Una pieve tra i castagni delle montagne pistoiesi

Quando le pietre parlano
Scritto da: graziano
una pieve tra i castagni delle montagne pistoiesi
Partenza il: 04/06/2011
Ritorno il: 04/06/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Se vi trovate a passare in Valdinievole e avete voglia di trascorrere un giorno diverso e riposante, sentite cosa ci è capitato l’altro giorno. Non è ancora piena estate, ma il caldo comincia a farsi sentire; decidiamo allora di cercare un po’ di fresco nelle a noi vicine zone montane del pistoiese. E’ così che intorno alle 8:00 imbocchiamo la Firenze-Mare in direzione Pisa; usciamo a Montecatini Terme e attraversiamo il paese; intuiamo che la stagione termale è iniziata dai furgoni di fornitori in movimento e dall’odore dei cornetti freschi che proviene dai tavolini all’aperto! Per trovare un po’ di tranquillità e frescura raggiungiamo Montecatini Alto e poi proseguiamo per Marliana nel pesciatino; si comincia a star bene, siamo quasi a 500 metri. Saliamo ancora verso Panicagliora, borgo che supera abbondantemente i 700 metri e qui, un’indicazione a sinistra verso un viottolo in discesa tra i boschi, segnala la “pieve di Sant’Andrea di Furfalo”. Che idea! Cosa di meglio che non una passeggiata nel verde unita alla scoperta di qualcosa che è di sicuro storicamente rilevante? Detto fatto, presi zaino e macchina fotografica, ci inoltriamo nell’ombreggiante bosco. Il sentiero, che si dipana in mezzo ad una vegetazione di robusti castagni, intervallati da qualche acacia, in un lieve saliscendi in circa venti minuti (sicuramente non è un chilometro) conduce ad uno slargo dove, ben segnalati, troviamo i ruderi, recentemente restaurati (si legge su una targa), di quella che certamente fu una pieve di notevole interesse. Adesso ne rimane tracciato solo il perimetro; resta poco dei muri originari: un troncone di abside, parte della fiancata destra con una porta di accesso, una pietra per altare e un pavimento fatto di piccoli sassi. Abituati al frastuono della città, ci sorprendiamo a parlare a voce bassa, le nostre parole si odono benissimo nel silenzio; si sente il cadere di uno stecco da un albero, lo strisciare di una lucertola che, sorpresa a prendere il sole su i massi antichi, si nasconde tra le foglie, lo sbattere d’ali di un merlo che se ne va… Non c’è che dire, il tutto è molto suggestivo! Anche il sole contribuisce al momento magico: si nasconde e fa capolino tra dei nuvoloni creando strani effetti di luci ed ombre sul bosco e sui rilievi vicini: un raggio illumina, nella penombra della vallata, il borgo di Serra Pistoiese sul colle di fronte (proseguendo, il sentiero conduce proprio a Serra). E’ in un’atmosfera del genere che ci ritroviamo nel passato: intorno al 1000, in pieno medioevo, una pieve, isolata in mezzo ad un bosco, in una terra di confine tra feudi di signorotti sempre in lotta tra loro, scorribande, assalti, ardue difese, distruzioni……. queste pietre parlano, ci dicono degli avvenimenti di cui furono testimoni, sentiamo scorrere palpabile il corso degli eventi… All’improvviso uno sguardo al polso, dove troneggia tronfio il tiranno che impietoso scandisce il ritmo di questa giornata, e un brontolio dello stomaco ci riportano al presente, (sono le 13:00, è tardi, è tardi, è tardi!!) l’incanto si scioglie, riprendiamo a ritroso il sentiero verso l’auto ed ….eccoci al 2011. Scendiamo nuovamente verso Pescia, ci fermiamo a Collodi per il pranzo. Nel pomeriggio ci dilettiamo scoprendo il vecchio borgo di Collodi Castello, adagiato, seminascosto dagli gli ulivi, sulla collina; percorriamo gli acciottolati vicoli tra le case fatte di pietra, mentre dalla valle sale la fresca carezza del vento di ponente.


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