La più celebre corsa dei cavalli al mondo è pronta a ripartire alla grande

Ivano Carpentieri, 19 Giu 2023
la più celebre corsa dei cavalli al mondo è pronta a ripartire alla grande

L’estate di Siena si accende ogni anno il 2 luglio e il 16 agosto con la corsa del Palio. Uno degli appuntamenti immancabili nelle calde estati italiane è il Palio di Siena, una tra le corse di cavalli più antiche e conosciute al mondo. In Piazza del Campo, cuore della cittadina toscana, si corre il Palio di Siena, uno tra gli eventi più attesi dell’estate. Dieci storiche contrade si contendono il drappellone, una tela dipinta che viene consegnata al vincitore della corsa di cavalli e che viene esposto nel museo della contrada.

Chi riuscirà quest’anno a portare a casa la vittoria?

La storia del Palio di Siena

È una tra le corse di cavalli più antiche e famose al mondo e si svolge ogni anno per due volte: il 2 luglio in onore della Madonna di Provenzano e il 16 agosto in onore della Madonna dell’Assunta. Le origini della corsa del Palio di Siena sono molto antiche, anche se è solo nel 1633 che viene redatto un regolamento che da direttive ben precise su come si svolge questo evento. Le prime notizie certe dello svolgimento di un Palio a Siena risalgono al XII secolo, quando si doveva attraversare la città raggiungendo infine il Duomo.

Il premio per il vincitore della corsa era il pallium, un drappo dipinto da cui deriva il nome di palio. Ma è solo all’inizio del XVII secolo che il Palio assume la forma in cui lo vediamo ancora oggi, con il trasferimento della corsa nella Piazza del Campo e con la partecipazione delle contrade.

palio di siena

Le regole della corsa

Il primo atto del Palio è la cosiddetta tratta, cioè l’assegnazione dei cavalli e delle contrade. Tale assegnazione avviene in modo del tutto casuale con un’estrazione, che si svolge il 29 giugno e il 13 agosto.

Dopo una serie di prove, eseguite nei giorni precedenti alla corsa per far prendere confidenza al cavallo e al fantino, viene dato ufficialmente inizio al Palio con lo scoppio di un mortaletto e con l’uscita dei cavalieri dall’Entrone, ossia il cortile del Palazzo del Podestà. È cosi che nove delle dieci contrade ammesse alla corsa si predispongono ai nastri di partenza, che restano in attesa della “mossa”, l’entrata a sorpresa, in corsa, dell’ultima contrada che da così inizio alla corsa del Palio di Siena.

I cavalli, perché è il cavallo che concorre alla vittoria del Palio e non il cavaliere, tanto che è valida la vittoria di un cavallo anche senza fantino (e in questo caso è detto “scosso”) per vincere devono effettuare tre giri completi della Piazza del Campo, per un totale di circa un chilometro. Il cavallo vincitore viene cosi premiato con il drappellone e condotto o alla Basilica di Provenzano per il Palio di luglio o in Duomo per il Palio di agosto.

Successivamente la festa si svolgerà per le vie della contrada vincitrice, con canti, balli, cibo e tanta allegria.

Il corteo storico

sbandieratori

La corsa del Palio è anticipata dalla sfilata del corteo storico. Nei secoli il corteo è cambiato e si è evoluto, sia nelle rappresentazioni che nei costumi, ed oggi è un tributo alla Repubblica di Siena e alle sue contrade.

Nel corteo sfilano ben quattordici gruppi di figuranti, che sono oltre settecento. La sfilata, che parte da Piazza del Duomo, raggiunge Piazza del Campo dopo aver attraverso il centro storico di Siena, in un tripudio di costumi. Quando il corteo entra nella Piazza del Campo viene accolto dal ritocco del campanone della Torre del Mangia, detto comunemente “sunto”.

È così che nella piazza inizia un grandioso spettacolo di sbandieratori, che sono accompagnati da rulli di tamburi e dai musicisti che suonano la Marcia del Palio. Il culmine del corteo si ha con il passaggio del carroccio sul quale è issato il drappellone, simbolo della vittoria del Palio di Siena.

Le contrade

contrade palio di siena

Le contrade di Siena sono diciassette ed ognuna è contraddistinta da colori distintivi e da uno stemma. In ordine alfabetico sono: Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Lupa, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre, Valdimontone. Ognuna di essere ha un Seggio direttivo e un Priore, che a seconda della contrada più essere chiamato anche Rettore o Governatore.

Le contrade hanno una chiesa e una sede, in cui si conservano i cimeli della contrada, i drappi vinti nei pali, i costumi storici e tutto quello che riguarda la vita della contrada. La suddivisione in diciassette contrade del territorio di Siena risale al 1729, quando vengono stabili i confini di ognuna di esse. Ma non tutte e diciassette le contrade partecipano al Palio.

Per ogni corsa si estraggono le dieci fortunate, tenendo conto che le sette dal Palio corrispondente dell’anno precedente, corrono di diritto. Questo particolare meccanismo consente così alle contrade di alternarsi in maniera equa. Ad oggi la contrada più vincente è quella dell’Oca, con ben 65 vittorie, seguita dalla Chiocciola con 51 e dalla Tartuca con 48,5.

Lo sapevi che il Palio ha la sua nonna? Non parliamo di una dolce vecchina, ma della contrada che manca da più tempo alla vittoria. Attualmente la nonna del Palio di Siena è la contrada dell’Aquila, che con centra la vittoria dal 1992, bel 31 anni! La seguono il Nicchio che non vince da 1998 e la Chiocciola che non conquista il drappellone dal 1999.

Piazza del Campo

piazza del campo

La scenografia naturale del Palio è Piazza del Campo, la piazza principale di Siena e una delle più belle d’Italia. Chiamata anche semplicemente Campo, si caratterizza per la sua forma a valva di conchiglia con nove spicchi, un chiaro omaggio al Governo dei Nove, ossia coloro che nel Medioevo governavano la città. 

Piazza del Campo è circondata da una corona di palazzi tra i più belli e lussuosi della città. Il fondale della piazza sono la Torre del Mangia, che svetta sui tetti di Siena con i suoi 102 metri d’altezza (è una delle torri campanarie più alte d’Italia) e il Palazzo Pubblico, che conserva al suo interno la Maestà di Simone Martini e il ciclo con l’Allegoria ed effetti del Buono e del Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti.

Monumento simbolo di Piazza del Campo è la Fonte Gaia, realizzata nel 1386 da Jacopo della Quercia.



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