Canada orientale tra balene, scoiattoli e pernici

Un tour tra città, mare e montagne
Scritto da: gemellina_v
canada orientale tra balene, scoiattoli e pernici
Partenza il: 19/09/2011
Ritorno il: 02/10/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €

primo GIORNO

Finalmente il 19 settembre si parte per il tanto agognato viaggio di nozze, dopo mesi di stress e preparativi eccoci pronti per il Canada Orientale.

Partiamo alle 9 di mattina con la Lufthansa (volo circa € 700 a testa) e dopo uno scalo a Dusseldorf arriviamo nel primo pomeriggio a Toronto e ad accoglierci troviamo una pioggia scrosciante. Dopo aver passato la dogana ci dirigiamo verso l’Avis per ritirare la nostra macchina prenotata tramite Expedia e pagata € 350 per 12 giorni. Carichiamo i bagagli, impostiamo il navigatore portato dall’Italia e prendiamo famigliarità con il cambio automatico e poi siamo pronti per partire. Destinazione Park Inn Toronto Hwy 27( € 87,16 per 2 notti, prenotato e pagato tramite Expedia), albergo carino e buona prima colazione, peccato che per raggiungere il centro della città bisognasse andare in macchina. Scarichiamo i bagagli e per niente stanchi partiamo alla volta del centro, l’idea sarebbe quella di salire sulla Cnn Tower, ma la pioggia non molla e quando arriviamo lì ci accorgiamo che la nebbia copre più di metà della torre, quindi decidiamo di rimandare sperando nel bel tempo. Iniziamo a girovagare per quella zona chiamata Harbourfront ricca di grattacieli e luoghi di divertimento come stadi di hokey e baseball, poi sfiniti e affamati ci rintaniamo in uno dei tanti Sport Bar che trasmetto partite sui loro innumerevoli schermi e ci gutiamo degli ottimi hamburger.

secondo GIORNO

Ci svegliamo con il sole e dopo la colazione siamo pronti per partire alla volta delle cascate del Niagara. Dopo circa un’ora di macchina arriviamo a destinazione, posteggiamo e iniziamo a camminare in direzione delle cascate e ci troviamo a percorrere una via piena di negozi e bar che sembrano i set dei film. Finalmente raggiungiamo River Rd e rimaniamo a bocca aperta davanti a quello spettacolo. Vista la poca folla decidiamo di imbarcarci subito sul Maind of the Mist, indossiamo il famoso impermeabile blu e partiamo per questa nostra avventura. Dapprima ti portano sotto le cascate della parte statunitense e successivamente sotto quelle canadesi e qui il rumore è impressionante e anche l’acqua, tanto che qui non siamo riusciti a fare neanche una foto decente perché sembravano tutte subacquee. Scesi dal traghetto ci incamminiamo verso le cascate per vederle dalla cima, l’acqua scorre accanto a noi e poi cade, le cascate sono ad un passo da noi e solo da qui ti accorgi veramente di quanta è la portata d’acqua. Decidiamo di fermarci in un locale vista cascate che offre un buffet a prezzo fisso, ci rifocilliamo e ci riposiamo e poi decidiamo di partire. Lasciamo le cascate alla volta della cittadina di Niagara on the lake, ma prima ci fermiano in una delle numerose cantine lungo la strada ad assaggiare il famoso ice wine, veramente buono, ma troppo costoso per pensare di portarne un po’ a casa. Niagara on the lake è una cittadina ottocentesca, con viali alberati parchi rigogliosi e case restaurate e lungo Queen street ci sono un’infinità di negozi vecchio stile. Dopo averla girata in lungo e in largo ritorniamo verso Toronto e questa sera, visto che il cielo è limpido decidiamo di salire in cima alla Cnn Tower. Grazie ad un rapidissimo ascensore che in circa un minuto ti fa percorrere i più di 300 metri di dislivello, ci troviamo sulla cima ad ammirare Toronto dall’alto proprio nel momento in cui il sole tramonta e si accendono le luci della città, sono milioni. E’ veramente uno spettacolo affascinante. La stanchezza inizia a farsi sentire e dopo aver cenato in un altro Sport Bar con costine ritorniamo in albergo.

terzo GIORNO

Oggi si parte alla volta di Kingston, circa 350 Km. Ci sistemiamo all’Howard Johnson Inn, una sorta di motel americano (€ 49,05 per una notte, prenotato e pagato tramite Expedia). Partiamo subito alla volta del porto per fare la crociera delle Thousand Islands, circa 1800 isole che punteggiano il San Lorenzo. Questo arcipelago è ammantato da distese fiorite e lussuose residenze estive del XIX secolo, però ci aspettavamo qualcosa di meglio da questa crociera, perché abbiamo visto le isole da vicino, ma non ci siamo mai fermati su nessuna di queste e abbiamo anche preso un sacco di freddo perché in mezzo al fiume c’era moltissimo vento. Passiamo la sera in centro anche se ha poco da offrire.

quarto GIORNO

Dopo una fantastica colazione a base di ciambelle allo sciroppo d’acero si parte alla volta di Quebec City, circa 550 Km che decidiamo di spezzare fermandoci a pranzo a Trois Rivieres. Visto il nome della città ci si aspetterebbe di trovare tre fiumi, in realtà sono solo due, San Lorenzo e San Maurizio, tre sono i canali che si formano alla foce di quest’ultimo. La cittadina di per sé non è niente di che, ma la zona lungo i fiumi è veramente fantastica e rilassante, però il tempo passa e noi dobbiamo ripartire perché ci aspettano ancora tanti chilometri. Finalmente raggiungiamo lo Chateau Repotel Henri IV (€ 141,38 per 2 notti comprensive di prima colazione, prenotato e pagato tramite Expedia), hotel carino, per raggiungere il centro serve la macchina, peccato solo che la colazione non fosse particolarmente curata, solo cibi preconfezionati. Lasciamo i bagagli, ci sistemiamo e via per il centro. Quebec è l’unica città cinta da mura del nord America, sono davvero caratteristiche. Purtroppo è già buio e inizia anche a piovere per cui gironzoliamo senza meta nella città vecchia tra le sue strette viuzze piene di negozi. Ceniamo a base di crepes veramente ottime e ritorniamo in albergo.

quinto GIORNO

Questa giornata la dedichiamo a visitare la città, la nostra prima meta è il famosissimo Chateau Frontenac, l’albergo più fotografato al mondo è veramente immenso e somiglia poco ad un albergo anche se di lusso, ricorda di più un edificio storico che un hotel. Dopo le foto di rito iniziamo la passeggiata sulle mura arrivando fino alla Cittadella, la struttura difensiva più vasta del Nord America. Da qui e dalle mura lo sguardo abbraccia tutta la città vecchia e anche il porto, veramente emozionante. Ritorniamo verso lo Chateau Frontenac e da qui prendiamo la funicolare che ci porta nella città vecchia bassa, percorrendo l’animata Rue du Petit-Champlain ci si imbatte in dipinti che decorano le facciate di molti edifici storici. Passeggiare per questi vicoli è veramente suggestivo e ci si imbatte in numerosissimi scorci caratteristici. Dopo un pranzo veloce ci accorgiamo che questa città l’abbiamo già visitata tutte per questo riprendiamo la macchina e puntiamo verso Canyon Sainte Anne. Qui c’è veramente il Canada che avevo immaginato: alberi colorati di rosso, natura selvaggia, fiume e cascate le quali si possono visitare attraverso gradini, passaggi e ponticelli. E’ veramente un luogo rilassante e ci fermiamo qui fino a quando il sole non viene nascosto dalle rocce e l’aria si fa frizzante. Sulla strada del ritorno ci fermiamo a Sainte Anne de Beaupré, famosa per la sua enorme basilica che attira ogni anno moltissimi pellegrini, però devo dire che non mi è piaciuta per niente: troppo moderna e turistica. Ritorniamo in albergo e ceniamo in una griglieria lì vicino.

sesto GIORNO

Questa mattina si parte per Tadoussac, più precisamente Baie Sainte-Catherine dove alloggiamo al B&B Gite entre mer et monts (circa € 60 per una notte, prenotato direttamente a loro, trovati sull’utilissimo sito B&B Canada). Appena arrivati la proprietaria ci prenota gentilmente la crociera con le balene sullo Zodiac che partirà dopo neanche un’ora, per questo scarichiamo al volo i bagagli e partiamo per l’imbarco delle crociere Aml. Qui ci forniscono di pantaloni e giacconi modello pescatori e ci imbarcano sullo Zodiac, un motoscafo da 25 posti che è pienissimo. Finalmente si parte, dopo un po’ di strada alla massima velocità ci fermiamo e iniziamo ad osservare e… meraviglia delle meraviglie vediamo una balena che salta, un’emozione davvero unica. Durante le tre ore di escursione vediamo moltissimi beluga, pinguini e balene, ma non è facile scattare le foto perché appena si mette a fuoco loro spariscono. Prima di riportarci al porto ci fanno entrare anche nell’imboccatura del fiordo di Saguenay, un luogo veramente selvaggio. Consiglio a tutti di fare questa escursione davvero unica ed emozionante e soprattutto di farla a bordo di uno Zodiac perché si arriva più vicino, si è in meno persone e la guida riesce a seguire meglio. Decidiamo di spostarci a Taudossac perché qui non c’è molto e per farlo usufruiamo del traghetto gratuito che attraversa l’imboccatura del fiordo. Ci scaldiamo con un te caldo e successivamente gironzoliamo per questa cittadina costiera, ma diventa buio in fretta e perdiamo la possibilità di vedere altri cetacei dalla spiaggia. Ceniamo veramente bene a base di pesce da Chantmartin consigliato dall’insostituibile Lonely.

settimo GIORNO

Dopo una fantastica colazione a base di crepes preparate al momento dei nostri gentili padroni di casa e frutta fresca ritorniamo a Tadoussac. Questa volta ci fermiamo all’ufficio turistico e ci facciamo consigliare qualche percorso. Scegliamo quello che ci fa ammirare dall’alto il paese, la baia e la natura circostante, è un percorso molto semplice e veloce, adatto a tutti. Successivamente facciamo quello che porta al Pointe de l’Islet, punto panoramico per vedere le balene, ma purtroppo siamo sfortunati e non vediamo nessun cetaceo. Purtroppo dobbiamo lasciare questo paese davvero carino perché alle 15 parte il traghetto che da St Simeon in quasi due ore ci farà attraversare il San Lorenzo fino a Riviere du Loup. Qui ci attendono altri 250 Km per giungere alla nostra meta Sainte-Anne des Monts nella penisola di Gaspé. Una volta raggiunto il B&B Gite La P’tite Falaise (circa € 170 per 3 notti, prenotato direttamente con loro) la signora ci consiglia un ristorante per la cena, una pescheria che nel retro cucina dell’ottimo pesce tanto che ci torneremo anche la sera successiva.

ottavo GIORNO

La meta di oggi è il parco de la Gaspésie e durante la colazione a base di crepes e frutta fresca la nostra fantastica padrona di casa ci consiglia alcuni percorsi e ci avvisa di andare sul Mont Ernest Laforce nel pomeriggio per avere la possibilità di vedere i caribù. Lasciamo la macchina al Centre d’Interpretation, paghiamo il biglietto per il parco e siamo pronti per partire per la prima escursione: le Cascate del Diavolo, una passeggiata davvero piacevole, tutta pianeggiante ed in mezzo al bosco, decidiamo di allungarla andando fino al punto panoramico, ma non ne vale la pena perché è una torretta dalla cui cima si vedono solo alberi. Dopo esserci riforniti di panini al Centre d’Interpretation partiamo questa volta direzione Lago degli Americani. Anche questa passeggiata è facile perché i dislivelli sono minimi e la meta è davvero affascinante, un lago glaciale immerso nella natura e gli alberi che stanno intorno iniziano a colorarsi con i caldi colori autunnali, molto rilassante. Adesso ci aspetta la passeggiata più impegnativa della giornata: la salita sul Mont Ernest Laforce. Purtroppo siamo sfortunati non avvistiamo neanche un caribù anche se non perdiamo mai di vista il paesaggio circostante, però avvistiamo degli scoiattoli e qualche pernice, almeno tutta quella fatica non è stata vana. Stremati ritorniamo al nostro B&B, ci riposiamo e usciamo per un’altra ottima cena a base di pesce.

nono GIORNO

Oggi decidiamo per una camminata più faticosa, l’escursione sul Mont Xalibu. Impieghiamo circa mezza giornata tra andata e ritorno attraverso paesaggi montani, laghi e una cascata. L’ultimo tratto è veramente ripido ed in mezzo ad una pietraia, per questo bisogna stare molto attenti a non mettere i piedi in fallo. Ma la fatica è ripagata dal paesaggio che si può ammirare dalla cima: boschi altre cime e un’infinità di laghi, peccato solo che sulla cima soffi un vento tremendo, proprio quello che bisognerebbe evitare dopo la sudata fatta per arrivare fino a qui. Una volta scesi siamo stremati, anche perché in due giorni abbiamo percorso più di 20 km, per questo ritorniamo in camera per riposarci prima di cena che questa sera facciamo nel pub del paese, peccato solo che sia deserto.

decimo GIORNO

Purtroppo oggi lasciamo questa bellissima zona che avrebbe ancora tantissimo da offrire e ritorniamo verso Montreal, ma interrompiamo il viaggio a Saint-Jean Port Joli. Alloggeremo al B&B La Maison de L’Ermitage (circa € 60 per una notte, prenotato direttamente a loro, trovati sull’utilissimo sito B&B Canada) un caratteristico edificio con torrette rosse e bianche. Questo paese è famoso per l’artigianato del legno, tanto che c’è un percorso che permette di visitare tutte le sculture del luogo. Sfortunatamente inizia a piovere e un po’ per la pioggia un po’ per la stanchezza ritorniamo in camera e ci rilassiamo nella nostra torretta arredata come una verandina. Ceniamo a La Boustifaille, consigliato dalla Lonely, assaggiando la gustosissima cucina del Quebec.

undicesimo GIORNO

Oggi ci trasferiamo a Montreal, nostra ultima meta. Qui alloggiamo all’Auberge Manoir Ville Marie (€ 140 per 2 notti, prenotato e pagato tramite Expedia), ben servito dai mezzi pubblici. Infatti dopo aver sistemato i bagagli prendiamo la metropolitana direzione Parco Olimpico. Facciamo subito il biglietto per il Biodome, ex velodromo olimpico oggi trasformato in un complesso in cui sono stati ricreati quattro ecosistemi con la rispettiva flora e fauna. Si parte dalla foresta tropicale, per poi passare al clima più temperato dei boschi dei Laurentides, alla sezione del golfo del San Lorenzo che ruota attorno ad un acquario e ad una parete rocciosa, per finire con la sezione polare dove ci sono i pinguini che la fanno da padrona. Dopo essere stati un’infinità di tempo ad osservare questi simpatici animali a cui stavano dando da mangiare, usciamo da questo edificio perché ora vogliamo salire sulla Tour de Montreal, una torre inclinata di 45°, dalla cui sommità la vista spazia sulla città, il fiume e la campagna circostante, per fortuna la giornata è limpida. Una volta scesi a terra decidiamo di prendere la metropolitana, direzione vecchia Montreal. Qui iniziamo a passeggiare in questo dedalo di vicoli curvi ed acciottolati, fiancheggiati da edifici coloniali e case vittoriane. Purtroppo inizia a piovere, un vero diluvio e non riusciamo a gustarci a pieno questa atmosfera romantica e anche la vivace Place Jacques Cartier è poco vivace. Alla fine stremati, infreddoliti e bagnati come pulcini decidiamo di cenare in una birreria.

dodicesimo GIORNO

La prima meta della giornata è Parc du Mont Royal, progettato dallo stessa architetto di Central Park. Passiamo tutta la mattina a girovagare per questo immenso parco e in certi punti sembra di essere tornati nei boschi del Quebec, invece sui sentieri più battuti incontriamo gente che fa jogging, va in bicicletta e anche un gruppo di mamme che fa ginnastica con i rispettivi bimbi nei passeggini. Lasciamo questa oasi di pace solo perché la fame inizia a farsi sentire e decidiamo di percorrere Rue Sainte-Catherine, la strada dello shopping, dove ci fermiamo anche a pranzo. La percorriamo tutta, entrando anche in qualche negozio. Ad un certo punto troviamo l’ingresso per scendere nella città sotterranea, zona di shopping invernale quando il freddo in superficie è davvero intenso. Ritorniamo nella parte vecchia e puntiamo verso Places d’Armes con le sue torri gemelle della basilica di Notre Dame, ripercorriamo questi graziosi vicoli fino ad arrivare a Place Jacques Cartier che oggi brulica di artisti di strada e clienti dei vari bar che contornano questa piazza. Terminiamo il nostro passeggiare al vecchio porto dove ci sediamo ad osservare i traghetti e i mega yatch che partono. Ceniamo al pub della sera precedente perché ci siamo trovati veramente.

tredicesimo GIORNO

Questa mattina la sveglia suona alle 5,30 perché ci aspettano gli ultimi 700 Km per ritornare a Toronto dove alle 15 ci aspetta il volo del ritorno. Purtroppo questa vacanza è volata, però spero un giorno di riuscire a tornare in questa terra selvaggia per poterla gustare ancora, soprattutto la natura incontaminata del Quebec.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche