Crociera Egitto, Israele

Il viaggio che vi sto per raccontare avvenne nel novembre del 1998 e fu una crociera scolastica del 5° anno delle superiori. (i.t.i.s. G.Capellini di La Spezia spec. Navalmeccanica) Partenza venerdì 6 novembre dal porto di Savona alle ore 17 sulla nave da crociera Flamenco della compagnia Festival con rotta Katakolon. (Grecia) I primi due...
Scritto da: rajo81
crociera egitto, israele
Partenza il: 06/11/1998
Ritorno il: 16/11/1998
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
Il viaggio che vi sto per raccontare avvenne nel novembre del 1998 e fu una crociera scolastica del 5° anno delle superiori. (i.T.I.S. G.Capellini di La Spezia spec. Navalmeccanica) Partenza venerdì 6 novembre dal porto di Savona alle ore 17 sulla nave da crociera Flamenco della compagnia Festival con rotta Katakolon. (Grecia) I primi due giorni furono solo di navigazione e per me furono un vero incubo a causa del mare particolarmente mosso, ma una volta raggiunto lo stretto di Messina iniziò finalmente la vacanza.

Domenica 8 novembre ore 12.00 arrivo a Katakolon nel Peloponneso .(Grecia) Dopo un veloce pranzo a bordo siamo scesi per visitare la prima tappa del nostro viaggio ma il villaggio è veramente piccolo costituito da un strada dove ai lati sorgono dei negozietti di souvenir e nient’altro.

Diciamo che Katakolon è un porto logistico più che turistico dove quasi tutte le navi da crociera vi fanno sosta per i rifornimenti, l’unica cosa da vedere nelle vicinanze è l’antica citta’ di Olimpia dove si svolsero nell’antichità i primi giochi olimpici ma purtroppo io e miei compagni decidemmo di non andare.

Intorno alle 17.00 siamo ripartiti alla volta dell’Egitto e dei suoi misteri e grazie alla bravura degli animatori e al bellissimo tempo i due giorni di navigazioni sono letteralmente volati.

Martedì 10 novembre ore 6.00 arrivo ad Alessandria d’Egitto Dopo un intera notte passata all’insegna del divertimento ho assistito all’entrata in porto di Alessandria caratterizzato da navi semiaffondate risalenti alla guerra dei sei giorni del 1967, e subito ho capito che da lì a poco avrei visto una realta’ totalmente diversa dalla nostra.

Una volta attraccati in banchina siamo scesi accolti dalla banda musicale e dal caldo, (30°C. Ca.) saliti sui pullman scortati davanti dalla pattuglia della polizia e dietro da una jeep militare abbiamo iniziato il viaggio (300km ca.) alla volta del Il Cairo.

Abbiamo attraversato la città di Alessandria dove abbiamo subito notato i numerosi palazzi diroccati dai bombardamenti israeliani di 30 anni addietro e le montagne di spazzatura dislocate ai lati delle strade; siamo entrati in “autostrada” dove gli ostacoli non mancano dalle numerose buche, dalla gente che a piedi l’attraversa, alle carcasse di vecchi carri armati ai lati della carreggiata.

Il tragitto per arrivare nella capitale egiziana e’ durato circa 3 ore durante il quale il paesaggio è stato per lo più desertico e di tanto in tanto si potevano vedere enormi giacimenti petroliferi.

Arrivati a nelle vicinanze del Il Cairo sono apparse nella loro immensità le piramidi di Giza e più ci si avvicinava più sembravano diventassero alte.

Giza deve la sua importanza al fatto di ospitare, su un pianoro roccioso che si trova alla periferia della città, una delle più importanti necropoli dell’antico Egitto.

A Giza sorgono infatti, oltre ad una gran quantità di sepolture minori, le tre più famose piramidi egizie: quelle di Cheope, Khepren e Mykerinos, secondo i nomi tramandati dalla tradizione greca ed ellenistica, tutte appartenenti a sovrani inseriti nella IV dinastia.

Delle tre quella di dimensioni maggiori è la piramide di Cheope che è anche la più grande di tutto l’Egitto.

Per arrivare alla piramide di Cheope si passa davanti alla Sfinge di Giza che è la più grande statua monolitica del mondo e fu costruita circa 4.500 anni fa. Raffigura una sfinge, più precisamente un’androsfinge, essere mitologico con volto umano e corpo di leone accovacciato.

La visita della necropoli è stata molto bella ma l’unico neo è l’accerchiamento che abbiamo dovuto subire dai venditori ambulanti e nonostante i poliziotti li allontanavano da noi turisti loro non demordevano.

Dopo un oretta siamo risaliti sui pullman e ci siamo recati a nella cittadina di Memphi che fu la capitale dell’antico Egitto e dove si trova un parco/museo con la statua enorme (circa 5m.) che raffigura Ptah antica divinità.

Qui la vista non è stata entusiasmante a differenza della precedente ma la cosa più interessante è stato il tragitto che ci ha permesso di scoprire la campagna egiziana dove i contadini usano i muli per trasportare il materiale o i buoi per arare la terra, ciò è sembrato di rivedere i nostri bisnonni.

La giornata è passata rapidamente e mentre andavamo a Port Said per riprendere la nave abbiamo attraversato Il Cairo dove oltre al caos di auto abbiamo visto la tribuna, dove il 6ottobre 1981 il Presidente egiziano Anwar al-Sadat fu ucciso dagli integralisti islamici mentre assisteva ad una parata, oppure la “città dei morti “che occupa una enorme estensione a est della città ed è ancora oggi il segno del rapporto quotidiano tra vivi e morti che segna la storia dell’Egitto dall’età dei faraoni. Stremati dalla intensa giornata dopo circa 3 ore arriviamo a Port Said , porto artificiale che si estende per circa 570 ettari lungo il tratto terminale nord del canale di Suez e da dove ripartiamo alla volta di Israele.

Mercoledì 11 novembre ore 8.30 arrivo ad Ashdod (Israele) Dopo una lunga attesa per le pratiche doganali riusciamo a toccare terra e salire sui pullman alla volta di Gerusalemme.

Un’ ora di tragitto ed ecco finalmente arrivare nella citta’ santa, scendiamo e ci troviamo di fronte subito la porta di Damasco o Porta della Colonna che si trova sul fronte nord delle mura fatte erigere da Solimano il Magnifico tra il 1537 e il 1542.

Presiede a una via estremamente trafficata che immette nella zona orientale di Gerusalemme e ospita, sotto le sue volte e nella piazza semicircolare che la fronteggia, un ricco e affollato mercato dove si trova di tutto dai tappetti al cibo arabo.Percorrendo i vicoli del centro storico arriviamo ,dopo aver superato i metal detectors alla piazza Sha’ar HaMughrabim, dove si trova il muro del pianto luogo sacro per eccellenza degli ebrei, residuo del Tempio costruito da Erode il Grande, re di Giudea dove sostano in preghiera i fedeli , da lì saliamo una scalinata che ci porta al monte del tempio dove sorge la famosa Moschea di Omar dove la sua cupola d’oro si staglia su tutte le altre costruzioni di Gerusalemme.

Dopo aver visitato uno dei luoghi più famosi del mondo raggiungiamo nuovamente i pullman alla volta di Betlemme in Cisgiordania.

In Israele differenza dall’Egitto non siamo scortati dalla polizia ma superiamo diversi posti di blocco dei militari israeliani e anche qui un po’ di tensione aleggia soprattutto dopo aver saputo che poco prima del nostro arrivo ad Ashdod era stato sventato un attentato.

Giunti a Betlemme sembrava di essere in guerra con la città letteralmente distrutta dai missili , qui le guide ci portano a pranzare in un “ristorante” dalle sembianze simili a una prigione causa le inferriate a porte e finestre .

Terminato il pranzo ci rechiamo alla vicina Basilica della Natività eretta nel luogo in cui avvenne la nascita di Gesù. È costituita dalla combinazione di due chiese e da una cripta, la Grotta della Natività, che si ritiene essere il luogo preciso in cui Gesù nacque.

Anche qui l’emozione e la curiosità è molta ma causa la massiccia presenza di visitatori riusciamo ad osservare la piccola grotta solo per qualche istante prima di riprendere il viaggio verso Ashdod dove ci aspetta la nave. Giovedì 12 novembre ore 9.00 arrivo a Limassol (Cipro) Dopo un intera notte di navigazione il giorno seguente arriviamo a Limassol, città situata sulla baia Akrotiri, sulla costa meridionale dell’isola, è la seconda per popolazione.

Sul pullman scopriamo subito che la guida è a destra come in Gran Bretagna visto che l’isola fu un tempo una colonia inglese, intanto raggiungiamo il castello medioevale della città ed iniziamo la visita.

Il castello medievale di Limassol funge oggi da museo medievale. La collezione del museo copre il periodo 400-1870. All’interno vi si trovano diversi reperti: cannoni, incisioni su legno del XVII e XVIII secolo, dipinti, pietre tombali, statue, armature, monete, terracotte, oggetti in metallo e in ceramica, manufatti in vetro e marmo.

Si suppone che Riccardo Cuor di Leone vi abbia sposato la principessa Berengaria di Navarra, dopo che la nave di lei attraccò nelle vicinanze nel 1191, mentre lo accompagnava nella Terza Crociata, sulla strada per la Terra Santa. Il castello venne usato come prigione tra il 1790 e il 1940.

Di Limassol da sottolineare la bellezza della sua baia e del mare cristallino, caratteristico il centro della cittadina con giardini e statue.

Alle ore 12.00 si rimbarchiamo alla volta di Creta.

Venerdì 13 novembre ore 14.00 arrivo a Candia isola di Creta (Grecia) Da Candia (capoluogo dell’isola) raggiungiamo subito la vicina cittadina di Crosso dove andiamo a visitare il famoso palazzo.

Il palazzo fu edificato sopra le rovine di un più antico palazzo, costruito attorno al 2000 a.C. E distrutto probabilmente da un grande terremoto intorno al 1628 a.C., dovuto alla catastrofica eruzione vulcanica di Thera, l’odierna isola di Santorini. Il “secondo palazzo” fu costruito all’inizio del XVI secolo a.C.. E si mormora che era così grande e la trama era così complessa che viene menzionato come labirinto.

Infine per terminare la nostra presenza sull’isola visitiamo Candia cittadina molto carina grazie al centro storico ricco di negozi e alle antiche sculture tipo la fontana del Morosini.

Nel tardo pomeriggio riprende il viaggio, ci lasciamo alle spalle il mar Egeo alla volta dell’mar Ionio.

Sabato 14 novembre ore 14.00 Corfù (Grecia) Anche qui la sosta è breve , abbiamo visitato il palazzo d’Achille fatto costruire nel 1890 dalla principessa d’Austria Sissi .

L’elemento di spicco di questa dimora è sicuramente il giardino…Davanti al quale domina per prima l’enorme statua di Achille a cui ne seguono numerosissime altre… E poi la bella vista sul mare.

L’isola è molto piccola ma molto carina con la sua architettura di tipo veneziano.

Domenica 15 novembre ore 9.00 arrivo a Dubrovnik (Croazia) Giunti a Dubrovnik o Ragusa la prima cosa che c’ha accoplti è stato il freddo, abituati da giorni a temperature intorno ai 30°c non è stata una bella accoglienza, ma la bellezza della città ha fatto si che recuperassimo subito il buon umore.

La città di Ragusa è stata fondata originariamente su un’isola rocciosa e poi collegata alla terraferma mediante interramento di un sottile braccio di mare (che corrisponde oggi alla parte pianeggiante della città).

Ricca di storia (era la quinta citta’ marinara del XI secolo) soprannominata la Venezia della Croazia consiglio di visitare la citta’ antica, (che è tassativamente pedonale) è divisa a metà da un lungo stradone lastricato che termina in prossimità del porto e lungo il quale si affacciano i palazzi più significativi della città. Difronte alla città vi è l’isola di Lacroma.

Nel primo pomeriggio per l’ennesima volta ci siamo rimbarcati alla volta di Venezia dove ci attendeva un pullman per riportarci a casa.

Questa avventura mi ha permesso in pochi giorni di visitare i luoghi più importanti e belli dell’umanità, conoscere continenti e popoli nuovi , un esperienza che consiglio a tutti di fare.

Paolo



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