Montefalco, il secondo borgo più bello d’Italia che abbiamo in programma.
Quassù bisogna stare attenti a non volar via… e soprattutto ci si deve coprire! Il borgo, partendo dalla Porta dello Stradone è visitabile in poco tempo. In breve si giunge alla piazza centrale del Comune, dove ristoranti con menù tipici offrono il pezzo forte: il rinomato vino Sagrantino appunto, di Montefalco.
Visto il clima, optiamo per un altro cambio di programma. Invece di cenare qui come preventivato, decidiamo di scendere a Bevagna, terzo borgo più bello d’Italia in programma, sperando che almeno non ci sia il vento fastidioso che c’è qui.
Arriviamo a destinazione circa alle 20.15 trovando parcheggio (gratuito il mercoledì) subito fuori dalle mura del borgo presso la Porta Cannara.
Di buon passo, ci dirigiamo verso il ristorante, consigliatoci da un amico, Ottavius Osteria d’Autore, che è a due passi dalla centrale e bellissima Piazza Silvestri, sulla quale si affacciano le chiese di San Silvestro e San Michele, oltre al Palazzo dei Consoli e la Fontana del 1896 in stile neo-medievale che abbiamo l’occasione di apprezzare soprattutto dopo, in notturna.
Il locale c’è stato consigliato da un amico che c’ha preso in pieno. Se si entra dall’entrata secondaria si può rimanere disorientati perché non c’è un’insegna visibile, scarsa illuminazione ed il portone, con vetro verde, non fa neanche vedere dentro. L’interno è invece raffinato, ricco di quadri e mobilia, nonché di accessori, ed in sottofondo c’è della musica, a volte jazz, mai fastidiosa. Veniamo accolti dalla sommelier, che ci sembra di deludere, perché per oggi ci accontentiamo di acqua nonostante il nostro tavolo dà proprio sulla cantina ben fornita. Dal menù di cucina umbra (con prezzi onesti) scegliamo il classico tagliere di formaggi e salumi locali e, come primo, pappardelle di canapa ai funghi e nocciole. Prima di riavviarci al B&B per il meritato riposo e con circa 30€ di conto chiudiamo la serata dolcemente con il mio dessert preferito: il tiramisù.
2° giorno: Trevi, Campello sul Clitunno e, causa maltempo, solo Foligno.
Dopo una fugace colazione partiamo alla volta di Trevi, a poco più di una decina di chilometri. Dobbiamo massimizzare il tutto in quanto il meteo dà pioggia già nel primo pomeriggio.
La campagna sottostante al Borgo antico, il quarto (ed ultimo) in programma tra i più belli d’Italia, è un susseguirsi di campi coltivati ad ulivo, che gli hanno fatto guadagnare il titolo di capitale dell’olio. La strada, in salita, tutta curve offre molti punti di sosta dove potersi fermare a contemplare il panorama e scattare le varie foto di rito.
Lasciamo l’auto appena dentro le mura romane e ci incamminiamo, in salita, verso la seconda cinta muraria, quella medievale, che permette di scorgere la caratteristica forma a chiocciola del borgo.
La piazza centrale, che non ha edifici religiosi (da qui piazza civile) ha la torre civica, o dell’orologio, proprio affianco al palazzo comunale. Camminiamo senza una meta precisa, e rapidamente visitiamo il Duomo, dove c’è un bel presepe permanente creato dai bambini del posto, oltre un crocefisso ed un organo molto antichi, ci perdiamo tra le vie ricche di case medievali ed alcuni punti panoramici, soprattutto esposti verso Sud ed in cui la vista, in condizioni di giornata serena, potrebbe spaziare a perdita d’occhio sull’intera vallata scorgendo anche Spoleto.
Campello sul Clitunno
Ritorniamo all’auto. Ora sarà la volta di Campello sul Clitunno, dove in 10 km visiteremo il Tempietto sul Clitunno e le Fonti del Clitunno.
Il Tempietto è una piccola chiesa, visitabile a pagamento (se dovete visitare anche Spoleto, consiglio l’acquisto della Spoleto Card di 9,50€ in cui è inserito, e di cui scriverò più avanti), costruita a forma di tempio, sita nella frazione di Passignano, che fa parte del sito seriale “Longobardi in Italia, i luoghi del potere” inserito dall’Unesco assieme ad altri 6 luoghi, a giugno 2011, tra i siti Patrimonio dell’Umanità.