Isola d’Elba tra il verde e l’azzurro
Partiti col traghetto da Piombino siamo arrivati a Cavo (costa un po’ meno) verso le 2 del pomeriggio, vista la temperatura ottima di 30 gradi e accaldati dal lungo viaggio abbiamo deciso di sistemare velocemente i nostri bagagli e di fiondarci direttamente alla prima spiaggia che troviamo. Siamo a lido di Capoliveri, troviamo difficilmente parcheggio e arrivati al mare ci accorgiamo che purtroppo per noi è una spiaggia troppo turistica, ma decidiamo di rimanere lo stesso e che come primo assaggio dell’isola va bene per rinfrescarci. La sera passeggiata per il centro di Porto Azzurro.
Il giorno successivo decidiamo di seguire i consigli dei nostri amici che frequentano da anni l’Elba e ci dirigiamo sulla spiaggia di Barabarca, essendo partiti presto troviamo subito parcheggio e con una breve scalinata arriviamo sulla superficie ghiaiosa di questa costa e ci immergiamo su una bella acqua cristallina che nulla ha a che fare con la spiaggia del giorno prima.
Il pomeriggio ci spostiamo e andiamo alla spiaggia di Stecchi Uno, un po’ difficile da raggiungere lungo un sentiero difficile da riconoscere ma quando arriviamo ci rinfranca il fatto di essere soli e di quanto selvaggia sia questa piccola baia con ciotola grandi (consigliata per chi cerca pace e tranquillità), in serata andiamo a mangiare a Copoliveri ristorante pizzeria La Lampara, ordiniamo la pizza al metro, è buonissima, il personale gentile e simpatico e i costi molto abbordabili.
Il terzo giorno andiamo a visitare 2 spiagge trovate tra le prime in classifica in dei blog, Lacona e Falciaio, che dire, ovviamente l’acqua è stupenda, il paesaggio che circonda queste baie è magnifico e quasi surreale ma non ci colpiscono fino in fondo, forse per la confusione e l’affollamento che le invade.
Giornata impegnativa quella che ci aspetta, decidiamo di andare verso Portoferraio per vedere le famose spiagge “caraibiche” di Padulella e Sansone per poi dirigerci alla scogliera di Sant’Andrea e tornare percorrendo tutta la costa occidentale dell’isola con il sole alle spalle e vedere panorami mozzafiato e una miscela di colori incredibile. Le prime due spiagge hanno dell’incredibile con ciottoli bianchi e acqua cristallina, forse come bellezza naturale merita di più Sansone ma Padulella è meno affollata e più tranquilla. Andando verso la scogliera di Sant’Andrea, lungo il tragitto abbiamo deciso di fermarci a mangiare al sacco su una spiaggia, la Paolina, trovata per caso, ma rimaniamo stupiti perché ci ha permesso inaspettatamente di immergerci in un oasi di pace con sassolini dai mille colori. Dopo questa breve e rilassante sosta arriviamo alla scogliera consigliataci da amici, con difficoltà troviamo parcheggio distante dalla spiaggia ma all’arrivo siamo stati ripagati con dei profondi fondali di un magnifico azzurro nei quali abbiamo potuto tuffarci da scogli molto strani simili a liscie balene arenate…
Dopo essere rimasti incantati dagli splendidi paesaggi incontaminati dell’Elba on the road, lungo la quale abbiamo anche potuto ammirare in lontananza i monti della Corsica, Pianosa e altre isole dell’Arcipelago Toscano, siamo arrivati a casa molto stanchi nel pomeriggio tardi. Abbiamo così deciso di uscire per la cena e ci siamo fermati al ristorante “Il Giardino” lungo la strada provinciale tra Portoazzurro e Riomarina. Qui ci è stato consigliato di assaggiare 10 portate di antipasti di pesce, 5 cotti e 5 crudi al solo prezzo di 20 euro. Niente di speciale in realtà, ma per il prezzo conveniente può anche passare. Purtroppo hanno solo vino alla spina e niente in bottiglia.
Il giorno successivo abbiamo esplorato altre due spiaggia consigliate in blog di turisti: Luigi d’Angelo e Barbarossa: splendide spiagge in cui l’acqua chiarissima e i sassi di mille colori donano al mare riflessi dell’arcobaleno.
La penultima nostra mattinata ci ha accolto con un cielo nuvoloso e, viste le previsioni del tempo poco promettenti, abbiamo deciso di vestirci da trekking e di avventurarci tra i sentieri del monte Capanne: si tratta della cima più alta dell’isola ( 1019 m ) dalla quale abbiamo potuto osservare l’intero territorio dell’Elba grazie al sole che ci ha accompagnato nella seconda parte della giornata sconfiggendo le nubi. Il percorso si è dimostratato molto impegnativo, specialmente per la seconda metà caratterizzata da un sentiero ad alta pendenza tra i sassi instabili di una frana. Tuttavia il nostro entusiasmo non si è smorzato per le farfalle e le strane cavallette azzurre che ci hanno accompagnato nelle nostre fatiche ( il sentiero che abbiamo preso si chiama infatti “Santuario delle Farfalle” ). Felicissimi per l’esperienza che abbiamo potuto vivere, ma di certo non la consigliamo a famiglie con bambini o a chi non allenato. Per i più fortunati, lungo questo percorso è possibile incontrare l’aquila e il mufflone, di cui però noi abbiamo solo visto gli escrementi. Alla sera, con le gambe un po’ stanche, siamo andati nel centro di Capoliveri e ci siamo deliziati con una fantastica piadina artigianale in un locale “La Piada per Strada”, condotta da simpaticissimi cuochi: speciale e a prezzo stracciato, peccato per i pochissimi tavoli disponibili.
Purtroppo abbiamo dovuto abbandonare questa terra che però ci rimarrà sempre nel cuore per tornare alla vita quotidiana.