Sicilia Orientale. All’ombra del gigante nero
All’insegna del massimo risparmio puntiamo su un residence situato a Fondachello di Mascali sulla porzione di costa che divide Catania da Taormina. Anche non viviamo in Sicilia, a Trapani, per cui lo spostamento non ci costerà molto ed il soggiorno di permetterà di vedere un’altra zona della nostra bellissima isola.
Insomma partiamo con le intenzioni di contemperare le esigenze mie e di mia moglie di visitare i luoghi dell’Etna e della costa orientale e quella dei miei figli (4 e 7 anni) di divertirsi con piccoli coetanei.
Arriviamo di sabato pomeriggio e dopo aver preso possesso dell’appartamento (un comodo trilocale) facciamo un giretto in spiaggia dove c’è il lido convenzionato. Dallo scuro arenile si percepisce l’immediata vicinanza del grande vulcano che si attanaglia sul panorama alle spalle del litorale. Il mare è abbastanza pulito (va’ detto che vivendo a Trapani siamo abituati a qualcosa di meglio) ma ha un difetto per chi viaggia con bambini: diventa profondo dopo pochi metri.
La domenica mattina la dedichiamo al più assoluto relax in piscina, di pomeriggio partiamo alla volta di Taormina che raggiungiamo attraverso la SS Orienatale sicula passando per Fiumefreddo, Giardini Naxos ed altri piccoli centri.
Appena si arriva ai piedi di questa perla siciliana, già si avverte un’aria di grande charme, i primi alberghi di lusso si affacciano sui tornanti che risalgono il monte fino alle porte cittadine.
Oggi parcheggiare a Taormina è diventato molto più agevole grazie ad un paio di spaziosi multilivello ben collegati al centro storico con navette frequenti e gratuite.
Le strade principali sono davvero ben tenute ed i negozi che vi si affacciano sono all’ultima moda. Anche i ristoranti e gli alberghi denotano che ormai Taormina ha scelto di puntare più sul turismo di lusso che sulle masse di gitanti in pullman (ci sono anche quelle, attenzione, ma molto composte).
Non ci facciamo mancare una visita al Teatro Greco Romano, già allestito per l’imminente stagione teatrale. L’anfiteatro è situato in una posizione “scenica” realmente unica. Tra due golfi di splendido mediterraneo e con vista (a favore delle platee) sull’Etna che non manca mai di primeggiare in tutta questa fetta di Sicilia.
Da ammirare anche la cura con cui è tenuto l’intero sito archeologico e la gentilezza degli addetti al bookstore ed agli ingressi.
Al tramonto ci affacciamo dal belvedere, altro panorama mozzafiato e poi uno spuntino veloce ma saporito a base di focacce e deliziosi arancini alle melenzane presso una piccola rosticceria posta alle spalle del locale Commissariato di Polizia (è al termine di una scalinata che porta verso piazza San Domenico dal Corso Umberto I).
Di lunedì dedichiamo la nostra attenzione a Siracusa, città il cui centro storico (l’isola di Ortigia né è il cuore) e stato da poco dichiarato dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità. Di mattina ci rechiamo proprio ad Ortigia, approfittando del comodo parcheggio “Talete” sul mare ed a due passi dal mercato alimentare quotidiano che un vero mosaico di odori e colori. Dai pesci (non sempre freschissimi) ai pani caserecci, dagli ortaggi freschi ai prodotti sotto sale (olive, capperi e pomodori). Una puntata alla rovine del tempio di Apollo e di lì siamo alla rotonda di Piazza Archimede, cuore “istituzionale” di Siracusa. La città si presenta bella e ben tenuta. In ogni angolo strategicamente sono posizionate delle biciclette che possono essere usate e riposizionate in altri luoghi della città. Probabilmente è il primo (e credo l’unico) servizio di bike-share attivo in Sicilia. Continuiamo la visita nella bellissima ed inaspettatamente larga Piazza Duomo dove affaccia, appunto, la maestosa cattedrale in pietra bianca costruita sulle rovine di un tempio greco. Anche all’interno la chiesa non delude. A fianco, ci segnalano anche la più piccola chiesetta di S. Lucia (protettrice di Siracusa) che purtroppo troviamo chiusa. Purtroppo perché all’interno vi è un quadro dedicato alla Santa del Caravaggio dipinto dal genio nel suo periodo maltese siciliano. Pranziamo in una accogliente trattoria di Via delle Maestranze che per meno di 20 euro ci fa mangiare piatti caserecci a base di pesce (si chiama proprio Trattoria Casalinga). Per digerire facciamo il periplo delle mura godendo della brezza marina e dei bellissimi colori del mediterraneo. Di pomeriggio inoltrato la visita d’obbligo alla neapolis greca. Il Teatro antico è allestito già per la stagione delle tragedie e devo dire che, così ricoperto di tavoloni e di impianti scenici, perde molto del suo fascino. Una mezza delusione che ripareremo con l’intenzione di rivederlo in altro periodo “nature”. Per il resto il sito archeologico offre tanto ad appassionati di storia antica (un’ara e i resti di una villa su tutto) e qualcosa anche ai comuni viaggiatori, mi riferisco alla bellissima grotta chiamata “orecchio di Dionigi” per la sua forma. Da provare l’eco all’interno del fresco anfratto. Martedì mattina saliamo sull’Etna dal versante Sud (Nicolosi). Man mano che si va in quota la natura si fa più rigogliosa e quindi diventa più evidente il contrasto tra il verde dei boschi e le scie nere delle colate più recenti. Giunti a poco più di 2000 metri (panorama eccezionale su tutta la costa a sud di Catania) si può parcheggiare e decidere se continuare l’escursione a piedi (c’è il casotto delle guide del CAI) o girovagare su alcuni crateri che sono in quota o altrimenti optare per la scelta più suggestiva (ma ahimè più costosa) e cioè prendere la funivia e salire fino a 3300 mt. Di lì poi si potrà ulteriormente scegliere se girare un po’ a piedi o affidarsi a dei pulmini 4X4 che vi portano (pagando) in giro per i principali crateri. Il costo della salita in funivia è 27 euro a persona e arriva a 51 se volete anche il giro in pulmino. Noi non l’abbiamo fatto perché ci è parso caro ed anche perché visitare i crateri raggiungibili a piedi dai parcheggi anche con i bambini è stato molto bello e suggestivo.
Scendiamo a valle dal versante di Zafferana Etnea e ci fermiamo a pranzo a Santa Venerina in una trattoria rustica dove con pochissimi soldi mangiamo un antipasto ed una grigliata di carne davvero saporiti. Purtroppo non ho annotato il nome ma è facilissimo da trovare perché affaccia sulla piazza della Chiesa Madre affianco una Banca.
Pomeriggio in pieno relax a bordo piscina e cena al residence in compagnia.
Mercoledì mattina continuiamo la visita del gigante nero siciliano stavolta percorrendo il versante nord occidentale. Saliamo per Piedimonte Etneo, Linguaglossa Castiglione di Sicilia zona di ottimi vini grazie alla favorevole esposizione ed al terreno lavico. Proseguiamo per Randazzo per giungere Bronte dove andrebbe visto il Castello dell’Ammiraglio Nelson ma fa troppo caldo e rinunciamo in favore una fresca granita al Pistacchio di Bronte vera specialità del luogo. Pensavamo di acquistarlo salato ma in paese (che non è bellissimo) ci dicono che questo tipo di pistacchio trova maggiore uso nei dolci per la sua delicatezza. Confermiamo la bontà della citata granita (presa in una pasticceria sul corso Umberto I) e di alcuni croccantini che ci siamo portati a casa. Pranzo luculliano al Ristorante “Veneziano” a Randazzo. Questa era una trattoria ubicata nel centro storico (bellissimo) del paesino etneo fino all’anno scorso. Ora si sono trasferiti in un bel casale appena fuori paese (Contrada Arena SS120 Km 187 95036 Randazzo 095 7991353) mantenendo intatta la cucina ricca di sapori a base di funghi e di verdure selvatiche. Da provare la zuppa di funghi, a buon titolo definita “la numero 1” in tutta la zona. Il locale utilizza parecchi prodotti dei Presidi Slow Food (io e mia moglie siamo soci ed attivisti della chiocciolina da anni) promuovendo la cucina del territorio. Incredibili anche i prezzi.
Solito pomeriggio in piscina e cena a base di pizza e di specialità di rosticceria acquistate appena sfornate alla Pizzeria Rosticceria “7 Torri” di Mascali. Incredibilmente saporite le “cipolline” (dei calzoni al forno farciti di prosciutto cotto, mozzarella, pomodoro ed un trito di cipolla dolcissima).
L’indomani, giovedì, andiamo a vedere uno dei siti più sorprendenti di tutta la Sicilia: Le gole dell’Alcantara. Queste sono lo stretto passaggio in canyon di pietra lavica del Fiume Alcantara nei pressi del suggestivo paesino di Motta Camastra (circa 20 km da Taormina, nell’entroterra). L’acqua si fa largo per circa mezzo chilometro dentro delle strette gole scolpite nella lava nera. Il paesaggio è unico ed il tratto di fiume può essere percorso in acqua a piedi (è ghiacciata ma è bellissima) grazie a delle mezze mute che affittano in loco. È anche bello semplicemente stendersi al solo all’imbocco delle gole nelle spiaggette di ghiaia. È oltremodo difficile descrivere a parole i colori dell’acqua e delle rocce che contrastano. Andateci. L’escursione (costa 5 € l’ingresso al parco) ci fa venire fame per cui pranziamo sostanziosamente all’Agriturismo Ghiritina che troviamo per caso nella omonima contrada (C/da Ghiritina 98034 Francavilla di Sicilia (ME)). Ottima cucina di terra, panorama sull’Etna e prezzi contenutissimi, davvero buone le polpette cotte sulla brace avvolte in foglie di limone.
Consueta piscina pomeridiana e serata di animazione all’interno del residence.
La mattinata di venerdì la dedichiamo al massimo relax anche perché nel pomeriggio decidiamo di chiudere la nostra settimana di vacanza a Catania. Optiamo per una classica visita della Via Etnea, della piazza Duomo (bellissima la chiesa di S.Agata) e degli anfratti del centro storico. Mancavo da tempo dal capoluogo etneo e sono rimasto positivamente colpito dai progressi fatti in termini di accoglienza e di fruibilità del centro storico che potenzialmente offre al turista curioso mille spunti.
Ceniamo ad un locale storico della pur essa storica Via dei crociferi (nei pressi della facoltà di Giurisprudenza) il Metrò, fucina della cucina del territorio e punto di riferimento per Slow Food a Catania (Via Crociferi 76 95124 Catania, 095 322098).
L’indomani finisce la nostra vacanza in tempo di crisi e devo ammettere che con pochi soldi (tutta la vacanza per due adulti + 2 bambini mi è costata poco più di 800 euro pasti inclusi) abbiamo riscoperto dei luoghi ricchi di fascino e di storia oltre che di natura e di sapori. Luoghi a noi vicini ma facilmente raggiungibili anche dal resto d’Italia (l’aeroporto Fontanarossa di Catania è collegato con voli da tutto lo stivale).