Croazia on the road… dall’Istria a Dubrovnik passando per la Dalmazia

La nostra vacanza a zonzo per la Croazia fra località di mare incantevoli, parchi naturali e deliziosi villaggi rurali
Scritto da: grinny87
croazia on the road... dall'istria a dubrovnik passando per la dalmazia
Partenza il: 24/08/2010
Ritorno il: 08/09/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Quest’anno, dopo tre consecutivi, decidiamo di rinunciare all’amata Grecia per dedicarsi a nuove mete. Preferiamo i viaggi on the road e la nostra scelta finale cade sulla Croazia. Qualche settimana di organizzazione e “studio” fra internet e guida Lonley Planet e finalmente l’itinerario è pronto. La “strategia” già adottata con successo nei nostri viaggi precedenti è quella di individuare alcune località principali in cui fare base per qualche giorno e da quelle procedere all’esplorazione delle zone circostanti. Il risultato è il seguente:

  • Rovigno, in cui soggiorniamo 5 notti per dedicarsi all’esplorazione dell’Istria
  • Plitvice, 2 notti per la visita del parco naturale
  • Dubrovnik, 5 giorni per assaporare in ogni sua sfumatura i colori e la magia di questa fantastica città
  • Trogir 5 giorni, sarà la nostra base per la Dalmazia.

Equipaggio: Fabio (io) e Valentina, Renault Clio , guida Lonley Planet.

Budget: 700-900 euro a testa, consideriamo 40-50 euro al giorno (pernottamento, viaggio, pasto,varie ed eventuali)

Rovigno, 1° Giorno-24 Agosto: La città dei gabbiani

Partenza ore 10.00 (non siamo troppo mattinieri), dalla Toscana alla volta della nostra prima tappa: Rovigno, località turistica istriana. Facciamo un paio di soste in autogrill dove consumiamo un pasto frugale a base di salame e focaccia, e quindi attraversiamo la frontiera fra Slovenia ed Italia. In Slovenia per percorrere l’autostrada è necessario acquistare l’apposito bollino al “modico” prezzo di 15 euro (abbonamento), ma dal momento che poco più di venti chilometri separano la frontiera slovena da quella croata, riusciamo ad imboccare la strada statale gratuita. Fate attenzione perché le multe in cui si incorre se sprovvisti di bollino sono assai salate e non è facile imboccare la strada statale una volta attraversata la frontiera (una volta superati i vecchi “blocchi” della frontiera dovete entrare all’interno della stazione di servizio, da qui infatti parte la strada normale).

L’accoglienza riservataci alla frontiera croata non è delle migliori; un agente della dogana ci invita ad accostare e, scambiandoci per narcotrafficanti o più probabilmente per la nostra giovane età, mi accompagna in un ufficio, dove sedendosi da duro sulla scrivania mi invita a dichiarare un eventuale possesso di droga prima di procedere ad una perquisizione del sottoscritto e della nostra auto. Per fortuna riesco a convincerlo che non possediamo niente di illecito senza dover procedere alla perquisizione e così proseguiamo il nostro viaggio.

Intorno alle 16 arriviamo finalmente a destinazione. Ci attende Marica, la proprietaria dell’appartamento che abbiamo prenotato on-line. L’appartamento si trova all’inizio della zona pedonale, via Augusto Ferri, all’ultimo piano di una vecchia casa del centro storico. Fatichiamo non poco a trascinare le nostre valige (indovinate chi ha la più pesante?!) per la ripida scala in legno che scricchiola al nostro passaggio; nonostante l’impressione da fuori non fosse la migliore, l’interno dell’appartamento è molto carino e corrisponde perfettamente alle foto viste on-line. Dalle nostre finestre abbiamo una vista fantastica sulla città vecchia collocata su una sorta di isoletta unita alla costa da una sottile lingua di terra.

La vecchia città è di una bellezza unica, di origine veneziana, occupa una penisola circolare sulla cui sommità si staglia la Chiesa di sant’Eufemia la patrona del luogo. Il borgo è composto da case colorate che si affacciano direttamente sul mare ricordando scorci di Venezia mescolati all’atmosfera e ai colori di un villaggio di pescatori. La luce del tramonto è perfetta per godersi il panorama dalle finestre del nostro appartamento mentre una miriade di gabbiani, probabilmente attirati dal profumo dei ristoranti di pesce che popolano le vie del paese, volteggiano in cielo emettendo strilli simili a grasse risate.

Appena sistemati,ci avventuriamo verso il porticciolo dove veniamo immediatamente accalappiati da un simpatico “marinaio” che ci offre un giro sulla sua barca da cui godersi il tramonto sull’Adriatico. Sarà l’entusiasmo per la vacanza appena iniziata o per la simpatia dell’improbabile barcaiolo, decidiamo di accettare e per 100 kune (15 euro per due persone, ma non spargete la voce che è un prezzo di favore…;-) ) ci imbarchiamo sulla “Quo Vadis”. Appena partiti l’equipaggio offre a tutti vino bianco e grappa, così cullati dalle onde e rinfrancati dall’inaspettato benvenuto ci godiamo un fantastico tramonto.

La sera le piccole vie di Rovigno che si arrampicano fino alla chiesa di Sant’Eufemia, sono affollate di turisti intenti a “saccheggiare” negozietti di souvenir e artigianato; soprattutto in questo periodo, l’ultima settimana di agosto, in cui la città festeggia la fine della stagione turistica che culmina con una serie di concerti e grigliate sotto le stelle.

Numerosi sono anche i ristoranti sia nella vecchia città sia sul lungo mare di fronte al porto; i piatti forte sono ovviamente a base di pesce, ottimi i risotti, le zuppe (brodet) di mare (ma non vi aspettate un cacciucco), ma l’Istria offre anche un’ampia gamma di salumi e formaggi che non hanno niente da invidiare ai più rinomati prodotti italiani. Noi abbiamo scelto la locanda Kantinon, sul lungo mare, suggerita dalla nostra guida offre un ottimo rapporto qualità prezzo (con circa 30 euro si cena in 2 persone), non è mai troppo affollato ed il personale e gentile ed accogliente.

2° giorno- 25 Agosto

Il secondo giorno iniziamo l’esplorazione dell’Istria dirigendosi verso il canale di Leme, definito il fiordo istriano, dove si allevano molluschi in particolare ostriche acquistabili sul posto. Proseguiamo per Vrsar un grazioso borgo arroccato sulla collina a ridosso del mare, da qui proseguiamo per Porec, una delle località più turistiche e affollate di tutta l’Istria tanto che dopo un lungo vagare non riuscendo a trovare un parcheggio libero decidiamo di rinunciare per tornare verso Rovigno dove concedersi un bagno pomeridiano. Lungo la strada del ritorno ci fermiamo ad un ristorante con tanto di spiedo in vista su cui stanno arrostendo un favoloso maialino. Dopo un lauto pasto, a proposito appena ci si allontana dai centri principali i prezzi scendono e le porzioni diventano più abbondanti, raggiungiamo Rovigno. Qui a piedi ci addentriamo nel parco di punta Corrente, una penisola appena fuori l’abitato costellata di calette in cui concedersi un bagno. L’Istria, e in genere la Croazia, presenta una costa per lo più rocciosa, non aspettatevi quindi ampie spiagge di sabbia e dotatevi delle immancabili scarpette per camminare sugli scogli appuntiti. Abituati alle calette quasi incontaminate della Grecia, rimaniamo frastornati dalla folla di turisti che si accalcano sui pochi lembi di costa su cui poter stendere un telo.

In serata ci addentriamo per i vicoli della città vecchia e dopo cena ci godiamo una birra sul terrazzo del nostro appartamento osservati dagli immancabili gabbiani che volteggiano sopra di noi.

3°giorno-26 Agosto

Oggi, nonostante il caldo torrido di questo ultimo colpo di coda dell’estate, decidiamo di esplorare l’interno della penisola, che la nostra guida descrive come la parte più vera e incontaminata dell’Istria, disseminata di piccoli borghi medievali arroccati sulle colline.

La prima meta è Motovun, splendido paese noto per i suoi prodotti a base di tartufo, dominato dalla rocca medievale. Lo raggiungiamo percorrendo una bella strada che si addentra nella campagna Istriana in cui si susseguono sinuose colline che ci ricordano le terre dell’Umbria o della bassa Toscana. Per entrare nel paese è necessario lasciare la macchina in un parcheggio a pagamento (15 kune/2 euro). Appena entrati veniamo avvolti dal profumo di tartufo che fuoriesce dai negozi che si affacciano sulla via principale, come ammaliati da tale aroma, ci ritroviamo in un chiosco ad acquistare un forma di formaggio al tartufo con cui prepareremo i nostri aperitivi artigianali per le sere restanti.

Proseguiamo poi per Grascisce altro piccolo borgo in pietra semi deserto per le cui vie sterrate si respira un atmosfera fuori dal tempo, basta chiudere gli occhi per immaginarsi i suoni, gli odori e i colori del paese prima che fosse abbandonato. Entrando nella piazza di ghiaia bianca sembra di vedere ancora lo svolazzio delle lenzuola bianche appese dopo il bucato, le donne sedute sugli scalini di pietra, i carri dei contadini ricolmi di frutta e verdura, le urla dei ragazzini, le facce dei vecchi arrostite dal sole e dal lavoro nei campi.

Un cafè sulla via principale ci riporta alla realtà, ci sediamo e rifocillatici con una bevanda fresca ripartiamo alla volta di Svetvincenat, un altro borgo in pietra dominato dal castello Grimani, sulla cui piazza si affacciano una bella chiesa in pietra e un paio di ristoranti.

L’ultimo paese verso cui ci dirigiamo è Bale. Questo è un vero gioiello, forse uno dei più noti, è composto da vecchie case in pietra fra cui si snodano strette vie lastricate, al contrario di Grascisce qui molti edifii sono stati ristrutturati ed adibiti ad affittacamere o a case vacanze. Bale è meta ambita di numerosi artisti tanto che qui ha sede il “Castrum Vallis” mostra collettiva di pittura alla 45° edizione; negli ultimi anni anche la musica ha fatto la sua comparsa con il “Last minute-Open jazz festival”.

4°giorno-27 Agosto

E’ la nostra ultima giornata a Rovigno e decidiamo i dedicarsi completamente al mare. Per cercare di allontanarsi un po’ dalla folla e trovare qualche spiaggia migliore, ci consigliano di raggiungere l’isola di Sant’Andrea che dista circa 20 minuti di traghetto (40 kune /6 euro a persona) da Rovigno.

L’isola è molto piccola e ricoperta di fitta vegetazione mediterranea, peccato che su gran parte di essa è ubicato un moderno villaggio turistico che rende tutt’altro che incontaminata l’atmosfera. Troviamo una spiaggetta di ciottoli di nostro gradimento in un’insenatura di fronte all’unica spiaggia di sabbia riservata ad i clienti del resort. Per 4 euro è possibile affittare un lettino ch può essere molto utile se non disponete di attrezzature adatte per sdraiarvi sui ciottoli di cui è formata la spiaggia.

La sera intorno alle 18 rientriamo a Rovigno; stasera inizia una due giorni di concerti e feste nella cittadina per la chiusura della stagione turistica ed in giro notiamo già un certo fermento. Trascorriamo la serata prima cenando ancora da Kantinon e poi facendoci coinvolgere dalla festa per le vie di Rovigno.

Consigli Rovigno:

  • Parcheggio: come per molte delle cittadine costiere croate, il parcheggio può essere un vero problema. A Rovigno, appena arrivati, incontrerete un grande parcheggio affacciato sul mare, il prezzo si aggira intorno ai 20/25 euro per tutto il giorno, si paga anche la notte e quindi può essere veramente costoso lasciare qui l’auto. Per trovare parcheggi gratuiti dovrete avventurarvi per le vie della parte nuova della città, qui molti affittacamere riservano il posto auto per i loro clienti, ma specie nel fine settimana trovare un posto auto in questa zona può diventare un’impresa.
  • Alloggio: Rovigno offre un’ampia scelta di affittacamere sopratutto nella parte nuova, sono indicati da un cartello blu che vedrete all’ingresso delle abitazioni. Nella parte vecchia ci sono strutture un po’ più costose; a nostro avviso alloggiare fuori dalla città vecchia (nonostante si perda qualcosa a livello di atmosfera), è più comodo specie se avete l’auto e magari un po’ di valige da trascinarvi a presso, in genere poi i prezzi sono più bassi e l’offerta veramente ampia.

Parco nazionale di Plitvice

5° giorno 28 Agosto

Sveglia, colazione e partenza alla volta del parco nazionale di Plitvice. Circa 250 km di viaggio muovendosi verso sud. Alla partenza nel cielo avanzano minacciose nere nubi da temporale. Appena partiti si abbatte su di noi un vero e proprio nubifragio che ci accompagna per gran parte del viaggio. A tratti la visibilità è ridotta al minimo e le auto procedono quasi a passo d’uomo. Percorriamo un tratto dell’autostrada in direzione Zagabria per poi, usciti a Karlovac, dirigersi verso sud. A causa delle condizioni atmosferiche, impieghiamo molto di più delle tre ore e mezza previste, e solo nel pomeriggio arriviamo finalmente a destinazione. Avevamo prenotato on-line una camera a Rastovaca a meno di 200 metri dall’ingresso del parco. Il paese è composto in realtà da un unica strada su cui si affacciano una serie di case in stile montano adibite ad affittacamere. La camera prenotata è molto carina, con pavimento e soffitto in legno, i proprietari, una coppia molto giovane, gentili e l’ambiente molto ospitale. In serata ceniamo a Lika Kuka, il ristorante che si trova proprio di fronte all’ingresso del parco. Il locale è composto da un’ampia sala al centro della quale viene cucinata la carne su grossi bracieri o nella cenere sotto caratteristiche campane in ferro.

6°giorno-29 Agosto

Sveglia alle 8.30, con nostra grande sorpresa il cielo è limpido e si prefigura una gran bella giornata di sole. Dopo un’abbondante colazione ci dirigiamo all’ingresso del parco (80 kune circa 12 euro se avete meno di 26 anni), ed iniziamo la nostra esplorazione. Appena entrati lo spettacolo che ci appare è di quelli da mozzare il fiato; i laghi di un azzurro intenso emergono dal verde dei boschi di abeti e faggi disponendosi come a formare una scalinata. I laghi sono collegati fra loro da scroscianti cascate che a noi ricordano quelle sull’isola di Jurassic Park. Compiamo il giro completo del parco sostando ad una specie di “rifugio” per pranzare al fresco degli abeti ed infine nel tardo pomeriggio torniamo stanchi morti alla nostra camera. Ceniamo di nuovo da Lika Kuka, d’altra parte non c’è molta scelta, e andiamo a letto presto consapevoli che il giorno seguente dovremo affrontare il trasferimento più lungo fino a Dubrovnik.

Dubrovnik: la perla dell’adriatico

7° giorno-30 Agosto

Nonostante i buoni propositi non riusciamo a partire prima delle 10.00. Ancora una volta la pioggia ci accompagna nel nostro viaggio. Da Plitvice a Dubrovnik dovremo percorrere circa 480 km, prima percorrendo una comoda e rapida autostrada fino a Spalato, e poi proseguendo sulla strada statale che corre lungo la costa. Il tratto che separa la fine dell’autostrada dalla statale (circa 30 km), lo percorriamo su una pessima strada di montagna a tratti sterrata ed interrotta a causa di lavori in corso. Per arrivare fino a Dubrovnik si attraversa un tratto di Bosnia-Herzegovina che si affaccia sull’Adriatico, per fortuna qui alla frontiera non abbiamo alcun tipo i problema e possiamo proseguire rapidamente la nostra discesa verso Dubrovnik. Comprendendo un paio di soste impieghiamo circa 6 ore come previsto per arrivare. Anche qui abbiamo prenotato una camera on-line, presso un privato.(45 euro a notte) a cui avevamo già invita la caparra tramite “Western Union”. Troviamo rapidamente il nostro alloggio, il proprietario, il signor Luko, ci libera un posto auto proprio di fronte al cancello della casa e ci accompagna nella nostra camera aiutandoci anche con i bagagli. Dal terrazzo della stanza ci appare una vista da cartolina; sotto di noi la città vecchia cinta da imponenti mura di pietra si protende nel blu del mare Adriatico. Restiamo per un po’ a godersi lo spettacolo del tramonto per scendere più tardi in città alla ricerca di un ristorantino di gradimento. Lo troviamo proprio sul porticciolo, la Locanda Pescarjia con i tavoli all’aperto dove ci gustiamo un abbondante risotto ai frutti di mare.

Finiamo di cenare giusto in tempo prima che un forte acquazzone si abbatta sulla città. Torniamo in camera bagnati fradici decisi a dedicare il giorno successivo alla scoperta di ogni angolo di questa meravigliosa città.

8° giorno- 31 Agosto

Sveglia intorno alle 9, ci prepariamo la colazione da consumare sul terrazzo vista Dubrovnik e sorseggiando il nostro caffè (portiamo con noi la moca!), organizziamo la visita della città con l’aiuto della nostra guida. La città vecchia non è molto grande, racchiusa dalle mura in pietra, è attraversata dallo Stradun, un’ampia via lastricata in marmo su cui si affacciano negozi, bar e ristoranti. Lo Stradun è il cuore della città, sin dal mattino è preso d’assalto da comitive di turisti di ogni nazionalità che arrivano in particolare dalle navi da crociera che fanno scalo a Dubrovnik. La città è tutta da esplorare, non perdetevi l’opportunità di salire sulle mura per compiere il giro completo (4 euro a testa se esibite la “ student card”), possibilmente fatelo al tramonto quando le orde di turisti se ne sono andate e la luce del sole che cade nell’Adriatico rendono l’atmosfera magica.

9° giorno-1 Settembre

Oggi dopo qualche giorno senza mare, decidiamo di godersi la splendida giornata di sole, così, sveglia alle 7.45, e con il pullman numero 8 raggiungiamo il porto nuovo di Dubrovnik da cui ci imbarchiamo alla volta dell’isola di Lopud. La nostra guida la indica come la meta ideale per una giornata all’insegna del mare su una delle poche spiagge di sabbia nella zona. Il biglietto del traghetto costa poco più di 7 euro ed il viaggio di circa un’ora e mezzo è piacevole. Sbarcati sull’isola seguiamo le indicazioni per la spiaggia che si trova sulla costa opposta rispetto al porticciolo a cui attracchiamo, dopo una bella camminata (30-40 minuti) per un sentiero immerso nella macchia mediterranea, arriviamo a destinazione. La spiaggia occupa un ampia insenatura bagnata da un mare cristallino che solo più tardi scopriremo essere gelido. Qui è presente anche un chiosco che vende bibite e panini, da cui è possibile affittare per l’intera giornata l’ombrellone con due sdraio. Noi ci sistemiamo sulla porzione di spiaggia lasciata libera e trascorriamo l’intera giornata in totale relax; peccato solo per la comitiva di russi giunti su di una barca noleggiata che, ubriachi dalle 11 del mattino, stonano non poco con la tranquillità e la pace del luogo.

Dopo una birra ghiacciata al porto nell’attesa del traghetto, rientriamo a Dubrovnik per le 20.30.

10°giorno-2 Settembre

Ancora una bellissima giornata di sole ed ancora mare. Abbiamo deciso di trascorrere la giornata sull’isoletta di Lokrum, una lussureggiante isola collocata proprio di fronte alla città.

Per raggiungerla ci imbarchiamo dal porto vecchio su di un comodo traghetto che fa la spola fra Dubrovnik e l’isola ogni mezz’ora. Il prezzo del biglietto è di circa 6 euro a persona. Lungo il porto ci sono molte agenzie che vi proporranno gite per l’intera giornata, i prezzi si aggirano intorno ai 30-40 euro in alcuni casi pranzo è compreso; se preferite essere più autonomi vi consigliamo di prendere i traghetti di linea più economici.

Si giunge all’isola in un piccolo porticciolo da cui si dipana una fitta ragnatela di sentieri che attraverso la vegetazione permettono di esplorarne ogni angolo. Lokrum è popolata da una colonia di pavoni che si aggirano ovunque, quindi macchina fotografica alla mano, potrete, se fortunati, immortalarli durante il loro rituale dispiegamento di piume colorate.

L’isola ospita un ampio tratto di costa riservato a nudisti e naturisti, noi decidiamo di fermarsi su di una spiaggia di scogli piatti dove altre persone sono già distese a godersi il sole. L’acqua è come al solito gelida, forse più di ogni altra volta, ma la sua limpidezza e il magnifico fondale roccioso compensano ampiamente il disagio.

Nel pomeriggio visitiamo il monastero benedettino, fra le cui rovina potrete rifocillarvi presso l’unico ristorante dell’isola, e ci spingiamo fin dentro l’orto botanico che ospita un ampia varietà di piante di origine tropicale.

L’atmosfera sull’isola è calma e rilassante, non è mai molto affollata e potrete sicuramente trovare un angolo tutto per voi per godervi la pace e la bellezza del luogo. Rientriamo con uno degli ultimi traghetti e dopo una doccia scendiamo di nuovo in città per cenare e acquistare qualche ricordo da portare a parenti ed amici.

11°giorno- 3 Settembre

Oggi è l’ultimo giorno del nostro soggiorno raguseo e un po’ di “tristezza” si fa sentire. Avremmo voluto fare un’escursione in terra bosniaca per visitare Mostar ma le escursioni organizzate dalle varie agenzie di Dubrovnik si tengono in altri giorni e non abbiamo voglia di prendere l’auto (Luko ci informa che ci vogliono più di 2 ore e che i pullaman di linea non sono affidabili). Così ci dirigiamo verso Cavtat, graziosa cittadina sulla costa a sud di Dubrovnik, furono proprio gli antichi abitanti di questo villaggio a fondare quella che sarebbe poi diventata la “perla” dell’adriatico.

Nel pomeriggio ritorniamo a Dubrovnik e dopo essersi intrattenuti per un po’ a parlare con Luko, il proprietario di casa, ci godiamo l’ultimo tramonto fra le vie della città vecchia.

Consigli Dubrovnik:

  • Parcheggio: Anche a Dubrovnik il parcheggio può essere un vero problema, i parcheggi a pagamento propongono prezzi proibitivi, è quindi consigliabile trovare un’alloggio dotato di posto auto.
  • Alloggio: Per quanto riguarda l’alloggio, a Dubrovnik; vi è un ampia possibilità di trovare stanze presso privati, nella città vecchia i prezzi sono un po’ più alti e parcheggiare l’auto può diventare un problema. E’ molto comodo invece cercare alloggio appena fuori porta Ploce sulle strade che si arrampicano verso l’alto, qui avrete una vista fantastica sulla città vecchia e vi basteranno pochi minuti per raggiungerla a piedi. Un’altra opportunità è quello di alloggiare dall parti del porto nuovo o sulla penisola di Lapad, qui i prezzi sono più bassi ma vi perdete inevitabilmente gran parte del fascino del luogo.
  • Escursioni: Non perdetevi l’opportunità di visitare le splendide isole Elafiti dove potrete trascorrere ore meravigliose godendovi il mare., così come da non perdere è l’isola di Lokrum. A nostro avviso sono molto interessanti le escursioni organizzate verso Mostar e Kotor, rivolgetevi al centro informazioni fuori da porta Pile.
  • La città: per visitare al meglio la città vi consigliamo di farlo nel tardo pomeriggio, quando si diradano i turisti “mordi e fuggi” delle navi da crociera. Godersi il tramonto passeggiando sopra le mura è un esperienza veramente straordinaria. La sera non potete fare a meno di passeggiare per lo Stradun illuminato ed addentrarvi fra i vicoli e le piazzette animati dai dehors di locali e ristoranti.

TROGIR – 12°giorno-4 Settembre

Lasciamo un po’ a malincuore Dubrovnik e la nostra fantastica stanza da Luko, e ci dirigiamo verso Nord alla volta di Trogir. Sarà la nostra ultima tappa e forse anche per questo la malinconia è ancora più forte.

Trogir è una graziosa cittadina della costa dalmata circa 20 km a nord di Spalato, la parte vecchia della città è riconosciuta patrimonio dell’umanità dall’Unesco; sorge su due isole collegate alla terraferma da due ponti ed unita alla vicina isola di Ciovo per mezzo di un ponte girevole. Avevamo prenotato una camera nel centro storico, purtroppo quando siamo arrivati la camera offertaci non corrispondeva a quella prenotata on-line, così un po’ irritati ci siamo messi alla ricerca di una diversa sistemazione. Portiamo sempre con noi alcuni indirizzi e recapiti di alloggia alternativi visti durante le nostre ricerche on-line, così contattiamo Ante Boric il quale ci dà la disponibilità per una camera doppia, bagno privato, angolo cottura e terrazzo a solo 30 euro a notte. Felici della sistemazione trovata, ci dedichiamo immediatamente alla visita del centro della città. La città vecchia è composta di edifici in pietra tra i quali si snodano stretti vicoli su cui si affacciano bar, ristoranti e negozi; il centro non è molto grande e bastano poche ore a visitarlo in ogni suo angolo. Nella piazza principale troverete il centro informazioni che potrà darvi utili dritte su come organizzare le escursioni nei dintorni, in special modo verso le isole o al parco di Krk; fate attenzione a trovare il vero centro informazioni, infatti molte agenzie private espongono cartelli simili per poi proporre gite ed escursioni tutt’altro che economiche.

13°giorno – 5 Settembre: Zara e Primosten

Sveglia alle 8 e dopo un’abbondante colazione consumata sul terrazzo di camera, ci dirigiamo verso Zara. Raggiungiamo, in circa un’ora, la città dalmata percorrendo la comodissima autostrada A1. E’ domenica e fortunatamente i parcheggi sono gratuiti, così lasciata la nostra auto visitiamo il centro della città fino ad arrivare al molo dove ci sediamo a godersi il suono dell’organo del mare.

L’organo del mare è un’opera architettonica realizzata nel 2005; è un vero e proprio strumento musicale “suonato” dal mare con il suo incessante movimento. L’organo è costruito all’interno della banchina del molo, il mare con il suo movimento sospinge l’aria all’interno di lunghe canne e, proprio come in un organo, dalle fessure aperte sui gradoni della banchina fuoriescono suoni che si susseguono in modo casuale, in base al movimento caotico e mai uguale a sé stesso del mare.

Quello che ne risulta è un effetto quanto mai affascinante, turisti e passanti si fermano inebetiti e non possono fare a meno di sedersi per un po’ ad ascoltare quello che il mare a da dire.

Il molo, oltre all’organo, ospita un’altra particolare opera anch’essa realizzata nel 2005 ovvero il “Saluto al sole”. Situato vicino all’organo,è composto da 300 piccoli pannelli solari di vetro che, collocati all’interno di un grande cerchio con diametro di 22 metri, si attivano grazie all’azione umana. Quando inizia a tramontare il sole si accendono gli elementi illuminanti istallati nel cerchio per dare vita ad uno spettacolare gioco di luci al ritmo del suono dell’organo. Purtroppo data l’ora non abbiamo potuto assistere allo spettacolo, ma se doveste trovarvi a Zara alla sera non dovete assolutamente perdervelo.

Lasciamo Zara e, imboccata nuovamente l’autostrada, ci dirigiamo verso Primosten.

La cittadina si trova a metà strada fra Trogir e Sibenik, la sua forma ricorda Rovigno; anche la parte vecchia di Primosten si sviluppa su di un isolotto circolare unito alla terraferma sulla cui sommità svetta il campanile della chiesa cittadina. La parte vecchia è composta da case e vicoli in pietra che si affacciano sul mare, è dotata di un piccolo porticciolo turistico e di una passeggiata sul mare dove si susseguono bar e ristoranti. Ci fermiamo qui per l’immancabile birra pomeridiana per poi rientrare a Trogir percorrendo la strada statale affacciata sul mare per godersi il tramonto.

14°giorno-6 Settembre: Parco di Krka e Sibenik

Al nostro risveglio, abbandoniamo a malincuore l’idea di trascorrere una tranquilla giornata di mare; il tempo non promette niente di buono, nel cielo nuvole nere si addensano intorno alle montagne alle spalle di Trogir, così decidiamo di dedicarci alla visita del parco naturale i Krka per poi visitare la città di Sibenik.

Alla partenza un violento acquazzone si abbatte su di noi ma, dopo la tempesta, il sole torna a fare capolino da dietro le nubi. Raggiungiamo il parco seguendo le indicazioni che incontriamo in autostrada e invece di imbarcarci sul traghetto che risalendo il corso del fiume giunge all’ingresso, ci avventuriamo per il comodo sentiero che costeggia il corso d’acqua. Il parco è abbastanza affollato, nonostante l’aria sia fresca un buon numero di persone affrontano le gelide acque del fiume. Facciamo giusto in tempo a compiere l’intero itinerario all’interno del parco (1 h circa), che un nuovo violento acquazzone ci costringe alla ritirata di corsa sull’affollatissimo traghetto che ci riporterà alla nostra auto. Abbiamo premurosamente, portato con noi un cambio di vestiti, così indossati quelli asciutti, ripartiamo alla volta di Sibenik.

Il centro storico è carino, con belle strade lastricate in pietra, ma la vera attrazione della città è la cattedrale di marmo bianchissimo, tutelata dall’Unesco come sito patrimonio dell’umanità.

Rientrando verso Trogir sostiamo in un centro commerciale alla periferia di Sibenik, e giungiamo alla nostra camera in tempo per una doccia e per uscire a cena. Proprio a Trogir al ristorante Fortuna, abbiamo la peggiore esperienza gastronomica della vacanza. Le scortesissime cameriere cercano di spacciarci un misero risotto ai gamberetti per riso agli scampi, e a malapena ci considerano quando lo facciamo notare.

15°giorno-6 Settembre: Isola di Drvenik Veli

Il sole splendente ci accoglie la mattina sul terrazzo della nostra camera, così decidiamo di trascorrere la giornata all’insegna del mare. Acquistiamo i biglietti per il traghetto che dal porticciolo di Trogir ci porterà sull’isola di Drvenik Veli, dopo circa un’ora di traversata.

L’isoletta ospita un unico paese affacciato sul porto con un paio di bar e ristoranti. Per raggiungere la spiaggia ci avventuriamo per le vie sterrate dell’isola immerse nella macchia mediterranea. Ormai certi di essersi persi, avvistiamo finalmente una deliziosa caletta. Qui trascorriamo la giornata, con l’intera spiaggia a nostra disposizione dal momento che nessun altro sembra essersi avventurato fin lì.

Rientriamo verso il porto intorno alle 17.00 e qui attendiamo il nostro traghetto ad un bar in compagnia di una comitiva di velisti tedeschi intenti ad ormeggiare le loro barche nel piccolo porticciolo.

Sbarchiamo a Trogir alle 20.30, giusto in tempo per una doccia veloce e la cena alla Konoba Tgs, sarà per la fame o per la brutta esperienza della sera prima rimaniamo positivamente impressionati dalla buona cucina del locale.

16°giorno-7 Settembre

Con un po’ di tristezza nel cuore, per l’imminente ritorno a casa, prepariamo le nostre cose e salutiamo il gentilissimo proprietario Ante Boric. Il traghetto da Spalato ad Ancona, che abbiamo scelto per il nostro ritorno, salperà dal porto della città dalmata alle 21.00.

In questo modo abbiamo tutta la giornata da dedicare alla visita di Split (in croato). Il cuore della città è rappresentato dal vecchio nucleo di origine romana; qui infatti sorgeva lo sfarzoso palazzo dell’imperatore Diocleziano. Con la caduta dell’impero le popolazioni locali, insediatesi all’interno delle sue mura, hanno dato origine al capoluogo dalmata.

Nonostante la città sia letteralmente assediata dalle comitive di turisti, rimaniamo affascinati dalla cinta muraria ancora intatta e perfettamente inglobata nel tessuto urbano. L’ingresso dalla porta principale che si affaccia sul lungomare davanti al porto, conserva ancora quella che doveva essere la maestosità di marmi bianchi della residenza imperiale. Peccato per gli immancabili “centurioni” che si offrono ai turisti desiderosi di farsi immortalare in fotografia al loro fianco.

Trascorriamo la giornata fra le vie del centro, soffermandosi alla ricerca degli ultimi souvenir e di angoli caratteristici da fotografare. Intorno alle 18.30 raggiungiamo in auto la banchina del porto e da qui partiamo in perfetto orario alla volta di Ancona. Il traghetto della compagnia Blu Lines è comodo e abbastanza moderno, abbiamo scelto il viaggio in cabina dato il prezzo vantaggioso (circa 30 euro). L’unico inconveniente è dato dal fatto che non sono accettati pagamenti con la carta a bordo, così, sprovvisti di contante, ceniamo con un misero tramezzino in due, annaffiato da abbondante birra acquistata al market del porto. Sbarchiamo ad Ancona alle 7 del mattino e solo allora realizziamo con malinconia che la vacanza è giunta al termine.



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