Cinque giorni in Valle Isarco tra le mele e i castelli del Tirolo
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Periodo: da lunedì 19 a venerdì 23 agosto 2013
Pernottamento al B&B Haus Klara sito a Natz (www.hausklara.it). Prezzo 26 euro a persona in camera doppia (i bimbi con meno di 3 anni non pagano, dai 3 anni ai 12 pagano il 70%) con bagno privato, terrazzo, televisione, connessione internet WI-FI gratuita, angolo cottura (con lavandino, fornello elettrico, frigorifero, stoviglie e tegami). Colazione abbondante a base di dolci fatti in casa, biscotti, marmellata, frutta, affettati, formaggi, yogurt, pane fresco…
Il B&B è gestito con cordialità e professionalità dalla signora Klara molto disponibile a dare indicazioni sui dintorni da visitare. Nel corridoio delle camere c’è una bacheca con molti opuscoli turistici che si possono prendere gratuitamente e molte guide da consultare o tenere per la durata del soggiorno. In posizione tranquilla, immerso nella natura e circondato da coltivazioni di mele (siamo nell’altopiano delle mele) è in centro a Natz, un accogliente paesino di 600 abitanti che assieme a Sciaves forma il comune omonimo.
A Natz si trova tutto il necessario per un soggiorno tranquillo: una pizzeria-ristorante (Goldener Apfel, ottima pizza a prezzi modici), un bar-caffè, l’ufficio del turismo, la farmacia (lungo la strada da Sciaves a Natz per Bressanone), un negozio di alimentari.
Luoghi da visitare consigliateci da Klara: Plose, Funes (in macchina fino a Zannes per poi proseguire a piedi per i sentieri fino ai rifugi), Val di Valles, Castello di Rodengo.
Noi non siamo riusciti a recarci sul monte Funes ma abbiamo visitato altri posti, aggiungendo alla lista consigliataci, il castello di Taufers a Campo Tures, uno dei più bei castelli del Tirolo, il bel centro storico di Chiusa, l’abbazia di Novacella e Bressanone.
Ci sarebbe piaciuto anche recarci al non troppo lontano centro di Vipiteno ma il tempo a disposizione non ce l’ha permesso.
Il primo giorno
Arrivati al B&B e scaricati i bagagli ci siamo recati alla vicina Abbazia di Novacella, fondata dal vescovo Hartmann di Bressanone nel 1142. E’ visitabile liberamente solo nei cortili interni, la basilica e i chiostri mentre con la visita guidata sono accessibili anche molti degli interni (orari: 10, 11, 14, 15, 16). Belli il cortile con la torre romanica e il cosiddetto Castel Sant’Angelo (dalla forma circolare con le mura merlate), e la basilica.
Lasciata l’abbazia ci siamo recati a Bressanone, lasciando la macchina in un parcheggio multi-piano a pagamento (il parcheggio libero in questa città è introvabile).
Bella la Piazza del Duomo, la chiesa parrocchiale di St. Michael, la Piazza Vescovile dove si trova il Museo Diocesano.
Il grosso centro di Bressanone è un susseguirsi continuo di bei negozi di abbigliamento, bar, ristoranti. Ottimo per lo shopping.
Attenzione al traffico: per uscire da Bressanone in orario di punta si impiega anche un’ora.
secondo giorno
Ci siamo recati in Val di Valles per salire a piedi fino alle malghe di Fane. Si può salire alle malghe anche con bus navetta (2,50 euro a persona) o in macchina muniti di permesso speciale per villeggianti nelle malghe.
Si parte da 1350 mt slm e si arriva a 1730 a Fane, da cui, i più allenati, possono procedere per vari rifugi e un laghetto d’alta quota.
Per arrivare alle malghe dal parcheggio sottostante, abbiamo impiegato 2 ore e mezzo con la nostra piccola Giovana di 3 anni e 8 mesi (il tempo dichiarato dai cartelli posti lungo il sentiero era di circa 1 ora). Il sentiero affianca la stradina asfaltata che percorre il bus navetta e solo in alcuni casi è molto ripido e scosceso mentre normalmente e abbastanza livellato. Dalla parte opposta, il sentiero è affiancato da un bel torrente che forma cascate spettacolari.
Arrivati a Fane il paesaggio cambia radicalmente: siamo in mezzo a una valle verdissima, le malghe compongono un villaggio di casette basse in legno con coloratissimi fiori ai balconi, la chiesetta, la strada sterrata, il torrente, tutto è curatissimo.
A Fane ci sono due trattorie che consentono di pranzare con i prodotti tipici del posto (buoni il formaggio e lo speck).
Alcune delle casette di legno sono disponibili per soggiorni turistici mentre le altre sono riservate ai residenti delle malghe.
Ridiscesi a valle ci siamo recati al Castello di Rodengo, vicino al paese Villa.
Il castello è visitabile solo con guida (orari 11, 15, 16, quest’ultimo solo nel periodo estivo) al costo di 5 euro ad adulto.
Le mura e gli edifici sono intatti, i portoni sono originali, in legno e rivestiti esternamente in ferro.
E’ parzialmente visitabile perché è tuttora dimora estiva dell’attuale proprietario.
Il muro di cinta verso il paese è spesso ben 7 metri, mentre dal lato dello strapiombo (alto 250 metri) è più sottile. Lo spessore delle mura era in grado di sostenere i colpi delle bombarde del XV secolo che sparavano palle di granito del diametro anche di 30 cm.
Begli gli affreschi cavallereschi di Iwein (cavaliere della tavola rotonda) presenti in una piccola sala, recentemente trovati sotto lo strato di rivestimento casualmente rimosso e restaurati con fondi europei. Bella anche la cappella affrescata e la sala d’armi.
Suggestiva la vista sullo strapiombo dal cortile interno. Il castello era sede del tribunale dell’inquisizione del Tirolo e aveva diverse prigioni dove venivano incarcerati e torturati gli “eretici”.
terzo giorno
Siamo saliti sulla Plose, il vicino monte da cui si gode di una bellissima vista sulle Dolomiti.
Da Bressanone abbiamo preso la strada per il Passo delle Erbe, girato a sinistra a Palmshoss per Kreuztal/Valcroce, infine abbiamo lasciato la macchina e proseguito a piedi lungo il sentiero numero 17 fino al rifugio Rossalm (2180 mt slm).
Quest’ultimo è un ambiente esclusivo e dal design moderno anche se costruito con materiali tipicamente montani (legno e rocce) dove si può alloggiare e mangiare a prezzi non proprio modici.
All’esterno begli gli arredi da giardino (sdraio in legno molto particolari ricoperti da pellicce bianche) e i giochi per bambini accessibili liberamente a tutti i visitatori. Il rifugio è raggiungibile anche in macchina da una stradina sterrata.
Il sentiero per il rifugio offre bellissimi paesaggi sui monti Tullen, Putia, Tschinifoer. Lungo il percorso ci sono diversi giochi per bambini costruiti con tronchi e rocce (scivoli, ponti di corde, percorsi di equilibrio, alberi con campanelle appese da suonare…) e molte fontanelle per rinfrescarsi e dissetarsi. Si può percorrere per buona anche con il passeggino tranne nell’ultimo tratto vicino al rifugio.
Al ritorno abbiamo proseguito in macchina fino al Passo delle Erbe (2006 mt slm).
La strada asfaltata è molto stretta per le auto e il manto stradale è, in molti tratti, in cattive condizioni ma i paesaggi sul monte Putia sono molto belli.
Dal passo si può salire a piedi percorrendo molti sentieri, alcuni accessibili anche con passeggino, godendo di notevoli viste sulle Dolomiti.
Il quarto giorno ci siamo recati a Campo Tures per visitare il castello Taufers.
Abbiamo percorso la strada per Brunico e seguito le indicazioni per la Valle Aurina.
Siamo arrivati a Campo Turres in tre quarti d’ora. Il castello si trova sulla cima di un piccolo monte ed è visitabile con guida (9 euro a persona, orari visite dalle 10 alle 17:30 con frequenza ogni ¾ d’ora).
E’ il più ben conservato del Tirolo. Belle le sale rivestite in legno di Cirmolo, le stufe in maiolica, gli arredi e gli affreschi della cappella. Il mastio fu ricostruito circa un centinaio di anni fa dal penultimo proprietario che ne curò anche il restauro complessivo.
Molto bello il percorso lungo il camminamento di ronda interamente coperto e le scale in legno per risalire il mastio, da cui si gode della vista sulla vallata e su Campo Turres.
Il castello è sede di una mostra permanente sull’arte della piegatura della biancheria.
Alla fine della visita ci siamo recati in centro paese, curiosando tra le bancarelle che propongono l’artigianato locale (legno e ceramica). Molto particolare un negozio di souvenir che, sopra le vetrine, ha una serie di pupazzi tirolesi che, per mezzo di vari automatismi, danzano a ritmo di musica.
Lasciato il paese abbiamo preso la strada per la Val di Riva, che prende il nome dall’omonimo fiume che taglia la valle.
Alla fine della vallata si parcheggia l’auto in un piccolo parcheggio (3 euro per tutto il giorno) e si prosegue a piedi lungo il sentiero di San Francesco fino ad arrivare alle cascate di Riva.
Il percorso molto ombreggiato è immerso in un bel bosco di abeti. La cascata si può ammirare a tre livelli di altezza. Il più basso si raggiunge agevolmente anche con passeggino, gli altri due solo a piedi. Il livello più alto è anche il più bello: si vede l’acqua cadere (da pochi metri) dalla vetta della montagna mentre i riflessi del sole sull’acqua portata dal vento, formano bellissimi arcobaleni.
quinto giorno
Ci siamo recati a Chiusa percorrendo la strada per il ritorno a casa. Da Natz si prende la strada per Bressanone / Bolzano e si arriva a Chiusa in 30 minuti. Il paese è molto curato, ci sono diversi negozi, bar e ristoranti. Bella la vista sul convento di Sabbiona, la Cappella delle Grazie e la chiesa di Nostra Signora, che sovrastano il centro di Chiusa.
Purtroppo sono visitabili solo in minima parte perché annesse al convento si suore di clausura. Incamminandosi lungo il ripido Sentiero delle Castagne si sale al convento da cui si gode della vista sul paese. Purtroppo il panorama è deturpato dagli alti viadotti dell’autostrada del Brennero che passano a ridosso del centro abitato.
Lasciata Chiusa, abbiamo proseguito per la Val Gardena passando per i bei centri di Ortisei e Selva Gardena. Siamo saliti sul Passo Sella (2244 mt slm) godendo dei bellissimi panorami sulle Dolomiti, scesi a Canezei (Val di Fassa) e saliti sul Passo Fedaia (2057 mt slm) ammirando il ghiacciaio della Marmolada e il lago (artificiale) di Fedaia. Dal Passo Fedaia siamo scesi a Malga Ciapela, Rocca Pietore.
Da menzionare i Serrai di Sottoguda (Rocca Pietore), un bellissimo canyon molto stretto percorso dal torrente Pettorina che ha eroso, in miglia di anni, la roccia formando la gola e creando una bella cascata. Il canyon è percorribile a piedi, in bicicletta o con un trenino turistico su gomma.
Lasciati i Serrai abbiamo proseguito per Caprile e per Alleghe.
Il bel centro di Alleghe è affacciato sul lago omonimo, si possono noleggiare barche a remi o pedalò per fare il giro del lago o per pescare. In centro paese è presente il grosso stadio del ghiaccio dove si svolgono le partite della squadra di Hockey e dove si più pattinare su ghiaccio durante la stagione invernale. Da Alleghe partono anche le seggiovie per il Civetta, aperte anche in estate per le escursioni a piedi sui monti circostanti.