Isola d’Elba – luglio 2011

Una settimana di mare, spiagge e... nuvole
Scritto da: Ataulfo
isola d'elba - luglio 2011
Partenza il: 02/07/2011
Ritorno il: 09/07/2011
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
La nostra settimana all’Isola d’Elba inizia il 2 luglio con una discreta levataccia per raggiungere Piombino, 200 facili chilometri d’Aurelia e siamo in coda al porto con un’ora e mezza di anticipo! Abbiamo prenotato il traghetto della Moby, decisamente più costoso della Blu Navy ma, a quanto sembra da ciò che vediamo al porto, molto più stabile! Riusciamo ad imbarcarci un’ora prima del previsto, è per questo che posso sicuramente consigliare di arrivare al porto prima dell’imbarco prenotato: se non ci sono problemi vi fanno salire prima e si guadagna tempo. La traversata, perfetta, dura un’ora e, una volta sbarcati a Portoferraio, ci dirigiamo verso il residence “Appartamenti Rio nell’Elba”, sito nell’omonima cittadina.

Le strade dell’Elba, per chi non c’è mai stato, danno subito una duplice impressione: una serie infinita di curve e tornanti su un fondo stradale ben curato. E per ciò che riguarda l’asfalto in buone condizioni questo, che dovrebbe essere un diritto per l’automobilista che paga il bollo ogni anno, è invece, in molte parti d’Italia, un’eccezionalità.

Il residence “Appartamenti Rio nell’Elba” si trova in località “Il Riposatoio” che sa molto di casa di riposo per anziani. È un complesso di appartamenti in multiproprietà, con spazi esterni ben curati e piacevoli alla vista, piscina, qualche gioco per i bambini e alcuni parcheggi coperti. Il nostro trilocale è sufficientemente spazioso, dotato del minimo indispensabile come è normale: tutto il resto ce lo siamo portato da casa!

Purtroppo la nostra settimana all’Isola d’Elba è stata caratterizzata da un tempo atmosferico sempre incerto e spesso ventoso. La receptionist del residence ci ha detto che lo scirocco e la montuosità dell’isola generano questi nuvoloni neri nemici giurati della tintarella, tanto che in sette giorni è stato quasi sempre nuvoloso e ha piovuto più di una volta.

Nonostante il tempo poco amico abbiamo comunque girato diverse spiagge, la maggior parte nella zona orientale dell’isola. Quella di Ortano, la più vicina a Rio nell’Elba, è la tipica insenatura con scogli a destra e sinistra e acqua subito alta. La spiaggia di Saregola invece ha una caratteristica sabbia ghiaiosa rossastra a causa dei residui ferrosi: singolare. La spiaggia di Cavo, frazione di Rio Marina, non è niente di eccezionale soprattutto perché l’arenile è di ghiaia non particolarmente invitante: sembra di stare ai giardini pubblici. Molto carina invece la baia di Nisportino. Oltre le rocce a fianco del bar si possono fare piacevoli nuotate alla ricerca di qualche sarago da avvistare. Tra Bagnaia e Magazzini invece abbiamo trovato una piccolissima e tranquilla insenatura (spazio sufficiente per 5-6 persone) con molta ombra e possibilità di passeggiate lungo il bagnasciuga roccioso: l’ideale per chi come noi ha una bambina piccola che deve fare il riposino pomeridiano mentre uno dei genitori (io) vuole soddisfare la propria indole di Giovane Marmotta quarantenne. Straccoligno è invece un’insenatura con sabbia scura “riportata”, in mare ci sono alghe e meduse, però in compenso si può fare la doccia gratis nel bar sulla spiaggia. L’unica spiaggia “occidentale” che abbiamo visitato è stata quella di Cavoli: “Quella è la vera Isola d’Elba”, ci hanno detto gli autoctoni. Senza dubbio appena si arriva l’effetto è suggestivo: sabbia chiara, mare pulito e bellissimo, colori da cartolina. Però a differenza delle altre spiagge sopra descritte, questa accoglie il vero turismo di massa. Per fortuna quella mattina ci siamo mossi per tempo e dopo un’ora di viaggio alle 9 circa eravamo in loco; già mezzora più tardi non si trovava più posto per stendere l’asciugamano.

Alla fine, se dovessi un giorno tornare all’Elba sceglierei come quartier generale un paese al di là di Portofferraio, quest’anno come era normale, ci siamo concentrati su spiagge e paesi nella parte orientale dell’isola.

Un particolare appunto riguarda i parcheggi vicino alle spiagge. Prima di partire c’era chi aveva vaticinato: “All’Elba si spendono anche 10 euro di parcheggio!” Gulp! Al giorno? All’ora? Dovremo parcheggiare con la carta di credito gold? Tutte balle. In ogni occasione è bastato lasciare l’auto cento metri più in là e non abbiamo mai dovuto spendere un euro per parcheggiare. Di sera siamo stati diverse volte a Porto Azzurro. Piccolo, pittoresco, turistico, vivo. Una sera siamo arrivati a Capoliveri e anch’esso è decisamente un paese a misura di turista, con negozi, tanta gente e decine e decine di ristoranti e altri locali dove bere e mangiare, magari una crêpe alla nutella con granella di nocciole e zucchero a velo. Anche Rio Marina, sebbene non paragonabile alle località più prettamente turistiche, ci ha piacevolmente colpito. Un paese tranquillo, lontano dalla mondanità di Capoliveri ma anch’esso vivo e fornito di diversi ristoranti dove mangiare specialità di pesce a prezzi non esorbitanti.

Dopo una settimana, il 9 luglio, è finita la nostra vacanza. Per il ritorno a casa ci siamo di nuovo imbarcati a Portoferraio e di nuovo ci hanno fatto salire un’oretta prima dell’orario previsto. Salutiamo così l’Isola d’Elba… chi l’ha chiamata “La piccola Sardegna” forse non ha sbagliato: belle spiagge, bellissimo mare, paesi vivaci, prezzi abbordabili in molti ristoranti ma ingiustificatamente altissimi nei supermercati (alla Coop, ma soprattutto alla Conad tutto costava nettamente il doppio del prezzo a cui siamo abituati; il pane costa 4,50 euro al chilo). Ma se devo dirla tutta, allora, più che all’Elba tornerei in Sardegna!

PS: una informazione per chi come noi si è recato sull’isola con una macchina a GPL: all’Elba, almeno fino a luglio 2011, non esistono distributori di gas per auto! Tenetene conto quando programmate la spesa per la vacanza.

PPS: All’Elba vanno molto di moda le multiproprietà. Questo genere di investimento non mi convince moltissimo, però al costo di un’utilitaria si può acquistare l’uso di un appartamento (proprio come il “nostro” nello stesso residence) per due settimane tra giugno e luglio.



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