Zanzibar l’isola delle spezie? Ma no, è Pemba…

Due settimane di mare a zonzo tra Zanzibar e Pemba
Scritto da: gigimarika
zanzibar l’isola delle spezie? ma no, è pemba…
Partenza il: 22/12/2012
Ritorno il: 07/01/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €

22 dicembre

Finalmente le lunghe e attese vacanze natalizie hanno inizio. Andiamo nuovamente a sud dell’equatore in Africa e non vediamo l’ora di atterrare al caldo e goderci due settimane di puro mare alla scoperta di nuove culture e tradizioni. Si parte da Milano Malpensa ore 14.30 con Emirates. All’aeroporto incontriamo subito Maria e Fabrizio, i primi due compagni di viaggio di Avventure nel Mondo. Il resto del gruppo parte da Roma e lo incontreremo domani mattina. Purtroppo arriviamo a Dubai con 2 ore di ritardo perché a causa dell’intenso traffico aereo, dopo un paio di giri sull’aeroporto, ci fanno atterrare a Sharja per rifornimento di carburante. Nei nostri numerosi viaggi non ci era mai capitato di rimanere senza benzina e dover fare una tappa inaspettata a pochi chilometri dall’aeroporto! Dopo un’oretta si riparte e dopo pochi minuti ci attende l’atterraggio finale a Dubai. L’aeroporto è modernissimo, ci aspetta una lunga coda per il controllo passaporto per poter dirigersi al desk hotel Emirates. Visto il lungo scalo veniamo omaggiati di una notte a Dubai. Per raggiungere il Majestic dal pulmino intravediamo la città by night: ci colpiscono gli alti palazzi e tutte le illuminazioni stravaganti. Finalmente alle 3:00 siamo al bell’hotel Majestic. Dopo una doccia dormiamo 4 ore scarse e via di nuovo in aeroporto per Dar Es Saalam.

23 dicembre

Al decollo vediamo il “Buri Khalifa” che, con i suoi 828 metri, ha conquistato il primato di grattacielo più alto del mondo. Alle 16 finalmente raggiungiamo l’aeroporto di Dar dove ci attende un clima umido e caldo. La diversità con i -5°C della partenza è veramente notevole, ma passare dal freddo al caldo ci emoziona! Raggruppati bagagli e compagni di viaggio (da Dubai ci raggiungono Sandra, Patrizia ed Alessandro, Ilaria, Giovanna e non ultima la coordinatrice Vittorina) ci spostiamo all’aeroporto nazionale per un volo interno. L’aeroporto piccolissimo è veramente “rustico”. Qui ci accoglie un referente con la lista dei passeggeri scritta a mano e ci dirigiamo verso la calda sala di attesa. I nostri bagagli nel frattempo sono pesati su una vecchia pesa a lancette. Spinti dalla curiosità sbirciamo sulla pista dove ci sono solo piccoli aerei ad elica. Si tratta della nostra prima esperienza su un bielica. Inizialmente un po’ di ansia ci assale: l’aereo trasporta massimo 20 persone, siamo seduti quasi in braccio al pilota, non c’è l’area condizionata e il rumore delle eliche è veramente intenso. Fortunatamente il volo Dar/Stone Town è brevissimo (75 Usd a persona) e in un massimo di 15 minuti arriviamo alla tanto desiderata isola di Unguja da tutti chiamata Zanzibar – che in persiano significa “la terra della gente nera”. L’arcipelago di Zanzibar è conosciuto come “isole delle spezie”.

Prima tappa: Jambiani, un paese a sud dell’isola a un’oretta di pulmino dall’aeroporto. Nel tragitto i profumi dell’Africa ci avvolgono! Attraversiamo villaggi e percorriamo lunghe strade animate da molte persone a piedi o intente a preparare/ gustare la cena. L’hotel che raggiungiamo è il Visitor’s Inn (60 Usd per la doppia): le camere sono modeste ma si trova direttamente sul mare e su una bella spiaggia sabbiosa. In stanza ci attende subito un geco: speriamo che resti a lungo così mangia le zanzare!

24 dicembre

Il primo giorno completo sull’isola è all’insegna del mare e del relax: osserviamo le maree, i colori intensi del mare e ci godiamo il caldo tepore. Il sole è veramente intenso, quindi, per evitare scottature, preferiamo stare rigorosamente all’ombra e iniziare a rilassarsi leggendo un libro. Terminiamo la cena con il panettone portato da casa, un po’ di tradizione non fa male, ma sarà il primo di una lunga serie di dolci che chiuderanno quasi tutte le cene. Questa sera niente brindisi, in questo resort non vendono alcolici, ma appena fuori dall’hotel due italiani gestiscono un locale dove è possibile trovare di tutto.

25 dicembre: Buon Natale!

Rigenerati dalla giornata di ieri, a metà mattina partiamo per la prima escursione: la laguna Blu. Per raggiungere la spiaggia saliamo sul dala – dala, il tipico pulmino utilizzato dalla popolazione locale per gli spostamenti sull’isola. È caratteristico perché non ha le finestre e spesso sul tetto viene caricato con biciclette, scatoloni e tutto cosa capita! In spiaggia il costo del lettino è 2 dollari, non sembrano proprio le tariffe italiane! All’arrivo c’è la bassa marea ma dopo poco il paesaggio cambia completamente e il mare si avvicina a noi. Ha colori dal verde smeraldo all’azzurro intenso. La spiaggia è bianca e sabbiosa, molto lunga ed è lambita da un lungo pontile di un albergo. Non possiamo non immergersi e fare snorkeling! Il mare ci regala alcuni pezzi di barriera corallina con bellissimi anemoni, pesci pagliaccio (sono veramente grandi), pesci farfalla, alcuni pesci palla, tanti ricci e pesci trombetta a filo d’acqua. Dopo l’Egitto, non vedevamo l’ora di indossare di nuovo pinne e maschera. Per pranzo, visto che è Natale, pranziamo seduti a tavola ed assaporiamo un buon piatto a base di pesce. L’attesa è veramente lunga: quasi due ore! Qua in Africa il motto è “pole – pole” cioè piano piano. Al pomeriggio relax in spiaggia ma rigorosamente all’ombra, il sole picchia tantissimo! Verso le 17:00 in mezz’ora di pulmino torniamo al resort. Per cena barbecue sulla spiaggia a base di pesce. Spendiamo 20000 scellini Tanzaniani (TSh) a testa. L’illuminazione con sole candele, la luna piena e il cielo stellato creano un’atmosfera da sogno!

26 dicembre

Al mattino sveglia abbastanza presto, a colazione sulla terrazza osserviamo il mare. C’è la bassa marea e osserviamo le persone al lavoro che raccolgono le alghe o interrano nella sabbia i gusci di cocco per farli ammorbidire e poi filare le fibre. Al largo vediamo le ngalawa (le barche dei pescatori) e i sambuchi (caratteristici velieri di origine araba). Oggi la giornata sarà dedicata alla foresta e al tour delle spezie (20 Usd a persona incluso il pranzo). Veniamo accompagnati dalla guida Bata detta “Papero”. Il nome a noi sembra veramente bizzarro e dispregiativo, ma scopriamo che lui è stato così soprannominato poiché il padre era un venditore di papere! In pulmino raggiungiamo la Jozani Forest. Qui a piedi ci addentriamo all’interno e cogliamo una vegetazione molto fitta con felci e platano rosso. Per il tour consigliamo scarpe da ginnastica, pantaloni lunghi e un buon antizanzare! Lasciamo la foresta e raggiungiamo la Pete Jozani Mangrove. Qui percorrendo una lunga passerella ammiriamo le mangrovie rosse/bianche e grigie caratterizzate dalle lunghe e folte radici immerse nell’acqua salata. La visita si conclude con fotografie alle scimmie colobo rosse mentre mangiano bacche acerbe. Ripartiamo con il pulmino e a lato strada osserviamo banani, enormi palme, piante di mango, mandorli e piante del cotone con i caratteristici fiocchi appesi.

Sul ciglio della strada diverse persone a piedi, in bici o con storiche Vespa. Raggiungiamo Kisizani dove c’è un piccolo villaggio e la piantagione delle spezie. Le piante che vediamo sono veramente tantissime: la noce moscata, il Jackfruit, il cardamomo, l’albero dello iodio (la cui linfa è antisettica e disinfettante per le cicatrici), la pianta della Donna (con i bacelli rossi usati come rossetto), la citronella, la vaniglia (una pianta parassita rampicante), il Durian, la cannella (considerata la Regina delle spezie usata per le radici, per le foglie e soprattutto per la corteccia) e i chiodi di garofano (considerati i re delle spezie). Il percorso didattico continua con la pianta dell’ Henné, il frutto stella, lo zenzero, la curcuma, il pepe e l’ananas. Il calo di zuccheri legato al caldo viene superato bevendo latte di cocco, mangiando la polpa e osservando un abile ragazzo che sale su un’altissima palma intonando Jambo Jambo… Il pranzo ci riserva un assaggio di ottimi piatti locali speziati fortemente speziati! I profumi e i gusti sono veramente intensi e gradevoli!

Nel pomeriggio raggiungiamo Stone Town – città di Pietra che è la capitale dell’isola. Pernottiamo in pieno centro storico al Safari Lodge Hotel (60 USD per la camera doppia). La camera anche in questo caso è modesta ma il caratteristico letto semedari crea un certo fascino! La serata trascorre con una breve visita della città lato lungomare. Visitiamo l’Old Dispensary, un antico edificio in stile coloniale Indiano sotto il dominio britannico; lungomare osserviamo il National Museum con la torre dell’orologio, il Big Tree, un enorme baniano e camminiamo nei verdi giardini. Il centro storico ci colpisce per lo stile suk e per i suoi palazzi bianchi con portoni di legno intarsiati e punte metalliche di bronzo. Peccato che queste costruzioni sono spesso affiancate da costruzioni decadenti ed annerite dallo smog. Il centro però ci colpisce per i dedali di strade e per le numerose botteghe dove vengono confezionati vestiti, mobili, ceste o anche solo vendute spezie e frutta. Per cena, su consiglio di Alessandro, andiamo all’Archipelago Cafè Restaurant; si trova dopo i Forodhani Gardens a poche centinaia di metri dalla casa di Freddy Mercury. La cucina ha ottimi piatti swahili da 12000 a 14000 scellini. Se volete bere birra qua in menu non la trovate ma i padroni vi permettono di acquistarla fuori e poi consumarla liberamente al tavolo. Anche oggi è stata una giornata intensa: un po’ stanchi e provati raggiungiamo il letto. Prima di addormentarci però ripercorriamo emozioni, colori e profumi che l’isola ci sta regalando già fin dai primi giorni…

27 dicembre

Oggi si parte in barca per il giro delle 3 isole (30 USD a persona incluso il pranzo). La prima tappa è Changuu Island detta anche “Prison Island”. Nel tragitto in barca, veniamo colpiti da abbondante pioggia e non ci resta che attendere il cessare dell’acquazzone! Qui quando piove piove… ma fortunatamente dopo poco il sole ha la meglio e, in un attimo, tutto si asciuga… Prison Island ci colpisce per visita alla vecchia prigione ora riconvertita a hotel di lusso. Le celle, volute dai mercanti dall’Oman, fortunatamente in passato furono usate unicamente come luogo di quarantena per isolare gli schiavi dall’isola di Zanzibar. A Changuu la mattinata prosegue vedendo ed accarezzando le testuggini giganti. Nel parco sono presenti un centinaio di esemplari originari delle Seychelles: alcuni superano i cento anni di età. In barca ci si dirige verso Bawe dove tuffandoci dalla barca iniziamo lo snorkeling. Il mare ci omaggia di un reef poco profondo. Sul fondale osserviamo stelle marine blu e rosse, ricci diadema, conchiglie, tridacne, una splendida gorgonia rossa e vediamo nuotare tanti pesci farfalla e pagliaccio. Qui i “Nemo” sono veramente grandi e curiosi. Uno si allontana dall’anemone e mentre lo sto riprendendo viene a picchiettare la mia macchina subacquea. Dopo questa bella nuotata, in barca, raggiungiamo un piccolo atollo stile maldiviano con una lingua di sabbia dai colori spettacolari. Il mare è limpidissimo, con sfumature azzurre intense che contrastano con la sabbia bianca. Osservandola attentamente vediamo che contiene tanti frammenti rossastri. Molto probabilmente si tratta di frammenti di coralli e madrepore. Camminando sulla spiaggia vediamo anche tante conchiglie e pezzi di madrepora lampone. Assaporiamo il pranzo in questo paradiso, sotto un bizzarro tendone parasole montato su quattro pali dal nostro equipaggio! Relax, sole e mare per tutto il pomeriggio! Alle 17:00 si parte per rientrare a Stone Town; dopo l’acquazzone del mattino il tempo ci ha regalato uno splendido sole. Siamo tutti persino un po’ arrostiti! La sera passeggiamo nei Forodhani Gardens dove siamo affascinati dai banchetti che cucinano lunghi spiedoni di carne, pesce accompagnati rigorosamente da una bibita ottenuta spremendo la barbabietola da zucchero. Non possiamo anche non fotografare Mr. Nutella al lavoro con centinai di uova per la preparazione di crepes farcite con crema al cioccolato. Per cena proviamo il Mercury’s restaurant. Il locale è veramente grazioso ma le porzioni sono abbastanza scarse e il rapporto qualità prezzo non buono.

28 dicembre

Mattinata libera con shopping e visita del mercato locale. Oggi capiamo che anche qua come in Kenya il motto è pole pole. Accompagniamo Vittoria in un centro Zantel (operatore locale di telefonia), per attivare e ricaricare una scheda telefonica per il cellulare attendiamo ben 45 minuti! Non ci sembra vero! Stremati dall’attesa raggiungiamo il mercato. Qui c’è un sacco di gente noi siamo gli unici bianchi, veniamo osservati dai locali persino con stupore. Ci colpiscono le montagne di pesce essiccato, i banchetti con i datteri, con colorata frutta e verdura e il pane, ancora caldo, contenuto in ceste su biciclette. Compriamo mango, frutti della passione e banane. Approfittiamo dell’acquisto per scattare foto e immortalare i colori del posto! Rientriamo in hotel e verso le 13:00 partiamo per il nord dell’isola. Il trasporto dei badagli diventa un po’ difficoltoso perché un breve acquazzone riempie le viuzze di acqua e fango! Dopo un’oretta di pulmino raggiungiamo il Paradise Beach Bungalow a Nungwi (60 Usd per la camera doppia). L’alberghetto è modesto, ma la stanza è a pochi passi dal mare e regala la vista di una sabbia bianchissima che contrasta con il mare dal verde smeraldo al blu inteso. Anche qua è un vero paradiso! Forse questa è la spiaggia più bella vista in questa vacanza! Le camere semplici ed essenziali sono largamente ripagate dal luogo e dalla vista davvero unica! Subito in spiaggia e poi snorkeling! Il fondale ha colori spenti e non ci regala tratti di reef ma vediamo e fotografiamo tantissime stelle marine. Hanno colori inaspettati: non solo rosse ma anche blu, verdi e gialle. Alcune sono veramente grandi! Vediamo anche un bel pesce flauto, un pesce scatola e come sempre, in quest’ isola, tanti pesci pagliaccio. Pomeriggio di relax in spiaggia. Per cena stiamo in hotel, i piatti unici a base di pesce sono buoni ma l’attesa è veramente lunga. Giovanna si propone, alla cameriera, come aiutante cuoco pur di sveltire il servizio al tavolo.

29 dicembre

La mattinata ci regala una lunga camminata a sinistra del resort. Vediamo un sacco di hotel di lusso sospesi su rocce a pelo d’acqua. Marika approfitta della bassa marea per fotografare le innumerevoli stelle marine. Vede anche un bell’anemone con un pesce pagliaccio e tanti pesciolini piccoli della stessa specie… Pranzo esclusivamente a base di frutta e poi alle 14:30 si parte per l’escursione in barca di Tumbatu (20 Usd a persona). Finalmente saliamo sul dhow, la tipica imbarcazione a vela che si vede salpare qui a Zanzibar, raggiungiamo l’hotel Gemma dell’ est e dopo poco ci tuffiamo per fare snorkeling. Il fondale non è molto colorato e la visibilità è abbastanza scarsa. Vediamo una seppia, calamari, pesci farfalla e soprattutto sentiamo un sacco di pizzicotti da mini pesciolini che ci “mordicchiano” le gambe mentre nuotiamo, ricordano le fish spa viste in Thailandia. Risaliamo in barca e continuiamo la navigazione. Lunga la costa tanti resort tra cui il Vera Club e l’Eden Viaggi. Cosa ci colpisce però è un villaggio indiano molto caratteristico e, in questo tratto il colore intenso del mare. Spegniamo il motore e veleggiamo lungo il litorale che si presenta dapprima sabbioso e poi frastagliato di rocce con alternanza di mangrovie. Viaggiare con le vele spiegate ci trasmette un senso di pace e tranquillità. Ci godiamo il momento di sole e relax! Al rientro in hotel ammiriamo lo splendido tramonto! La sera ceniamo al Baraka, come sempre siamo con in piedi nella sabbia! Il ristorante è nello stesso tratto di spiaggia di quello di ieri, si distingue dall’altro solo per il colore della tovaglia. Viste le lunghe attese dei giorni scorsi ci organizziamo ed alle 18 ci facciamo dare il menu dal ristorante ed ordiniamo piatti a base di pesce prenotando per le 20, così appena seduti al tavolo, non ci sembra vero, iniziamo a cenare. Piatti abbondanti da 10000 a 13000 scellini.

30 dicembre

Ore 9:00 si parte per l’escursione in barca a Mnemba (25 Usd a persona), il tempo non è dei migliori! Del nostro gruppo siamo solo in sette. A causa della bassa marea, la navigazione si sposta molto al largo e qua ci aspettano due ore di mare grosso. Alla partenza non lo immaginavamo certamente così mosso. A metà viaggio metà il mal di mare regna sovrano e tanti, tra cui anche Marika sono sdraiati per non patire. Fortunatamente raggiungiamo la meta e facciamo un’ora abbondante di snorkeling. Finalmente qui il mare ci regala una splendida barriera corallina con tantissimi pesci colorati ed anche tante meduse piccoline che urticano un po’. È un mare molto vivo, noi siamo attrezzati con mutino e magliette, ma molti altri escono dopo pochi minuti. Siamo veramente sopraffatti! Vediamo pesce flauto, pesci farfalla dal vessillo, grossi pesci pappagallo, pesci unicorno, pesci balestra, tantissimi pesci sergente e bellissimi pesci blu e gialli di cui non conosciamo il nome. A pelo d’acqua un barracuda e pesci trombetta. Questo tratto di mare sembra un acquario. Sull’isola non scendiamo poiché è rigorosamente privata, dicono di Bill Gates. Per pranzo, però, raggiungiamo una spiaggia bianca vicina. Anche qui la sabbia è bianchissima. Risalendo in barca, scopriamo che vista l’alta marea la tratta cambia e veleggiamo lungo la costa. Cena al Loko Restaurant. Ogni sera ci piace sperimentare un nuovo posto, peccato che la cucina sia però abbastanza monotematica. Qui il locale è molto bello e il rapporto qualità prezzo più che buono.

31 dicembre

Non ci sembra vero, oggi è già l’ultimo dell’anno. 365 giorni sono quasi passati e non ce ne siamo neanche accorti! Oggi decidiamo di visitare il villaggio di Nungwi. Consigliamo vivamente di indossare T-shirt e pantaloncini con ginocchia coperte per rispetto della popolazione. Qui sono mussulmani e abbastanza tradizionalisti. In una bancarella compriamo mango, banane e mango. Visto il prezzo iniziale già basso quasi non contrattiamo. Nel paese scattiamo un po’ di foto e regaliamo ai bambini alcuni giochi portati dall’Italia. Il viso dei bambini si illumina e ci colpisce un bimbo che gioca con un contenitore di cartone delle uova e una bottiglia riempita di sabbia. Appena riceve, da noi, Batman lo accudisce con cura enorme. Che tenerezza! Vediamo anche una scuola con gli alunni in aula: Sandra, Patrizia e Giovanna li omaggiano di caramelle, penne e quaderni. Il pomeriggio trascorre all’insegna della lettura e di bagni attendendo la serata. Per cena mangiamo antipasto e due mega spiedoni di pesce alla piastra. È veramente abbondante per la modica cifra di 25000 scellini. Mica male per essere il cenone e soprattutto veramente economico! In attesa della mezzanotte, sempre in spiaggia, ascoltiamo musica e poi finalmente brindiamo. Vista l’assenza del vino, ci accontentiamo di una fresca birra.

1 gennaio: Happy New Year!

La giornata inizia con una lunga passeggiata a destra del resort lungo la spiaggia. Raggiungiamo il faro e osserviamo i numerosi bambini che con reti cercano pesciolini e i pescatori che aggiustano le barche e svuotano le ceste. Nel pomeriggio lasciamo l’hotel, questo splendido mare e con un pulmino torniamo a Stone Town. Si pernotta all’hotel Marine (55 Usd per la doppia) vicinissimo al porto. L’albergo è caratteristico come stile per gli scaloni interni di legno ma l’arredamento è veramente troppo old! Per cena si torna all’Archipelago. Sempre tutto ottimo!

2 gennaio: verso pemba

Sveglia ore 5:30, come prevedibile saltiamo colazione. Ci avviamo con i bagagli verso il porto. Dista poche centinaia di metri dall’albergo. L’ingresso è poco segnalato ma alcune persone locali ci avvisano dove è l’entrata. Attendiamo un’oretta e verso le 7:00 saliamo sull’aliscafo che ci porta a Pemba (45 Usd a persona). Per un attimo temiamo di perdere la tour leader Vittorina e Sandra. Erroneamente sono salite sull’aliscafo per Dar. La cosa curiosa è che il loro biglietto è stato controllato ben due volte. Luigi però, prontamente, segnala l’accaduto al personale portuale e riuniamo il gruppo. Siamo nuovamente in dieci! Appena saliti, neanche tempo di sederci, ci vengono consegnati alcuni sacchetti neri. Immaginiamo ci aspetti un mare molto agitato. In effetti quando siamo in mare aperto tutte le persone locali iniziano a distendersi sul pavimento e assistiamo a scene veramente poco gradevoli. Anche alcuni del nostro gruppo, tra cui Luigi e Giovanna, patiscono la traversata. Fortuna che abbiamo saltato la colazione. Alle 10:00 raggiungiamo Pemba: la seconda isola per dimensione dell’arcipelago di Zanzibar. Al molo strattonati di qua e di là, tra scatole contenenti anche polli vivi, recuperiamo le nostre valigie. In bus inizia un breve tour alla scoperta dell’isola con destinazione il nuovo hotel. Pemba ha una vegetazione ancora più fitta di Zanzibar. Fin dall’inizio ci affascina! Oltre alla vista anche l’olfatto viene omaggiato. Percepiamo profumo intensissimo di chiodi di garofano. Queste spezie vengono distese ad essiccare a lato strada ed a ogni curva, quando le avviciniamo, percepiamo aromi intensi, e qui capiamo che la vera isola delle spezie è Pemba! La strada è tutta un sali – scendi ed una curva. Questo, tra palme e banane, crea ancora più fascino. Raggiungiamo l’hotel Pemba Misali Sunset Beach di Wesha. Le stanze sono molto belle e dall’esterno sembrano bungalow. Nel villaggio lunghe passerelle di legno per raggiungere il paesino vicino quando c’è l’alta marea. La spiaggia in questo hotel è solo una piccola lingua poi mangrovie e mare, soprattutto con la bassa marea, un po’ acquitrinoso. Nel pomeriggio il paesaggio cambia completamente e con l’alta marea il mare raggiunge quasi la stanza e l’atmosfera ci regala pace e serenità.

3 gennaio

Oggi si parte per l’isola di Misali (35 Usd + 5 Usd tassa di ingresso sull’isola – a persona). Anche oggi ci aspetta un mare mosso. Il capitano, con le sue precauzioni iniziali, ci agita un po’ ma quando capiamo che è tutto sotto controllo, nonostante l’invito ad usare i salvagenti, ci rilassiamo e saltiamo su e giù sulle onde con spruzzi d’acqua. Raggiungiamo l’isola e il paesaggio ci lascia nuovamente a bocca aperta. La sabbia finissima è bianca lattiginosa ed in alcuni tratti persino rosa. Sulla spiaggia tante conchiglie anche di dimensioni notevoli. Nonostante il mare mosso, ci tuffiamo per fare snorkeling. Il reef è molto ricco di coralli e pesci. Vediamo un bel pesce scorpione, calamari, pesci di taglia grossa e tanti piccoli pesciolini che come una nuvola si compattano e dopo poco si disperdono. Veramente un bel fondale, peccato per il mare un po’ mosso che riduce la visibilità. Pranzo a base di ciapati, samosa, “spinaci” locali ed ottima tisana. Ora ci attende il tour a piedi nella foresta. Ci addentriamo per una mezz’oretta tra mangrovie, liane e felci. Raggiungiamo una spiaggia isolata dove le tartarughe depongono le uova. Anche qui siamo solo noi! Lungo il percorso vediamo anche una grotta che viene ancora usata per riti ancestrali. A Luigi ricorda i cenote messicani. A passo svelto si ritorna alla spiaggia dove siamo approdati e gustiamo ottima frutta in compagnia delle scimmie. Ripartendo il vento è ancora intenso ed in barca ci aspetta una gran lavata che continua fino al resort.

4 gennaio

Per la mattinata decidiamo di visitare Chake-Chake la capitale dell’isola. Prima del centro storico però raggiungiamo una fabbrica degli oli essenziali. L’ingresso costa 2000 scellini, ma la produzione in questo mese è ferma e vediamo solo i macchinari impiegati per l’estrazione degli oli da erbe e spezie. Il tour più che visivo è olfattivo, percepiamo profumi molto aromatici ed intensi, talvolta persino nauseanti. Con 5000 scellini si possono comprare oli di cannella, eucalipto (due diversi tipi) e chiodi di garofano. Il tour prosegue nel suk di Chake-Chake. La via centrale è breve, ma veramente molto caratteristica. Al mercato compriamo frutta e corteccia di cannella (un sacchetto profumatissimo per 500 scellini). Con molta discrezione scattiamo qua e la qualche foto. Siamo gli unici occidentali e veniamo guardati in modo strano e in alcuni casi un po’ derisi dagli uomini. Di sicuro in questa zona la popolazione non è abituata a contatti con i turisti. Le donne, indossano lunghe tuniche spesso nere, hanno quasi tutte il velo ed in alcuni casi mostrano solo gli occhi. Ci colpiscono i loro sguardi intensi ed incuriositi. Nel pomeriggio relax e bagno. La sera ceniamo e scherziamo con il gruppo al completo. Domani, alcuni partecipanti che rientrano su Roma partono già. Con loro ci salutiamo e il pensiero di dividerci ed aver quasi finito la vacanza ci rattrista già un po’. Noi Luigi e Marika e Maria e Fabrizio per problemi di voli di rientro su Milano abbiamo ancora un giorno da trascorrere in questa meravigliosa terra. Per fruttare al massimo, ancora le ultime ore, decidiamo di programmare per domani un’escursione fino a nord del paese con attraversamento della foresta e vista di due nuove spiagge.

5 gennaio

Del gruppo siamo solo più in quattro… In macchina, accompagnati dalla guida dell’ultima escursione in barca, partiamo in esplorazione del nord. Dopo poco la vettura si ferma … scopriamo che è a causa dell’acqua nella benzina. Attendiamo mezz’ora al sole cocente, arrivano rinforzi ma per ripartire dobbiamo usare un pulmino. La danza della pioggia, fatta dai nostri compagni di viaggio la sera prima, non ha portato pioggia ma l’acqua è arrivata sotto forma inaspettata! Nell’attesa assistiamo al passaggio del primo ministro, scortato da ben sette macchine con militari armati. La guida ci dice che fino a poco tempo fa erano ben trenta. Ogni mondo è paese! Il pulmino su cui saliamo per quattro è spaziosissimo. Viaggiamo per un’ora nel verde tra palme, banani, capanne di paglia, lato strada spezie, falegnami al lavoro e tante donne e bambini a piedi o in bicicletta. I dala dala sono affollatissimi di persone e stracolmi di tanica, borse e persino biciclette sulla cappotte. Attraversiamo il villaggio di Konde, il più a nord dell’isola, e poi giungiamo nella Ngeri Vunawimbinature forest reserve. La foresta è ancora intatta, molto fitta con una vegetazione rigogliosissima; ci propongono un trekking nella foresta, ma rifiutiamo, si tratta di 3 ore di camminata! Passando con il pulmino, con il tettuccio aperto, vediamo piante di oltre 20 metri, tante liane e verso il termine un sacco di alberi della gomma; ci sentiamo delle formichine al cospetto di questi giganti verdi! Il verde improvvisamente apre uno scorcio sul mare e su una lunga spiaggia sabbiosa. Questa è proprio la nostra destinazione. Qui ci colpisce il contrasto di colori del mare, della sabbia, delle numerose alghe e della foresta alle nostre spalle. Il vento è intenso e noi siamo gli unici turisti. Ci sono tanti bambini di colore che giocano a football ed alcuni incuriositi ci raggiungono, ed in un inglese molto swahili, dialogano con noi. Sono interessati sulla nostra provenienza, sul nostro lavoro e cultura. Per pranzo pic-nic, all’ombra di un grande albero, gustando sempre ottimi piatti locali. Dopo ci spostiamo ed in circa 15 minuti di pulmino raggiungiamo Manta Beach. È la spiaggia bianca di un hotel di lusso. Qui facciamo l’ultimo bagno della vacanza godendoci il sole e il forte caldo.

6 gennaio

Sveglia alle 7:00, oggi dopo due splendide settimane inizia il lungo viaggio di ritorno. La prima tratta aerea è da Pemba Airport a Dar Es Salaam con Tropical Air. Al cheek-in il boarding pass viene compilata a mano con i nostri nomi e la tratta. Ci attende poi una lunga perquisizione ai bagagli, qui non hanno il metal detector, quindi, ogni valigia viene aperta e controllata minuziosamente. Nell’attesa arriva un bel temporale! Appena il cielo si apre, a bordo di un piccolo bielica, si parte. Per raggiungere la Tanzania atterriamo e poi ridecolliamo da Zanzibar. A Dar es Salaam raggiungiamo l’aeroporto internazionale dove percorriamo la seconda tratta fino a Dubai. Anche questa volta, veniamo omaggiati di una notte al Copthorne Airport hotel dove dormiamo, sempre per poche ore (ci propongono anche un tour notturno alla scoperta della città ma alle 3 di notte proprio non abbiamo voglia) poi si riparte per il volo finale che ci riporta a Milano. Il viaggio, visti i numerosi spostamenti e le ore impiegate, è veramente lungo ma pienamente giustificato dalla meta. Prima della partenza, da amici, su Zanzibar avevamo avuto splendidi commenti, tutti chiaramente confermati!

L’Africa, come sempre sino ad ora, ci ha nuovamente emozionato. In questo viaggio abbiamo respirato la cultura africana miscelata ad atmosfera araba, siamo rimasti colpiti dalle lunghe spiagge di sabbia bianca, dalle numerose e coloratissime stelle marine, affascinati dalla limpidezza e dal colore verde-azzurro dell’Oceano Indiano. Infine, ma non per importanza, abbiamo conosciuto nuovi amici e viaggiato da veri viaggiatori alla scoperta di due nuove isole. Se vi piace viaggiare e amate il mare, non esitate a programmare un viaggio come il nostro! Vedrete che anche voi ci lascerete il cuore.

Luigi e Marika



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche