Normandia un viaggio tra “guerra e pace”

Era da un po’ di tempo che avevamo in mente di effettuare questo viaggio in moto ma per un motivo o per l’altro abbiamo dovuto sempre rimandare. Finalmente nel mese di Giugno, siamo riusciti a concretizzare questo viaggio ed eccoci qui a raccontarvi la nostra esperienza. La preparazione è stata minuziosa e accurata sia dal punto di vista...
Scritto da: ladybiker
normandia un viaggio tra guerra e pace
Partenza il: 21/06/2008
Ritorno il: 29/06/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Era da un po’ di tempo che avevamo in mente di effettuare questo viaggio in moto ma per un motivo o per l’altro abbiamo dovuto sempre rimandare.

Finalmente nel mese di Giugno, siamo riusciti a concretizzare questo viaggio ed eccoci qui a raccontarvi la nostra esperienza.

La preparazione è stata minuziosa e accurata sia dal punto di vista logistico che dal reperimento del materiale informativo (a fine racconto trovate i link dai quali abbiamo preso tutte le info necessarie per l’organizzazione del viaggio).

Io e Giuseppe siamo appassionati di storia moderna soprattutto del periodo che riguarda la 1° e la 2° guerra mondiale. La Normandia quindi diventava il nostro punto di riferimento relativo a questo importante periodo storico. 1° giorno Sabato 21/6/08: Trecate – Auxerre 654 km Ore 04h30 del mattino, siamo troppo smaniosi per continuare a dormire, quindi elettrizzati come bambini decidiamo di partire dal nostro paese Trecate direzione passo del Gran S. Bernardo. Alle 6h00 siamo già ad Aosta e nonostante sia fine Giugno l’aria è bella frizzante! Cominciamo a percorrere il valico, è ancora presto, l’aria è tersa e il cielo troppo blu per essere vero! Sul lato della strada scorrono genzianelle e fiori di ogni colore e le grasse marmotte ci fanno compagnia nella nostra lenta e rumorosa salita. Incontriamo anche degli operai che si stanno occupando della riparazione del manto stradale e da veri gentiluomini della montagna, al nostro passaggio, salutano e ci augurano buon viaggio! Che dire: veramente un buon inizio…Speriamo che il nostro viaggio prosegua nel migliore dei modi! Arrivati in cima al colle del Gran S. Bernardo, prima di entrare in Svizzera, restiamo ad ammirare la statua del Santo e il laghetto ghiacciato. Cavoli sarà anche Giugno ma quassù fa freddo! Decidiamo quindi all’alba delle 7h30 di goderci un buon the caldo prima di proseguire il nostro viaggio.

Nel frattempo siamo un po’ in ansia perché la nostra moto è un po’ rumorosa e i Carabinieri della dogana ci hanno sentito arrivare da lontano. Bisogna ripartire ci aspettano ancora tante emozioni! Come previsto i Carabinieri ci fermano ma simpaticamente ci dicono che se vogliamo continuare il nostro viaggio dobbiamo “sgasare” un pochino per fargli sentire il rumore della nostra “piccola”! Ecco fatto adesso siamo in territorio svizzero e continuiamo ad attraversare paesaggi di un verde intenso punteggiati da mucche e laghetti. Che spettacolo! Lasciata Martigny alle nostre spalle imbocchiamo la ripida strada che ci porta verso il colle del Forclaz che in un attimo ci catapulta in territorio francese ai piedi del Monte Bianco. Eccolo lì il Monte Bianco coperto dal suo maestoso mantello di ghiaccio! E’ quasi mezzogiorno e ci accingiamo ad attraversare Chamonix. Cittadina molto vivace ma troppo trafficata per i nostri gusti. Ci fermiamo per qualche foto e per sgranchirci un po’ le gambe e poi via ancora in sella per imboccare l’autostrada francese. Dietro di noi i ghiacciai delle Alpi e davanti il paesaggio lunare dei Jura. Percorriamo l’autostrada costeggiando Ginevra per poi proseguire per Macon, oramai sono quasi le 14h00 e decidiamo di pranzare e riposarci un po’! Mangiamo il nostro bel tramezzino “beurre et jambon” e non ci facciamo mancare anche il dolce una bella fetta di “tarte au pomme”. Peccato per il caffè, ma d’altronde lo sanno tutti che i Francesi non sono famosi per il caffè! Ripartiamo alla volta di Beaune ancora 200 km e poi saremo ad Auxerre tappa intermedia del nostro viaggio. Ore 18h00 siamo arrivati ad Auxerre davanti all’Hotel du Cigne che abbiamo prenotato su Internet. L’hotel è a gestione familiare e veniamo accolti in modo caloroso dai proprietari. Ci fanno addirittura parcheggiare la moto all’interno di un garage chiuso senza chiederci alcun supplemento.

Dopo le formalità saliamo in camera, fa un caldo esagerato ma tanto dobbiamo sostare solo per una notte. Dopo la doccia decidiamo di fare una passeggiata per trovare un ristorante dove mangiare. L’hotel è situato a 50 mt dalla zona pedonale e dal centro della città. In più capitiamo nel bel mezzo di un festival musicale. Ad ogni angolo della città ci sono gruppi di musicisti di ogni genere che suonano ed il tutto è ben allietato da banchetti di birra e stand gastronomici di ogni parte del mondo (dal kebab al cous cous passando dalla baguette francese). Passeggiamo tranquillamente godendoci l’aria di allegria e di festa, ci gustiamo le tipiche case a graticcio e la cattedrale. Poi armati di spiedini di carne e birra ci sediamo su un muretto ad ascoltare un band di musica metal. Qui conosciamo Pierre di nazionalità francese ma che parla un ottimo italiano. Pierre è un “figlio dei fiori” e conosce bene l’Italia perché ha fatto il Madonnaro. Ci offre le sue mele e ci racconta dei suoi viaggi in India e di come oramai è cambiata anche la realtà del mondo Hippy! Ora anche lui ha fissa dimora e una moglie e figli a cui pensare. Sono le 22h00 salutiamo Pierre e ritorniamo all’Hotel domani ci aspetta ancora un bel tratto di strada da Auxerre a Bayeux nostro punto di arrivo.

2° giorno Domenica 22/6/08: Auxerre – Bayeux 434 km Ore 8h00 dopo una buona colazione salutiamo i titolari dell’Hotel con la promessa che ci vedremo nella tappa di ritorno dal nostro viaggio in Normandia. Riprendiamo l’autostrada destinazione Bayeux, ma prima dovremmo districarci per le strade della Banlieue Parigina. Dopo aver viaggiato tutto il mattino, e dopo esserci persi per circa mezz’ora intorno a Parigi, troviamo la strada giusta che ci porta verso Rouen! E’ ora di mangiare visto che è mezzogiorno e con la nostra baguette e jambon sotto il braccio cominciamo a pasteggiare sull’erba della piazzola dell’autogrill. Qui conosciamo 2 motociclisti (circa 70 anni) di ritorno da un week end a Chamonix diretti verso casa a Cabourg. Scambiamo due chiacchiere e appena sanno che ci stiamo dirigendo a Bayeux per visitare le spiagge dello sbarco, il signore mi mostra una rivista stampata in occasione dell’anniversario dello sbarco (6 giugno). All’epoca dei fatti questo Signore aveva 9 anni ed è stato impressionante sentire l’emozione nella sua voce mentre ci raccontava i bombardamenti e poi la liberazione da parte degli alleati. In questa guerra ha perso molti amici e parenti. Alla fine ci hanno anche invitato a soggiornare da loro con la promessa che ci avrebbero fatto visitare tutti i luoghi storici della Normandia. Ringraziamo vivamente i due old bikers per la loro cortesia e disponibilità ma abbiamo già chi ci attende a Bayeux i nostri cari Sophie e Sylvain. Alle 17h00 arriviamo a Bayeux adesso dobbiamo trovare la strada per Vienne en Bessin (10 km da Bayeux) dove abbiamo riservato via Internet uno chalet presso il Gite Les Reinettes.

Appena arriviamo i proprietari Sophie e Sylvain ci accolgono in modo caloroso, ci mostrano il nostro chalet che è nuovo ed è deliziosamente arredato. Addirittura ci fanno trovare i fiori sul tavolo e due bottiglie di sidro in frigorifero. Non ci manca niente! Dopo aver scaricato la moto ci facciamo una doccia per riprenderci dalle fatiche del viaggio. Poi cena in un ristorantino in centro a Bayeux e a letto presto, domani comincia il nostro tour “storico”.

3° giorno Lunedì 23/6/08: Spiagge dello Sbarco Utah e Omaha beach (1° parte) Ore 7h00 sveglia, colazione e partenza per Sainte Mère Eglise, cittadina famosa per il paracadutista americano John Steele, che nella notte del 6giugno 1944 rimase impigliato con il suo paracadute al campanile della chiesa. Il soldato ferito ad un piede, si finse morto mentre sotto di lui imperversava la battaglia tra i tedeschi e gli americani. Fu proprio un soldato tedesco Rudolf May che lo tirò giù dal campanile.

John Steele morirà poi il 16 maggio 1969 dopo essere ritornato molte volte a Sainte Mère Eglise a commemorare i suoi compagni di battaglia.

La piazza del paese è una vetrina di oggetti legati alla guerra: armi, abbigliamento e giornali dell’epoca. Mi è rimasto nelle narici l’odore di polvere e di passato tipico di questi luoghi. Visitiamo il museo americano Airborne improntato sulla missione dei paracadutisti americani.

Qui si trova anche il monumento della “Fiamma della Libertà” che parte con la numero km 0 di Sainte Mère Eglise e il suo percorso termina a Bastogne in Belgio. Questo monumento commemorativo è stato eretto in memoria dei caduti per la libertà dell’Europa dalle truppe Tedesche di Hitler.

Ripartiamo verso Utah beach. Qui tutto ha sapore di guerra e sofferenza, nonostante il cielo sopra di noi sia blu e le onde dell’oceano calme e silenziose. Dopo questi attimi di riflessione torniamo al presente e da comuni mortali andiamo alla ricerca di un posto per pranzare. Visto che non abbiamo grandi esigenze optiamo per un panino ad un camioncino ambulante.

Non abbiamo tempo da perdere abbiamo sete di storia e di emozioni ed eccoci arrivati alla Pointe du Hoc. Anche qui il silenzio regna sovrano anche se la natura ci da spettacolo delle sue meraviglie.

Sono ancora visibili sul terreno i crateri dei bombardamenti, visitiamo i bunker della batteria tedesca e proviamo ad immaginare le scene viste nei film e nei documentari. Ecco perché Omaha beach è stata definita la “spiaggia cruenta”. Milioni di giovani soldati mandati allo sbaraglio uccisi dalle batterie tedesche ancora prima di toccare terra. Solo verso le 12h30 del 6 giugno 1944, dopo ore interminabili i soldati americani riusciranno ad aprire delle brecce nel cosiddetto “Muro dell’Atlantico” e ad abbattere la resistenza tedesca. Sono le 16h00 lasciamo la Pointe du Hoc con destinazione il cimitero americano di Saint Laurent sur Mer.

Il cimitero è steso sulla cresta che sovrasta la spiaggia di Omaha beach. Qui riposano circa 9.000 soldati americani. Il silenzio è d’obbligo! Migliaia di croci bianche e stelle di David che si stagliano su un prato verde smeraldo curatissimo. Sui muri del monumento commemorativo sono magnificamente rievocate le fasi dello sbarco e dell’avanzata attraverso l’Europa. Suona la sirena che ci avvisa che il cimitero chiuderà a breve. Lanciamo un’ultima occhiata alle croci bianche e al mare che fa loro da sfondo.

Risaliamo silenziosi sulla nostra moto e facciamo ritorno a Vienne en Bessin percorrendo la strada litoranea. Domani ci aspetta Mont Saint Michel, abbiamo deciso di alternare le giornate storiche con itinerari più artistici e perché no anche eno-gastronomici.

4° giorno Martedì 24/6/08: Mont Saint Michel – Le bocage Normande Ore 7h00 siamo già in sella alla nostra “Piccola” che si sta comportando ottimamente in questo viaggio. Per essere un 600cc ci sta portando ovunque senza neanche un colpo di tosse. Anche oggi il tempo è ottimo, siamo fortunati non abbiamo ancora vissuto l’esperienza della pioggia normanna! L’aria comunque e frizzante e per oggi ci lasciamo alle spalle la regione del Calvados per spostarci verso la regione dell’Orne: destinazione Mont Saint Michel.

Restiamo sorpresi che tutta l’autostrada da St.Lo fino a M. St. Michel sia gratuita (circa 80 km), bene così i costi del pedaggio non graveranno eccessivamente sul nostro budget.

Alle 8h30 siamo nei pressi di Avranches e vediamo comparire in lontananza il monte Tombe. Ci fermiamo per fare le foto di rito e per ammirare i famosi Prés salés (prati salati). Terreni salati, molto fertili che si creano dopo il ritiro delle maree. Questi terreni sono sabbiosi e ricoperti da un manto bianco di sale. Famosi anche gli agnelli dei prati salati, specialità culinaria di questa zona! Eccoci: finalmente siamo sotto il monte! Seguiamo le indicazioni del parcheggiatore sulle maree per posteggiare la nostro moto. Giuseppe è preoccupato per la sua “piccola”! E’ spaventatissimo dall’idea che possa fare un bagno….Non c’è ancora molta gente perché sono solo le 9h00, meno male. Ci incamminiamo verso la porta di ingresso detta “Avancée”e in un attimo ci troviamo in un’atmosfera medievale quasi magica.

Cerchiamo di immaginare i pellegrini che percorrevano a piedi sfidando le maree, le strade tortuose che portavano al monte. Oggi si arriva tranquillamente in macchina! Come cambiano i tempi. Procediamo inerpicandoci sui gradini che ci condurranno dal comune di Mont Saint Michel con la sua chiesa parrocchiale, i negozi, il cimitero e il municipio, verso il secondo villaggio più “spirituale” anch’esso dotato di una chiesa abbaziale e il cimitero dei monaci. Nonostante la nostra “misera” preparazione atletica arriviamo ansimanti al sagrato abbaziale sulla terrazza Ovest. Che panorama! Da qui, a circa 80 mt d’altezza il paesaggio è mozzafiato. Si può percepire l’avanzare lento delle maree. La visita all’abbazia occupa la nostra mattinata sino alle ore 13h00 quando la nostra parte umana “lo stomaco” si scinde da quella spirituale e ci invita a trovare un posto per pranzare. Ci facciamo tentare dal famoso ristorante della Mere Poulard, ma dopo aver saputo dalla cameriera che ci volevano circa 38€ a persona, escluso le bevande, per mangiare una semplice omlette, abbiamo ringraziato sentitamente e abbiamo optato per un pranzo più “economico”! A quest’ora Mont Saint Michel è affollatissimo e non si può più godere appieno dei suoi vicoli e dei suoi panorami. Montiamo in sella e ci lasciamo alle spalle l’isola: “Ognuno riparte per la sua strada verso la propria quotidianità, il pellegrino, il semplice visitatore o l’appassionato di arte, con la testa traboccante di ricordi e gli occhi ancora sgranati alla vista di tanto splendore, unico nel suo genere. Buon viaggio amico! Sappi che mai si dimentica questa rupe divenuta meraviglia e che tale gioiello, per grazia di un fiume, il Couesnon, si trova proprio in quel paese dove, a detta dell’umorista Alphonse Allais, fa bel tempo parecchie volte al giorno: la Normandia”. Appena arrivati sulla terra ferma troviamo un delizioso ristorante che con 15€ a persona ci delizia con entrée, cosciotto di tacchino alla senape e caffè! Infine per trastullare il palato visitiamo la famosa fabbrica di biscotti salati di Mont Saint Michel.

Ora che siamo ben rifocillati ripartiamo per tornare al nostro punto base a Vienne en Bessin, ma abbiamo deciso di evitare l’autostrada e seguire le stradine dei tipici paesi del Bocage Normande. Ed ecco scorrere ai lati della strada l’oro dei campi di grano e il blu dei campi di lino. Le case a graticcio e le mucche…È tutto così bello! In un attimo arriviamo a Noron la Poterie dove viene prodotta la tipica ceramica normanna. Una ceramica che assomiglia al nostro cotto toscano ma di colore nero. Viene usata soprattutto per cucinare un dolce tipico della tradizione normanna la “Teurgoule” a base di riso, latte e cannella. Visitiamo un laboratorio e rimaniamo allibiti dalle innumerevoli cose che si possono fare con la ceramica. Acquistiamo un piccolo boccale per il sidro, anche se abbiamo qualche dubbio che possa arrivare a casa intatto. Bhè non ci crederete è arrivato in Italia sano e salvo è fa la sua bella figura nella vetrina “viaggi” della nostra sala. Siamo rientrati a Vienne en Bessin alle 18h00 e dopo un aperitivo a base di sidro e patatine (un gemellaggio Italia-Francia) abbiamo fatto una doccia e dopo cena, visto che qui al nord il sole non tramonta mai, abbiamo fatto una passeggiata a Port en Bessin. Alle 23h30 abbiamo scattato delle foto e c’era ancora luce. Spettacolare inoltre l’effetto della marea che aveva lasciato adagiare con grazia le barche all’interno del porto.

Forse è il caso che anche noi andiamo ad accoccolarci nel letto, domani ci attende la 2° parte del percorso storico sulle spiagge dello sbarco.

5° giorno Mercoledì 25/6/08: Spiagge dello Sbarco (2° parte) Ore 7h00, la sveglia suona, ci alziamo un po’ sconvolti ma dopo una buona colazione a base di crepes e latte fresco siamo pronti a partire. Anche oggi il meteo è dalla nostra parte: il cielo è blu e l’aria tersa.

Certo che la nostra vacanza si sta rivelando un vero e proprio tour de force. Oltre ai km percorsi in moto ne stiamo macinando altrettanti a piedi.

Oggi il punto di partenza è Arromanches (10 km da Bayeux) e la Gold Beach.

Ore 8h30 siamo davanti al Cinema Circolare Arromanches 360°, facciamo i biglietti d’ingresso utilizzando la Normandy Pass (acquistata ad 1€ su Internet, permette di godere di riduzioni sul costo dei biglietti dei musei, dei memoriali e delle attrazioni turistiche principali. Vale inoltre come carta sconto per l’acquisto di prodotti enogastronomici nei negozi.) La proiezione del film “Il prezzo della libertà” è previsto per le ore 9h00. Approfittiamo per godere del panorama sulla spiaggia di Gold Beach e vedere ciò che resta dell’imponente progetto di ingegneria del porto artificiale “Melburry”.

E’ora!Entriamo nella sala di questo cinema circolare (unico nel suo genere in Europa). Si sta in piedi è si è circondati da 9 schermi. Appena comincia la proiezione avvertiamo un senso di disorientamento e vertigini. L’alternarsi di immagini attuali e storiche della Normandia è stato realizzato grazie all’utilizzo di videocamere sincronizzate montate su un carro armato, un elicottero, una nave…Che ti catapultano nel cuore del paesaggio e dell’azione. Questa proiezione a 360 gradi ci fa sentire l’intensità di questo grande momento che fu lo sbarco in Normandia. E’ stata un’emozione indescrivibile, soprattutto il rumore dell’artiglieria e dei bombardamenti che ti lascia nelle orecchie e nel cuore una sensazione di dolore e confusione!Questa proiezione è stata un “souvenir storico” indimenticabile.

Quando usciamo dal cinema ci fa un certo effetto vedere il sole alto sopra di noi e l’oceano blu. Quelle scene polverose e grigie hanno un po’ alterato anche la nostra vista.

Decidiamo di scendere a piedi verso Arromanches per visitare il Museo dello Sbarco. In questo museo è possibile vedere, grazie a plastici animati, la progettazione e la costruzione del porto artificiale “Melburry”soprannominato Port Winston, che ebbe un ruolo determinante nell’avanzata delle truppe in Normandia. E’ impressionante vedere quali sistemi furono escogitati per rendere “invisibile” alle truppe tedesche la costruzione e l’assemblaggio di questo porto artificiale ideato dagli Inglesi che misurava 500 ettari (pari a 1000 campi da calcio)! Vennero create nebbie artificiali per nascondere di notte le luci del porto e un sistema di immersione per nascondere in caso di necessità le strutture. Senza dimenticare poi che tale opera di ingegneria non doveva lottare solo con un nemico, l’esercito tedesco, ma anche con la forza suprema della natura: le maree.

Il bello di questo Museo è poi la vista panoramica sull’oceano e su ciò che oggi resta delle vestigia del “Melburry Harbour” che riposano accarezzate dalle maree.

Quando usciamo sono le 12h30 e visto che il clima è gradevole ci sediamo su un muretto con panorama oceano e mangiamo un panino. Come evitare poi, visto che il caffè non risponde esattamente ai nostri canoni, di chiudere il pranzo con una bella crepe! Ripartiamo verso Courseulles sur Mer con destinazione Juno e Sword beach. Qui passeggiamo sulle spiagge dove sbarcarono le truppe canadesi e britanniche. Ora ripartiamo verso Bayeux, abbiamo deciso di dedicare il pomeriggio alla visita del Cimitero Inglese e del Memoriale della Battaglia in Normandia. Anche qui i documentari e i reperti storici sono tanti ed è un susseguirsi continuo di forti emozioni. Questo vortice di emozioni si è concluso con la visita al cimitero inglese (4648 tombe) dove la pace e l’ordine regna su ogni cosa. Visto che sono solo le 16h00 e abbiamo ancora una piccola scorta di energie decidiamo di visitare la “ Tapisserie di Bayeux” patrimonio Unesco. L’arazzo è magnifico non solo per la sua dimensione (70 mt) e conservazione (1000 anni) ma anche per la trama narrativa. Grazie alle audio-guide in italiano possiamo godere appieno delle gesta del Duca di Normadia Guglielmo per la conquista dell’Inghilterra.

Terminata la visita decidiamo di passeggiare per il centro storico di Bayeux. I nostri passi sono guidati da un percorso di medaglioni di bronzo posti sul selciato che riproducono il simbolo della città “Les racines”. Seguendo i medaglioni scopriamo angoli e viuzze deliziose, costeggiamo un antico mulino tutt’oggi funzionante e arriviamo alla Cattedrale Notre Dame. La struttura della cattedrale si mostra sin dall’esterno nella sua massima magnificenza e verticalità. Per questo viene definita il “capolavoro” dell’architettura romana e gotico normanna (per i successivi ampliamenti). Visitiamo anche l’interno che ci piace molto. Usciamo dalla cattedrale e la stanchezza fa capolino, approfittiamo di un chioschetto con tavolino e sedie vista fiume per berci una birretta fresca e dare tregua ai nostri stanchi piedi! E’ ora di tornare a Vienne en Bessin stasera i proprietari del Gite dove siamo ospitati ci hanno invitato a cena da loro per farci degustare i prodotti tipici della Normandia.

Per farvi leccare i baffi la mitica Sophie ha cucinato divinamente e il fantastico Sylvain si è dimostrato un ottimo sommelier. Abbiamo mangiato conchiglie St. Jacques, pollo ruspante alla senape normanna, formaggi Livarot e Pont L’Eveque, la teurgoule dolce a base di riso, latte e cannella e la torta di mele. Il tutto innaffiato da ottimo sidro servito in bicchieri di terracotta normanna e per concludere Calvados Hors d’Ages. Una serata davvero piacevole e indimenticabile. 6° giorno Giovedì 26/6/08: Pays d’Auge e la route du Cidre Ore 8h00, questa mattina ci siamo concessi un’ora di sonno in più perché ieri sera abbiamo fatto tardi e il Calvados ha lasciato i suoi segni.

Beviamo solo un the caldo e partiamo per un tour enogastronomico nei Pays d’Auge. Percorreremo la “Strada del sidro” alla ricerca di paesaggi, natura e perché no anche di qualche degustazione! Il tour della “route du Cidre” è composto da 4 circuiti:1)da Cambremer a St Ouen le Pin, 2)da St. Ouen a Bonnebosq, 3) da Bonnebosq a Beauvron en Auge e 4) da Beauvron a Cambremer.

Iniziamo il nostro tour e sin dall’inizio il paesaggio che ci circonda è sublime! Un dolce sali e scendi immersi tra i campi di “vergers” (piantagioni di mele), boschi di faggi e tigli e i pascoli con le mucche sornione che si voltano incuriosite al nostro passaggio un po’ rumoroso! E’ un turbinio di sensazioni olfattive e visive, anche oggi il tempo è ottimo e la scala cromatica che la natura ci propone è meravigliosa. E’ uno sfilare di paesini con le tipiche case a colombages e le piccole chiese che sembrano uscite da un libro di storie fantastiche. L’atmosfera è ancora più suggestiva perché il tutto è immerso in un silenzio assoluto! Non c’è traffico e le persone che incontriamo sono solo gli abitanti di questi paesi incantati. Seguendo le istruzioni stampate da Internet arriviamo al “Le cadran” un vecchio deposito postale dove le lancette dell’orologio non indicano l’ora ma la partenza della prossima diligenza.

La foto è d’obbligo e poi questo casello postale è ancora molto ben conservato. Procediamo nel nostro tour prossima tappa “La roque Baignard”, antica dimora del Sig. André Gide e la cittadina di Bonnebosq.Qui la maggior parte delle case sono del XIX secolo ma è ancora possibile scorgere alcune case “ a colombages” che sono molto antiche e tipiche della tradizione normanna. Ora abbandoniamo, solo per qualche ora, la strada del sidro per raggiungere Coquainvilliers dove andremo a visitare la distilleria di Calvados “Boulard”. Veniamo accolti cordialmente dalla guida che ci mostra l’inizio del percorso nella distilleria. Purtroppo non potrà accompagnarci perché è in attesa di un gruppo di turisti. Anche senza la guida iniziamo la nostra visita tra gli alambicchi e le botti di fermentazione e affinazione del Calvados. Siamo appassionati di enologia e prima di partire abbiamo letto su Internet molte cose relative alla produzione del Calvados e del sidro in Normandia, quindi anche in questa situazione non ci troviamo impreparati! Dopo la visita alla distilleria è d’obbligo passare dal “bistrot” di degustazione dove una giovane, ma preparatissima sommelier ci spiega e ci fa degustare un “verticale” di Calvados: dal “Pommier” un distillato molto leggero usato come aperitivo sino ad un “Hors d’Age” paragonabile ad una nostra acquavite molto invecchiata. Ringraziamo per la degustazione e acquistiamo come ricordo un mignon di Calvados, è quello che ci possiamo permettere visto che viaggiamo in moto. Continuiamo la nostra visita nel bistrot dove oltre ai distillati, si trovano dolci a base di mele e marmellate di ogni tipo. Volendo ci si può fermare per il pranzo che viene servito su tavoli inseriti all’interno di una botte di legno! Molto carina l’idea ma visto che dopo la degustazione a stomaco vuoto siamo un po’ alticci, decidiamo di ripartire per prendere un po’ di aria fresca e ritornare sulla strada del sidro per completare il nostro tour. Avremo occasione di mangiare qualche cosa strada facendo.

Ripartiamo per affrontare la terza parte del nostro circuito con destinazione Beauvron en Auge considerato uno dei 100 villaggi più belli della Francia. E’ un villaggio molto frequentato dai turisti, perfettamente restaurato in stile normanno. Ci fermiamo per mangiare un panino e per passeggiare per le strade di questo paesino caratteristico. Numerosi negozietti enogastronomici e artigianali soddisfano le esigenze dei turisti di ogni tipo. Qui si può comprare sidro, Calvados, formaggi Cambremer e Livarot, dolci a base di latte e cannella e i biscotti salati. Per fortuna che siamo in moto e lo spazio per i souvenir è limitato, altrimenti avremmo fatto una bella scorta di questi prodotti deliziosi. Dopo questa tappa golosa rimontiamo in sella della nostra “piccola” per riprendere l’ultimo tratto del percorso che ci porterà poi di nuovo verso Bayeux.

Rientriamo al nostro chalet a Vienne en Bessin che sono già le 20h00. Siamo molto stanchi quindi stasera cena a casa e a nanna presto. Domani sarà l’ultimo giorno in Normandia e il nostro programma prevede la visita al Memoriale di Caen.

7° giorno Venerdì 27/6/08: Memorial di Caen – Pegasus Bridge- Sword Beach Oggi è l’ultimo giorno del nostro viaggio in Normandia e quindi dopo una lauta colazione siamo pronti per salire in sella destinazione la città di Caen.

Per fortuna piove!! Non si può fare un viaggio in Normandia senza “assaggiare” l’emozione della pioggia. Su Internet ho visto tutte foto di paesaggi normanni con cieli grigi, nuvole, pioggia e oceano infuriato! Le nostre foto sembrano scattate ai Caraibi visto il colore blu del cielo e dell’oceano, e non in Normandia! Per info la temperatura non ha mai superato però i 20°! Un’oretta circa di strada divide Bayeux da Caen e anche se la pioggia è forte arriviamo al Memorial nei tempi previsti. Non mancherò di sottolineare ancora l’organizzazione e la disponibilità dei Francesi. Dopo aver fatto i biglietti, una hostess si è presa cura di noi! Si avete proprio capito bene! E’ rimasta in attesa che sistemassimo i biglietti e la guida che ci avevano consegnato per prendere i nostri giubbotti e i nostri caschi da lasciare al guardaroba! Che servizio eravamo quasi imbarazzati! Ok siamo pronti per la nostra visita, decidiamo prima di tutto di vedere le due proiezioni storiche relative allo sbarco in Normandia e alla 2° guerra Mondiale.

Il Memorial di Caen, infatti, non è improntato solo sullo sbarco in Normandia ma attraverso il suo percorso, dalla 2° guerra Mondiale alla guerra Fredda, vuole dare al suo visitatore lo spunto per una riflessione profonda per un mondo in pace, senza violenza e guerra: attraverso la storia per costruire la pace! Dedichiamo tutta la mattinata alla visita del Memoriale e ripercorrendo tutte le tappe della storia contemporanea, ci sembra impossibile che l’uomo abbia potuto fare così tanto male alla terra e ai suoi simili. Siamo rimasti colpiti soprattutto dalla sala dedicata allo sterminio degli Ebrei, una stanza buia, illuminata fievolmente da piccoli lumini con una galleria di foto di ebrei uccisi dai nazisti. Impressionate anche vedere i resti del Muro di Berlino e i resti di una macchina della polizia americana rimasta schiacciata dal crollo delle torri gemelle. Su questa macchina era apposto un cartello con scritto “Tu cosa stavi facendo l’11 settembre 2001…?” La guerra è dura e triste ma siamo rimasti impressionati da come i soldati riuscissero a ritagliarsi dei momenti di gioco e allegria. E qui una vetrina di strumenti musicali utilizzati per le serate danzanti, mazzi di carte, dame e persino un abito da sposa ricavato dalla tela del paracadute! Terminiamo la nostra visita nella biblioteca del Memorial dove ci sono un sacco di libri e documenti dell’epoca! Peccato non potersi fermare, ma qui ci vorrebbero giorni e giorni per poter leggere tutto. Il tempo è ancora brutto e decidiamo di mangiare qui al Memorial dotato di un bar molto carino al piano superiore. Non abbiamo molta fame quindi optiamo per un the caldo e una fetta di torta di mele. Il bar ha una bella vista sul giardino molto curato del Memorial.

Dopo esserci rifocillati ripartiamo con destinazione Benouville per vedere il famoso Pegasus Bridge. Con questa tappa chiuderemo il nostro itinerario storico sullo Sbarco in Normandia.

Il tempo sta migliorando, non piove più ma ci sono ancora tanti nuvoloni grigi sopra di noi.

In neanche mezz’ora siamo a Benouville, attraversiamo con la nostra moto la riproduzione del Pegasus Bridge. Parcheggiamo davanti al museo e a piedi ci dirigiamo verso il ponte.

Il ponte fu liberato il 6 giugno alle 0h25 dal maggiore Howard e dai suoi uomini, deposti mediante alianti a meno di cinquanta metri dal ponte, su un prato sulla costa occidentale del fiume. Facciamo le foto e Giuseppe mi ricorda quanta fatica ha fatto per liberare questo ponte nel videogioco “Medal of Honor”.

Ci facciamo una risata e ci dirigiamo verso il museo Pegasus. Qui è conservata la struttura originale del ponte e si può vedere anche uno degli alianti utilizzati per l’assalto ai tedeschi. Visitiamo il resto del museo dove è documentata tutta la fase relativa alla liberazione del ponte.

E’ ora di ripartire saliamo sulla moto torneremo verso Bayeux seguendo la strada litoranea così rivedremo per l’ultima volta sfilare queste spiagge cruente da Sword a Utah beach dove milioni di soldati hanno perso la vita e i loro sogni di ragazzi.

Nel frattempo è tornato il sole che ci scalda il viso e il cuore, anche lui ci vuole salutare nel migliore dei modi regalandoci un panorama mozzafiato.

Ci fermiamo ad Asnelles (famosa per i biscotti al burro salato), beviamo una birra ad un bar e seduti davanti alla distesa di campi di lino tiriamo le somme di questo emozionante viaggio tra “guerra e pace”. Alle nostre spalle rumoreggia l’oceano quasi a ricordarci che la pace che viviamo oggi la dobbiamo ai milioni di soldati che per la libertà hanno donato la loro vita e hanno innaffiato con il loro sangue questa terra. E’ ora di tornare a Vienne en Bessin. Dobbiamo preparare i bagagli, domani si riparte verso casa.

8° giorno Sabato 28/6/08: Bayeux – Auxerre Sono le 6h00, facciamo colazione e carichiamo la nostra moto. Salutiamo Sophie e Sylvain che sono stati molto cordiali e non ci hanno fatto mancare nulla. Piove, è proprio una giornata adatta per i ricordi e i saluti. Montiamo in sella e ripartiamo per Auxerre arriveremo all’Hotel du Cigne per le 16h00. 9° giorno Domenica 29/6/08: Auxerre – Trecate Ore 8h00 siamo già pronti per partire. Salutiamo i proprietari dell’hotel che si sono mostrati ancora una volta molto gentili e accoglienti. Oggi c’è il sole e qui fa molto caldo. La tristezza per la fine del nostro viaggio in Normandia piano piano viene sostituita dalla voglia di arrivare a casa nostra e riabbracciare i nostri cani Sasha e Birillo. Per il viaggio di rientro abbiamo deciso di fare il passo del Sempione anziché il Gran S. Bernardo fatto all’andata. Che dire: il paesaggio svizzero è sempre molto bello e curato! Laghetti, mucche e balconi fioriti di gerani. Nell’aria un profumo di erba fresca e fiori! Salutiamo i numerosi bikers che come noi si accingono ad affrontare il passo. Fin qui tutto bene se non fosse stato per l’uragano che ci ha colto di sorpresa in cima al passo e che ci ha fatto tremare finché non siamo scesi a Domodossola. Tutta l’acqua che abbiamo scampato in Normandia, l’abbiamo presa negli ultimi 100 km che ci dividevano da casa. Zuppi ma contenti alle 21h00 siamo arrivati a casa. Doccia calda e una buona pizza italiana! Aurevoir Normandie e grazie per il turbinio di emozioni che ci hai lasciato nella mente e nel cuore. Annalisa&Giuseppe dal 21/6/08 al 29/6/08 – km 3511 percorsi esclusivamente in moto.

Costo del viaggio tutto compreso: € 1.000 Cronistoria fotografica: http://picasaweb.Google.It/UEPPINI/NormandiaTraGuerraEPace?authkey=DEFxJo1d60A# Siti web utilizzati per la preparazione del viaggio: •www.Normandie-tourisme.Fr •www.Normandiepass.Com •www.Calvados-tourisme.Info •www.Ildday.It Letture: •La Guida Verde Michelin “Normandia” •Collins Larry “D Day. La storia segreta” Cartografia: Carte routière et touristique Michelin n. 513 Normandie



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