Chimay, Rochefort e Orval: itinerario da favola alla scoperta delle birre trappiste
I cereali sono la nostra storia antica e contemporanea, perché accompagnano l’uomo nel suo viaggio millenario: fonte di nutrimento, di sviluppo tecnologico, i cereali sono stati una parte fondamentale del nostro sviluppo, determinando e regolando tutte le fasi dell’identità culturale dei vari popoli a livello mondiale. Quando si parla di domesticazione dei cereali facciamo riferimento a circa 8.000 anni fa: la Mezzaluna fertile ha visto nascere le prime coltivazioni ed con esse le prime civiltà agricole; la diffusione delle colture e la loro evoluzione ha regolato le vicissitudini umane in maniera radicata.
Indice dei contenuti
La fermentazione di questi cereali è andata di pari passo con la loro produzione ed è per questo che la birra nasce in questo contesto: le sue antiche origini coincidono con la culla della civiltà, perché non si parla solo di una bevanda, ma di qualcosa che trovava un significato profondo anche in termini religiosi e rituali.
Bevanda sacra a Ishtar, dea della fertilità nella mitologia babilonese, ritroviamo la birra come bevanda sacra anche per il popolo egizio che individuava in diverse divinità come Iside, Nefti e Tenenet le figure deputate alla protezione della birra, che risulta fosse impiegata anche nei riti funebri.
Dal latino bibere, Bier in tedesco
Seguendo il filo della produzione dei cereali possiamo dire che in epoca greca e romana le zone di produzione della birra erano associate a latitudini diverse rispetto alle aree più vocate alla coltivazione della vite: questa logica portò ad un successiva distribuzione geografica che rese le zone dell’Europa centro nord più idonee alla produzione di questa bevanda.
Nel Medioevo è stata costruita una forte identità, non solo a livello territoriale e culturale, ma anche a livello gastronomico. Siamo quindi arrivati ad uno dei prodotti simbolo di quest’epoca, quando il sapere era in mano ai monaci che con rigore, intuito, sperimentazione e ricerca crearono ricette che sono giunte a noi con tutto il loro carico di storia.
Pane liquido
Nata nella cultura dei cereali, la birra si caratterizzerà come la bevanda del nord, ma condivide con il vino l’impegno dell’uomo, che trova nel percorso tecnologico la strada per la sua realizzazione e, nel tempo, il suo progressivo miglioramento. Dobbiamo pensare alla birra antica come qualcosa di denso dal sapore dolciastro, questo è probabilmente ciò che avremmo assaggiato nei secoli scorsi: l’introduzione del luppolo pare risalga già all’epoca di Carlo Magno e contribuì al gusto più amarognolo che conosciamo oggi. Il luppolo ha anche una funzione tecnologica perché aumenta la conservabilità della birra grazie al suo effetto batteriostatico.
Nonostante la birra sia prevalentemente appannaggio della zona centro nord dell’Europa, dobbiamo sempre ragionare in termini di contaminazione, come fossimo ancora nel modello romano barbarico: ecco quindi che la birra arrivava anche nell’area mediterranea dove il consumo era rilevante.
La produzione e l’utilizzo delle bevande alcoliche è alto nel periodo dell’anno Mille, a causa di un’alimentazione che presentava parecchie carenze: vino e birra rappresentavano sicuramente una importante fonte di calorie. C’è da sottolineare anche l’utilizzo delle bevande alcoliche con finalità terapeutiche: oltre al naturale potere disinfettante dell’alcol, esse venivano impiegate nella preparazione dei prodotti medicinali.
Birra Trappista, il gusto inimitabile di antica memoria
I monaci medievali hanno trasformato questa bevanda in un prodotto frutto di un lavoro meticoloso, perché la produzione di birra nei monasteri del centro e nord Europa è stata rigorosa: i fiori del luppolo presero definitivamente il posto delle varie erbe e spezie utilizzate in precedenza per l’aromatizzazione delle birra. Quando parliamo di birra trappista dobbiamo pensare ad un prodotto regolato da indicazioni ben precise: la produzione deve avvenire in un’Abbazia trappista sotto controllo della comunità monastica e i ricavi sono destinati all’Ordine per essere utilizzati a scopi caritatevoli. I Trappisti sono monaci dell’ordine Cistercense della Stretta Osservanza, il cui nome è associato alla produzione della celebre birra: le abbazie più note sono in Belgio e tra i nomi più conosciuti possiamo citare Chimay, Orval e Rochefort. In questa strepitosa regione del Belgio, la Vallonia, è possibile fare un vero e proprio tour alla scoperta della tradizione trappista: l’itinerario di viaggio può essere fatto anche a piedi, per un’esperienza di trekking davvero unica alla scoperta delle ricchezze culturali, naturalistiche e gastronomiche. Il percorso sfiora i trecento Km e tocca le tre abbazie trappiste citate, per un viaggio tra le colline, i villaggi e i borghi medievali: immergersi in questa dimensione significa assaporare non solo i prodotti, ma capire bene cosa c’è dietro le ricette di queste birre. Ognuna di esse assaggiata nel luogo di produzione, è un viaggio a se stante, perché predispone il visitatore a cogliere tutti gli aspetti di questa antica arte: il pregio delle birre trappiste non sta solo nel gusto inimitabile, ma anche e soprattutto nel gran carattere che si coglie ad ogni sorso. Si spazia molto nel prodotto finale, infatti si va dalla Rochefort, birra ad alta fermentazione, alla Chimay Tappo Rosso, dal profumo inconfondibile e le sue note speziate e maltate, alla Orval, una birra fruttata, con un carattere leggermente maltato e sentori di miele.
Il fascino senza tempo delle Abbazie
I colori, i sapori e i profumi sono raccontati dall’accogliente percorso preparato dalle Abbazie, affinché i visitatori possano fare davvero la conoscenza profonda di questo prodotto. L’atmosfera incredibile di questi luoghi di preghiera è a dir poco affascinante, la qualità in termini di comunicazione è pari alla qualità delle birre e degli altri prodotti fatti dai monaci, come ad esempio i formaggi che vengono serviti insieme agli assaggi di questa bevanda, rigorosamente etichettata come Authentic trappist product.