Quando i faraoni dicono olé: lo sapevi che a Madrid c’è un tempio egizio vecchio di 2200 anni?
Conoscete il lago Nasser? È un grande lago artificiale dal bacino di 550 km e una superficie di 6.000 km2, il secondo lago artificiale più grande del mondo fra quelli fatti nel ventesimo secolo. Verso fine luglio del 1970 venne finita la sua diga più grande, quella di Assuan. Creare la diga non fu facile perché stava “in mezzo” a siti archeologici e templi di vitale importanza culturale, che sarebbero stati inghiottiti.
Negli anni ‘60 l’UNESCO fece in modo di far smontare i monumenti della Nubia, mentre altri furono donati. Fu così che il Tempio di Ellesija venne donato all’Italia e che il Tempio di Debod, vecchio di 2200 anni, venne donato nel 1968 alla Spagna in ricompensa all’appello dell’UNESCO.
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Il Tempio di Debod
Modellino che mostra com’era in origine. Sanbec, wikimedia
Per quanto la bellezza del Tempio di Ellesija al museo di Torino sia incommensurabile, quello del Debod, a Madrid, non è da meno. Ad un tiro di schioppo dalla stazione di Principe Pio, e ad ovest della Plaza de España, il Tempio di Debod torna dal II secolo a.C.
Il tempio era dedicato ad Amon, ciò che potremmo paragonare al nostro Giove o al famoso Zeus, e ad Iside, dea della vita, guarigione, della fertilità e della magia, paragonata ad Afrodite. In passato faceva parte del grande santuario di Iside, sull’isola di File.
Nasce dalla necessità del re nubiano Adijalamani di Meroe del creare una cappella in onore ad Amon di Debod. Il Tempio nasce proprio in mezzo alla secessione Tebana quando l’Alto Egitto diventa indipendente da Alessandria.
Adijalamani fu colui che portò alcuni dèi come Apedemak, dio leone, che si trova all’ingresso dell’antica cappella. In epoca tolemaica venne ampliato “nascondendo” a livello architettonico il santuario precedente, consacrandolo poi a Iside. Da Roma in poi venne ampliato di nuovo, portando altri dèi, colonne, decorazioni interne e il più vicino mammisi.
Cosa c’è nel Tempio di Debod, più il tour
Interno del Tempio. Morgan Davis, Wikimedia
Il centro del santuario è la Cappella di Adijalamani, la parte più antica, decorata con rappresentazioni del re che offre sacrifici. La maggior parte delle decorazioni centra col culto degli dèi locali: fondata per Amon, accolse Iside, Hathor, Osiride, Horus et alii.
Una parte importante del Tempio di Debod è il Mammisi, dove Iside nasceva, o almeno così si pensava in origine. Il fatto che è una sala che -stacca- dalal simmetria del tempo e che non ha iscrizioni sulle pareti la rende probabilmente una modifica dei tempi romani dell’Egitto, sotto Augusto e Tiberio.
Oltre a cappella e Mammisi, da vedere ci sono il vestibolo con (appunto) le decorazioni di Augusto e Tiberio, un corridoio con una meridiana, una terrazza, un Uabet (la sala pura, dove le statue degli dèi maggiori assistevano ai rituali) e le cripte, una rarità fra i templi.
Gli 8 ettari del giardino vennero fatti nel 1968 per far risplendere (ancora di più) questo luogo di culto. Il tempio è circondato dalle aiuole e con piazzette, palme e platani di varie dimensioni. Il Tempio di Debod venne fatto su un edificio militare, il Cuartel de la Montaña, dove Napoleone fece fucilare i ribelli di una rivolta di maggio 1808. Lo stesso luogo, poi distrutto, è stato anche il protagonista dell’inizio della guerra civile spagnola del 1936.
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Interno del Tempio. Sailco, Wikimedia