Eolie in autunno, un viaggio magico

È inizio autunno di un anno pieno di restrizioni, un anno in cui, nonostante tutto, la voglia di viaggiare ci ha ugualmente spronato a muoverci, dove consentito. È l’occasione giusta per realizzare un sogno da tempo nel cassetto: le isole Eolie. Qui il mese di ottobre è in realtà una pigra stagione di fine estate, la migliore, ci confermeranno poi gli isolani, per godere appieno la bellezza e i colori delle isole.
Come arrivare alle Isole Eolie
Il comodo traghetto diretto da Napoli della Siremar viaggia solo una volta a settimana, e non nei giorni a noi opportuni, per cui optiamo per un volo su Catania. Da Pescara (la nostra città) con la Compagnia Volotea, troviamo un prezzo bassissimo e con circa 70 euro a/r in due, e un’ora di volo, siamo in Sicilia. La comodità di Volotea è che offre il bagaglio a mano gratuito delle dimensioni 55-40-20 fino a 10 kg, oltre una borsa piccola. Per le nostre esigenze ciò è più che sufficiente, e non necessitiamo di bagagli aggiuntivi a pagamento.
Atterrare a Catania, con la vista fumante dell’Etna, è un’emozione sempre rinnovata.
Dall’aeroporto ci sarebbero i bus diretti Giuntabus per il Porto di Milazzo (da dove ci imbarcheremo per Lipari), ma con le restrizioni Covid gli orari sono ridotti, e il nostro aereo atterra dopo l’ultima corsa. Così prendiamo l’Alibus per il centro (4 euro) e passiamo la notte quasi di fronte la stazione dei treni, al b&b Platamone Rooms. Consigliato, tranne a chi ha problemi di deambulazione o bagagli pesanti: non c’è ascensore e ci sono da fare 2 piani di scale ripide e strette.
Cena veloce, visto anche l’orario, approfittando dei furgoni di street food con tavolini di fronte alla stazione, dove, per chi piace, si possono mangiare anche hamburger e polpette di cavallo. Avremmo voluto approfittarne anche al ritorno per il pranzo, ma purtroppo sono presenti solo di sera.
Giorno 2 – Da Catania alle Eolie
La mattina successiva, prima di prendere il treno per Milazzo, una passeggiata per il centro dell’amata Catania ci sta tutta. Villa Bellini, l’Anfiteatro Romano, il Teatro Bellini, la Via Etnea, la Cattedrale di sant’Agata, il mercato del pesce, o, semplicemente, qualunque strada in cui si respiri quell’inconfondibile aria di antica Sicilia.
Anche il viaggio in treno sarà poi piacevole e panoramico, costeggiando il mare: i faraglioni di Aci Trezza, Giardini Naxos, lo Stretto di Messina. Dalla stazione di Milazzo al porto c’è un bus urbano non proprio frequentissimo, oppure si può optare per i taxi che fanno pagare circa 5 euro a persona. All’andata prenderemo il bus, al ritorno (sotto la pioggia) il taxi.
Fatto al botteghino il biglietto per l’aliscafo Liberty Lines per Lipari (la prima delle nostre tre isole), iniziamo finalmente la nostra nuova avventura. La prima fermata dell’aliscafo è l’isola di Vulcano, ed è incredibile come l’isola si lasci annunciare da un penetrante odore di zolfo. Sono felice: per me che tanto amo i vulcani, questo fetore è elettrizzante. Il viaggio prosegue, e dopo pochi minuti siamo a destinazione nella dirimpettaia Lipari. Ad attenderci al porto il titolare dell’Eolian Residence, un personaggio davvero unico e di una disponibilità e gentilezza imbarazzanti.