Gran canaria: una settimana in un piccolo paradiso

Ecco una “breve sintesi” del viaggio a Gran Canaria dal 29 dicembre 2008 al 6 gennaio 2009. Per la seconda volta (la prima era stata a settembre a Sharm el Sheick, e tutto era andato benissimo, nonostante in internet chiunque lo stroncasse) abbiamo scelto come tour operator Todomondo, il low cost di Teorema, che a soli 480€ a testa ci ha...
Scritto da: mirko.1976
gran canaria: una settimana in un piccolo paradiso
Partenza il: 29/12/2008
Ritorno il: 06/01/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Ecco una “breve sintesi” del viaggio a Gran Canaria dal 29 dicembre 2008 al 6 gennaio 2009. Per la seconda volta (la prima era stata a settembre a Sharm el Sheick, e tutto era andato benissimo, nonostante in internet chiunque lo stroncasse) abbiamo scelto come tour operator Todomondo, il low cost di Teorema, che a soli 480€ a testa ci ha fatto trascorrere una settimana al bungalow Duna Beach di Maspalomas, Gran Canaria.

LUNEDI 29. PIOGGIA 20° Dopo il consueto balletto di sms ed e-mail da parte di Todomondo sulla partenza, alle 11.35, con un piede quasi in macchina, arriva l’ennesima variazione volo: si partirà alle 20.20 da Verona con convocazione alle 18.20. Alle 17 partiamo e alle 18.20 siamo al Catullo e ci rechiamo presso il banco “accettazione” Todomondo, dove ci consegnano i biglietti (tra l’altro sbagliati, in quanto il biglietto recava come numero volo BV 810, anziché BV 880!). Il nostro aereo, un boing 757-200 della compagnia privata italiana Blue Panorama, un bel bestione che proveniva da Bologna, parte con leggero ritardo, poco dopo le 20.40 e, dopo ben 4 ore e 40 di volo, alle 00.20 atterriamo all’aeroporto Tenerife Sur, alle 00.20 ore locali. Da lì ci portano, assieme ai signori anziani di Teorema, all’Hotel Noelia Sur, un quattro stelle dall’atmosfera internazionale a Playa de las Americas. Lì ci viene offerta una cena fredda a buffet, una notte e la colazione il mattino successivo.

MARTEDI 30. PIOGGIA 20° Sveglia alle 7, doccia e colazione a buffet e, alle 8.30, l’assistente Teorema ci manda in aeroporto a farci (da soli!) l’imbarco per Las Palmas col Binter Canarias NT152 delle 11.00. Il piccolo ATR72, comodo e simpatico, con tanto di quotidiano a bordo e biscottino, dovrebbe portarci in soli 25 minuti sull’altra isola, ma ne impiega di più causa maltempo e traffico aereo. A Las Palmas la pioggia è davvero battente, e ne siamo tutti preoccupati, tranne una canarina ubriaca che, per tutto il volo, ha parlato da sola. Fuori dell’aeroporto ci aspetta il pullman (senza assistente) che ci porta al Duna Beach, nostra residenza. Essendo senza assistente, siamo anche esentati dalla consueta riunione informativa del primo giorno, dove il tour operator usualmente cerca di propinarti delle escursioni organizzate carissime.

Il clima è da ultima settimana d’agosto a Jesolo dopo che se ne sono andate le giostre del luna park: pioggia, cielo plumbeo e atmosfera malinconica. Ma le Canarie non sono le isole dell’eterna primavera? Ah, ho capito, è la nuvolina da impiegato di Fantozzi che ci ha seguito per tutto il volo e si è scaricata sulle Canarie al nostro arrivo.

Il Duna Beach bungalow, 2 chiavi (pari ad un tre stelle) è situato a fianco del campo da golf di Maspalomas, in una zona molto tranquilla, molto lontana dai fasti e dalle trasgressioni di Playa del Ingles. Dista 2,5 Km dalle favolose dune della spiaggia di Maspalomas, raggiungibile con un servizio di pullman a 0,80€. Si trova a 1 km di distanza dal centro commerciale Faro 2, dove poter fare la spesa a prezzi equi (in ogni modo nel nostro complesso si trovano un minimarket, un bar e un ristorante). Leggendo le recensioni su tripadvisor temevo il peggio: i turisti per caso parlavano di scarafaggi nei bungalow, casa molto sporca, insomma un disastro totale. Invece, il contrario: la casetta bellissima, più grande di casa mia, con una camera da letto con 2 bei letti molto duri e armadio ampio, un bagno dignitoso e una cucina confortevole con salotto e bel tavolo da pranzo. Uniche cose poco gradevoli: televisione a pagamento (assurdo, nel 2009, pagare la tv, ma tanto qui siamo venuti per vedere le Canarie, mica la tv!), assenza di phon (consiglio alle signore di portarselo da casa) e assenza di bidet (ma questo accade ovunque all’estero). Inoltre, una fastidiosa puzza da fumo all’interno, probabilmente impregnata nelle tende, alla quale abbiamo ovviato con l’acquisto di una ottima candela profumata alla vaniglia.

Consumato un ottimo pranzo a base di pasta e fagioli knorr saggiamente portata da casa (grazie Mike!), Marco se ne va a letto, mentre io n’approfitto per dare una prima ispezione sommaria al posto, munito d’ombrellino (nel frattempo, infatti, la pioggia sta smorzando la sua intensità). Nel pomeriggio andiamo, assieme, a piedi fino a Playa dell’Ingles. Facciamo le spese e, causa pioggia, rientriamo per cena in taxi. Qui ci sono taxi ovunque, in ogni angolo della cittadina, e sono economicissimi: la tratta Playa del Ingles- Duna beach costa solo 3€, impensabile in Italia! MERCOLEDI 31. Sole 24° Dopo aver parlato con degli anziani signori di Dolo, i quali sostengono che in tanti anni di vacanza qui non hanno mai visto due giorni di pioggia consecutiva alle Canarie, nutriamo ancora qualche dubbio di prima mattina, quando il cielo appare ancora nuvoloso. Decidiamo di noleggiare l’auto e scegliamo, caso fortuito, un autonoleggio subito fuori del bungalow, gestito da una simpaticissima coppia di signori sposati da molti anni: lei, la jefa (la padrona) è un’ex regina della disco, ora tragicamente invecchiata, lui un bonario esecutore delle direttive padronali della moglie, molto severa. Ci danno una fiat 600 con più di 90.000 km a soli 84€ per 4 giorni, un vero affare, anche se l’auto si rivelerà un macinino un po’ scassato e ingolfato, ci divertiremo un sacco a bordo di questo piccolo bolide economico: con soli 18,2€ facciamo il pieno, sufficiente per 4 giorni. La 600 consuma così poco? No, è la benzina, che lì costa solo 0,6€ al litro! Questo macinino si rivela anche un portafortuna: infatti, appena partiti, esce il sole e rimarrà fino a fine vacanza. Partiamo per un tour della costa sud- ovest: prima tappa Puerto de Mogan, la Venezia delle Canarie, un posticino tanto turistico quanto gradevole. Il sole splende e facciamo sosta alla bellissima terrazza mare: lì ci ristoriamo con birra, patate fritte e salsiccia alla griglia, mentre i pescatori ritirano le loro reti e il pesce fresco. Poi, fatte le foto di rito, proseguiamo per la caraibica quanto intasata Playa de Los Amadores, suggerita proprio dall’anziana signora dell’autonoleggio per le particolari condizioni climatiche di questa spiaggia: essendo protetta, infatti, qui splende sempre il sole e la temperatura è di 5 gradi superiore a Playa dell’Ingles. E’ proprio come detto dalla signora: noi arriviamo in jeans e felpa, mentre lì sono tutti in costume, distesi su una marea di lettini perfettamente in riga stile militare, sembrano tante formichine una accanto all’altra. Ripartiamo, affascinati dal paesaggio (anche se gli spagnoli, ovviamente, hanno deturpato tutto costruendo palazzoni su improbabili rocce e montagne) e facciamo sosta ad Argenuigin, attratti da un grande supermercato della catena Spar (analogo al nostro Despar). In effetti, il supermercato si rivela ottimo e acquistiamo carne buona ed economica per il cenone di Capodanno: due macellai per così dire “alternativi”, dotati d’accetta, mi preparano al momento tutta la carne di cui ho bisogno: faccio il carico di salsicce e petto di pollo. Altra tappa: Maspalomas e le mitiche dune, riserva naturale dal 1994 e, secondo la guida Lonely planet, l’unico posto qui degno di nota. Il panorama è da favola e la temperatura, nel frattempo, è salita a 25°. L’oceano Atlantico, tanto freddo quanto maestoso, regala un paesaggio incantevole, con delle belle onde e un rumore, in riva al mare, diverso da quella bagnarola che è l’Adriatico. Rientriamo in casa verso le 20.00, tanto emozionati quanto affamati, e mi metto subito ai fornelli per preparare la parellada de carne: affumico tutta casa, non avendo una pentola antiaderente, ma il risultato è ottimo! Dopo cena via a Playa dell’Ingles, dove trascorriamo tutta la notte, prima in spiaggia per i fuochi d’artificio della mezzanotte, e poi al centro commerciale Yumbo centrum, dove dalle 00.00 alle 4.00 giriamo per i bar scatenati, con gli spettacoli di cabaret, poi saliamo al quarto piano nei locali notturni e lì rimaniamo in una discoteca fino alle 8 a tempo di musica techno progressiva. Ci divertiamo davvero un sacco, e in disco trovo pure un collega di lavoro, come sempre accade in ogni mia vacanza.

GIOVEDI 1. Sole 22° L’anno nuovo inizia alle 11.30 col sole e molto vento, specie al Duna beach. Il nostro bungalow, in particolare, è sempre all’ombra, dunque molto fresco. Decidiamo di andare a playa de Las Mujeres, in quanto immaginiamo che tiri un po’ meno vento. E’ proprio così: ci sono delle “buche” giuste nelle quali insaccarsi ed essere riparati dal forte vento. Dalle pietre di questa spiaggia procediamo a piedi per tutto il litorale fino a Meloneras, una zona bellissima con complessi residenziali nuovi, molto eleganti, non deturpanti, un bellissimo boulevard stile Nizza. Alla sera ceniamo in casa e poi facciamo una passeggiata al faro 2, zona molto tranquilla.

VENERDI 2. Sole 22° Anche oggi sole, andiamo a vedere gli appartamenti Los Salmones, dove alloggeranno mamma e papà, e a verificare la prenotazione, e il vicino Valentin Marieta, dove alloggeranno Kalle e Tania. Parcheggiamo poi nei pressi dell’hotel Riu palace e da lì camminiamo sulle splendide dune di Maspalomas. E’ una giornata molto bella, un’esperienza molto positiva da ripetere sicuramente, una magnifica giornata, un posto incantevole da consigliare.

SABATO 3. Sole 23° Oggi ci svegliamo di buzzo buono e facciamo l’escursione “privata” a Las Palmas, capitale di Gran Canaria. La città è bella veramente. Impieghiamo circa un’oretta per l’autostrada, grande a 3-4 corsie, meglio che in Italia, e siamo in un’isola nell’oceano! Muniti di navigatore e mappati facciamo sosta a Vegeta e Traiana, la zona più antica e più ricca d’edifici storici. Passeggiamo per le strade di una città che, ancora sonnolenta, si sta svegliando a fatica. Intelligentemente decidiamo di visitarla alle 9 del mattino, quando tutti dormono, altrimenti più tardi s’intasa tutto e sarebbe un vero caos. Visitiamo la catedral de Sant’ Ana, imponente, di colore grigio, con facciata neoclassica e interno gotico atlantico. Stanno facendo messa. Poi visitiamo la casa/museo di Colon, davvero bella e, soprattutto, con ingresso libero. E’ uno splendido esempio d’architettura canaria, costruito attorno a due patios dotati di balconi, con tanto di fontane e palme. Ci sono i tradizionali balconi di legno e un interessantissimo museo con gli affascinanti resoconti dei viaggi di Colombo, incentrati sul ruolo strategico delle Canarie. Al pianterreno la Nina, la Pinta e la Santa maria, al piano superiore una galleria d’arte con tele della scuola ispano fiamminga. In una stanza c’è anche il bagno (che sembra pulito). Poi ci spostiamo e andiamo in zona porto e a visitare la playa de las Canteras, la spiaggia cittadina con bel lungomare (3 km) e presepe di sabbia, come a Jesolo. Qui al nord è sempre molto nuvoloso, perciò, rattristati dalle troppe nubi, decidiamo nel pomeriggio di rientrare al sud a bordo del nostro scatenato macinino che, in poco più di mezz’ora, ci riporta tra le dune di Maspalomas. Alla sera, non sazi, decidiamo di concederci il lusso di una cena a Playa dell’Ingles, non certo in quei brulicanti quanto assolutamente deserti e tristi mix di buffet cinesi, dove con 6€ puoi mangiare tutto ciò che vuoi (chissà che schifezze!) e nemmeno in quelle cucine internazionali con menu esposti fuori, non certo spagnoli, tanto criticati dalla lonely planet quanto da altri miei conoscenti. Scegliamo, pertanto, il miglior ristorante di pesce dell’isola, il Rias Bajas, all’angolo tra avenida Tirajana e Avenida Estados Unidos, a fianco delle Yumbo centrum. Nel menu, pesce e frutti di mare, con crostacei vivi che sguazzano nella vasca all’ingresso e sono cotti all’istante. Io consiglio l’arroz marinero caldoso, un mega piatto di riso in brodo di pesce con dentro ogni sorta di pesce, squisito. Impeccabile anche il servizio, d’alta qualità, e il proprietario, molto severo nei confronti dei propri dipendenti, che rimprovera in continuazione. La cucina è a vista. Consiglio di guardare con attenzione il menu (disponibile anche in italiano), i prezzi (molto alti nel caso dei bogavantes e altri crostacei vivi) e la disponibilità della propria carta di credito. Noi ne rimaniamo davvero entusiasti.

DOMENICA 4 Poco nuvoloso 22° Oggi, senza macchina, andiamo in spiaggia col bus delle 9.30. Pranzo a sacco e gran passeggiata lungomare da Maspalomas a Playa dell’ingles. Sembra di stare a “Baywatch”: spiaggia enorme, bagnini vestiti di rosso, jeep sulla spiaggia e annegamenti in diretta. Anziché belle donne, però, qui a Gran Canaria sono quasi tutti uomini, hanno un’età media di 84 anni, sono completamente nudi e hanno la pelle molto cadente, specie nelle parti più intime. La zona nudista della spiaggia è molto estesa, e riguarda anche chi sceglie sdrai e chioschi (qui il lettino, dalle 10 alle 17, è molto economico, solo 2,50€). Marco fa anche il bagno, visto che oggi c’è un bel caldo, non c’è vento e, in compenso, vi sono parecchie nuvole.

LUNEDI 5. Sereno. 23° L’ultimo giorno possiamo viverlo intensamente, visto che ci confermano il volo delle 23.45 per Milano, nonostante in spiaggia si diramassero le voci più incontrollate sul fallimento della Todomondo e sul nostro ritorno in Italia non prima del 6 gennaio. I Duna beach sono così gentili da fornirci di un bagno dove poterci lavare e cambiare, perciò trascorriamo tutto l’ultimo giorno in spiaggia. Pranziamo sulla spiaggia, frontemare, come dei signori, e ceniamo con i nostri vicini di casa al duna beach (grigliata di pesce a 9€). Alle 21.40 arrriva l’autobus che ci porta in aeroporto. Siamo gli ultimi della fila e ci annunciano che l’aereo è pieno e gli ultimi sette (tra cui noi) non ci stanno. Le assistenti Teorema avevano erroneamente imbarcato 7 “solo volo” che dovevano prendere il blue panorama successivo. A quel punto chiamano i sette furbi al microfono, li buttano giù dall’aereo e saliamo noi, quasi al volo. Questa procedura bizzarra e alquanto inconsueta fa ritardare il volo di oltre un’ora. Poco dopo le 01.00 partiamo con il Livingston 354 per Milano Malpensa, dove atterriamo poco prima delle 6. Purtroppo Milano è completamente sotto la neve e il nastro trasportatore dei bagagli s’inceppa e le valigie escono dopo le 7.30. Alle 7:45 parte il bus navetta per Verona che, in una bufera di neve, ci riporta all’aeroporto verso le 10.15 del 6 gennaio. Finisce quest’esperienza magnifica con alcune considerazioni conclusive: Gran Canaria è un piccolo paradiso terrestre, con palme, rotonde belle dove ci si perde (Playa dell’ingles), pappagalli e clima fresco.

Gran Canaria è una colonia di tutti gli anziani residenti dell’Europa settentrionale, che svernano qui assieme alle loro attempate signore: i turisti sono in gran parte tedeschi, gli italiani quasi non esistono (infatti, non esiste nessun volo di linea che collega direttamente l’Italia alle Canarie).

Nonostante i turisti sull’isola sembrino essere tutti molto anziani. Il posto è pieno di discoteche, affollate di giovani, come se fossimo ad Ibiza. Sostanzialmente, di giorno si vedono i vecchi, di notte i giovani: noi siamo stati gli unici sull’isola a vivere notte e giorno! Le bellezze naturalistiche sono molteplici: la sabbia sahariana, le dune, la forza dell’oceano, le molte palme, le oasi e i parchi, i boulevard e viali alberati, l’assenza di carte per terra (sembra di stare in Alto Adige tanto è pulito), il sole è caldo e abbronza molto (un colorito che di solito non raggiungo in Italia), l’aria è fresca, il che non ti mette molta sete, e quindi una bottiglia d’acqua risulta sufficiente per tutto il giorno; la moltissima gente negli hotel (tutto esaurito) eppure la spiaggia appare vuota, tanto è lunga e grande. La vita è leggermente meno cara dell’Italia, con alcune eccezioni: le sigarette costano solo 1,99€ e la benzina 0,60€.

In conclusione, consiglio di andarci!



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