Turismo rurale ed enogastronomico tra i comuni del GAL Colline Salernitane
Della Campania si potrebbe parlare per tempo immemore, imprimendo negli occhi e negli animi di chi ascolta solo una parte di questo straordinario ed eterogeneo territorio. Una ricchezza che è fatta di paesaggi e di storie, tradizioni, culture e di sapori che trovano la loro migliore rappresentazione nel territorio del GAL Colline Salernitane.
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Il territorio di questa realtà, che perimetra ben 9 comuni in provincia di Salerno (Acerno, Castiglione del Genovesi, Giffoni Sei Casali, Giffoni Valle Piana, Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella, Olevano sul Tusciano, San Cipriano Picentino e San Mango Piemonte), si contraddistingue per la particolare ricchezza delle eccellenze alimentari, dove emergono in particolare alcune specialità la cui fama travalica i confini territoriali e regionali e si fa spazio su scaffali e cucine d’onore.
È il caso dell’Olio DOP Colline Salernitane, della Nocciola di Giffoni IGP, della Melannurca Campana IGP e del Vino IGT/IGP “Colli di Salerno”. Prodotti dal passato e dalle origini remote che, grazie a una sapiente attenzione anche da parte delle istituzioni locali – in prima battuta proprio il GAL Colline Salernitane – sono andate incontro a una progressiva valorizzazione e riconoscimento dell’eccellenza rispetto ai temi della dieta mediterranea e di una efficace educazione alimentare.
Non a caso, il progetto CREA MED – portato avanti insieme all’ASL di Salerno, agli istituti scolastici della provincia di Salerno e con il sostegno del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Campania – ha l’obiettivo di portare nelle scuole la riconoscibilità dei prodotti di qualità del territorio, ma anche l’educazione al corretto modo di mangiare e alla resilienza rurale.
Cos’è CREA MED e come funziona?
Il progetto CREA MED viene portato avanti dal GAL Colline Salernitane nell’ambito delle azioni locali dei progetti di cooperazione transnazionale T.I.19.3.1 e ha come obiettivo quello di promuovere i temi dell’educazione alimentare, la valorizzazione delle eccellenze territoriali, e si avvale di strumenti e patrimoni culturali come la Dieta Mediterranea, che in questo caso funge da strumento di promozione della salute, dell’economia agroalimentare, del turismo e del sociale.
È in questo senso che il GAL ha organizzato una serie di 23 appuntamenti tematici e seminari, di cui sono stati svolti i primi 7, che hanno visto il coinvolgimento della popolazione scolastica del territorio, per raccontare – con l’intervento delle numerose competenze, in particolare Accademiche, per affrontare, con l’approccio da divulgatori, tematiche complesse ma che hanno un risvolto sulla vita di tutti i giorni.
Il Progetto di Cooperazione transnazionale “Dieta Mediterranea e Resilienza rurale in una economia globalizzata”, portato avanti dal GAL Colline Salernitane, è lo strumento entro il quale si muove l’ente per presentare focus tematici che coinvolgono le scuole, i produttori, le istituzioni in un progetto unitario, coinvolgente e di grande respiro.
I prodotti di qualità del territorio del GAL Colline Salernitane
In un contesto di grande attenzione alle produzioni di qualità, è possibile trovare – nel territorio del GAL Colline Salernitane – eccellenze che fanno bene alla salute dei consumatori ed all’economia locale:
- L’olio extravergine di oliva DOP “Colline Salernitane” viene prodotto con un mix di olive del territorio, autoctone o introdotte nei tempi antichi, tra cui Rotondella, Frantoio, Carpellese, Nostrale, Ogliarola e Leccino. La produzione dell’olio avviene secondo un rigido disciplinare e un intervento fisico-meccanico, ovvero di conservazione, che preserva le caratteristiche organolettiche delle olive, in particolare il sapore persistente e piccante, la struttura equilibrata e la bassa acidità.
- La nocciola di Giffoni IGP, che il disciplinare comunitario tutela ininterrottamente dal 1997, è considerata una delle cultivar di maggior pregio mondiale. A darle questo riconoscimento la polpa bianca e fortemente aromatica, la precocità (si raccoglie in agosto), l’ottima produttività del singolo frutto con un perisperma che è facilmente rimuovibile. Nonostante si possa usare per prodotti industriali, rende al meglio in purezza ed è uno snack salutare e gustoso che si ispira ai temi della dieta mediterranea, dove il consumo di frutta secca ed oleosa è fondamentale per l’equilibrio alimentare.
- Una mela al giorno leva il medico di torno. L’adagio è particolarmente adatto per la Melannurca Campana IGP, che gli Osci portarono in Italia e che trovò terreno fertile in Campania, soprattutto nel Salernitano. La sua maturazione avviene lontano dall’albero, motivo per il quale assume il caratteristico colore rosaceo striato, mentre la polpa conserva tutta la sua dolcezza e sapidità. Studi medici internazionali hanno dimostrato che un consumo regolare della Melannurca è legato alla riduzione del rischio di cancro, calcolosi, acidità gastrica e colesterolo, oltre ad apportare vitamine e nutrienti fondamentali nell’alimentazione quotidiana, anche per i soggetti diabetici.
- Nessun pasto che si rispetti nelle Colline Salernitane potrebbe dirsi completo senza un buon calice di Vino IGT/IGP Colli di Salerno, che si presenta nella molteplicità delle sue referenze, dal Bianco Passito all’Amabile Rosso e Rosato. Del resto, la mitezza del clima dell’entroterra è il miglior alleato per queste uve, che danno vita a vini floreali, fruttati, con un ricco bouquet aromatico capace di sprigionare tutta la ricchezza del territorio da cui provengono. Aglianico, Barbera, Falanghina, Greco e Primitivo, ma non solo: tante uve e tanti vini, prodotti da decine di piccole e grandi realtà di un territorio dove la viticoltura è anche un fenomenale veicolo di attrazione turistica
Un patrimonio di ricchezze, non solo alimentari
Le vette picentine ed il fiume, che attraversa la valle gettandosi nel tirreno, devono il loro nome a una colonia romana fondata intorno al III secolo a.C., Picentia appunto. Oggi, i comuni che ricadono nell’areale del GAL Colline Salernitane conservano inalterate le bellezze geomorfologiche del passato, essendosi allo stesso tempo arricchiti di monumenti ed esempi della più efficace opera dell’uomo.
Sono molti i modi per scoprire questi luoghi, a iniziare dalle tradizioni festive, dal patrimonio storico-culturale e soprattutto da quella cultura enogastronomica che è il fulcro dell’azione promozionale del GAL.
Se Acerno è “la città delle cento acque”, con le sue sorgenti, non mancano però le bontà del territorio tra cui le fragoline di bosco e le castagne, che vengono promosse con eventi tematici. Imperdibile però una visita alla città storica, con le numerose chiese e siti religiosi, tra cui domina la Cattedrale di San Donato, edificio barocco dall’imponente campanile.
Perfetta per gli amanti della nocciola è Montecorvino Rovella, dove si tengono anche sagre dedicate e i cui luoghi di culto cristiani addirittura risalgono all’anno Mille, periodo della fu Abbazia di San Simeone, oggi divenuto il Duomo dei Santi Pietro e Paolo.
Giffoni Valle Piana è celebre per il Giffoni Experience, il Festival della cinematografia dei ragazzi che richiama star di Hollywood e giovani da tutto il mondo. Eppure, sono tanti i motivi per visitarla anche oltre il periodo della kermesse del grande schermo, dalla millenaria Chiesa di San Martino alla festa del Tiro al caciocavallo, con il gustoso formaggio che viene conteso dai gareggianti per ottenere il più ambito dei premi.
Giffoni Sei Casali e nota per il “paese albergo”, la frazione di Sieti, diventata uno scrigno di ospitalità in ambiente salutare al fresco dei Monti Picentini.
Tra Castiglione del Genovesi, San Cipriano Picentino e Montecorvino Pugliano c’è l’imbarazzo della scelta in fatto di chiese, monumenti ed eventi: imperdibile il Palio delle Frazioni di Montecorvino, il Palio del ciuccio a San Cipriano (con gli asini montati dai fantini) e il Presepe vivente di San Mango Piemonte, durante il quale si servono dolci a base di Melannurca.
Olevano sul Tusciano vanta un sistema di grotte unico nel suo genere in Italia, la Grotta di S. Michele Arcangelo, una cavita naturale ove all’interno è ubicato un complesso religioso con affreschi ed architetture di scuola bizantina, risalenti al nono secolo, del complesso carsico sono state avviate le procedure di riconoscimento come patrimonio dell’umanità UNESCO.