Tintilia, il vino molisano simbolo dell’identità regionale
Il Molise è stata una zona dimenticata per molto tempo: una terra prevalentemente montuosa tra Abruzzo e Puglia, considerata forse solo di passaggio e recentemente portata alla ribalta dalla geniale frase ‘’Il Molise non esiste“. Il suo patrimonio artistico e naturalistico è un concentrato di borghi antichi, castelli, paesaggi incontaminati: una dimensione che viaggia indietro nel tempo tra tradizioni e sapori. Castel Monforte, simbolo di Campobasso, con la sua imponente struttura che domina la città, è un un magnifico esempio di fortificazione, a quasi 800 metri sul mare: racconta un antico passato e si presta agli eventi più belli della città, in particolar modo nel periodo estivo con la rievocazione storica della corte Cola Monforte.
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Castello Svevo a Termoli, a pochi passi dal Borgo Antico, ha origine normanne: fatto di pietra arenaria e calcarea, si affaccia proprio sulla spiaggia, particolarmente suggestivo con le sue torri cilindriche e la cinta muraria che lo ha reso uno degli edifici difensivi più ammirati. In provincia di Isernia c’è la Riserva della Biosfera Collemeluccio-Montedimezzo: composta da due ampie foreste, ha avuto il riconoscimento nel 1977. Si tratta di un’area boschiva, con un considerevole assortimento di specie animali compreso il lupo grigio e la puzzola, uno straordinario esempio di biodiversità: dotato di un’ampia rete sentieristica, con musei e aree archeologiche, quest’area naturale è stata dichiarata patrimonio UNESCO.
La Costa Verde del Molise sono solo 35 km di spiagge, ma caratterizzate da posti selvaggi circondati da pinete, con i caratteristici trabocchi, questa antica struttura per la pesca, ora tutelata come simbolo della costa.
Tenacia e passione
L’identità vitivinicola molisana oggi coincide con Tintilia, un vitigno autoctono a bacca nera, espressione della perseveranza e della caparbia dei suoi appassionati coltivatori. La storia narra l’introduzione di questo vitigno per iniziativa dei soldati borbonici, nella seconda metà del ‘700: negli anni ‘60 si è rischiato di abbandonare questa coltura a favore di vitigni internazionali più redditizi in termini di resa, ma fortunatamente la spinta alla valorizzazione dei prodotti locali ha permesso il recupero di questa varietà. L’interesse e il lavoro svolto intorno ai vitigni autoctoni è stata la grande spinta per costruire una forte identità: questo modo di approcciare ha generato iniziative virtuose qui e in molte altre regioni d’Italia, permettendo, nel corso dei decenni, di trasformare il territorio una vera e propria risorsa.
Tintilia del Molise è una DOC dal 2011, vitigno molto rustico a bacca nera, che presenta una spessa buccia dal colore profondo e ricoperta di pruina. La bassa resa e le poche gemme renderanno il vino elegante e raffinato: vediamo le tre tipologie e cosa offre la gastronomia molisana in abbinamento.
Un terroir spesso ostile, che regala un vino di grande struttura
Partiamo dal Tintilia del Molise DOC rosato, color cerasuolo, all’olfatto delicato e fruttato, con un gusto secco, fresco, un vino armonico; c’è anche la versione Rosè Spumante, dal colore rosa tenue, un vero tocco di freschezza. La cucina molisana è prettamente di terra, ma il brodetto di pesce alla termolese è sicuramente una ricetta da non perdere.
‘’U bredett’’ è di solo pescato fresco, piccoli pesci dell’Adriatico quali lo scorfano, la razza, la gallinella, la sogliola, la seppia, la triglia: a seconda della stagionalità e della disponibilità di giornata. Troviamo l’immancabile commistione mare – campagna che inserisce nella ricetta i peperoni e il pomodoro, ma solo e rigorosamente pelati. Un piatto semplice che nasce come ricetta povera e racconta la tradizione marinara, oggi patrimonio gastronomico che diventa eccellenza del territorio da offrire ai tanti visitatori che apprezzano i sapori tipici. Un noto ristorante di Termoli accoglie i clienti cucinando spaghetti di Grano Senatore Cappelli, che vengono conditi con il sugo del brodetto: i pesci, cotti nel coccio, vengono poi serviti e accompagnati dal pane bruschettato.
Tintilia del Molise DOC rosso, anche nella versione Riserva, ha un colore rosso rubino, intenso, al naso risulta fruttato con sentori di prugne e amarene, le note speziate rimandano alla liquirizia e al pepe nero. Caldo, morbido, tannico e intenso, perfetto per la cucina di terra. Questo vino ben strutturato si abbina molto bene con il Pecorino del Matese, Prodotto Agroalimentare Tradizionale: è un formaggio a media – lunga stagionatura, con un’antica storia legata ai tratturi e alla pastorizia transumante, fatto con latte di pecora e di capra.
“Cuzzutill con la ventricina”, i cavatelli, probabilmente nati da una errata lavorazione della pasta fatta in casa, che poi ha trovato la sua dimensione definitiva. La ventricina viene dalla lavorazione del maiale condita con sale, peperoncino e messa a stagionare. L’Agnello alla molisana, un tipico piatto delle feste, accompagnato da patate che assorbono tutto il condimento e i profumi della cottura dati dal lardo, rosmarino, salvia e aglio. Troviamo il Tintilia anche nella versione Passito, ottenuto da uve raccolte a mano a novembre, con una maturazione di diciotto mesi in barrique: questo vino sprigiona un bouquet molto ricco, dato da prugna, ciliegia, lampone, vaniglia e cacao. Perfetto con formaggi piccanti e speziati, la pasticceria secca e il cioccolato fondente.