Venezia in costume

Tre giorni a Venezia per il Carnevale, esperienza unica!
Scritto da: suzi
venezia in costume
Partenza il: 22/02/2009
Ritorno il: 24/02/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
Decidere di passare tre giorni a Venezia per il carnevale è stata un’esperienza unica, mi presento sono Alberto e con la mia amica Suzi e sua figlia Jasmine abbiamo scelto questa meravigliosa città per trascorrere queste giornate di fine febbraio.

Premetto che conosco abbastanza bene questa città,e posso dire che l’amo più della mia, dove comunque sono nato e dove tuttora vivo,ma in passato l’avevo sempre e solo vista in una giornata, ma finalmente i sogni si avverano, ed eccoci qua a farci il pieno di campi campielli canali ponti e palazzi, e visto il periodo anche di maschere…

Cosi abbiamo voluto noleggiare dei bellissimi vestiti rinascimentali (80€ gli adulti e 30€ i bambini), per capirsi personaggi della Firenze dei Medici, vi chiederete ma perché non del 700 Veneziano??? Questi c’erano e questi abbiamo preso, ma dovete credermi eravamo davvero unici, i soli in tutta la laguna!!!! Arrivati la domenica mattina in treno alla stazione di S. Lucia sembravamo dei profughi. (156.30 € tariffa a/r in 3! Eh? Siamo matti? Va bene che il pezzo BS-VE l’abbiamo fatto in eurostar, che tra l’altro con i posti prenotati in carrozza n. 5 altro non era che il ristorante! FF.SS. Pollice verso!!! Era molto meglio prendere l’auto visto che abitiamo a Bergamo.) Vi lascio immaginare quanto possano essere ingombranti i costumi dell’epoca, tanto più in mezzo ad una folla di gente, fortunatamente il nostro ostello era vicinissimo in Rio Terra dei Pensieri nel sestiere Dorsoduro.

Appena entrati in stanza abbiamo subito apprezzato la brocca elettrica per il caffè o il tè con tutto il necessario, usanza nordeuropea e americana. Per capirsi eravamo gli unici italiani, infatti anche alla reception ci ha accolto Halina, una dolcissima signora Ucraina.

Jasmine si è subito data da fare e ha preparato i caffè, poi cambiati con i nostri costumi ci siamo buttati nel carnevale. Appena fuori dall’ostello eravamo sicuri di indossare dei bei costumi, ma mai avremmo pensato che la gente ci guardasse e ci fotografasse in continuazione, la cosa all’inizio non vi nascondo che mi ha dato fastidio ma poi ci abbiamo fatto l’ abitudine. Essendo domenica la prima tappa è stata quella di riuscire ad entrare in piazza S.Marco, ragazzi che impresa un vespaio di gente! Bellissime le maschere ma era quasi impossibile muoversi,quindi abbiamo optato per un giro senza meta per le calli intorno alla basilica, ci siamo armati di stelle filanti in bomboletta ed io e Jasmine abbiamo cominciato a sparare ai passanti senza ritegno… Divertentissimo, dopo tutto è carnevale e ogni scherzo vale!!! Provate a farlo ai Giapponesi, è uno spasso, miagolano ridono e urlano di gioia e ti ringraziano pure, ma occhio a chi lo fate…Potreste imbattervi con degli individui di nazionalità ignota che non vogliono capire lo spirito del carnevale!!!!!!!!! Quasi tutti conoscono Venezia, ma intrufolarsi senza meta negli angoli più remoti della città, è una esperienza da brivido, abbiamo potuto ammirare la melanconica struttura urbanistica di questo posto unico al mondo!!! Spesso invidio chi abita qui, anche se deve essere comunque difficile spostarsi per il lavoro,la spesa o qualsiasi altra incombenza, ma qui trovo che la qualità della vita è ancora un bene prezioso, non ci sono automobili, regna il silenzio sembra che tutto si sia fermato, e il corri corri che trovi in altre città italiane qua non c’è.

Tornando al nostro carnevale, abbiamo poi deciso di fare uno stop e ritornare in stanza, per goderci poi la Venezia di notte, siamo ritornati in S.Marco e finalmente ci siamo goduti la piazza mezza vuota.

Vederla di notte è tutta un’altra cosa,prima silenziosa e magica, l’occhio deve essere più attento per non lasciarsi scappare nessuna luce…Alcuni palazzi sono illuminati ed hanno un fascino fiabesco,poi rumorosa e piena di gente, che balla al ritmo di musica funky, qui non siamo riusciti a resistere e ci siamo buttati anche noi nella mischia, cammina cammina e in un’ altra piazza o campo ci fermiamo a vedere alcune coppie che ballano il tango, affascinanti tanto che non volevamo più andare via, per finire non poteva mancare la musica martellante da discoteca, e chi resiste…Troppo rumorosa per me e Suzi, largo ai giovani… Cominciamo a sentire la stanchezza, la prima giornata è stata lunga, forse è meglio andare a nanna, domani ci aspetta un’ altro tour de force.

Mi sono alzato presto, per primo, voglio andare a vedere, punta della Dogana all’alba, avete presente? Da li si può ammirare uno dei panorami più belli di Venezia: Tutto il bacino di S Marco,con le sue rive, L’isola di S. Giorgio, e la Giudecca.

Stranissimo vedere Venezia a quest’ora, finalmente senti parlare solo in dialetto perché a quest’ora i turisti dormono, poi essendo lunedì vedi il droghiere che apre il suo negozio e parla con il fattorino, l’impiegato che corre a prendere il vaporetto, le finestre si aprono e pian piano i primi bambini escono di casa per andare a scuola. Il bar è aperto, entro e prendo un caffè, poi mi dirigo per la mia meta, ma mi aspetta una delusione, purtroppo e in restauro, e non si riesce a passare, pazienza mi devo fermare a s. Maria della Salute, è comunque uno spettacolo, e mi sento felice.

Sono già le otto e decido di rientrare in stanza mi fermo in una pasticceria (buonissimi i krafen e croissant di Majer 1€ cad.) per comprare delle brioches per Suzi e Jasmine e appena arrivato vengo accolto dal profumo del caffè, che bello facciamo colazione e poi via di nuovo con i nostri costumi per un’ altro giro.

Oggi abbiamo scelto il sestiere di Cannaregio, prima tappa il GHETTO EBRAICO, qui le case sono alte, ci dicono che ai tempi della serenissima, i numerosi ebrei che vivevano in città nel poco spazio disponibile sono stati costretti ad alzare fino ad otto piani le loro case, cosa stranissima per l’epoca.

Visitiamo tre antiche sinagoghe, (7€ cad. Biglietto compresa la guida obbligatoria) e con una guida riusciamo meglio a capire i pregi e a volte i difetti del mondo giudeo. All’entrata del museo, oltre ad un piccolo bar, c’è una libreria fornitissima di tutti gli argomenti riguardanti gli ebrei.

Con tutto il rispetto pensavo che gli ebrei fossero più aperti, o per lo meno più moderni nel praticare la loro religione, a differenza di noi cattolici hanno ancora delle usanze secondo me un po medievali.

A pranzo decidiamo di ristorarci in un tipico ristorante veneziano,menù fisso 20€, ottima la polenta con le seppie al nero. (trattoria “Al Vagon” in Cannaregio) A meta pranzo sento una sirena, chiedo a Jasmine se la sente anche lei, si è vero!!! Tu Suzi? Quale sirena? Booh forse era la tv, comunque quando a Venezia suona la sirena è in arrivo l’acqua alta.

Cavolo come facciamo, se fosse cosi sarebbe un bel problema, Jasmine continua avanti e indietro dalla finestra per vedere se l’acqua nel canale si alza, noi continuiamo a mangiare…Allora Jasmine come è la situazione? Si sta alzando si o no??? Si ma poco e ride…A questo punto ci siamo detti ma si, chi se ne frega, siamo qui e godiamocela tutta anche sott’acqua!!!! Niente acqua alta, falso allarme, decidiamo di continuare il nostro giro per la città, passiamo per Rialto, dove è un susseguirsi di bellissimi negozi, chiostri e bancherelle dove vendono tutto l’occorrente per il classico souvenir di Venezia ,tutto rigorosamente made in China o giù di li. Ci sono maschere in vendita bellissime, per chi non aveva voglia o l’opportunità di vestirsi per l’occasione, di tutti i tipi, colori e forme classiche veneziane, Jasmine ne prende una oro effetto meraviglioso sul vestito rinascimentale 7€).

Volete comprare qualcosa di originale a prezzi contenuti, scegliete le zone meno centrali, cercate i piccoli negozi che al primo impatto vi sembreranno poco accoglienti, ma poi troverete sicuramente qualcosa di unico, nel sestiere di Castello e di Cannaregio, esistono ancora alcune botteghe artigiane o librerie, che sono delle cicche.

Siamo ancora in S. Marco, il fulcro del carnevale, allora già che ci siamo, godiamoci la mascherata, seduti ai tavolini in piazza!!! L’avete mai fatto??? per noi è stata la prima volta, è come essere al cinema o al teatro, un carosello di colori, a parte i prezzi un po proibitivi,ne vale la pena, essere in un salotto cosi non capita tutti i giorni!!! (ci siamo seduti “al Todaro” vicino alla colonna sulla laguna, 4.5 caffè, 8.20 cocacola, 7.50 panino, 9.50 birra nazionale e cioccolata 8.20€…) Il tempo vola dobbiamo scappare in stanza per prepararci per la serata, abbiamo prenotato sempre tramite internet, un concerto nella chiesa di S. Vidal, le quattro stagioni di Vivaldi, suonate meravigliosamente da un gruppo di giovani artisti “gli interpreti veneziani”. (prenotate via internet 24€ adulti e 19€ i bimbi) Appena hanno attaccato a suonare siamo rimasti a bocca aperta, sentire i violini, la viola, il violoncello, il contrabbasso e il clavicembalo dal vivo in una chiesa è una cosa da far venire brividi. Alla fine ci hanno deliziato con un concerto grosso di Corelli e uno di Bach…Applausi applausi, lo consiglio a tutti!!!! Quando siamo usciti, ci è venuta fame, Suzi voleva andare in S.Marco, mentre io e Jasi volevamo tornare in stanza, anche perché essendo lunedì sera, non potevamo perderci la puntata di x factor su RAI2.

La maggioranza vince, prendiamoci una pizza famiglia, e pappiamocela spaparanzati sul letto, detto, fatto, che serata…Abbiamo tirato l’una, anche se Suzi ad un certo punto ha preferito sognare S.Marco ronfando tranquillamente!!! Terzo ed ultimo giorno, sigh sigh…Dobbiamo lasciare la stanza, rimaniamo vestiti in costume e lasciamo il bagaglio in reception, ci godiamo l’ ultimo giorno , un giro lunghissimo passando da Cannaregio fino all’Arsenale, nel sestiere di Castello, è un po’ fuori dal solito giro turistico mordi e fuggi, e bisogna camminare parecchio , ma ne vale la pena, qui ammiriamo una Venezia meno turistica ma più vera!!!! Decidiamo poi di farci tutte le Rive sul bacino di s.Marco, il panorama è mozzafiato, palazzi che si affacciano sulla laguna, cupole, campanili, guglie e quant’altro da Riva dei sette martiri a riva s. Biagio, fino a Riva cà di Dio, per poi arrivare a Riva degli schiavoni, è un susseguirsi di meraviglie e l’ occhio ad un certo punto fa fatica ad assemblare il tutto!!! Bisogna assolutamente fare uno spuntino, non c’è che l’imbarazzo della scelta, ecco un bel tavolo fuori al sole, ci gustiamo il pranzo e oramai abituati come delle star facciamo da ornamento al panorama… Turisti che ci chiedono se possono fotografarci.

Comunque anche noi abbiamo fatto il nostro servizio fotografico a tanti costumi, uno più bello dell’altro, favolosi gli abiti sfarzosi del 700, ma non da meno i costumi coloratissimi che rappresentavano l’ originalità di chi l’indossava.

Non dimenticheremo mai una signora, che avrà avuto all’incirca 80 anni, con un cappottino coloratissimo, e un cappello pieno di nastri e piume rosa, che teneva al guinzaglio la sua cagnolina Gilda, parata come la sua padrona! Anche questo è Venezia, una città dove se vuoi puoi uscire con le scarpe viola, la camicia arancio e i pantaloni verde pistacchio, senza passare per matto, anzi…

Alle sette di sera abbiamo il treno che ci riporterà a casa, siamo un po’ tristi, ci consoliamo con delle “veneziane” allo zabaione, squisite frittelle locali con o senza crema, (meravigliose quelle senza crema nella pasticceria vicino a Rialto -zona S.Marco- purtroppo non ricordiamo il posto. Suzi dice che era ancora facente parte della catena Majer).

Faremo fatica a ritornare alla vita di tutti i giorni, ma nel cuore ci rimarrà sempre questa esperienza,davvero unica.

Concludo consigliando a tutti di venire a Venezia almeno una volta nella vita, non farlo è come perdersi una forte emozione!!!! Ciao, Alberto, Suzi e Jasmine.



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