Misteriosamente affascinanti: ecco i 5 capolavori dell’arte gotica da scoprire assolutamente in Italia

Leonardo Anchesi, 23 Dic 2023
misteriosamente affascinanti: ecco i 5 capolavori dell'arte gotica da scoprire assolutamente in italia
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Sebbene l’arte medievale, in senso accademico, abbracci quasi un millennio di storia, quando si pensa al medioevo il pensiero si volge automaticamente agli archi a sesto acuto e gli ampi finestroni con vetri dipinti: eh già, amici cari, sto proprio parlando del gotico, lo stile artistico che affascina, stupisce e, certe volte, terrorizza da quasi 1000 anni gli appassionati di tutto il mondo. Nato, come spesso accade, per l’intuizione di un unico, singolo visionario, il gotico ha iniziato la sua corsa in Francia per poi diffondersi in tutta Europa come un meraviglioso morbo positivo, che scacciò definitivamente le tenebre e fece entrare la luce in tutti gli edifici, religiosi e non. Oggi, quindi, il vostro Mediev(al)ista di fiducia vi porterà a scoprire questo stile unico e inconfondibile.

Quando inizi con una ristrutturazione e la finisci per inventare uno stile artistico

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L’interno sfolgorante dell’abbazia di Saint Denis

Deve aver pensato che la sua abbazia di Saint Denis fosse veramente troppo buia mentre, in quelle giornate del 1144, l’abate Sugerio ragionava circa la costruzione del nuovo coro. E fu così che immaginò un tempio pieno di luce, una luce ideale per glorificare il Signore Dio che in quelle modeste mura trovava una delle sue dimore parigine. Dette quindi mandato ai suoi capi mastro di alleggerire i muri e aprire grandi finestre affinché la luce del sole potesse illuminare tutti gli ambienti; e che a quelle finestre fossero montati grandi vetri istoriati. Da questa iniziale esigenza, apparentemente semplice da soddisfare, si avviò un circolo virtuoso di innovazioni che oggi, grazie allo zampino del Vasari, chiamiamo gotico.

Ma cosa vuol dire gotico e perché questo stile è stato chiamato così? Seguitemi, perché vi racconterò una storia davvero affascinante. Ricordate Giorgio Vasari? Sì, il primo storico dell’arte di cui vi ho raccontato la settimana scorsa. Beh, fu proprio lui che definì “gotico” quello che sino ad allora era stato chiamato Opus Francigenum, in riferimento alla sua origine francese. Ma perché proprio gotico? è presto detto: perché, a parere suo e dei suoi contemporanei rinascimentali, quello stile era capriccioso, nordico e lontano dal gusto classico di contro tanto amato durante la sua epoca…insomma, era barbaro e, quindi, gotico! Da lì, il termine si diffuse divenendo un’etichetta inscindibile di questo particolarissimo stile i cui edifici, tutt’oggi, caratterizzano la skyline di numerose città europee.

Ecco com’è fatto il gotico: archi a sesto acuto, pilastri a fascio e figure inquietanti

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I caratteri del gotico sono noti veramente a tutti: quegli affascinanti archi ogivali, le figure mostruose scolpite nella pietra che, arcigne, ci scrutano dall’alto e, infine, le architetture che si fondono in un tutt’uno con la scultura, facendo diventare gli edifici una sinfonia armoniosa di tutte le arti. Leggere tamponature fenestrate sostituirono le pesanti murature del romanico, nelle quali rappresentavano già un lusso delle piccole monofore; questo fu possibile privando i muri della funzione portante, che venne dirottata su poderosi pilastri e sugli archi rampanti esterni, necessari per contrastare le spinte verso l’esterno.

Finora ho usato sempre il termine gotico; tuttavia, sarebbe più corretto dire “i gotici” perché gli stili, a seconda delle epoche ma soprattutto delle aree geografiche, sono molti, seppur con basilari caratteri in comune. In area nord europea, per esempio, gli edifici religiosi erano caratterizzati dalla presenza di due grandi torrioni al lato della facciata, il cosiddetto westwerk (corpo occidentale), la parte dell’edificio riservato ai nobili, collocato a ovest e che intrattiene un simbolico colloquio con il presbiterio, di contro collocato canonicamente a est.

Il gotico in Italia: 5 esempi che ti faranno innamorare dello stile gotico

Basilica di Santa Croce – Arnolfo di Cambio

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Santa Croce a Firenze rappresenta un classico esempio di gotico italiano

In Italia lo “stile dei barbari” si diffonde a partire dal XIII secolo ed è caratterizzato da connotati meno decisi rispetto al resto di Europa. Nel Bel Paese, difatti, gli edifici afferenti a questo stile non sono così “estremi” ma rappresentano comunque un importante esempio. Lo sviluppo verticale, componente fondamentale, seppur presente, risulta meno accentuato rispetto al nord, come anche le innumerevoli decorazioni scultoree sugli edifici che in Italia sono meno “affollate”, evitando così di restituire quella sensazione di horror vacui. È il caso della Basilica di Santa Croce, capolavoro di Arnolfo di Cambio che unisce elementi gotici e rinascimentali per questa chiesa che è anche un Pantheon di personalità celebri della storia italiana, da Michelangelo Merisi a Gioacchino Rossini, da Vittorio Alfieri a Ugo Foscolo.

Duomo di Pisa – Giovanni e Nicola Pisano

gotico_4Lo stile gotico, durante il medioevo, non ha interessato solo l’architettura, per quanto questa sia decisamente la parte più nota al grande pubblico: Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, Giotto e Simone Martini sono solo alcuni dei nomi noti per quanto riguarda la scultura e la pittura gotica. Giovanni, insieme al padre Nicola, è stato uno dei grandi innovatori, grazie al quale oggi possiamo ammirare opere di grande pregio come il pulpito del Duomo di Pisa, realizzato fra il 1302 e il 1311.

Maestà di Ognissanti – Giotto

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Un dettaglio della Maestà di Ognissanti

Giotto, invece, non ha di sicuro bisogno di presentazioni, la sua fama è internazionale e tutt’oggi rappresenta il pittore gotico più famoso al mondo; celeberrima la sua Madonna col Bambino in trono, angeli e santi, nota anche come Maestà di Ognissanti per la sua destinazione originaria nella chiesa omonima, dipinta attorno al 1311 e che oggi fa bella mostra di sé in una delle sale del Museo degli Uffizi a Firenze, insieme alle opere ispirate alla medesima iconografia realizzate da Cimabue, suo maestro, e Duccio di Buoninsegna.

Duomo di Milano – Simone da Orsenigo

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Un edificio infinito, e non solo per le sue dimensioni. Il Duomo di Milano è stato costruito lungo un arco temporale di ben sette secoli, dalla posa della prima pietra nel 1386 all’effettivo completamento della facciata nel 1932. Ecco perché l’espressione Fabbrica del Duomo, per un lavoro che ancora oggi, tra ritocchi e restauri, non è mai fermo. Straordinariamente gotico, con influenze tipiche del Nord Europa (soprattutto nella foresta di guglie che lo caratterizza), il Duomo meneghino è forse il capolavoro del gotico meglio conosciuto dagli italiani. 

Ca d’Oro – Matteo Raverti

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C’è un sottile filo dorato che unisce Milano e Venezia, e prende il nome di Matteo Raverti. Proprio lui, che aveva già lavorato al progetto embrionale del Duomo di Milano, venne chiamato a Venezia dalla famiglia Contarini, per lavorare alla ricostruzione in stile gotico fiorito della Ca d’Oro, un palazzo di enorme pregio artistico direttamente affacciato sul Canal Grande, un po’ come il ben noto Fondaco dei TedeschiA differenza del capoluogo lombardo, qui il gotico è più leggero, elegante, floreale appunto, a dimostrazione della diversa concezione stilistica dei veneziani.



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