15 Giorni attraverso la Scozia di e Liverpool

La scorsa estate, al secondo tentativo, siamo riusciti a fare la nostra(Io e Silvia), vacanza in Scozia. L’anno precedente siamo partiti ma dopo due giorni siamo dovuti rientrare: abbiamo visitato Glasgow(carina, ma da non dedicarci più di una giornata a meno che non si voglia fare shopping), ed il Culzean Castle(bello); così quest’anno il...
Scritto da: mex
15 giorni attraverso la scozia di e liverpool
Partenza il: 11/08/2008
Ritorno il: 25/08/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
La scorsa estate, al secondo tentativo, siamo riusciti a fare la nostra(Io e Silvia), vacanza in Scozia. L’anno precedente siamo partiti ma dopo due giorni siamo dovuti rientrare: abbiamo visitato Glasgow(carina, ma da non dedicarci più di una giornata a meno che non si voglia fare shopping), ed il Culzean Castle(bello); così quest’anno il giorno 11 agosto partiamo da Orio al Serio nel tardo pomeriggio, con Ryanair, direzione Prestwick, per atterrare verso le 19.00 ore locali(ricordiamo che sono indietro di un’ora per il fuso orario), ed iniziare la nostra “avventura”; ancora un paio di premesse prima di inziare: visto che quest’anno i prezzi dei biglietti aerei rispetto all’anno precedente sono saliti di un buon 35-40%, abbiamo optato per un ritorno non da Glasgow, bensì da Liverpool, in quanto, è vero che si trova a circa 250 Km a sud della Scozia, ma ci ha permesso di risparmiare circa 150 € a testa sul biglietto di ritorno(ovviamente non abbiamo speso 300€ di benzina x fare quei chilometri!!!un buon modo per confrontare i prezzi dei biglietti aerei è tramite: www.Skyscanner.Net), ed inoltre il volo era ad un prezzo speciale(sempre con Ryanair); un’ultima cosa visti i 15 giorni di viaggio volevamo portarci dietro una valigia a testa in più; pensavamo che ogni valigia aveva diritto ai 15 chili di peso per l’imbarco: Non è così!!! Sarà anche stato scritto da qualche parte, ma non è così, cioè: 1 persona = 1 valigia imbarcata = 15kg totali; 1 persona = 2 valigie imbarcate = SEMPRE 15 Kg totali!!!! Perciò abbiamo pagato per 2 valigie imbarcandone 1!!!! 11 agosto 2008  52 miglia Aeroporto di Prestwick – Motherwell Una volta atterrati a Prestwick, noleggiamo l’auto alla Hertz; ci consegnano una Ford Fiesta blu (senza dirci se gasolio o benzina: chiedetelo!!! Sui documenti dell’auto non si capisce; al primo rifornimento alcuni giorni dopo ci siamo dovuti far aiutare da un benzinaio di Dundee, che gentilissimo, non capendo nulla manco lui dai documenti, ha telefonato alla filiale della Hertz di Prestwick per avere chiarimenti!!!). Impostiamo il nostro navigatore direzione Motherwell per la prima notte. Abbiamo optato per 3 alberghi durante il viaggio della Holiday Inn, che a prezzi contenuti, ci garantivano qualità, e per il resto delle notti, B&B. L’impatto con la guida a sinistra è drammatico, anche se dopo 2/3 giorni si comincia a farci l’abitudine; la cosa difficile è il cambio delle marce: l’istinto era quello di muovere il braccio destro per cambiare, ma immancabilmente cozzavi contro il finestrino!!! Comunque, arrivati a Motherwell ci abbiamo messo ben 45 minuti a trovare l’albergo. Nessuno sapeva bene dov’era. Alla fine l’abbiamo trovato. È in un parco un po’ fuori mano(o almeno così sembra). Carino e pulito.

12 agosto 2008  150 miglia totali dalla partenza Motherwell – St. Andrews – Crail Dopo una colazione continentale, partiamo alla volta volta di St.Andrews, patria del golf.

È impressionante vedere che una città(in scozia ci sono standard diversi dall’italia, cioè città medie hanno 3000 abitanti, città grandi circa 10.000 abitanti!!!), di circa 10.000 anime che aumentano grazie all’università, abbia così tanti campi da golf. Ovunque ti giri c’è un campo da golf!!! Passiamo da Dundee, la città della marmellata, attraversando il Tay Bridge, e arriviamo nelle campagne attorno St.Andrews. Giunti in città la prima cosa che facciamo è cercare un alloggio per la notte. Allora ci dirigiamo all’ufficio di Visit Scotland, dove con l’aggiunta di 3 sterline ci prenotano una camera in un residence nei dintorni (bello, pulito, ma commettiamo l’errore di mangiare al ristorante della struttura: mangiamo poco e paghiamo molto). Piove!!! La fortuna ci ha però aiutati perché 15 giorni nella piovosa Scozia ci hanno regalato solo 2 giorni di pioggia!!!Visitiamo St.Andrews. Meritava una visita solo la cattedrale: enorme ed a cielo aperto, vicina al mare. Visitiamo velocemente il centro ed il porto e riprendendo l’auto ci dirigiamo verso Crail, un paese del cosiddetto East Neuk, zona di pescatori. Visitiamo il porto e poi ci dirigiamo verso il residence. Le colline attorno St.Andrews danno colori e panorami a cui non siamo abituati: bellissimi.

13 agosto 2008  260 miglia tot.

St.Andrews -Aberdeen Ci svegliamo verso le 8.30, ed anche in questa mattina facciamo colazione continentale.

Partiamo alla volta del Dunnottar Castle, divenuto famoso per l’Amleto con Mel Gibson di Zeffirelli. Facciamo la strada costiera per arrivarci. Anche in questo secondo scorcio di giornata, restiamo a bocca aperta per i paesaggi, pur non sapendo che il meglio deve ancora arrivare. Il Dunnottar castle, è una delle cose più belle che abbiamo visto in tutto il viaggio: un castello a strapiombo sul mare posto su una rocca. Per giungerci dobbiamo scendere al livello del mare e risalire sul castello. La visita è a pagamento: se finite nei dintorni pagate senza storie, non ve ne pentirete!!! Paesaggi mozzafiato!!! Dopo la visita che dura circa un’oretta, riprendiamo l’auto direzione Aberdeen. Quando la notte non l’abbiamo prenotata dall’Italia, la prima cosa che facciamo giunti verso le 14.00, entriamo in un ufficio del turismo che senza problemi, con una ampia scelta di prezzi, ci propone un B&B per le nostre tasche (noi abbiamo scelto come range dai 20 ai 35, max 40£ (ma non è mai capitato), a testa a notte). Quindi Aberdeen, città diventata famosa negli ultimi anni perché capitale europea del commercio del petrolio, detta anche la “città di granito”.

Visitiamo il centro. Non è sicuramente il top del nostro viaggio, infatti l’abbiamo relegata ad un oretta di visita, limitandoci a vedere ciò che la guida ci indicava(Union street, castle street…). Mangiamo al volo qualcosa da McDonald e andiamo al B&B che abbiamo prenotato fuori Aberdeen 10 km circa. La camera è graziosissima, dotata di tutti i comfort.

14 agosto 2008  370 miglia tot Aberdeen – Speyside(Glenfiddich distillery) – Inverness Eccoci al primo impatto con la tipica SCOTTISH BREAKFAST, che consiste, con opportune varianti in: 2 uova strapazzate od al tegamino, funghi, pomodorini, l’immancabile bacon, il tutto cotto nel burro(!?!), nonché burro, burro, burro ed ancora burro, ed in aggiunta marmellate, cereali, latte, caffè(niente a che vedere col nostro, ma io che sono un caffeionomane non ho potuto farne a meno), brioches, pane tostato, succhi di frutta..

Garantisco che, fino a cena eri talmente pieno che non avevi fame (abbiamo fatto colazione in questo modo per 7 dei restanti giorni!!! Siamo probabilmente stati degli eroi! Il nostro fegato però…).

Comunque dopo questa orgia di cibo nutriente, ci addentriamo nello Speyside, la zona del Whisky. Abbiamo in programma la visita alla distilleria Glenfiddich. Questa visita è sicuramente uno dei cardini del nostro viaggio, infatti oltre ad essere una visita gratuita, attraverso tutte le fasi produttive di produzione di questo distillato, è stata fatta tutta in italiano(!!!), senza prenotazioni; mi spiego meglio, la Glenfiddich, ogni tot persone(anche 2 vanno bene), ti fa fare gratis la visita alla distilleria nella tua lingua madre.

Terminata la visita con un bicchierino di whisky ed un loro distillato (erano le 11, grazie a Dio la Scottish Breakfast ci girava ancora nello stomaco, così l’alcool è risultato “meno” pesante!), partiamo alla volta di Inverness. Prima di entrare in città ci rechiamo al Cullodeen Field, teatro di uno storico massacro per l’indipendenza scozzese.

Inverness: città veramente veramente carina, molto attiva. Inoltre abbiamo trovato una giornata splendida e calda per gli standard scozzesi estivi: giravo in maglietta con le maniche corte!!!. Visitiamo la città: dal castello che domina sulla collina sopra al fiume Inverness, alla cattedrale di St.Andrews(probabilmente il nome più gettonato di Santo per una chiesa in Scozia). Una cosa che mi ha molto colpito, è che il fiume di questa città di ben 50.000 abitanti, ha un’acqua trasparente!!! Quale fiume di qualsiasi nostra città italiana ha le acque trasparenti? È già tanto che si riesca a capire che sono blu (sporco!).

Facciamo cena in un ristorantino vicino al fiume e poi…Nanna.

15 Agosto 2008  536 miglia tot Inverness – Lochness – Orcadi Un’altra Scottish breakfast e poi viaggio verso Lochness per vedere Urquart Castle.

La giornata è più che piovosa(dicono che piove sempre sul Lochness); come tutti confermano, se vai in Scozia, non puoi non andare a Lochness, perciò pur avendo sentito che non è speciale, ci dedichiamo mezza giornata(dista 30km da Inverness), anche perché poi abbiamo la tappa più lunga del viaggio, che ci porterà in tarda serata sulle Orcadi.

All’Urquart Castle dedichiamo un’ora abbondante, e tutto sommato è carino. Poi senza aver visto con nostro rammarico, Nessie, partiamo verso John O’Groat. Siamo in anticipo sulla tabella di marcia, e perciò ci fermiamo a vedere il Dunrobin Castle (ha un giardino da favola), dove per nostra fortuna ci imbattiamo in uno spettacolo con un falconiere ed un falco, un barbagianni, ed un aquila reale. Uno spettacolo, assolutamente FANTASTICO; visitiamo poi velocemente il castello e partiamo per raggiungere l’imbarco delle Orcadi. Ci imbarchiamo sul traghetto. Io sfido il freddo ed il vento(il vento ti tagliava la faccia), e faccio quasi tutto il viaggio sul pontile esterno, per fare alcune foto alle Orcadi, visto che, nonostante l’ora, qui al Nord la luce lo permette.

Scendiamo verso le nove ed andiamo al B&B che avevamo prenotato dall’Italia. Troviamo due padroni di casa squisiti e più che gentili. Oltretutto la casa è stata appena rammodernata. Bellissimo. Dopo i saluti e la registrazione di rito… si spegne la luce.

16 agosto 2008  610 miglia tot Tour Orcadi Altra mattina altra Scottish Breakfast! Partiamo per vedere questa stupenda isola, senza alberi a causa della presenza incessante del vento(è la verità).Visitiamo l’Italian Chapel, chiesetta costruita da italiani deportati qui durante la seconda guerra mondiale, Lo stones of Stennes, Ring of Brogar, cerchio druidico di pietre, Skara Brae, il più antico insediamento preistorico umano attualmente visibile in Europa e Kirkwall con la sua St.Magnus cathedral, dove assistiamo ad un tipico matrimonio scozzese con uomini in kilt. Volevamo vedere anche la distilleria di whisky delle Orcadi, la Highland Park, ma con nostro rammarico era già chiusa con un cartello che ci spiegava il motivo: “A causa dell’elevato numero di turisti, siamo costretti a non ammettere più visitatori”. La cosa divertente è che erano solo le due del pomeriggio!!!Come dire: Oggi abbiamo lavorato troppo, Adios amigos!!!.

Ceniamo e rientriamo distrutti dal vento, pronti a goderci una meritata notte di sonno.

17 agosto 2008  778 miglia tot Orcadi – Ullapool Sveglia presto per il traghetto ed ancora…Scottish breakfast. Il fegato comincia ha chiedere pietà, ma noi siamo eroi(o meglio sadici!!!diciamola però tutta: è buona ‘sta colazione). Affrontiamo quella che sicuramente è la tappa più pesante di tutto il viaggio: da John O’Groat a Ullapool. Le nostre strade di campagna sono autostrade rispetto a questo tratto costiero del nord. Sono strade mono-corsia a doppio senso di marcia (questo per 130 delle 170 miglia affrontate), in cui, ogni 150 – 200 metri vi è uno spiazzo detto PASSING PLACE, per far passare gli eventuali automobilisti in senso contrario di marcia.

Comunque sia, siamo rimasti estasiati per la varietà e la bellezza dei paesaggi che abbiamo incontrato. Ogni foto catturata era un bacio al cuore!!! E non esagero; ricordo che nel giro di 3\4 Km siamo passati dai 200 metri di collina sul mare, a passare su di una strada asfaltata sul mare e risalire e trovarci in mezzo ad una radura che sembrava uscita da un film western: senza alberi con ciuffi d’erba che mulinavano nei campi circostanti. Mi ripeto senza vergognarmi, un bacio al cuore!!! In questo nostro peregrinare su strade disarmanti, alla velocità massima di 40 miglia, con autoctoni che facevano fari e suonavano il clacson perché andavamo troppo piano (d’altronde il compianto Colin McRae era scozzese), abbiamo trovato una lingua di spiaggia in cui “Silvia la freddolosa” ha addirittura bagnato i piedi nell’Oceano rischiando il congelamento(direbbe che sono il solito esagerato, ma pur di avere una vacanza al mare…), ed io solo appoggiando i piedi sul bagnasciuga ho rischiato l’infarto per il freddo. Ragazzi!!! Comunque, dopo questi minuti dedicati al mare ripartiamo alla volta di Ullapool, addentrandoci in paesaggi sempre più da cartolina. Tra le curiosità: siamo passati attraverso ad un paese dal nome impronunciabile. Credo si chiami INCHNADAMPH o qualcosa di impronunciabile che assomiglia a quello. Arriviamo verso le 4 del pomeriggio (siamo partiti verso le 8.30 da John O’Groats), ad Ullapool e siamo stravolti. Perciò avendo fatto un merendino con baguettes, formaggio, e prosciutto, nel pomeriggio, ce ne andiamo già a dormire(Silvia) o a leggere(Io), nel B&B prenotato dall’Italia.

18 agosto 2008  843 miglia tot Ullapool – Ebridi Esterne(Isola di Lewis) Indovinate la colazione? Cerrrto. Ancora lei. Dunque, partiamo da Ullapool verso le Ebridi. La migliore giornata (come clima), di tutto il viaggio.3 ore di traghetto in cui abbiamo letteralmente preso il sole. Attraccati, visitiamo velocemente Stornoway e dopo aver cercato la casa per la notte gestita da due arzilli ed ipertecnologici vecchietti(connessione wireless x internet che, fortuna per noi, non protetta), partiamo alla volta dell’Arnol Black House, dove vediamo i Croft, tipiche case scozzesi del luogo e poi andiamo a vedere le Standing Stones di Callanish, giganti monoliti, sede magica per i druidi. Finiamo il tour dell’isola di Lewis, con panorami lunari, e rientriamo a casa stanchi per cena. E prima di andare a nanna? Ovviamente freghiamo un po’ di banda larga (senza vergognarcene troppo), ai due simpatici vecchietti.

19 agosto 2008  970 miglia tot Ebridi Esterne(Isola di Harris) – Isola di Skye Partiamo per Tarbert, nella zona sud dell’isola. La giornata non promette nulla di buono: piove.

Ci imbarchiamo dopo aver acquistato un paio di souvenir di Tweed (proviene da qui), e dopo circa un’ora scendiamo ad Uig sull’isola di Skye. Qui ci rechiamo all’ufficio del turismo per cercare una camera per la notte! Troviamo un ufficio stagionale gestito da un ragazzo, che alla nostra richiesta: “Vorremmo cercare una camera per stanotte nei pressi di Portree”, ci guarda e con nonchalance, ci dice “Ok, questo è l’elenco del telefono e quello è il telefono”. Io e Silvia ci guardiamo basiti e dopo una richiesta d’aiuto, il ragazzo ci aiuta a trovare una camera, che tra parentesi forse è stata la più bella di tutto il viaggio. Il ragazzo è stato gentilissimo, ma anche alla fine non ci ha mica dato l’indirizzo della casa! Ma solo un numero di telefono. Dopo un po’ ci ha dato anche l’indirizzo copiandolo sull’elenco che ci aveva porto all’inizio. Tant’è che pensavamo ci volesse fregare, perché la casa (così ci aveva detto lui innocentemente), non si trovava su quelle guide. Ci salutiamo, ringraziandolo e lui contraccambia alzando il pollice, sorridendo e dicendoci “You’’ll Fine”. Che sta più o meno per : “siete dei grandi”. Quindi immaginatevi la nostra paura nel pensare a cosa ci aveva prenotato, ed invece…Mai dire mai.

Facciamo un giro dell’isola dopo aver accertato che la stanza per la notte esistesse davvero, visitando il centro di Portree, Kilt rock, una cascata che versa l’acqua direttamente sul mare da un’altezza impressionante, e l’Old mann of Storr, una formazione rocciosa. Ceniamo al porto di Portree, con un meraviglioso FISH & CHIPS, (adocchiato anche dai gabbiani del porto stesso), di un negozietto che era letteralmente preso d’assalto dai turisti. Non esagero, ma per i 25 minuti di coda per l’acquisto, per aver venduto una sessantina di porzioni di questo pesce… Ottimo, ottimo, ottimo.

Ci congediamo per la notte.

20 agosto 2008  1095 miglia tot Isola di Skye – Fort William Sveglia senza colazione inglese, proprio non ce la facevamo più! Partenza per la distilleria Talisker, produttrice di un whisky dall’aroma molto affumicato (come del resto tutti quelli della costa ovest scozzese, causa torba), vincitore per diversi anni consecutivi del premio di miglior whisky. La visita rigorosamente in inglese non ha niente a che vedere con quella precedente della Glenfiddich, inoltre è a pagamento, più spartana e veloce, anche se mi sento di darle la sufficienza abbondante.

Attraversiamo lo Skye bridge per andare a vedere il castello di Highlander. Bello e sicuramente da vedere. Mi sembrava di vedere in azione Sean Connery e Christopher Lambert… Infine giungiamo a Fort William, città molto molto carina, dove facciamo qualche acquisto sulla via principale (mi pare fosse Union street), e ceniamo da Morrison, una delle 3 catene di centri commerciali che abbiamo visto in Scozia oltre al LIDL e Tesco. E ci congediamo per la notte 21 agosto 2008  1210 miglia tot Fort William – Oban Partiamo con la carica alla giornata: Indovinato vero? Colazione? Sì sì. Lei.

La giornata non è delle migliori tant’è che non riusciamo a goderci il paesaggio che dicono essere tra i più belli della Scozia. Anche se ciò che vediamo è stupefacente.

Vogliamo raggiungere l’Inveraray castle. Il navigatore ci fa fare una scorciatoia. Mannaggia a lui, per risparmiare 10 Km ci fa passare per una strada che sembrava essere progettata per il Camel Trophy!!! Stretta, tutta a curva, senza Passing Place, immersa in un bosco, con rischio scontro frontale persino con le biciclette!!! Comunque dopo mille accidenti raggiungiamo la statale che ci porta al castello. Visitiamo solo esternamente e ci dedichiamo allo shopping; dopo di che partiamo per Oban. Vediamo il Kilchurn castle, castello diroccato, abbandonato ad inizio secolo in seguito al fulmine che l’ha trasformato così come lo si vede oggi.

Giunti ad Oban, visitiamo il centro ed il suo Colosseo. Una costruzione veramente da fuori di testa: si dice che questo signor McCain, abbia comprato questa collina per costruirci la sua tomba, dandogli la forma del Colosseo. Purtroppo non l’ha completata (forse per mancanza di soldi?), tant’è che ora la usano per fare concerti o manifestazioni culturali.

Andiamo a nanna dopo una cena a base di uno dei loro piatti tipici: torta di carne.

Il B&B prenotato in loco, è un po’ scalcinato, ma sempre pulito.

22 agosto 2008  1373 miglia tot Oban – Isola di Mull – Oban – Stirling Sveglia con la voglia di colazione scozzese(ah,ah). Perciò freghiamo la colazione continentale ad una coppia di italiani che conosciamo in loco dando come scusa la difficoltà di comprensione della lingua… Traghettiamo per andare sull’isola di Mull e Iona. Allora, premesso che tutti i siti per calcolare mappe stradali, compreso il nostro Tom Tom, dicono che ci sono 50 km dall’attracco sull’isola di Mull per andare a vedere l’isola di Iona(vera meta della nostra giornata), e che ci vogliono circa 50 minuti per giungere al traghetto per Iona, noi come persone con un briciolo di cervello, prenotiamo in giornata il traghetto da Oban(tra parentesi, l’unico pagato in anticipo), dandoci 3 ore e mezza di tempo tra sbarco a Mull, raggiungere Iona, tornare e reimbarco per Oban. Risultato? Traghetto all’andata in ritardo di 30 minuti, 70 minuti per raggiungere Iona all’andata, 10 minuti Traghetto e 20 minuti d’attesa per Iona, 25 minuti per vedere l’abbazia di Iona che non abbiamo visto per paura di non tornare(nota di colore, anche la notte a Stirling in un Holiday Inn era l’unica pagata in anticipo!!), traghetto di ritorno, altri 10 minuti e Matteo-Schumacher, che in 50 minuti torna all’imbarco, facendosela addosso e rischiando l’infarto per Silvia. Alla fine anche il ritorno era in ritardo!!! Con nostra buona pace per tutti gli accidenti che abbiamo lanciato alla Caledonian McBrayne (compagnia del traghetto), Via michelin, Tom Tom, e guide varie. Perciò in preda ad un raptus isterico, facciamo pranzo scofanandoci circa una baguette a testa con qualsiasi affettato o formaggio possibile!!! Orbene, si riparte da Oban (ovviamente dopo traghetto), diretti a Stirling.

Giungiamo a Stirling attraverso il Loch Lomond con le sue “rive romantiche”, così recita la guida, dove ceniamo in una steak house e poi ci rifugiamo sotto le coperte per una meritata notte di riposo!!! 23 agosto 2008  1494 miglia tot Stirling – Melrose – Kelso – Galashiels Dopo colazione si parte alla volta del castello di Stirling. Un altro cardine del nostro viaggio in Scozia. La visita si può tranquillamente fare con l’audio-guida, con un’aggiunta di un paio di sterline al prezzo d’ingresso. Ci vogliono circa 2 ore scarse a visitarlo, ma merita veramente. Dopo la visita, partiamo per i Borders, alla volta dell’abbazia di Melrose. Bella, ma cara per quello che c’è da vedere; ci imbattiamo in un altro matrimonio scozzese e ciliegina sulla torta, in una finale regionale di bande scozzesi: si esibivano bande tutte vestite coi colori del loro clan d’appartenenza, e c’erano anche gare di ballo con uomini e donne, vestiti come ballerine.

Devo dire che è stato emozionante, perché ha rappresentato la personificazione dell’essenza della Scozia nell’immaginifico di noi turisti!! Notevole! Dopodichè abbiamo visitato velocemente l’abbazia di Kelso e siamo tornati per il pernottamento a Galashiels. Cena l’abbiamo fatta con un’abbondante grigliata di carni miste, innaffiata di buona birra scozzese, per una cifra che è rispetto agli standard italiani, irrisoria, cioè circa 15 euro!!!! 24 agosto 2008  1728 miglia tot Galashiels – Jedburgh – Chesters – Liverpool Questo è stato il nostro ultimo giorno di Scozia. Parliamo con la signora del B&B che ci ospita, e sapendo che oggi partiamo in direzione di Liverpool, ci dice che ci pensa lei alla nostra colazione. Oddio!!! Scottish Breakfast classico, o meglio, più unta(sigh!!!), con l’aggiunta di (squillino la trombe, rullino i tamburi)…Fette di pane tostato fritte nel burro!!!! Al solo pensiero ho i brividi. Comunque, dopo la colazione leggera, partiamo per Jedburgh, sede dell’ultima delle 4 grandi abbazie dei Borders. Fatto questo ci accingiamo con nostra grande tristezza a salutare la Scozia per l’immancabile viaggio di ritorno. Siamo in Inghilterra, più precisamente a Chester, nel Northumberland, per vedere sia i resti del “castrum” romano, che qualche avvisaglia del Vallo di Adriano. La visita dura una mezz’oretta: voto 6 e mezzo(in Italia abbiamo di meglio).

Dopo di chè ci dirigiamo verso Liverpool. Tagliamo l’Inghilterra da Est ad Ovest: sembra di essere sull’ottovalante; immaginatevi chilometri e chilometri di cavalcavia con pendenze che arrivano fino al 15%(!!!!); giuro è la verità, si va su e dopo poco si scende, non si fa tempo a riprendere fiato che si risale; pazzesco… e divertente.

Comunque verso le tre siamo a Liverpool, Holiday Inn dell’aereoporto. Finora, la lingua non è stata un problema, cioè si parlava in inglese con gli scozzesi, si riusciva persino a fare discorsi di una certa complessità e loro capivano! A Liverpool bisogna scordarselo. Hanno una pronuncia allucinante. Alla reception, per chiedere come fare coi bus ad arrivare in centro, abbiamo dovuto farcelo spiegare ben 5 volte!!! Il loro non è inglese, ma qualcosa di estremamente lontano da quello.

Comunque andiamo in centro e finiamo in mezzo al più grande smercio di birra che in vita mia ho mai visto!!! C’è la festa della musica. Dai diciottenni ai sessanta\settantenni, birra in mano e …Bere. Ovunque ti giri c’è qualcuno che beve. Facciamo un giro per gli Albert Dock, e poi decidiamo di allontanarci dall’alcool.

Piccolo problema: Liverpool non ha un’azienda municipalizzata per i trasporti, bensì 3 o 4 compagnie che fanno magari anche lo stesso tragitto, ma per ogni compagnia, c’è un biglietto!!! Dopo circa due ore andiamo a nanna, devastati dal casino della città dei Beatles!! 25 agosto 2008 Liverpool Affrontiamo la giornata sapendo che è l’ultima di vacanza! Andiamo a vedere ciò che Liverpool ci offre, da St.George Hall, a Lime street, alle due cattedrali ed ancora agli Albert Docks, dove incrociamo un negozio che vende souvenir dei Beatles, invaso dai giapponesi: scappiamo.

Finita la perlustrazione (sinceramente un giorno e mezzo è sufficiente per Liverpool); rientriamo in albergo, direzione John Lennon Airport. Consegnamo alla Hertz l’auto e come pensavamo già, dobbiamo litigare al check in per il peso delle valigie e non solo, Silvia ha un bagaglio a mano e la borsetta; per gli inglesi sono due bagagli a mano!!!Santi numi!!!! Riarmati di pazienza schiacciamo tutto nel bagaglio a mano; io infilo (siamo al 25 agosto), 2 camicie, due maglioni ed il giubbotto(sono più rotondo dell’omino Michelin); così superiamo l’ultimo ostacolo…ECCOCI ITALIA!!!!!!!! Conclusioni La Scozia è meravigliosa. Non abbiamo speso tanto( circa 1600 euro tutto compreso: benzina, cene, biglietti aerei, traghetti, noleggio auto, pernottamenti, souvenir…); il tempo è stato clemente, perché se noi eravamo a Nord pioveva a Sud, se eravamo a Est, pioveva ad Ovest… Si mangia bene(ovvio che il burro a colazione, pranzo e cena non deve essere un must), ovviamente, ti devi adattare(il salmone praticamente non l’abbiamo mai visto nei menù).

Gli scozzesi sono gentili e si sforzano di venirti incontro anche quando non ti capiscono, e per ciò che riguarda i servizi che possono offrirti.

A Liverpool non si capisce niente di quello che dicono, questi Inglesi… Voto finale: un bel 9 abbondante.



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