Maratonadi ndo per Budapest

Una capitale molto economica
Scritto da: maratona22
maratonadi ndo per budapest
Partenza il: 08/05/2019
Ritorno il: 15/05/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Questo programma di 6 giorni completi non prevede nessuna spesa di guide, di itinerari programmati , né prevede biglietti acquistati on-line, tranne quelli acquistati per assistere ad un balletto al teatro Erkel, ed è integrato con 6 percorsi di una semplicità estrema. Tutto ciò perché ho passato ore e ore a programmare il mio soggiorno a Budapest nei minimi particolari, onde sfruttare al massimo il tempo di permanenza in quella città. Tenere presente che a Budapest gli over 65 anni, ed io lo sono, viaggiano gratis sui bus, sulla metro e sui battelli comunali. Basta presentare la carta d’identità.

Partenza: Mercoledì 8 Maggio 2019

Finalmente giunge il giorno della partenza. Arrivati a Budapest da Pisa con meno di due ore di volo. Dall’aeroporto Liszt Ferenc Airport 2 io e mia moglie Tamara abbiamo preso il bus 100 E, frequenza ogni 20′, verso il centro città. Anche in questo caso: viaggio gratis per gli over 65 anni.

Scesi alla 1^ fermata Kalvin ter M abbiamo preso la metro linea M4 (verde) scendendo alla 1^ fermata Rakoczi ter M. Fatti 350 m. fino a Kofarago utca 7 dove avevamo, presso il B&B Budapest Guest Room, la nostra stanza. Una stanza meravigliosa, pulita e molto silenziosa.

Alla sera abbiamo cenato in un ristorante vicino al B&B: Fulemule Etterem (Usignolo Ristorante). Io ho preso Paprikas Csirke Galuska (Pollo alla Paprika con Gnocchetti e Panna acida) e mia moglie Mahraporkol Galuska (Spezzatino di manzo con Gnocchetti) da noi chiamato Gulasch. Erano entrambi deliziosi. Il prezzo comprese due birre è stato di circa 30 Euro.

1^giornata: Giovedì 9 Maggio 2019

Dal B&B siamo andati alla fermata Urania (450 m.) attraversando Rakoczi ut. Da questa ampia strada passano diversi bus : 5/7/8E/110/112/133E/178. Saliti su uno di questi siamo scesi alla 1^ fermata Astoria M. Con 400 m.di cammino siamo arrivati alla sinagoga Rumbach che purtroppo era in fase di ristrutturazione. Abbiamo quindi ripiegato sulla Nagy Sinagoga che si trova nei pressi. Ricordarsi che le sinagoghe per la fede ebraica sono chiuse il sabato ai turisti per lo svolgersi dei riti religiosi. L’ingresso con guida in italiano è stato di 3500 HUF (11,07 Euro) a testa. La Sinagoga di Budapest è il più grande edificio di culto ebraico d’Europa, capace di accogliere fino a 3000 persone, e la seconda nel mondo, dopo quella di New York. Nel giardino dietro la sinagoga vi è il “Cimitero degli Eroi” dove riposano in pace migliaia di Ebrei ungheresi morti nel ghetto durante l’inverno 1944-45 e si trova “L’albero della vita“, il monumento all’Olocausto opera di Imre Varga, una scultura raffigurante un salice piangente sulle cui foglie è impresso il nome di quei martiri. Finita la visita siamo ritornati alla fermata Astoria per recarci con uno dei tram 47/49, scendendo alla prima fermata, Kalvin ter, al Museo Nazionale. Ne è valsa la pena di visitare la collezione permanente del museo che illustra la storia ungherese dai primi insediamenti, al periodo romano, fino ai giorni nostri. Il museo è aperto da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00. Lunedì è chiuso. Attenzione l’entrata è gratis per gli over 70. Sempre con uno dei tram 47/49, 1^fermata Fovam ter, siamo poi andati a curiosare al Mercato Centrale. Gli orari di apertura al pubblico è: da Martedì a Venerdì: dalle ore 6:00 alle 18:00. Lunedì: dalle ore 6:00 alle 17:00. Sabato: dalle ore 6:00 alle 15:00. Domenica chiuso. L’interno è ricco di banchetti multicolore con prodotti esposti con cura. Qui ad un banchetto abbiamo assaggiato i Langos, specialità ungherese che consiste in una grande frittella su cui è possibile aggiungere diversi ingredienti a scelta. Difficile da digerire! Non eccezionale! Da Mercato Centrale abbiamo percorso la vivace Vaci Utca fino a Ferenciek tere. In questa piazza (tere) con uno dei bus già citati alla’andata: 5/7/8E/110/112/133E/178, ma, ovviamente, in senso contrario siamo ritornati, scendendo alla 2^ fermata, ad Urania.

2^giornata: Venerdì 10 Maggio 2019

Da Kofarago ut 7 abbiamo attraversato Rakoczi ut fino alla fermata Urania (450 m.). Saliti sul bus 178 (Naphegy ter) , siamo scesi alla 6^ fermata Krisztina ter. Abbiamo quindi preso il Bus 16 (Deak Ferenc ter) che attraversando il tunnel (340 mt) arriva senza nessuna fermata a Clark Adam ter (Clark Adam : ingegnere costruttore del ponte delle Catene e del tunnel). Nel giardino antistante al tunnel vi è il monumento al Chilometro Zero, stele che segna il punto da cui si misurano tutte le distanze col resto dell’Ungheria. Siamo quindi saliti sulla Funicolare (Baduvari Siclo’) che raggiunge il Castello che domina Buda. Il biglietto costa 1200 HUF (3,82 Euro) per il solo viaggio di andata. La frequenza delle partenze è di circa 5-10 minuti. Spettacolare la vista che si gode durante la salita.

Vicino alla stazione di arrivo si trova la grande statua del Turul, un uccello mitologico legato alle leggende sulle origini dei Magiari. Sulla facciata verso il Danubio, si trova la statua equestre di Eugenio di Savoia che partecipò con successo alla liberazione di Vienna dai Turchi. I giardini e i cortili del Palazzo Reale sono aperti giorno e notte, 24 ore su 24. Qui si trova la fontana (Matyaskut) che rievoca la leggenda del re Mattia, vestito da cacciatore e della bella Ilona. Siamo quindi entrati alla Galleria nazionale ungherese che si trova all’interno del Palazzo Reale. La Galleria ospitava anche quadri momentaneamente spostati, per alcuni lavori da effettuarsi, dal Museo delle Belle Arti di Budapest tra i quali: “Le Pont Neuf di Pissarro” di Pissarro. La Galleria è aperta da Martedì a Domenica dalle ore 10 alle 18. Ultimo ingresso alle ore 17. Ingresso over 62: 1000 HUF (3,18 Euro)

Usciti dalla Galleria, attraversata Distz ter (Piazza d’Onore) camminando poi per una delle caratteristiche viuzze medioevali della Fortezza, siamo giunti a Piazza della Trinità dove fa bella mostra di sé la Chiesa di Mattia detta anche dell’Assunta. Essendo però arrivata l’ora di rifocillarci un pochino, siamo entrati in un ristorante vicino alla Chiesa dove tra l’altro abbiamo assaggiato i Jalapenos verdi (peperoni) ripieni di formaggio Cheddar. Molto buoni! Siamo quindi entrati nella Chiesa di Mattia. Orari entrata : Domenica ore 13-17/Da Lunedì a Venerdì ore 9-17/Sabato ore 9-13. Le visite si alternano ad interruzioni per le messe. Ingresso pensionati : 1200 HUF (3,82 Euro). Costruita per volere del re Bèla IV nel XIII secolo, la Chiesa dedicata alla Vergine, assunse successivamente l’attuale nome in onore del re ungherese Mattia Corvino. Durante l’occupazione turca la Chiesa venne trasformata in moschea. In seguito venne ristrutturata assumendo l’attuale stile gotico. Danneggiata durante la Seconda guerra Mondiale è stata oggetto di restauro per altri vent’anni. Usciti dalla Chiesa ci siamo diretti ai fantastici Bastioni dei Pescatori. Camminando per Orszaghaz utca, dopo circa 500 mt. siamo arrivati davanti al campanile della Chiesa di Maria Maddalena. La chiesa fu distrutta durante l’ultima guerra. Vicino alla Chiesa si trova la Becsi kapu (Porta di Vienna) : ingresso Nord alla Fortezza. Da Becsi Kapu abbiamo preso il Bus 16 (Deak Ferenc ter) ed alla 6^ fermata Kristina Ter il Bus 5 (Rákospalota, Kossuth utca) che, attraversato il ponte Elisabetta, ci ha portato nei pressi della centrale Vaci utca. Qui ci siamo presi un aperitivo, in attesa del concerto in programma per le 19,00 alla chiesa di S.Michele. La Chiesa di S.Michele era in origine dei Domenicani che fondarono il loro primo convento a Pest. Dopo la devastazione dei Tartari (1241), e dopo l’espulsione dei Turchi dall’Ungheria venne ricostruita nel posto odierno in Vaci utca. La Chiesa organizza concerti di musica sacra di alto livello ed ogni tanto anche altri eventi musicali, come quello in programma. Il concerto, della durata di poco più di un’ora, prevedeva pezzi di musica classica di vari autori tra cui Vivaldi, Mozart, Albinoni e Bach. La performance era della Budapest St.Michael String Orchestra composta da sei suonatori di strumenti ad arco. Ottima l’esecuzione! Era giunta l’ora di riempire anche l’altra parte del nostro corpo: lo stomaco. Siamo quindi andati al ristorante “Rustico” sempre in Vaci utca dove avevamo prenotato in precedenza. Un ristorante caratteristico dove la cena veniva accompagnata da un’orchestrina, tra i cui componenti vi era un violinista che girava tra i tavoli suonando pezzi in varie lingue a seconda dei commensali. A noi suonò “Malafemmena”. Locale simpatico, cena non all’altezza! Abbiamo quindi raggiunto la vicina fermata Metro di Fovam ter. Prima di scendere alla stazione, abbiamo ammirato lo spettacolo notturno del Szadabsag hid (Ponte della Libertà) illuminato. Abbiamo preso la metro linea M4 (verde) scendendo alla 2^ fermata Rakoczi ter M vicino al nostro B&B.

3^giornata:Sabato 11 Maggio 2019

È arrivato il giorno del balletto al teatro Erkel, per assistere il quale avevo acquistato i biglietti on-line. Prima di saziare la voglia di buona musica, siamo andati a soddisfare il nostro bisogno di riempire lo stomaco: fare colazione! Ci siamo recati al Rákóczi téri Vásárcsarnok detto il Mercato dei contadini. E’il secondo più grande mercato coperto di Budapest. Poi dalla vicina fermata Rakoczi ter, linea M4 (verde) (Keleti pályaudvar). Siamp scesi alla 1^ fermata Janos Pal papa ter M dove si trova il Teatro. Il teatro fu battezzato Erkel Theater nel 1953 in onore del musicista Ferenc Erkel, compositore dell’inno nazionale . E’ molto importante e affianca l’Opera di Stato ungherese, che quest’anno è chiusa per rifacimenti vari. Il balletto, a cui abbiamo assistito era Sylvia , un balletto in tre atti con musiche di Leo Delibes, basato sul dramma pastorale “Aminta” di Torquato Tasso” (1573) che racconta l’amore del pastore Aminta per Sylvia, ninfa di Diana. Egli è respinto come lo è il cacciatore Orione. Con l’intervento di Eros la ninfa cambia avviso ma l’amore di Aminta sarà più volte messo alla prova. Diana perdonerà l’infedeltà della ninfa e benedirà, infine, le sue nozze col pastore. Tale rappresentazione andava in scena alle ore 11 e, data l’ora, erano presenti un gran numero di bambini, che dimostravano una grande maturità musicale seguendo le scene in gran silenzio, segno di una grande cultura musicale g’à a partire dalla loro giovane età.

Tornati alla fermata Janos Pal papa ter M, abbiamo ripreso la linea M4 (verde) , ma in senso inverso verso Kalenfold vasutallomas. Siamo scesi alla 3^ fermata Fovam Ter. Vicino alla fermata della metro, passa il Tram 2 (Jászai Mari tér) con il quale abbiamo raggiunto alla 1^ fermata Marcius 15 Ter. Breve passeggiata di 300 mt. fino al Dock 8A (Petofi ter) dove ci siamo imbarcati sul battello linea 12 per raggiungere l’isola Margherita. Anche questo servizio è gratis per gli over 65. La navigazione sul Danubio è durata 34’ , durante la quale abbiamo ammirato il Parlamento. Siamo passati sotto il ponte Margit (Margherita), un ponte in stile barocco francese. Le due parti del ponte che si incontrano a sud dell’isola formano un angolo di 150° gradi. I piloni del ponte sono decorati con delle bellissime statue raffiguranti sirene. L’isola, che si estende per quasi 100 ettari, deve il suo nome alla principessa Margherita, la figlia del re Bèla IV, che trascorse la sua breve esistenza nel monastero delle suore domenicane, ed è collegata alla terra ferma da due ponti, il ponte Margherita a sud e il ponte ‘Arpád a nord. Árpád d’Ungheria è stato un potente capo magiaro, fondatore della dinastia degli Arpadi casa regnante d’Ungheria fino al 1301. Il suo nome significa “orzo”. Alla 5^ fermata siamo arrivati a Margitsziget szallodak (Margherita isola alloggio). Fatta una passeggiata verso la punta nord dell’isola fino ad arrivare alla Zenelokut (Pozzo Musicale). Dal Pozzo Musicale in direzione sud abbiamo attraversato il Giardino Giapponese. Siamo arrivati quindi alla Torre dell’Acqua, la vecchia cisterna di forma ottagonale, alta 57 metri costruita in stile Art Nouveau del 1911 con piattaforma panoramica. Nelle vicinanze si notano le rovine del monastero delle Domenicane fondato da Bela IV, che fu re d’Ungheria dal 1235 al 1270, in uno dei periodi più neri della storia ungherese con l’invasione dei Tartari del 1241. Quando i Tartari si ritirarono dall’Ungheria, Bela IV ,come segno di ringraziamento per la liberazione del Paese, destinò sua figlia Margherita a vita monastica. La Cappella di S.Michele, facente parte del monastero stesso, è stata ricostruita. Abbiamo poi ammirato il Giardino delle rose e il Light garden abbiamo camminato per circa 1 Km ammirando altri giardini e parchi meravigliosi. Siamo quindi arrivati alla Fontana Musicale che zampilla seguendo le note di celebri arie. Dopo avere osservato alcune esibizioni dei suoi zampilli, abbiamo raggiunto la vicina fermata Hajos Alfred uszoda (piscina) del Bus 26 diretto alla stazione Nyugati (Nyugati Payaudvar). Alla stazione siamo saliti sul tram Giallo 4 (Corvin-negyed M) ed alla 5^ fermata siamo scesi a Rakoczi ter, raggiungendo quindi il nostro B&B. Alla sera cena da Oinos in Rakoczi ter. Locale molto carino, curata la presentazione del cibo, ma niente di speciale. Presi strozzapreti e gnocchetti di Barbabietola.

4^giornata:Domenica 12 Maggio 2019

Alla fermata sul viale Joszef krt, davanti a Rakoczi ter, siamo saliti sul Tram 4 diretto verso Margit híd. La 4^ fermata era Oktogon, piazza a forma ottagonale, sul famoso viale Andrassy. La nostra prima meta era piazza Liszt Ferenc, con in fondo alla stessa l’Accademia di Musica dedicata al grande compositore. Proseguendo su viale Andrassy verso il centro, siamo giunti al Teatro dell’Opera. Purtroppo abbiamo avuto la sgradita sorpresa di trovarlo non visitabile perché alcune sue parti erano in rifacimento. Peccato perché già dall’ingresso si intravedeva l’eleganza del palazzo costruito in stile neo-rinascimentale. Delusi, abbiamo deciso di prendere, essendoci la fermata davanti al teatro, la linea M1 (gialla) direzione Hosok tere (Piazza degli eroi). Chiamata Millenium Foldalatti Vasut (Millennio Sotterranea Ferrovia), fu inaugurata il 2 maggio 1896 in occasione del “millenario” (il millesimo anniversario della “conquista della Patria” da parte dei magiari) ed è la seconda linea metropolitana più antica d’Europa, dopo quella di Londra. Arrivati in piazza degli Eroi, abbiamo trovato un presidio contro il Trattato del Trianon, accordo stipulato nella omonima villa del parco di Versailles il 4 giugno 1920, a conclusione della prima guerra mondiale, tra l’Ungheria e le potenze dell’Intesa. L’accordo sanzionò la dissoluzione della monarchia austro-ungarica ed il territorio dell’Ungheria fu più che dimezzato. Importanti minoranze ungheresi furono comprese entro i confini dei nuovi stati cecoslovacco e iugoslavo nonché della Romania. In mezzo alla piazza si trova il Monumento del Millennio: In cima al monumento vi è l’Arcangelo Gabriele che nella mano destra tiene la corona di Santo Stefano, il primo re d’Ungheria. Alla base della colonna si trova un gruppo di sette figure a cavallo rappresentanti i capi tribù magiari che hanno condotto il popolo ungherese nella regione della pianura carpazica. Il personaggio principale è Arpad d’Ungheria, considerato il fondatore della nazione ungherese. Il colonnato retrostante contiene statue di condottieri e statisti che hanno fatto la storia dell’Ungheria. Uno di questi è Mattia Corvino a cui è dedicata la chiesa Nostra Signora Assunta della Collina del Castello nel quartiere del castello di Buda che viene comunemente chiamata Chiesa di Mattia, per il fatto che vi si sono celebrati i suoi due matrimoni. Dietro la Piazza degli eroi si trova il parco Városliget e, costeggiando un grazioso laghetto, siamo arrivati ai famosi Bagni Széchenyi, uno dei numerosi bagni termali di Budapest. È il più ampio complesso termale d’Europa! Apertura: Lunedì – Domenica dalle 6,00 fino alle 22,00

Pagamento solo in Fiorini”

Al centro del parco, circondato da un laghetto, sorge il Castella di Vajdahunyad che è uno speciale complesso architettonico dove si mescolano e si fondono strutture romaniche, gotiche, rinascimentali e barocche. Il castello può sembrare vecchio, ma in realtà ha circa 100 anni. Il castello Vajdahunyad originale si trova in una città della Transilvania : il castello gotico apparteneva alla dinastia Hunyadi, che diede il re più popolare ai Magiari, re Matthias. All’interno del castello si trova la statua di un uomo incappucciato è quella di Anonimo, l’ignoto cronista alla corte del re Béla III (1172-1196) che scrisse una storia dei primi Magiari. Dopo un breve spuntino in un locale del parco, ci siamo diretti al Museo di Belle Arti, ubicato ad un lato della Piazza degli Eroi. Il Museo è aperto da Martedì a Domenica dalle ore 10 alle 18. Chiuso il Lunedì.

Ecco alcuni quadri ammirati:

Ritratto di giovane di Raffaello Sanzio

Salomè con la testa di San Giovanni Battista di Lucas Cranach il Vecchio

Cena in Emmaus del Tintoretto

Era in corso in quel periodo una mostra dedicata ai disegni di Leonardo. Ci siamo sentiti orgogliosi di essere nati in una nazione così ricca di geni! Gravemente danneggiata durante la seconda guerra mondiale e chiusa al pubblico per più di 70 anni, ha riaperto da pochi mesi la sala romanica nel cuore del Museo. Decorata nello stile di una basilica romanica, presenta raffigurazioni di personaggi di spicco della storia ungherese, usciti dal Museo, avendo saputo di una festa popolare in Millenaris Prk in zona Buda, ci siamo diretti alla fermata Hosok Tere M dove siamo saliti sul metro della linea M1 (gialla) direzione Vorosmarty ter. Scesi alla 4^ fermata Oktogon siamo saliti sul tram 4 direzione Ujbuda-kozpont m. Alla 6^ fermata siamo arrivati a Szena ter vicino al Centro Commerciale Mammut. 400 mt a piedi ed eccoci alla festa: Festa della Terra dei Siculi (Székely) in ungherese. I Siculi sono una popolazione di lingua ungherese della Transilvania, la loro bandiera sventola alta sul parlamento di Budapest.

A loro si deve una grande invenzione gastronomica, il kürtőskalács (il camin dolce),

Dopo aver girovagato per i banchetti ed ascoltato brani di musica Székely, siamo andato a curiosare al Centro Commerciale Mammut.

Arrivata l’ora di rientrare al B&B per prepararsi alla cena, abbiamo di nuovo preso il

Tram 4 , che ovviamente andava in senso contrario, scendendo alla 10^ fermata Rakoczi ter. Cena al ristorante Oinos, dove avevamo mangiato la sera prima, sperimentando la loro pizzeria. Pizze stupende (il pizzaiolo era ovviamente italiano) : mia moglie pizza al tartufo, una prelibatezza, io pizza ungherese ricca di paprika e salame piccante.

5^giornata: Lunedì 13 Maggio 2019

La mattina abbiamo cercato di fare colazione con un dolce comprato alla festa dei Siculi: Makos Terencs, un rotolo a base di semi di papavero con aroma di vaniglia. Dato che non ci è piaciuto lo abbiamo regalato alla padrona del B&B e siamo andati a fare colazione al bar. Come ogni giorno andando o tornando da Rakoczi ter (fermata metropolitana più vicina) abbiamo attraversato Gutenberg ter e il piccolo parco giochi per bambini con al centro un busto in bronzo di József Fodor medico ungherese, professore universitario, igienista riconosciuto a livello internazionale. A Rakoczi ter siamo scesi in metropolitana prendendo il treno della linea M4 (Verde) direzione Kelenföld vasútállomás, cambiando poi il treno, alla prima fermata Kalvin ter, con uno della Linea M3 (Blu) diretto a Újpest-központ . Scesi alla 3^ fermata Arany Janos utca ci siamo diretti alla Szabadság tér (Piazza della Libertà) passando accanto alla Banca Nazionale Ungherese. In Piazza della Libertà da cinque anni cittadini e associazioni protestano contro il “Memoriale per le vittime dell’occupazione tedesca” voluto dal primo ministro Orban per commemorare l’invasione nazista dell’Ungheria che ebbe inizio il 19 marzo del 1944 e che assolve il Paese magiaro dalle colpe del governo collaborazionista di Horthy, dei nazisti ungheresi e del regime delle croci uncinate di Szálasi. Furono sterminati mezzo milione tra ebrei, rom e omosessuali ungheresi. Il monumento raffigura l’arcangelo Gabriele, simbolo dell’Ungheria, che viene soggiogato – innocente – dall’aquila imperiale tedesca. Nella stessa piazza sorge, ironia della sorte, un monumento all’esercito sovietico che liberò l’Ungheria dai nazifascisti, dalla piazza della Libertà abbiamo raggiunto la piazza Kossuth Lajos che costeggia il Parlamento. Durante il tragitto ci siamo imbattuti con la statua di Donald Reagan. Sulla piazza Kossuth Lajos sono presenti diverse statue tra cui quella della persona a cui la piazza stessa è dedicata. Vorrei ricordare i seguenti personaggi che sono lì raffigurati:

Kossuth Lajos: politico a capo dei nazionalisti ungheresi durante i moti del 1848 per l’indipendenza.

Rakoczi Ferenc: Principe di Transilvania, guidò nel 1703 una ribellione nazionale contro gli Asburgo.

Tisza Istvan: primo ministro ungherese.

Andrassy Giula: statista ungherese, che fu primo ministro d’Ungheria e successivamente ministro degli esteri dell’Austria-Ungheria.

Jozsef Attila: uno dei più importanti poeti ungheresi del XX secolo.

Siamo quindi andati al Visitor Center del Parlamento per acquistare i biglietti per la visita con guida italiana che si svolgono tutti i giorni alle 10:30, 13:45, 14:45, e alle 15:45 con durata di circa 45 minuti.

Orari dal 01/04 al 31/10 lun.-ven. ore 8-18. Sab. e dom. 8-16

Biglietti scontati per i cittadini dell’Unione Europea: HUF 3.500 (11,14 Euro)

Siccome siamo stati aggregati alla visita delle 15,45 e mancava parecchio tempo a tale orario, siamo andati a vedere un’opera che raffigura delle scarpe poste sul ciglio della banchina della sponda del Danubio e ricorda un massacro di cittadini ebrei compiuto dai miliziani del Partito delle Croci Frecciate, così si chiamava la milizia che collaborò con i nazisti nella deportazione e sterminio di migliaia di ebrei ungheresi. Gli ebrei venivano portati sulle sponde del fiume Danubio, costretti a togliersi le scarpe, legati poi a gruppi di tre e uccisi con un colpo alla nuca, infine i loro cadaveri venivano gettati nel fiume. Siamo poi saliti sul Tram 2 direzione Közvágóhíd H scendendo alla 2^ fermata Vigado Ter. Qui abbiamo ammirato due sculture in bronzo magnifiche:

Ragazza con il cane, Piccola Principessa

Abbiamo poi imboccato l’elegante Deak Ferenc utca per raggiungere l’omonima piazza. Attraversata la vicina piazza Erzsébet, siamo giunti davanti alla Basilica di S.Stefano. Poco distante dalla basilica si trova la famosa gelateria Gelarto Rosa. Preso due coni con gelato a forma di rosa, belli da vedere ma sopratutto buoni da mangiare! Ed eccoci quindi nella Basilica di S.Stefano. Entrata libera – solo offerta 200 HUF (o,64 Euro). Dietro l’altare maggiore nella Szent Jobb kapolna – cappella della santa destra – è conservata la mano destra mummificata di Santo Stefano fondatore dell’Ungheria. Siamo quindi ritornati, essendo quasi giunta l’ora prefissata per la visita, al Parlamento, riattraversando Piazza della Libertà. Ad un angolo della piazza del Parlamento siamo passati nei pressi di una pasticceria (Szamos) e la golosità ha avuto il sopravvento. All’interno si ammirava una splendida rassegna delle più famose torte ungheresi e così abbiamo assaggiato la Dobosh Torte (pan di spagna, cioccolato e caramello) e la Szatmari Szilva Torte (contenente prugne, crema insaporita con la grappa Palinka). Raggiunto il Parlamento, ci siamo uniti al gruppo italiano. Il Parlamento una volta era bicamerale: Camera dei Magnati (nobili) e Camera dei Deputati. Solo quest’ultima è rimasta operante. La visita inizia salendo la scala d’oro perché gli archi sono ricoperti in oro puro a 22-23 carati. Abbiamo attraversato il Corridoio che conduce alla Camera dei Magnati, posacenere con numerazione per lasciare i sigari e scalone d’onore. Salito lo scalone d’onore siamo quindi giunti alla famosa sala esagonale della Cupola al cui centro vi è una teca contenente la Sacra Corona ungherese, il globo decorato con la croce di Santo Stefano e lo scettro. Le reliquie sono custodite dalla Guardia militare della Corona. Vietato fare foto! Lasciata la sala della Cupola, camminando nel salotto della Camera dei magnati, abbiamo ammirato lo splendido tappeto annodato a mano di colore blu, simbolo del sangue nobile. Quello presente nel salotto della Camera dei Deputati è rosso. Abbiamo ammirato la magnifica Camera dei magnati e abbiamo notato che dietro il banco del presidente si intravedono gli stemmi della famiglie sovrane ungheresi. A questo punto la visita al Parlamento è finita e siamo stati accompagnati all’uscita. In piazza siamo saliti sul Tram 2 direzione Közvágóhíd H scendendo alla 6^ fermata Fovam ter. Da Fovam ter (fermata vicino al Mercato Centrale) abbiamo preso la metro M4 (verde) direzione Keleti pályaudvar. 2^ fermata Rakoczi ter. Abbiamo cenato nel ristorante vicino al B&B: Fulemule Etterem (Usignolo Ristorante) dove avevamo già mangiato molto bene la prima sera. Io ho preso Serpenyos lecsos sertesszelet: Braciola di maiale con lecsos (ratatouille) piatto servito caldo e mia moglie, come l’altra volta, Mahraporkol Galuska (Spezzatino di manzo con Gnocchetti). Erano entrambi deliziosi. Prezzo comprese due birre e grappa ungherese Palinka. Circa 35 Euro in totale. Cena deliziosa.

6^giornata: Marte 14 Maggio 2019

Siamo così arrivati all’ultimo giorno a Budapest! Il tempo non prometteva niente di buono ed allora abbiamo deciso di non recarci alla collina Gellert per salire alla Cittadella dato che il percorso non presentava possibilità di riparo. Abbiamo quindi deciso di vagabondare per la città cercando di vedere le cose che non avevamo visto per non allungare troppo i percorsi giornalieri effettuati.

Scultura dei ragazzi di via Pal

Dalla solita Radeczi ter, Tram 4 direzione Corvin-negyed. 2^ fermata, siamo tornati indietro su Jozsef krt fino alla prima traversa a DX: via Prater. Ci siamo fermati a fare colazione in un bar: Enjoy Robotics dove i camerieri erano sostituiti da robots. Proseguendo lungo la strada abbiamo raggiunto le sculture che sono state poste in via Prater al n° 11 davanti al la scuola che veniva frequentata dai ragazzi. Come nelle prime pagine del racconto, i due fratelli Pasztor (appartenenti alla banda rivale dei ragazzi di Via Pál) stanno in piedi accanto alla porta della scuola, ed osservano con atteggiamento scanzonato i più piccoli (fra cui il “pulcino” del gruppo, Nemecsek) che giocano a biglie un po’ più in là, in un angolo dell’edificio; le cartelle con i libri di scuola sono abbandonate per terra, accanto a loro. Siamo quindi tornati a Corvin-negyed per prendere la metro linea M3 (Blu) direzione Lehel tér M per scendere alla 2^ fermata Astoria. Imboccata a piedi Rakoczi ut, ci siamo diretti verso il Danubio fino alla Chiesa dei Francescani. Breve visita e altra chiesa: Chiesa Parrocchiale del centro città (Belvarosi plebaniatemplom) in Marcius 15 ter, di fronte al ponte Elisabetta. In Ungheria il 15 Marzo è festa perché è il giorno dell’inizio della Guerra d’Indipendenza del 1848. La Chiesa è dedicata a Santa Maria Assunta. Sull’altare svetta infatti un trittico dedicato alla stessa. Ai lati della chiesa si ammira la Reliquia di San Ladislao: consolidò lo stato cristiano d’Ungheria.

Da notare:

-Nicchia turca per la preghiera (Mihrab).

-La Madonna troneggiante.

-Un omaggio a Franz Liszt che visse nella casa della parrocchia per sette anni, suonando spesso l’organo della chiesa e dirigendo il coro.

Usciti dalla chiesa siamo transitati per un cortile ricco di attività che da Marcius 15 ter conduce a Vaci Utca per fare una passeggiata in quella bella via, alla quale eravamo molto affezionati. All’uscita del cortile vista l’insegna accattivante Molnár’s kürtőskalács, ci siamo fermati a fare una merendina a base di kürtőskalács ripieni di gelato alla vaniglia! Una delizia!

Terminata la merendina, abbiamo visitato un piccolo centro commerciale lì vicino: Vasudvar Millennium Center. Una tristezza quasi tutti i negozi chiusi. Aperta solo una palestra. Risalita Vaci utca verso nord siamo arrivati fino quasi a Vorosmarty ter, bellissima piazza purtroppo chiusa per lavori. Ragion per cui siamo tornati indietro, fermandoci dopo poco a comprare un cadeau per nostra figlia in un negozio di Vaci utca. Ed intanto continuava a piovigginare. Abbiamo percorso tutta la strada fino ad arrivare al Mercato Centrale dove ci siamo messi al riparo per un po’ di tempo visitando i sotterranei dove ci sono altri negozi, specialmente pescherie. Siamo poi usciti per raggiungere un vicino centro commerciale : Balna (Balena) chiamato così per la forma dello stesso edificio. Anche qui, come nel precedente Millenium Center la desolazione. Aperti solo i bar ed i ristoranti. Aprofittando di una tregua dalla pioggia, siamo ritornati in Vaci utca per la cena. Abbiamo scelto un ristorante dove avevamo già mangiato in precedenza: il Rustico. Mia moglie ha preso come l’altra volta Cotoletta viennese con purè, io l’anatra, annegando nella birra il dispiacere che fosse l’ultima serata a Budapest.

Arrivederci splendida Budapest. Viszlat csodalotos Budapesti!

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Percorso 1 pest sud

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Percorso 2 buda

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