Sulle tracce della Syusy: Africa on the Road, dal diario di Fabio

Nel 2004 Fabio ha percorso sul suolo africano 25.000 km
Turisti Per Caso.it, 06 Feb 2006
sulle tracce della syusy: africa on the road, dal diario di fabio
In questi giorni l’Africa è tema all’ordine del giorno tra le nostre pagine, stiamo infatti seguendo gli spostamenti della Syusy tra Senegal, Mali e Togo.

Approfondiamo questi temi insieme agli amici di Turisti per Caso che sono di casa in questi luoghi. Ricordate ad esempio Fabio Miggiano?

Nel 2004 Fabio ha percorso sul suolo africano 25.000 km, toccando Marocco ~ Mauritania ~ Senegal ~ Mali ~ Burkina Faso ~ Ghana ~ Togo ~ Benin ~ Etiopia ~ Kenya ~ Tanzania ~ Malawi ~ Mozambico ~ Zimbabwe ~ Botswana ~ Namibia ~ Sudafrica. Il tutto senza un itinerario ben preciso, ma utilizzando mezzi di fortuna e raccogliendo spunti da ogni incontro meglio se casuale. Un progetto di tesi che somiglia più a un progetto di vita. Poi, rientrato a Milano, è venuto a trovarci in Redazione. Pat e Giuseppe hanno guardato con interesse i suoi video e hanno ascoltato il suo racconto entusiasta, prendendo ispirazione per i nuovi viaggi africani di Turisti per Caso.

Pubblichiamo alcune pagine del suo diario di viaggio, tratte dal sito ufficiale di Africa on the Road

Settembre 2004, in Senegal sulle note di Youssou Ndour

Due ore estenuanti per attraversare il fiume Senegal… Confine naturale che divide la Mauritania dal Senegal, appunto! Aspettando tra procacciatori di clienti di ogni genere e poliziotti corrotti che ti chiedono denaro fino allo sfinimento. Finalmente ho messo piede nel mio 3° Stato! Era già da diversi chilometri che il panorama stava cambiando sotto ai miei occhi. Tra alte palme e decine di paludi infestate di zanzare. La natura qui é certamente più rigogliosa e non ci vuole molto per capire che anche l’alimentazione sarà molto più vegetariana che in Mauritania (letteralmente cannibali).

Le strade sono tutto un fermento e l’Africa con i suoi suoni, i suoi odori e i suoi mille colori sta iniziando a manifestarsi, dal finestrino del mio taxi brousse diretto a St. Louis, la mia prima tappa in questa terra! L’odore della barbabietola da zucchero (patata dolce) cotta lungo la strada mi accompagna per un bel pezzo di viaggio… Tra un mare di grichet che si infrangono sul parabrezza del nostro mezzo! Il problema delle cavallette infatti qui é un qualcosa di gravissimo (catastrofique) come dicono gli agricoltori dei villaggi! Ed é lo stesso per tutta la fascia a Sud del Sahel (Mauritania, Senegal, Mali, Niger..Ecc) letteralmente inondata da decine di milioni di questi animaletti.

Solo 3 ore dopo ed eccomi giunto a St. Louis. Non proprio a St. Louis. Sono nel garage dei taxi brousse a diversi km dal centro città! Qui é usanza portarti il più lontano possibile dalla città cosi da costringerti a prendere il taxi… Diciamo che si tratta di una sorta di alleanza tra petit taxi (cittadini) e taxi brousse (per le lunghe percorrenze). Ma che cé voi fà!? Mi tocca montare su un petit taxi.Dopo aver dimezzato la cifra che mi era stata chiesta all’inizio.

Dopo appena 10 minuti intravedo il celebre Point Feidherbe che collega l’isola (St.Louis) alla terraferma. Lungo 507 metri e trasportato qui nel 1897, questa struttura rappresenta un notevole esempio di ingegneria ottocentesca, e fra le altre cose é anche una delle attrazioni della città. Attraversarlo in taxi non é per niente entusiasmante, solo attraversandolo a piedi si può godere il bellissimo panorama tutt’intorno, con il marroncino fiume Senegal che scorre sotto, impetuoso! (…) Sono all’incirca le 20:00 e un traffico intenso percorre le vie della città… Davvero strano considerando l’orario. Mi siedo al tavolino di in uno dei tanti bar della città e sorseggiando una cola tra una partita di Champions League e un’omelette alla cipolla, chiedo il perché di tutto quel baccano. Tra meno di mezzora inizierà il concerto di Youssoun’dour, uno tra i più famosi cantanti senegalesi, alla ribalta anche sulla scena internazionale. Per chi non lo conoscesse vi dico solo che ha cantato celebri pezzi come «7 Seconds» e « Innocence», duettando con cantanti di ogni parte del mondo. Ovviamente non potevo perdermi quest’evento… E via verso lo stadio per comprare un biglietto per gli spalti (1000 Franchi CFA, meno di 2 euro). L’atmosfera é incasinatissima, la musica é davvero piacevole (per di più movimentata) e scorre tra i balli scatenati degli abitanti di St. Louis e i venditori ambulanti di Nescafe! Anch’io inizio a ballare scatenato (sotto lo sguardo divertito dei miei amici), ma ora é davvero tardi e sono troppo stanco. Il concerto finisce intorno a mezzanotte, con lo scontento generale della gente del posto (ancora piena d energia). Mi dirigo verso la mia pensione. Passerò la mia prima notte in Senegal in una camerata di 8 letti con ventilatori appesi ovunque nella stanza e zanzariere poste su ogni letto .Qui la stagione delle piogge é ormai alla fine e un caldo umido é impregnato nelle pareti della mia stanza. Ma data la stanchezza sono crollato, nonostante tutto.

All’alba di questa mattina (nonostante il soffice letto) ero lì, sulle rive del fiume, con l’aria ancora fresca e il sole che già saliva prepotente. Sono stato lì mezzora ad osservare le prime piroghe da pesca che prendevano il largo e i caratteristici Alham (bus senegalesi senza finestrini), ma coloratissimi, che trasportavano già un mare di gente (35 /40 persone, frutta e animali) da una sponda all’altra del fiume. Oggi mi dirigerò verso Dakar… Una megametropoli (la più grande di tutta l Africa Occidentale), con i suoi contrasti e i mille problemi delle grandi città africane.

Novembre 2004, sono in Togo nel regno della Magia

Entrare in Togo dopo aver tagliato perpendicolarmente il Ghana da nord a sud, crea da subito un certo impatto. Si inizia a respirare da subito un’aria diversa, mistica, quasi sincretica. E tutto ciò rappresenta qualcosa che non ti riesci a spiegare, ma che rimane tale non per molto. Poco dopo aver superato a piedi il confine di Aflao (ultima città ghaniana) a meno di 2 km dal centro di Lomé (la capitale del Togo) incontro Alberto, un amico italiano conosciuto fra l altro il giorno prima della mia partenza per il continente nero… (…) Sgusciando via dal traffico di Lomé (senza non poche difficoltà), la prima tappa non può che essere il Marchée des Fetiches, tra feticci (ovviamente..), amuleti (per l’amore, l’impotenza, la memoria, la magia nera… E chi più ne ha più ne metta), animali essiccati, tra cui scimmie, cani, gatti, ratti, uccelli (probabilmente il WWF non esiste in Togo)… Io, apprendista stregone, ho davvero l’imbarazzo della scelta, e che scelta! Inizio a barcamenarmi tra le bancarelle stracolme di tutto, cercando di decifrare la moltitudine di animali presenti su di esse (per ovvi motivi gia fatti trapassare nell’aldilà). Un uomo mi fa da cicerone (dietro lauta mancia) spiegandomi uno ad uno i significati, i poteri e i diversi utilizzi di feticci, amuleti e animali essiccati. Vedere un cane (da poco sventrato), pieno di mosche (onnipresenti) e messo li per terra ad essiccare sotto al sole, vi assicuro, fa un certo effetto (e pensare che era il miglior amico dell’uomo…Ma probabilmente per gli stregoni lo é anche da morto).

Entro in una delle tante casupole di legno e lamiera (seguendo l’istinto) e vengo accolto da un giovane stregone che mi fa accomodare e inizia a mostrarmi strane robe. Dalla statuetta amorfa portafortuna, all’amuleto dell’amore con sangue di gallina, al seme di ebano da inserire sotto al cuscino, dice rafforzi la memoria e aiuti prima di un esame. Fatto sta che in 10 minuti vengo ricoperto da amuleti, collane e statuette… Ma se inizio a comprare tutta sta roba mi ci vorrà un carretto trainato da un asinello per continuare il mio viaggio. Ringrazio per le esaurienti spiegazioni e per avermi mostrato gli strumenti del mestiere. Dopo una foto di rito dietro un enorme feticcio (pieno di teschi e piume di uccelli) saluto lo stregone continuando il mio tour nel mondo del mistero. Tra un topo, un camaleonte e una vipera (sempre e rigorosamente rinseccoliti), visto il caldo cocente e visto che fra breve ho un appuntamento molto particolare inizio a dirigermi verso la strada del ritorno… Verso il mio pulmino parcheggiato fuori dal mercato. Chiamo Afu, e di nuovo on the road verso Togoville (cuore pulsante del Vudu Africano)! Dopo un ora di viaggio tra palme da cocco, venditori di carbone, legname e migliaia di persone a piedi ai margini della strada, facciamo una deviazione verso Zooti, piccolo villaggio dopo Aneho, dove fra qualche ora inizierà un rituale vudu in onore del Dio Kokou (Dio della guerra). Mi viene detto che lo svolgimento del rito sarà alquanto cruento e che ci sarà spargimento di sangue umano (Kokou predilige quello!). Faccio intendere che non ci sono problemi per il sangue, talvolta le cose cruente sanno appassionarmi… E gia muoio dalla voglia di assistere al rituale! Arrivati a Zooti (che si pronuncia Zotì), un mare di gente gia canta e balla sotto un grande albero nel centro del villaggio. Fra breve il Dio Kokou verrà servito e io mi faccio spazio tra le persone per avvicinarmi il più possibile allo spiazzo sottostante l’albero, probabilmente il luogo in cui si svolgerà la cerimonia. Impazza una gran folla e l’intensità dei canti, della musica e dei balli diviene sempre più frenetica . Mi posiziono dietro un gruppetto di anziani seduti su degli sgabelli in legno vicino ai quali si erge il feticcio del villaggio. Kokou. La cerimonia ha finalmente inizio e tra balli scatenati immersi in nuvole di fumo, donne che cadono in trance e uomini che si tagliano dappertutto sulle braccia offrendo il loro sangue al feticcio, trascorro le oltre 2 ore della cerimonia immerso fra la gente… Nel villaggio di Zooti, tra mondo mistico e realtà! Tutto il resto é difficile da spiegare… Le movenze della gente, i ruoli dei danzatori e dei musicisti.. Le donne anziane che puliscono il volto dal sangue impastato con la terra… Dal capo villaggio seduto di fianco al feticcio del Dio Kokou insieme a tutti gli altri anziani! Assisto sbigottito alla cerimonia… Mai visto un qualcosa di simile! Lascio Zooti e la sua gente all’imbrunire, con un mare di bambini che mi rincorrono e mi salutano… In cerca di qualche bon bon, di una bic…O anche solo di un saluto. Domani sarà il mio secondo giorno in questa terra e il Togo, senza rendermene conto, mi ha già avvolto nelle sua magia!

Continuate a leggere il diario di Fabio on the road in Africa sul suo sito, cliccate su blog e ripercorrete insieme a lui tutti i chilometri fatti.

Anche la Syusy ha in programma di confrontarsi con cerimonie Voodoo e concerti di musica senegalese, al suo ritorno ci racconterà…



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