Nero d’Avola Festival 2006: Turismo Di-Vino in Sicilia
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Di cosa si tratta? È un tour su una nave da crociera – l’ Ammarì – che per una settimana porta i suoi ospiti per le strade e le rotte del vino di Sicilia. Attraversa quattro province (Agrigento, Trapani, Palermo e Messina) e i vari porti toccati – Porto Empedocle, Pantelleria, Mazara, Marsala, Trapani, Castellammare del Golfo e Salina – sono i punti di partenza per un percorso lungo le terre del vino.
“Il Nero d’Avola festival” – spiega Agostino Porretto, dirigente generale dell’assessorato al turismo – “è uno strumento per la valorizzazione del territorio inteso come contenitore di valori artistici, ambientali, storici, culturali, enogastronomici e sociali”. Una proposta che offre una vera e propria esperienza che permetta al viaggiatore di entrare pienamente in comunione con la realtà del luogo.
Ne parliamo direttamente con Martino
TpC: Com’è stata la tua esperienza a bordo dell’Ammarì ? Martino: Quello proposto dal “Nero d’Avola Festival” è un nuovo modello di turismo che propone il territorio in modo diverso, partendo da un tema conduttore e sviluppando un giro articolato attorno ad esso. Nel nostro caso era il vino Nero d’Avola, ma l’idea della crociera a tema è una formula valida anche per altri campi, legati all’archeologia, all’arte, alla natura. La Sicilia è un’isola ricchissima, per cui diventa possibile amalgamare tra loro tutte queste proposte nelle giuste dosi. L’edizione di quest’anno è stata però presentata come un evento riservato alla stampa specializzata, nella prospettiva di renderla un’offerta turistica rivolta al pubblico in futuro. Gli organizzatori della società Tamaco, parlano di “Turismo Di-Vino”, la Sicilia infatti è davvero una terra degli dei, non a caso ha avuto un ruolo centrale in tutta la mitologia. Ed è terra di vini di eccellenza, tanti e capitanati dall’ormai celebre Nero d’Avola. La Regione poi ha fatto da sponsor, mettendo insieme per la prima volta gli sforzi di tre assessorati diversi, il che dimostra un grande impegno collettivo e la volontà di uscire dal “proprio orticello”…
TpC: Mi pare di capire che consigli ai Turisti per Caso di passare le vacanze in Sicilia… Martino: I miei connazionali che non sono mai stati in Sicilia, ma volano lontano alle Maldive o in Alaska mi fanno accapponare la pelle… Non dallo sdegno, ma dalla compassione! È una bestemmia, la Sicilia è uno scrigno di meraviglie a solo un’ora di aereo. Mi verrebbe da invitarli personalmente, davvero. Spero che il discorso sia “ci andremo quando saremo vecchi”, ma non sono comunque d’accordo: la Sicilia va vista subito, anche perché è magnifica in tutte le stagioni e gli stessi siciliani stanno puntando molto sul tentativo di destagionalizzare il turismo. Quando mi chiedono qual è la stagione migliore per visitare la Sicilia mi imbarazzo: l’inverno è tiepido e verde (quando il resto d’Italia è brullo), la primavera è un’esplosione di fiori, l’autunno è mite e romantico come tutti gli autunni, l’estate… Beh già si sa. E poi continua fino a settembre inoltrato, tanto che in dialetto arcaico “settembre” si dice riaustu, “ri-agosto.
TpC: Parlaci della crociera, lo consiglieresti come tipo di viaggio? Martino: La crociera si ispira al turismo di gran lusso, nel tour abbiamo visitato anche il Kempinski Hotel di Mazara del Vallo, un albergo a sei stelle. Ed è proprio su progetti di turismo a sei stelle che la Sicilia può investire. La nostra regione non ha la vocazione del turismo di massa come – ad esempio – la Romagna, non può competere con questo tipo di turismo. Non ne abbiamo la mentalità: qui i tempi sono più lenti e l’approccio con l’ospite è meno facile e immediato. Numero di stelle a parte, la Sicilia in ogni caso si rivolge a viaggiatori più che a turisti, a gente che ha “tempo da perdere”, il tempo di fare escursioni, fermarsi a parlare, a interagire… Che non sia in cerca di una meta specifica, che normalmente si presenta da sé. E questo indipendentemente dallo spessore del portafoglio si può fare puntando al turismo a sei stelle, o con un budget limitato prendendo una casa in affitto a prezzi realmente competitivi con quelli delle altre regioni a vocazione turistica. Certo è bella l’idea di aggredire l’isola dal mare. Intanto è molto comodo, perché non sposti mai i bagagli, hai il tuo nido e la stanchezza è mitigata dal non cambiare albergo. Poi c’è la bellezza dell’arrivo in barca: questi posti io li conoscevo già benissimo, ma vi garantisco che arrivarci dal mare è una vera sorpresa! Ora mi spiego perché i conquistatori hanno fatto di tutto per possedere quest’isola…
TpC: Avere un tema conduttore può diventare noioso? Martino: Un viaggiatore interessato al vino non si annoia di certo, il vino è una materia viva, durante la crociera si mangia e si beve! La teoria si fonde con la pratica, per di più nei punti di eccellenza. Ovviamente, se la proposta viene rivolta al grande pubblico bisognerà aggiustare il tiro, magari riducendo la specificità dei workshops (anche se erano tutti molto piacevoli da seguire).
TpC: Non dirmi che hai imparato cose nuove perfino tu che sei un grande esperto di vini e gastronomia! Martino: Accidenti, si impara sempre! Gli enologi che hanno parlato di Nero d’Avola e altri vini siciliani erano persone della massima competenza che hanno dedicato a questo la loro intera vita. Delle fonti autorevoli e qualificate. Lo stesso vale per la gastronomia. Nelle tre province toccate – Palermo, Trapani e Agrigento – è stato piacevole imbattersi in qualcosa di nuovo e sconosciuto, anche per me, giornalista sì, ma soprattutto siciliano smaliziato!
TpC: A proposito del Nero d’Avola, parlaci di questo vino Martino: Il vino Nero d’Avola è emblematico di questa terra, il vitigno autoctono è diffuso anzi in tutta la Sicilia. E’ un vino di grande pregio e gode di grande successo, ma deve averne di più, perché il mercato del vino è in crisi e va aiutato. Tanto meglio promuovendo un prodotto d’eccellenza. Abbiamo visitato in questo giro dalle piccole alle enormi cantine, tante realtà diverse, da quelle familiari a quelle gigantesche. Ovunque ho visto competenza, attenzione all’igiene e ai metodi di produzione. Quanto a modernità e efficienza nella produzione di vino la Sicilia non ha nulla da invidiare a nessuno, neppure agli austriaci e agli svizzeri! Siamo andati alla scoperta delle vie del vino delle tre province, si tratta di itinerari lungo i luoghi di produzione del vino, il territorio viene proposto in versione integrale, comprendendo l’arte e la gastronomia.
TpC: Sette strade del vino, 50 cantine da visitare e poi musei, spettacoli e workshop… E’ un programma molto fitto, non è un po’ faticoso? Martino: Stancante un po’ lo è, ma è al contempo divertente. Per il pubblico bisogna pensare a ritmi più lenti, ma quando un territorio ti viene proposto attraverso la visita a un vigneto, a un museo della civiltà contadina contadina, a uno dell’artigianato, a una fornace delle ceramiche, a uno spettacolo di balletto o musicale di grande gusto, è ovvio che diventa un giro molto intenso. Ben venga la stanchezza, data l’estrema cura con cui sono stati scelti i luoghi e le persone da visitare. Delle piccole cattedrali del sapere, dove non ho trovato niente di finto o artificioso per i turisti.
I numeri del Festival
15 cantine Settesoli – Menfi Feudo Arancio – Sambuca di Sicilia Azienda Vinicola Minardi – Pantelleria Agricola Valenza – Pantelleria Donnafugata – Pantelleria Ajello – Mazara del Vallo Cantine Pellegrino – Marsala Cantine Florio – Marsala Fazio Wines – Erice Tenuta Rapitalà – Camporeale Disisa – Camporeale Alessandro di Camporeale – Camporeale Calatrasi – San Cipirello Hauner – Salina – Comune Santa Marina Caravaglio – Salina – Comune Malfa 7 Strade del Vino Terre Sicane Strada del Vino di Mazara Strada del Vino Marsala – Terre d’Occidente Erice DOC Alcamo DOC DOC Monreale Strada e rotta del Vino della provincia di Messina 2 Rotte del Vino del Passito delle Malvasie 3 Castelli Castello di Castellamare del Golfo Castello dei Conti di Modica – Alcamo Castello Torri Pepoli – Erice 4 Musei Satiro Danzante – Mazara del Vallo Enoteca Regionale e Museo Civiltà Contadine – Castellamare del Golfo Museo Etno-Antropologico di Lingua – Salina Museo dell’Emigrazione di Malfa – Salina 3 Chiese Chiesa Matrice – Erice Chiesa di SS. Cosma e Damiano – Alcamo Chiesa Madre – Basilica di Santa Maria Assunta – Alcamo 1 Teatro Teatro comunale “ L’Idea” – Sambuca di Sicilia 2 Laboratori di Ceramica Vecchio Marchese – Trapani Bottega Annalisa – Erice 1 Salina Ettore Infersa – Trapani 1 Parco Letterario Parco Letterario G. Tomasi di Lampedusa – Santa Margherita di Belìce 1 Riserva Naturale Orientata Bosco della Ficuzza – Palazzo Reale – Palermo 4 Artigiani del Gusto e non Piero D’Amico (antica pasticceria gelateria da Josè) – Palermo Annalisa Grammatico (laboratorio dei dolci conventuali) – Erice Angelo Armetta (il salumiere/locale del Buon Formaggio) – Palermo Bottega Parisi (tappeti e telaio di antichi intrecci) – Erice Moda Salvatore Zambito – Sailor (t-shirt e camicie su misura) – Palermo 1 Mostra Istituzione Gianbecchina – Sambuca di Sicilia 6 Spettacoli Gruppo dell’Atelier – “Frammenti gattopardiani” – Parco Letterario G. Tomasi di Lampedusa Peppe Giuffrè – “La torta delle Sig.Re Fazio” – cantina Fazio Wines Gruppo musicale siciliano – Torri Pepoli SeT artisti associati – “La Danza del fuoco” – cantine Florio Compagnia Ditirammu – “CantoSunatura” – cantina Calatrasi Peppe Giuffrè – “La cassata e i cannolicchi siciliani” – nave Ammarì 3 Aziende Agroalimentari La Nicchia – Sapori di Pantelleria Azienda Agricola M.A. Aula (marmellate/olio) – Trapani Azienda Piraino (olio) – Palermo Vivaio Governativo di Viti F. Paulsen Azienda c/da Ghirlanda – Pantelleria Azienda c/da Bifarera – Ficuzza – Palermo Sicilia a sei stelle Kempinski Hotel Giardino di Costanza – Mazara del Vallo
Non ci resta che sperare che la proposta della società Tamaco diventi disponibile a tutti quanti noi!
La Redazione