Lungo la strada della Dolce Vita c’è una chiesa piena di scheletri e teschi, ed è la più inquietante di Roma

Un’opera d’arte dal sapore macabro: la Cripta dei Cappuccini a Roma
Claudia Giammatteo, 15 Nov 2023
lungo la strada della dolce vita c'è una chiesa piena di scheletri e teschi, ed è la più inquietante di roma

Non smetterà mai di stupire e a sorprendere milioni di visitatori ogni giorno con i suoi monumenti, gli edifici storici, gli angoli meravigliosi, i musei unici e i suoi panorami: non a caso Roma è soprannominata la “città eterna”. Oltre ai luoghi più conosciuti ed amati, però, ce ne sono alcuni che possiamo definire “segreti”, fuori dalle classiche rotte turistiche. Uno di questi è un luogo non adatto a chi si impressiona facilmente. Stiamo parlando  della cripta dei Cappuccini, un luogo sotterraneo inquietante e al tempo stesso affascinante. Andiamo a scoprirne di più!

Un’ opera d’arte molto particolare: la storia  della Cripta dei Cappuccini a Roma

A pochi passi da Piazza Barberini, in pieno centro storico a Roma, precisamente a Via Veneto, nei sotterranei della chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini si nasconde un luogo a dir poco particolare e suggestivo, una piccola cripta con decorazioni eseguite con ossa umane, create da un artista sconosciuto, il che rende il tutto ancora più misterioso.

La sua storia è intrecciata con quella della chiesa che la ospita: nel 1630 venne occupata dai Frati Cappuccini, trasferiti qui dal vicino convento di san Bonaventura a Fontana di Trevi e i quali portarono con loro anche i resti dei defunti religiosi. Durante il secolo successivo, tra il 1732 e il 1735, venne realizzata la cripta per dare sepoltura ai nuovi defunti e dare una giusta collocazione alle ossa dei frati che, nel frattempo, vennero riesumati.

Un frate misterioso, forse frate cappuccino Norberto Baumgartner, decise di collocare le ossa all’interno della cripta, ma non in modo casuale, formando degli elementi architettonici ad archi, fiori e altri disegni sulle pareti e sui soffitti.

Prese così vita la Cripta dei Cappuccini che possiamo definire un capolavoro architettonico dai connotati tetri, con un susseguirsi di simboli legati alla morte, come teschi, femori, tibie, mummie di frati vestiti ancora del proprio saio.

La visita al Museo dei Frati Minori Cappuccini e alla cripta-ossario

Oggi è possibile visitare questo luogo carico di suggestione. La visita inizia dal museo annesso alla chiesa barocca di santa Maria della Concezione che racconta, attraverso documenti e altri oggetti di uso liturgico, la vita semplice dell’ordine dei frati. Questo luogo, inoltre, custodisce una tela di Caravaggio, realizzata appositamente per il Convento dei Cappuccini, tutta da ammirare nella sua bellezza

Dal museo si giunge all’ingresso della cripta che viene annunciato dalle seguenti parole: “Quello che voi siete noi eravamo; quello che noi siamo voi sarete”. Si giunge quindi nei sotterranei, nella cripta-cimitero, un’opera d’arte singolare dal gusto un po’ macabro, costituita da un lungo corridoio sul quale si affacciano cinque cappelle decorate sulle volte e sulle pareti con le ossa di quasi 4 mila frati vissuti tra il 1500 e il 1800. I resti mortali sono disposti in modo da formare rosoni, lesene, stelle, orologi, farfalle, clessidre, lampadari e croci. È quindi possibile ammirare migliaia di tibie, femori e teschi che formano delle opere architettoniche davvero uniche.

Ogni cappella porta il nome delle ossa con le quali sono stati eseguiti i decori e, secondo la tradizione contiene la Terra Santa trasportata qui dalla Palestina o da Gerusalemme.

Per le visite e gli orari di apertura consultare il sito ufficiale della Cripta dei Cappuccini.

 

Copyright foto apertura: Viaggi Verde Acido

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