Istria 2004: consigli di viaggio

Il 26 luglio 2004 siamo partiti da Torino diretti ad Umago. Abbiamo preso un'offerta al volo e prenotato, il venerdì con partenza il lunedì seguente, l'Hotel Sol Aurora **** pagandolo la metà del prezzo da catalogo: 75 euro a camera in mezza pensione con pagamento diretto in hotel. 620 km in sei ore sono passati in fretta per merito...
Scritto da: Laura Bottero
istria 2004: consigli di viaggio
Partenza il: 26/07/2004
Ritorno il: 02/08/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Il 26 luglio 2004 siamo partiti da Torino diretti ad Umago. Abbiamo preso un’offerta al volo e prenotato, il venerdì con partenza il lunedì seguente, l’Hotel Sol Aurora **** pagandolo la metà del prezzo da catalogo: 75 euro a camera in mezza pensione con pagamento diretto in hotel.

620 km in sei ore sono passati in fretta per merito dell’ottima compagnia e del desiderio di visitare la Croazia. Passiamo velocemente la frontiera italiana, poi la slovena ed infine la croata, tenendo a portata di mano la carta d’identità che viene controllata con aria sonnecchiosa dagli agenti di turno. Compriamo la moneta croata, chiamata kuna, al cambio dopo l’ultima frontiera. Una kuna equivale a 14 centesimi di euro. Sette kune sono poco meno di un euro. Tenete presente che quando ricambierete le kune rimaste in euro, non accetteranno i tagli da dieci e le monete.

Le indicazioni sono chiare e precise e i nomi delle località sia in croato che in italiano. Troviamo senza problemi l’albergo. E’ superiore alle nostre aspettative: il lusso è dappertutto.

Andiamo subito in spiaggia che si rivela una lastra di cemento sul quale è piantata una serie di ombrelloni. Si accede al mare attraverso un paio di scalette o direttamente dal bordo. Una piscina di mare. Più in là ci sono gli scogli, ma a noi non piacciono, quindi ci tuffiamo direttamente dal cemento. Non è molto naturalista, ma è pulito e l’acqua è cristallina.

Alla sera visitiamo il centro di Umago. C’è molta vita e gente che passeggia dando un’occhiata ai numerosi negozi che vendono esclusivamente prodotti contraffatti soprattutto italiani: occhiali, borse, t-shirt di Valentino, Armani, Versace, ma anche Nike, Adidas, Dior, Hermes. Sono le nuove collezioni, quelle che vediamo sulle riviste e nelle vetrine dei negozi italiani. Alla fine mi faccio tentare da un paio di occhiali Gucci per me e un portafogli Prada da regalare. In Italia non li avrei mai comprati, da noi è un reato anche solo acquistare tale merce, inoltre non mi piace contrattare con i venditori abusivi, ma in Croazia l’aria tarocca che si respira ti fa perdere ogni ragione.

Il pomeriggio seguente visitiamo Porec, il cui nome in italiano è Parenzo. Rispecchia nella planimetria ortogonale, lo schema delle città romane. Abbiamo visitato le rovine di un tempio romano e due santuari dedicati a Nettuno e Diana. La chiesa di San Francesco era chiusa, ma ci siamo consolati con la Basilica Eufrasiana. Bellissimi i mosaici del sesto secolo che raffigurano scene bibliche. Il tratto di mare che abbiamo visto ricorda quello scozzese: una fitta vegetazione che si butta sugli scogli. Suggestivo, ma molto scomodo.

Novigrad si trova ad una quindicina di chilometri da Umago. Sono molti simili, le classiche città balneari studiate per i turisti: alberghi, bar, negozi.

Tre giorni dopo il mare si sporca e fare il bagno non è più piacevole. La corrente che viene da Venezia porta alghe sottili e rifiuti delle barche ormeggiate poco lontano. Decidiamo di visitare l’arcipelogo di Brijuni attendendo che nel frattempo l’acqua migliori, ma la speranza sarà vana.

Le isole sono 14, ma solo due sono aperte ai turisti con visite guidate. Sono tutelate come parchi naturali e la loro vegetazione è ricca e svariata: eucalipti, palme, cedri e tanti pini e cipressi. Noi abbiamo visitato la Veli Brijuni, quella più grande.

Il giorno della partenza, l’albergo ci chiede il doppio del prezzo concordato. Dopo una serie di telefonate al tour operator, scopriamo che quest’ultimo ci aveva venduto il viaggio “per camera”, mentre l’albergo lo dava per persona. Per fortuna il disguido è stato loro, per cui noi paghiamo, con sollievo, solo la parte prefissata.

Gli amici ci dicevano che la Croazia era economica, secondo noi non lo è, o almeno non lo è più. Ecco alcuni prezzi: ricordatevi, 1 euro = 7 kune circa.

Caffè: 5 kune; cappuccino: 10 kune; gelato: si paga a pallina: 4 kune l’una; cocacola: 12 kune; acqua 1 litro e mezzo al market: 4 kune; acqua mezzo litro al bar: 10 kune; toast: 15 kune; pizza margherita: 35 kune; occhiali “taroccati”: 100 kune; portafogli, borse, t-shirt “taroccati”: 100-150 kune.

Dappertutto affittano appartamenti, è pieno di agenzie e di cartelli fuori dalle case private. 38 euro un appartamento per due persone, 50 per quattro e 68 per sei. Non prenotatelo dall’Italia, spendereste almeno 20 euro in più al giorno, inoltre sul posto sarà facile farsi un’idea in base alle proprie esigenze. Se andate in macchina portatevi le scorte di cibo a lunga scadenza da casa. Una confezione da due etti e mezzo di caffè Lavazza al market costava 50 kune! I croati parlano benissimo l’italiano, per cui è stato facile capirsi. I prezzi sono espressi in kune, ma nei negozi – ad eccezione di bar e market – accettano anche l’euro, arrotondando per eccesso.

Andate sul sito dell’ente del turismo croato – croazia.Hr – e nel modulo dei contatti chiedete di mandarvi del materiale informativo. A noi in pochi giorni hanno spedito il prezzario con foto degli alberghi e la carta autostradale.

Un salutone da Laura e Raffaele!



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