Qualche giorno in Toscana

PRIMO GIORNO Abbiamo deciso, io (Arianna) e il mio fidanzato Roberto, di prenderci qualche giorno di vacanza dopo le fatiche universitarie e come “premio” per la mia laurea. Abbiamo lasciato le nostre terre sul Lago D’Orta un nuvoloso mattino di aprile e le nuvole e la pioggia ci hanno abbandonati solo a tratti… La prima tappa del...
Scritto da: Ari e Roby
qualche giorno in toscana
Partenza il: 16/04/2009
Ritorno il: 19/04/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
PRIMO GIORNO Abbiamo deciso, io (Arianna) e il mio fidanzato Roberto, di prenderci qualche giorno di vacanza dopo le fatiche universitarie e come “premio” per la mia laurea.

Abbiamo lasciato le nostre terre sul Lago D’Orta un nuvoloso mattino di aprile e le nuvole e la pioggia ci hanno abbandonati solo a tratti… La prima tappa del nostro viaggio è Livorno, un unico obiettivo era nelle nostre menti: IL CACCIUCCO! Da casa abbiamo cercato e letto molte recensioni, quasi tutti ci indicavano come luogo per assaggiare il miglior cacciucco un ristorante nel centro della città: IL SOTTOMARINO. Giunti a Livorno verso le 12.30 abbiamo cercato parcheggio (purtroppo a pagamento) vicino al porto e siamo arrivati al locale molto affamati! Il luogo è particolarissimo con foto e modellini di navi e sottomarini, il proprietario è molto originale, come descritto nelle recensioni, non c’è una lista e la scelta dei piatti diciamo che è molto guidata dal proprietario stesso ma noi siamo qui proprio per il cacciucco quindi non abbiamo esitazioni nell’ordinazione. Esistono due tipi di porzioni: super e mini, la prima consigliata solo per appetiti robusti mentre la mini (che di mini ha veramente poco!) riesce a saziare abbondantemente, se però un uomo ordina il piatto mini diciamo che sarà un po’ preso in giro dal proprietario. Il piatto è buonissimo, un po’ piccante e davvero ricco, l’impresa di finirlo è ardua e nonostante la nostra fame non ce l’abbiamo fatta, un nostro vicino è riuscito nell’opera e come premio gli è stata proposta un’altra porzione gratis, gentilmente rifiutata. Dopo resta solo lo spazio per un digestivo e una passeggiata nel centro e al porto per smaltire! (Costo del pranzo 1 cacciucco mini, 1 super, acqua, vino, rigorosamente rosso con il cacciucco, e due digestivi: 55 € ma ne è valsa la pena!).

Ripresa la macchina e pagato il parcheggio (davvero costoso: 6,50 per 4 ore!), ci dirigiamo verso San Gimignano al B&B prenotato da casa. La zona è bellissima, la casa è immersa nelle colline, al primo piano c’è l’appartamento dei proprietari e al piano terra le camere, tutte con ingresso separato, la nostra è un piccolo appartamento con camera spaziosa, bagno, corridoio e cucina attrezzata, un rapporto qualità prezzo davvero ottimo (50 € la camera doppia con prima colazione). Per la prima sera decidiamo di mangiare qualcosa nella nostra nuova casa con gli acquisti fatti durante il viaggio a Castelfiorentino, un po’ perché la stanchezza si fa sentire e un po’ perché, al contrario, la fame non si fa molto sentire dopo la mangiata livornese! SECONDO GIORNO In questo B&B la colazione è un po’ anomala rispetto a quello a cui siamo stati abituati in sistemazioni simili, al mattino i proprietari preparano un cestino, che depositano fuori dalle stanze, con caffè, latte e acqua calda nei termos, bustine per il tè, marmellatine, zucchero, miele, fette biscottate, croissant, yogurt e succhi, tutto è confezionato e quindi si perde un po’ l’idea della colazione fatta in casa solitamente preparata nei B&B, ma dall’altro lato c’è la comodità di far colazione a qualsiasi ora comodamente nella cucina della propria camera oppure portarsi qualcosa per la gita in programma.

Oggi la nostra meta è Siena a circa un’ora di macchina, poi purtroppo perdiamo un’altra ora per cercare parcheggio, è tutto pienissimo, anche a pagamento! Noi consigliamo di provare nei parcheggi a sud dove ci sono zone di sosta al coperto, quelli a nord sono molto più scomodi e più trafficati, il costo è ovunque di 1,60 € l’ora. A Siena ci siamo già stati in passato ma separatamente quindi giriamo per le vie notando ad ogni angolo i segni delle contrade che noi conosciamo solo per il Palio, poi arriviamo a Piazza del Campo con il Palazzo Pubblico dal quale svetta la Torre del Mangia, strapiena di studenti in gita, come eravamo noi la prima volta che siamo passati di qua… Andiamo a vedere il Duomo con il suo campanile, compriamo dei panini in una bottega, qui i salumi sono ottimi ovunque acquistati, e mangiamo seduti per terra in Piazza del Campo con il sole che ha finalmente deciso di farsi vedere…Decidiamo di andare alla famosa pasticceria Nannini per acquistare panforte e panpepato da portare a casa ma appena usciti veniamo colti da un temporale con acquazzone e grandine (per fortuna la macchina è al coperto!) e siamo costretti a ripararci dentro il portone di una casa aspettando un attimo di tregua.

Una volta recuperata l’auto diamo uno sguardo alla cartina e decidiamo di dirigerci verso la cittadina di Castellina in Chianti, senza sapere bene cosa ci avrebbe riservato.

Il paese è molto carino e il centro storico rivela le sue chiare origini medioevali, in questi giorni, ancora un po’ fuori stagione non ci sono turisti in giro, visitiamo una piccola chiesetta e una strada utilizzata in passato per difendere la città, da qui è possibile osservare la campagna circostante attraverso le feritoie; con l’urbanizzazione del paese le case costruite attorno a questa via l’hanno quasi interamente coperta e ora si cammina in una galleria con il soffitto a volte, la strada si chiama infatti Via delle volte. Qui acquistiamo in una bottega i famosi Pici che, nonostante io sia un’amante della pasta lunga, non ho mai assaggiato. A questo punto torniamo verso il parcheggio, gratuito, che è una specie di terrazza sulle colline sottostanti, gli spazi sono ampissimi, per fortuna qui non piove ma vediamo i temporali in lontananza, davvero uno spettacolo unico.

Nella strada verso San Gimignano incontriamo numerose cantine che vendono olio e vino e ci fermiamo in una per fare i primi acquisti dell’amato Chianti Classico.

Questa sera usciamo per cena perché avevamo visto ieri che a Certaldo, un paese a 12 chilometri, si teneva la Sagra del Cinghiale. Il paese è suddiviso in due zone, la parte bassa e Certaldo alta, la sagra si trova in basso in una struttura vicino alle piscine comunali e, dopo qualche giro del paese, riusciamo a trovare il posto; il salone è molto grande ma ben presto si riempie prevalentemente di gruppi di amici e famiglie del posto e di paesi vicini, sui muri sono appesi cartelloni con le foto dei cacciatori (che sono anche i camerieri) e delle povere vittime… io non sono molto amante della caccia e del fatto che venga considerato uno sport ma Roberto mi spiega che in questa zona i cinghiali sono numerosissimi e una vera piaga per le colture locali.

Comunque il menù è molto ricco e noi mangiamo un antipasto misto toscano con affettati e crostini, due piatti di pappardelle al ragù di cinghiale e un’abbondante porzione di fagioli all’uccelletto, semplici ma davvero squisiti! (Costo della cena: 22,50 €) La giornata non è ancora finita perché noi vogliamo andare a Certaldo Alta che è la zona storica del paese, chiediamo ad alcuni organizzatori della festa e ci spiegano che è necessario parcheggiare in piazza e prendere la funicolare ma alla sera è chiusa; decidiamo di non scoraggiarci e proviamo a seguire delle indicazioni che avevamo visto e, percorrendo una strada di campagna stretta e senza luci riusciamo ad arrivare alla città alta. Abbiamo avuto proprio una bella idea, il posto è surreale tutto racchiuso tra le mura antiche, le vie sono deserte, solo qualche turista per caso come noi e una cagnolino davvero particolare, silenziosissimo e immobile! Gironzoliamo per capire dove siamo capitati e vediamo numerosi palazzi antichi ricchi di stemmi, arriviamo sulle mura esterne dalle quali si gode una splendida vista in notturna e troviamo anche la famosa funicolare (era ancora in funzione perché dal mese di aprile effettua l’ultima corsa all’1 di notte, costo del biglietto andata e ritorno 1,20 €), scopriamo anche che questa cittadina ospita la casa del Boccaccio, qui lo scrittore si era ritirato per sfuggire dalla peste e qui sono nati i racconti che sono andati a formare il Decamerone, la casa è stata però quasi interamente ricostruita dopo un incendio e solo una piccola parte è rimasta originale, al suo interno è presente uno dei quattro musei del paese; noi però questa volta abbiamo deciso: niente musei, solo quattro giorni per rilassarci gironzolando per le colline a scoprire, in modo del tutto casuale, il mondo sconosciuto ai nostri occhi, quindi non siamo dispiaciuti di esser qui di sera quando tutto è chiuso. Ora è il momento di andare a letto, la stanchezza inizia a farsi sentire.

TERZO GIORNO Dopo colazione ci spostiamo di circa 1 chilometro e mezzo e lasciamo l’auto in un parcheggio gratuito che abbiamo adocchiato ieri sotto le mura di San Gimignano e facciamo qualche centinaio di metri a piedi per entrare nel centro storico. Inizia purtroppo a piovigginare ma per fortuna abbiamo gli ombrellini, giriamo per le stradine piene di negozi e di gente, nonostante il tempo incerto, arriviamo a Piazza del Duomo dove è possibile ammirare il Palazzo del Podestà, la Collegiata e le torri della cittadina, a fianco il Palazzo del Popolo e al suo interno il museo civico, gli interni di questi edifici li abbiamo già visitati in passato, diamo uno sguardo al cortile interno del Palazzo del Popolo che è davvero molto pittoresco e quindi decido di portar Roby in un luogo che ricordo dalla mia gita di prima media: la Rocca di Montestaffoli. E’ bello come lo ricordavo, si vede San Gimignano dall’alto, con le sue tipiche torri e i suoi palazzi, sarebbe bello star qui per un pic nic se non piovesse perché c’è il prato, le panchine e una bella vista… rimaniamo per un po’ sotto i glicini a rimirare, almeno qui non piove, e poi pensiamo di far acquisti per il pranzo: salame di cinghiale in una pizzicheria e pane toscano in un’antica panetteria nata nel 1909 e andiamo nel nostro mini appartamento dove mangiamo e soprattutto ci asciughiamo! Devo dire che il nostro B&B si rivela davvero comodo e in posizione strategica.

Nel pomeriggio ci dirigiamo verso Colle Val d’Elsa, qui i posti auto sono numerosi e fortunatamente gratuiti.

E’ carino vistare la cittadina passeggiando tra le vie, scoprendo i palazzi antichi, quasi tutti del XVI e XVII secolo, tra questi molto particolare è la casa-torre dell’architetto Arnolfo di Cambio che firmò il Palazzo della Signoria di Firenze. La città è famosa per la produzione di cristalli, leggiamo sulla guida che il 95% del cristallo prodotto in Italia proviene proprio da qui, ma l’articolo non rientra tra i nostri gusti e ci limitiamo a guardare qualche vetrina. La prossima tappa è Montespertoli, a febbraio abbiamo partecipato alla Bit di Milano e abbiamo assaggiato un ottimo Chianti prodotto in questo paese, vogliamo visitare il posto e cercare la cantina. Questa tappa si rivela molto deludente, i parcheggi sono tutti a pagamento ma noi riusciamo a scovare alcuni posti in una strada parallela a quella del centro in cui è possibile parcheggiare gratuitamente, la gente ci guarda come se avessimo le antenne e la coda, eppure dovrebbe essere un paese turistico, è segnalato anche dalla nostra guida, è presente uno IAT che però è chiuso e anche i negozi riaprono alle 17.00 oppure sono chiusi, eppure è sabato pomeriggio…Siamo un po’ delusi ed entriamo in una pasticceria, questa è aperta, per consolarci, acquistiamo i croissant più grandi che io abbia mai visto, praticamente il doppio di quelli che conosciamo, allo straordinario prezzo di 90 centesimi l’uno, qualcosa di buono l’abbiamo trovata anche qui. Rifacciamo un giro con l’auto per verificare la situazione, seguiamo qualche indicazione turistica che però non ci porta in nessun luogo e non troviamo neanche la cantina che cercavamo, ci fermiamo però in un’altra dove acquistiamo il famoso olio toscano. Forse sarebbe meglio visitare il paese durante la mostra del Chianti (quest’anno si terrà la cinquantaduesima edizione dal 23 al 31 maggio), probabilmente la città, in quel periodo, sarà più animata e aperta ai visitatori.

E’ ora di andare verso il B&B, passiamo però da Castelfiorentino per far acquisti, qui in Toscana i supermercati presenti sono ben segnalati e appartengono quasi tutti ad una importante catena italiana, il supermercato qui a Castelfiorentino è ben fornito con banco pescheria, macelleria, salumeria, vendono prevalentemente prodotti locali e abbiamo costatato che i prezzi sono un po’ più economici rispetto a quelli a cui siamo abituati noi al nord.

Torniamo a San Gimignano dove ci dedichiamo alla cucina toscana e assaggiamo uno dei vini acquistati ieri in cantina: davvero ottimo! QUARTO GIORNO Siamo già all’ultimo giorno della vacanza, ma abbiamo ancora una visita in programma…Dopo la consueta colazione e un saluto alla nostra casetta, ai gatti e agli altri ospiti che come noi partono oggi ci fermiamo per un’ultima scorta di vino, ci manca la Vernaccia di San Gimignano, in una cantina che raggiungiamo dopo due chilometri di strada sterrata.

Si va verso la nostra ultima meta: Pisa. Roberto ha visitato più volte la città della torre pendente mentre per me è la prima volta e sono molto emozionata! Le indicazioni sono molto chiare e frequenti ed impossibile non trovare la Piazza dei Miracoli (così battezzata da Gabbriele D’Annunzio), come previsto i parcheggi nelle vicinanze sono tutti a pagamento e, anche spostandosi un po’ la situazione non si modifica, quasi casualmente arriviamo ad un supermercato vicino alla ferrovia, il parcheggio del super è a pagamento ma fuori ci sono alcuni posti liberi gratuiti: strepitoso! L’ingesso alla zona della torre è davvero a pochi passi e lo spettacolo che si presenta davanti ai miei occhi è indescrivibile! Non avrei mai creduto, ma il prato verde perfettamente tenuto contrasta perfettamente con le opere di marmo bianco e non riesco a capir come la Torre stia lì così senza cadere! La città di Pisa è una città normale con qualche chiesa disseminata qua e là ma la zona del Campo dei Miracoli è davvero fuori dall’ordinario, da vedere almeno una volta nella vita! In questi giorni di vacanza abbiamo visto pochi turisti a parte a Siena e a San Gimignano, molti di questi erano italiani, mentre qui sono quasi tutti stranieri, è abbastanza strano esser in Italia ma sentir parlar solo lingue straniere. Notiamo che non è possibile entrare in nessun luogo senza biglietto. Il costo per la salita alla torre è spropositato: 15 €!!! Io già avevo un po’ paura, poi con un costo così…Decidiamo di entrare nella cattedrale (biglietto 2 € a testa ma per chi passa di qua alla domenica mattina l’ingresso è gratuito), rimango molto soddisfatta dalla visita, soprattutto ho l’occasione di ammirare il famoso pulpito del Pisano studiato sui libri di arte, e dopo esser rimasti ancora un po’ nel prato dobbiamo riprendere la strada di casa. Quattro giorni un po’ piovosi in cui abbiamo visto e rivisto luoghi davvero unici e abbiamo mangiato divinamente!



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