Tre giorni a Firenze
1° giorno 6 marzo. La mattina è gelida ma il cielo è terso di un blu intenso e profondo. Il sole è ancora timido non sufficiente a scaldare quest’aria pungente. Alloggiamo in un suggestivo bed and breakfast per sole donne in Borgo Pinti. E’ situato all’ultimo piano di un palazzo storico nel centro di Firenze in una delle strade più antiche della città. Le quattro camere sono luminose e silenziose perché affacciano su giardini privati. Due camere hanno la vista sulla cupola del Duomo. Una di queste è la nostra!! Ci sono 2 bagni comuni. La colazione, a self service, include anche yogurt, formaggi, frutta di stagione e cereali. Il B&B è a pochi minuti a piedi dai maggiori monumenti e musei. Ma attenzione se fumate non fa per voi, Il B&B è per non fumatrici e non vi sono spazi per fumare.. Dopo una frugale colazione, ci avviamo per iniziare la nostra visita, attraversando la Piazza Duomo, cuore della città punto di partenza per raggiungere gli altri capolavori ed opere d’arte. Arriviamo cosi’ in Piazza della Signoria o dei Priori. Situata nel centro storico, è sempre stata il centro politico e della vita civile di Firenze. E’ annessa agli Uffizi, Palazzo Vecchio e Ponte Vecchio. Dopo varie trasformazioni ed a seguito della realizzazione degli Uffizi (1560 – 1580) la Piazza della Signoria assunse l’attuale aspetto; un grande impatto visuale correlato da varie sculture e palazzi. Al centro della piazza è collocato il Monumento equestre di Cosimo I (opera in bronzo del Giambologna del 1598) che nessuno considera molto… E la Fontana del Nettuno di Bartolomeo Ammannati e Giambologna del 1575 eretta accanto a Palazzo Vecchio in occasione della costruzione di un nuovo acquedotto. I fiorentini la chiamano Il Biancone. Nella parte sinistra della gradinata di Palazzo Vecchio troviamo la scultura raffigurante il Marzocco (una copia, l’originale di Donatello è custodita nel Museo del Bargello), un leone araldico con lo stemma di Firenze; durante l’epoca repubblicana si custodivano infatti leoni in cattività dietro il palazzo. Spostandosi verso destra troviamo delle copie in bronzo di Giuditta e Oloferne, il Davide di Michelangelo (l’originale scolpito da Michelangelo nel 1504 è conservato nella Galleria dell’Accademia) ed il gruppo marmoreo di Ercole e Caco di Baccio Bandinelli. Abbiamo fatto molte foto e riprese. Da ogni parte ci girassimo ci sorprendeva qualcosa di maestoso… Molte sculture sono esposta nella Loggia della Signoria (detta anche Loggia dei Lanzi) costruita nel 1382, nella parte sinistra della piazza, accanto a Palazzo Vecchio. Ci siamo fermate a lungo a fotografare e ammirare questi gruppi scultorei meravigliosi. Tra le più importanti sculture presenti abbiamo ammirato Le virtù Teologali e Cardinali, La Fortezza, la Temperanza, la Giustizia, la Prudenza, la Fede e la Carità. Ma sicuramente la sculture più importante e conosciuta è Il Perseo di Benvenuto Cellini che raffigura il mitico eroe greco che mostra la testa di Medusa appena uccisa e ovviamente il Ratto delle Sabine; un insieme di sculture di marmo realizzato dal Giambologna nel 1853.
Palazzo dei Priori, detto anche Palazzo Vecchio in quanto prima residenza della famiglia medici (trasferitasi poi a Palazzo Pitti), attualmente è sede del comune ma è anche visitabile all’interno. Nato nel 1299 per ospitare i Priori Maggiori noto anche come Palazzo della Signoria è caratterizzato da una torre alta 94 metri. La torre di Palazzo Vecchio venne terminata alla fine del XV secolo e racchiude la stanza dell’ Albergaccio, dove sono stati imprigionati Cosimo il Vecchio nel 1433 d.C. E fra’ Girolamo Savonarola nel 1498 d.C.
Palazzo Vecchio fu sede della Signoria nel XV secolo (da cui deriva il nome di Palazzo della Signoria) e nel 1540 con Cosimo I dei Medici diventò dimora della famiglia granducale Medici. Fu trasformata dal Vasari in una vera e propria reggia nella quale anche oggi possiamo ammirare il Salone dei Cinquecento, il prezioso Studiolo di Francesco I, gli affreschi raffinati del Quartiere di Eleonora e del Quartiere degli Elementi. Le opere d’arte racchiuse all’interno del palazzo sono molte. Gli affreschi furono eseguiti da importanti artisti del tempo come il Ghirlandaio, il Bronzino, Francesco Salviati, lo stesso Vasari. Tra le sculture: il Genio della Vittoria di Michelangelo e il gruppo bronzeo della Giuditta e Oloferne di Donatello. Li vedremo alla prossima visita, in due giorni preferiamo dare spazio agli esterni. Le superfici esterne del Palazzo della Signoria sono rivestite con il bugnato rustico estratto dalle cave sulla collina di Boboli. Sono stati numerosi gli interventi di restauro che negli ultimi anni hanno interessato la facciata, la torre e gli interni del palazzo. Il Palazzo vecchio di Firenze è un monumento di grandissima importanza artistica e storica; nel corso dei secoli è stato il centro politico ed il simbolo della città. Alla destra del Palazzo sono annessi gli uffizi, la Galleria degli Uffizi. Una lunga coda e la giornata cosi’ luminosa ci convincono a rinunciare alla visita (peraltro già fatta altre volte ma che sempre vale la pena rifare). Costeggiando la Galleria degli Uffizi raggiungiamo il fiume Arno, attraversato da Ponte Vecchio, sempre stracolmo di botteghe di orafi (un tempo vi erano al loro posto macellerie fatte poi chiudere dai Medici perchè esalavano cattivo odore al Corridoio Vasariano) Abbiamo “costeggiato” dall’esterno tutto il Corridoio Vasariano, un percorso sopraelevato lungo più di un chilometro, che collega Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti passando attraverso la Galleria degli Uffizi. Fu realizzato per iniziativa del granduca Cosimo I Medici nel 1565 in occasione del matrimonio del figlio Francesco con Giovanna d’Austria, per opera di Giorgio Vasari, l’architetto degli Uffizi. Questa straordinaria via aerea era stata pensata per consentire ai Granduchi di muoversi in sicurezza, senza bisogno di scorte, dalla loro residenza privata al palazzo del governo e costituiva un motivo di prestigio per i Medici. Il Corridoio è stato restaurato e riaperto al pubblico nel 1973; le visite all’interno sono possibili solo solo su prenotazione e per un consistente numero di persone. Percorrendo il corridoio è possibile ammirare dei bellissimi panorami di Firenze; durante il tragitto si possono ammirare più di 700 dipinti, tutti dei secoli Seicento e Settecento, compresa una collezione degli Autoritratti dei più famosi maestri della pittura dal XVI secolo fino ad oggi. Attraversando il ponte vecchio e parte del corridoio Vasariano giungiamo alla Chiesa di Santa Felicita. Costruita in epoca romanica sulle fondamenta di una preesistente basilica del IV secolo. Assieme alla chiesa di San Lorenzo è il più antico complesso ecclesiale di Firenze . All’interno della chiesa il capolavoro del manierismo fiorentino la sublime ‘Deposizione’ del Pontormo. Dello stesso artista è anche l’Annunciazione, ad affresco. Raggiungiamo l’imponente Palazzo Pitti il palazzo più grande di Firenze sede del governo ai tempi dei Medici e dove la famiglia Medici stessa si trasferi’ da palazzo Priori dopo il matrimonio di cui ho detto sopra. Il Palazzo Pitti è situato sul colle di Boboli e fu costruito nella seconda metà del XV da Luca Pitti, ricco mercante fiorentino. Giorgio Vasari ne attribuisce il progetto a Filippo Brunelleschi a cui Pitti lo commissionò verso il 1440. La struttura di Palazzo Pitti rispecchia il modello di palazzo rinascimentale: un cubo la cui altezza sia pari alla profondità, con uno stile in pietra ricavate dalle colline di Boboli tipicamente fiorentino. La superficie è suddivisa in tre piani, un balcone attraversa l’intera facciata e sotto il tetto è presente una loggia. La facciata è il risultato di ampliamenti e nuovi inserimenti iniziati a partire dal 1558 da Bartolomeo Ammannati che inserì due belle finestre nei portali laterali originali del Quattrocento. Nel 1919 fu decretato il passaggio di tutti i beni allo Stato italiano e quindi dopo quasi quattro secoli finì la funzione regale di Pitti; oggi è sede di molti fra i più prestigiosi musei fiorentini.
Approfittiamo per fermarci in un bar di Piazza Pitti ci sediamo ai tavolini e gustiamo un caffè e un dolce…oggi niente pranzo. Proseguiamo per visitare il bellissimo Giardino di Boboli, l’immenso giardino annesso a Palazzo Pitti al quale appartiene. Una miciona rossa splendida ci dà come il benvenuto. E’ molto morbida e scodinzola come un cane, da non credere…. L’aria si è fatta più tiepida e camminare nel parco è assai piacevole. Ad ogni angolo una fontana con bellissime sculture ci sorprende insieme agli alberi maestosi che si stagliano nudi contro un cielo sempre più terso…e poi verde verde verde…. Verso metà pomeriggio, risalendo Ponte vecchio e percorrendo poi Borgo dei Greci raggiungiamo la stupenda Piazza Santa Croce. Ci fermiamo al caffè Giotto a prendere un caffè e un dolcetto. Torniamo in piazza. Fin dal trecento ed ancor più nel Rinascimento nella piazza si celebrarono feste, giostre, tornei, giuochi che attraendo il popolo l’hanno resa uno dei principali punti di riferimento di Firenze. Lo spettacolo del Calcio è in costume ed è una folcloristica usanza nata ai primi del Quattrocento, sospesa nel 1739 e poi ripresa nel 1930. Piazza di Santa Croce è una delle piazze più suggestive di Firenze. A forma rettangolare è una grande testimonianza del Medioevo in Italia, caratterizzata dalla presenza di importanti edifici come il Palazzo dell’Antella, il Palazzo Cocchi-Serristori (fine del XV secolo) e la bellissima Basilica di Santa Croce che domina tutta la piazza eretta fra il 1294 e il 1443. Sulla piazza oltre ai bellissimi palazzi si erge Chiesa di Sant Croce che conserva tombe monumentali e sepolcri di personaggi illustri. Visitiamo il grande complesso museale, il chiostro oltre che la chiesa stessa e i sepolcri illustri. E’ stata costruita a partire dal 1294 secondo il progetto di Arnolfo di Cambio ma in realtà è stata consacrata nel 1443. La chiesa di Santa Croce si è via via arricchita con le donazioni delle ricche famiglie fiorentine alle quali poi veniva concessa la sepoltura all’interno delle cappelle. All’interno della chiesa troviamo quindi sepolture di artisti di altissimo livello e di ogni ramo del sapere. Machiavelli, Alfieri (tomba di Canova, 1810), Michelangelo (tomba del Vasari, 1570), il sepolcro di Galileo Galilei (tomba di Vincenzo Viviani, 1737). Le pareti e le vetrate sono ornate con affreschi raffiguranti le “Storie di San Francesco” opera di Giotto e dei suoi allievi. Anche Donatello volle lasciare all’interno della chiesa una testimonianza del suo passaggio scolpendo il bellissimo crocifisso (1425) e l’annunciazione (1430-1435). Nel chiostro dei morti si trova la cappella dei pazzi progettata dal Brunelleschi. Al Brunelleschi è da attribuirsi anche il progetto del Chiostro Grande. La chiesa e le sue tombe furono cantate da Ugo Foscolo nell’opera “I Sepolcri”… La Cappella dei Pazzi costituisce un esempio raro di armonia e di bellezza nel clima artistico del primo Rinascimento. Visitando la Cappella de’ Pazzi e davanti il crocifisso di Giotto l’emozione è forte e ci viene in mente l’inondazione del ‘66 e l’enorme sforzo della gente comune accorsa per salvare dalle acque le opere di questa chiesa importantissima. Vi sono foto che documentano i soccorsi, sono commoventi… Uscite dalla chiesa sono già le 17.30 e ci dirigiamo verso Borgo San Lorenzo dove c’è il ricchissimo mercato di oggetti in pelle. Facciamo due acquisti e poi entriamo nella magnifica Basilica di San Lorenzo. E’ la chiesa più antica di Firenze e a mio avviso la più bella. La chiesa di San Lorenzo a Firenze fu costruita per 2 volte: una nel 1059 (in stile romanico) e la seconda (grazie anche all’apporto della famiglia dei Medici che volle farne un tempio personale) secondo il progetto di Brunelleschi (dal 1418 al 1421) e, dopo la sua morte, ultimata da Antonio Manetti nel 1461. L’ultima ristrutturazione,quella che oggi possiamo ammirare, è considerata una delle migliori costruzioni del rinascimento. La facciata rimane non finita nonostante esistesse un progetto di Michelangelo che però non venne mai realizzato. L’interno della chiesa è diviso in 3 navate ed ogni navata è composta da arcate: tutto questo, grazie anche ai candidi colori, crea un’atmosfera suggestiva. La chiesa fu abbellita dai più famosi artisti fiorentini dell’epoca e tutt’oggi risulta integra nonostante i vari rifacimenti del XIX secolo. La sacrestia vecchia è opera del Brunelleschi ed è decorata con affreschi di Donatello. Nella cupola della stessa sacrestia è presente un affresco che raffigura un piccolo planetario nel quale sono raffigurati con precisione unica i corpi celesti che componevano il cielo di Firenze nell’estate del 1442. Dovremmo tornarci perchè purtroppo quando arriviamo, c’è la messa detta messa della mamme in difficoltà che si fa ogni primo sabato del mese. Per non arrecare disturbo stiamo dentro giusto per dare un’ occhiata. E’ proprio bella come la ricordavo e il ricordo di Gianfy morto così giovane si fa struggente. Proprio qui lui avrebbe voluto lavorare per partecipare al restauro della Cupolina raffigurante “L’Emisfero Celeste” nella sagrestia Vecchia…era il 1985… All’uscita da San Lorenzo incappiamo in un ex medico che per una bella mezz’ora ci parla dei fasti di Firenze e della sua vita..molto bizzarro e un po’ appiccicoso….. Tornate in albergo ci rinfreschiamo e andiamo a mangiare alla Trattoria Accadì, sempre in borgo Pinti 56. E’ consigliabile. Si mangia ben e e si spende poco. Il personale è eccezionalmente cortese. 2° Giorno 7 marzo. La mia notte è stata un po’ bianca, ci alziamo quindi verso le 9. Dopo colazione ci avviamo verso Piazza Maria Novella dove c’è uno dei più importanti musei di fotografia d’Italia. La piazza è bellissima e la chiesa che si erge davanti a noi, La Chiesa di Santa Maria Novella è uno spettacolo. Piazza Santa Maria Novella è tra le più importanti piazze presenti a Firenze. Si trova vicino alla principale stazione di Firenze (Stazione di Santa Maria Novella) in pieno centro storico a due passi dal Duomo di Firenze. Di fronte alla chiesa, nel lato meridionale, è possibile ammirare la bellissima Loggia dell’antico ospedale di San Paolo poi sede delle scuole dette Leopoldine. Attualmente vi ha sede il MNAF, Museo Nazionale Alinari della Fotografia. La ristrutturazione del quattrocentesco edificio è stata realizzata grazie al fondamentale contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Il Comune di Firenze, proprietario dell’immobile, lo ha destinato a spazio espositivo delle proprie collezioni novecentesche e ha concesso alla Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia di aprire uno spazio, debitamente restaurato e allestito secondo le più moderne esigenze espositive, ad uso del Museo Nazionale Alinari della Fotografia. Lo spazio museale permanente, dedicato alla storia e alla tecnica della fotografia, espone materiali fotografici originali d’epoca che illustrano la storia dell’invenzione fotografica nel suo evolversi attraverso le varie tecniche e i maggiori suoi autori. E’ quindi davvero molto interessante e Marina ne era entusiasta. Appena uscite dal Museo ci sorprende un vento fortissimo ma il sole è davvero accecante. Prima di visitare la Chiesa andiamo di corsa a visitare le Cappelle Medicee che chiudono prima delle due. Le Cappelle Medicee fanno parte del complesso monumentale di San Lorenzo. Sono luogo di sepoltura della famiglia Medici, ricavato da alcune aree della Basilica di San Lorenzo al quale si accede dal retro della chiesa, in piazza Madonna degli Aldobrandini. Supposto che la Chiesa di San Lorenzo era “la chiesa dei Medici” divennne successivamente il loro mausoleo di famiglia fino all’estinzione della casata. Il progetto per la realizzazione di una tomba di famiglia arrivò nel 1520, quando Michelangelo iniziò a lavorare alla Sacrestia Nuova, partendo dalla pianta della sagrestia del Brunelleschi (d’ora in poi denominata Sagrestia Vecchia). Fu il Cardinale Giulio de’ Medici, futuro Papa Clemente VII, a voler erigere un mausoleo per dare degna sepoltura ad alcuni membri della sua famiglia, Lorenzo il Magnifico e suo fratello Lorenzo Duca. La struttura fu caratterizzata dalle pareti bianche e i dettagli in pietra serena secondo i disegni del Brunelleschi. Le cappelle sono divise in tre parti distinte: la cripta e salendo un piano la Cappella dei Principi molto ricca e inquietante a nostro avviso e la Sagrestia Nuova. Questa è quella che davvero merita la visita. Edificata da Michelangelo dal 1519. Michelangelo la realizzò partendo dalla stessa pianta della Sacrestia Vecchia del Brunelleschi e divise lo spazio in forme più complesse, con archi trionfali che si aprono su delle specie di absidi. Incassati nelle due pareti laterali realizzò i sepolcri monumentali dedicati a Giuliano Duca di Nemours e suo nipote Lorenzo Duca d’Urbino, per i quali scolpì tre sculture ciascuno: le Allegorie del Tempo, adagiate sopra i sepolcri, e i ritratti soprastanti dei Duchi. Per la tomba di Giuliano de’ Medici, seduto in fiera postura, scelse il Giorno e la Notte; per quella di Lorenzo, in posa malinconica e pensierosa, il Crepuscolo e l’Aurora. Entrambe le statue guardano verso il centro della cappella dove Michelangelo realizzò e pose una Madonna con Gesù in grembo. Sotto l’altare sono sepolti anche Lorenzo il Magnifico e suo fratello Giuliano de’ Medici, per i quali non ci fu mai il tempo per costruire una sepoltura monumentale: nel 1534, infatti, Michelangelo partì definitivamente da Firenze e lasciò l’opera incompiuta! Sono quasi le 14.30. Ci fermiamo a mangiare in un bar sulla strada a fianco della chiesa Santa Maria Novella. Dei veri disonesti. Tanto tirati e poi hanno un Bagno sporchissimo! Vergogna, da non tornarci più! Entriamo in Chiesa di Santa Maria Novella. Bellissima. Santa Maria Novella era il centro dell’ordine domenicano a Firenze. La chiesa conserva uno stile romanico all’esterno con i marmi bianchi e verdi con disegni geometrici ed uno stile gotico al suo interno. La sua costruzione fu iniziata nel 1246 e completata nella prima metà del 1300 da Jacopo Talenti: la bellissima facciata fu ripresa nella metà del XV secolo da Leon Battista Alberti. All’interno, nella sacrestia, è possibile ammirare la croce dipinta da Giotto. La decorazione interna è stata curata dai maggiori artisti del XIV secolo. La cura e la bellezza dei suoi ornamenti può essere riassunta con il nome di Michelangelo il quale chiamava la chiesa di Santa Maria Novella “La mia sposa”…. All’ interno si trovano meravigliosi capolavori come “La Trinità” di Masaccio, i celebri ‘crocifissi’ di Giotto e di Brunelleschi e, nel transetto, i vivaci cicli pittorici rinascimentali del Ghirlandaio e allievi.Vale davvero fermarsi un po’ e contemplare queste bellissme opere. Prima di tornare in albergo a prendere le valige e dirigerci alla stazione Campo di Marte dove prenderemo il treno per Torino (2 ore 40 con l’alta velocità) saliamo sul Campanile di Giotto, la sua ultima opera prima di morire. Non ricordavo cosi’ tante scale (ero una ragazzina di 16 anni…), ma in cima mi è venuto in mente di quanto fosse stato emozionante quando venni nell’85. Ma con Marina è stato ancora più emozionante, anche perchè lei adora il vento e oggi ce n’era davvero tanto e fortissimo, davvero fortissimo. La vista è qualcosa di indescrivibile. Il Campanile di Giotto o Torre Campanaria di Santa Maria del Fiore, si trova in piazza del Duomo a Firenze. Alto 84.70 metri e largo circa 15 è la più eloquente testimonianza dell’architettura gotica fiorentina del Trecento. Il campanile gode di una posizione inusuale, allineato con la facciata del Duomo, segno di grande importanza simbolica e religiosa. Iniziata da Giotto nel 1334. Dopo la sua morte, il lavoro fu portato avanti da Andrea Pisano ed ultimato nel 1359 da Francesco Talenti. Il campanile termina con una cuspide piramidale. Ha una ricchissima decorazione scultorea con 56 rilievi in due registri sovrapposti e 16 statue di grandezza naturale nelle nicchie, opera di maestri fiorentini del ‘300 e ‘400, fra cui Andrea Pisano, Donatello e Luca Della Robbia. Sulla facciata che guarda il Battistero, nel registro inferiore, sono raffigurate la Creazione dell’uomo e della donna, il primo lavoro umano ed i fondatori biblici di diverse attività creative umane (pastorizia, musica, metallurgia, viticoltura). Nel registro superiore ci sono i 7 pianeti, le virtù teologali e cardinali, le arti liberali del Trivium e Quadrivium e infine, i 7 sacramenti. Mentre, sulle altre facciate, sono illustrate l’astrologia, l’edilizia, la medicina, la tessitura ed altre attività. Le statue nelle nicchie rappresentano patriarchi, profeti e re d’Israele e sibille. L’impronta giottesca del Campanile si nota nel rivestimento in marmi bianchi (di Campiglia e Pietrasanta), verdi (di Prato) e rossi (Maremma di Monsummano e Siena). Che bella Firenze… Torneremo volentieri in questa città dove entrambe siamo già state in passato, ma dove non ti stanchi mai di scoprire angoli nuovi, di completare le visite passate ma anche di rivedere le cose che hai già visto, perchè sono un vero balsamo per gli occhi ed il cuore. Firenze è un Museo a cielo aperto ed entrare nelle sue chiese e nei suoi edifici è come entrare in un bellissimo libro di Storia dell’arte. A presto Firenze!