Anche l’Italia ha la sua Tahiti: è una spiaggia così bella che sembra uscita dalla copertina di una rivista

Sabbia color delle perle, fondale basso che farà felici anche i meno avvezzi alle onde e le madri preoccupate, l’acqua color zaffiro che invoglia a portare il telefono anche in acqua per il selfie dell’estate. Sì, è qualcosa che faresti sicuramente in Polinesia, quell’arcipelago di isole francesi politicamente, ma così lontane dall’Europa che neanche ti immagini. Serve davvero fare 18mila chilometri di viaggio per godersi un tuffo instagrammabile? La risposta è semplice: no. Perché a un’ora di volo, o qualcosa in più con il traghetto, ti aspetta una delle meraviglie del Bel Paese, la Tahiti italiana, una spiaggia così bella che non ti farà rimpiangere la scelta di affrontare 12 fusi orari diversi e almeno un paio di scali aeroportuali. Scommettiamo?
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La spiaggia dei fenicotteri e degli zaffiri
Bar, stabilimenti per noleggio sdraio, noleggio pedalò e gommoni, canoe, ombrelloni, bagni con docce a gettoni, fenicotteri rosa e si parla anche italiano. Perché sì, Cala Brandinchi è la Tahiti d’Italia, una meraviglia polinesiana senza dover lasciare l’Italia. La bellezza si fa normalità a San Teodoro, in Gallura. Qui, vicino alla spiaggia c’è una pineta color smeraldo e uno stagno dove fare birdwatching e trovare, fra le varie specie, anche dei meravigliosi fenicotteri e i cavalieri d’Italia, così come anche l’eventuale Pollo Sultano e l’Airone Cenerino. Insomma, un contorno ideale per una spiaggia che promette faville.
La spiaggia più bella della Sardegna, e forse d’Italia, si trova antistante a Tavolara, una montagna calcarea che pare uscire dall’acqua, che accompagna con candore quella strisce di luce che è la sabbia, specchiata in quelle acque zaffiree che rivelano, comunque, un fondale basso. Sfruttatelo quanto potete, soprattutto se siete due piccioncini in coppia o se avete dei bambini, perché il fondale di Cala Brandinchi è sicuro, la sabbia è soffice ed è una passeggiata semplicemente indimenticabile. Sin dall’inizio, già dal parcheggio ma anche sulle dune laterali, troverete tanti ginepri, gigli marini e piante dai profumi rilassanti. Di lato, però, troverete anche un angolo di storia: è il piccolo molo dal quale, nel 1867, Giuseppe Garibaldi si imbarcò per andare a liberare Roma.
Proprio qui, dopo essere fuggito da Caprera, si imbarcò Garibaldi
Info utili: come arrivare a Cala Brandinchi, parcheggi e navetta
Per arrivare a Cala Brandinchi, se volete la easy mode via Google Maps, ecco qui. Per le indicazioni tradizionali, invece, vi basta la SS 125 da San Teodoro, tirare per Capo Coda Cavallo per meno di un km e svoltare a destra. Per darvi ulteriori termini di riferimento: Olbia dista poco meno di 30 chilometri tramite la SS131 oppure 23 chilometri seguendo la panoramicissima SS125 Orientale Sarda, una strada amatissima soprattutto da chi viaggia in moto.
Il parcheggio di Cala Brandinchi comunque è privato, a orario, e sono ammesse auto e moto. I camper potrebbero non essere ammessi, chiamate per conferma, non si sa mai. Si passa da un euro e mezzo a due e mezzo a seconda della stagione; riguardo il servizio navetta c’è il Beach Bus a due metri dal parcheggio, con 4 linee attive (trovate i dettagli qui).