Egadi e Trapanese

Il meraviglioso mare della Sicilia occidentale
Scritto da: sononicky
egadi e trapanese
Partenza il: 17/07/2010
Ritorno il: 24/07/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Diario di viaggio (17-24 luglio 2010)

Siamo partiti da Trieste per Trapani (Birgi) il 17 luglio alle 20.00 col volo Ryanair atterrato, come sempre in orario, alle 21.40. Abbiamo acquistato il biglietto per la navetta che da Birgi porta a Trapani, direttamente a Ronchi perché il servizio è collegato alla Ryanair e quindi attende il volo evitandoti di rimanere a piedi. Il costo, se non ricordo male, è di sette euro (un euro in più rispetto al transfer dell’aeroporto) e il servizio molto buono. Arrivati a Trapani, zona porto, abbiamo raggiunto in cinque minuti a piedi l’hotel Crystal, prenotato da internet. L’hotel è senza infamia né lode, un quattro stelle un po’ forzate con moquette nelle camere, che sono tuttavia molto pulite e decorose. La sua posizione, invece, è molto strategica sia per quanto riguarda l’arrivo con navetta che per un giretto nel centro storico e per recarsi, a piedi, al porto. Depositate le valigie in camera ci siamo precipitati verso il centro storico che dista meno di dieci minuti a piedi dall’albergo ed è molto carino, servito, vivace e allegro. Il giorno dopo ci siamo diretti verso il porto per prendere l’aliscafo/catamarano per Favignana. Abbiamo acquistato il biglietto da casa per evitare di arrivare di fronte alla biglietteria e trovarla chiusa per esaurimento biglietti (SUCCEDE!!! Almeno in luglio-agosto, forse a settembre il rischio che si corre è molto minore) e, quindi, abbiamo avuto anche il tempo di fare colazione de Staiti, bar di riferimento trapanese per i pasti veloci e le colazioni. La granita al caffè non è eccezionale ma il cannolo si! Il viaggio per Favignana dura circa 40 minuti, con tappa a Levanzo. Dura invece meno se all’ora del vostro imbarco c’è in servizio l’aliscafo invece del catamarano. Già a Levanzo, anche se solo per il tempo di una sosta di 10 minuti, si ha l’impressione di essere “fuori dal mondo”, mare completamente trasparente, villaggio che appare come una macchia bianca spalmata sulla roccia che dirada verso il mare… una meraviglia. Arriviamo quindi a Favignana, che appare da subito più vivace della piccola Levanzo. Il porticciolo con i tanti pescherecci pieni di colori spezza il candore delle basse casette, tipiche delle isole del Mediterraneo. I pescatori pesano, puliscono e vendono il pesce appena estratto dalle loro reti, è già un tripudio di emozioni che, mescolate alla confusione di gente che parte e arriva, lasciano un po’ storditi. Cerchiamo, più o meno a caso, la direzione del residence prenotato (da booking.com) e, non essendo in possesso di una cartina decente, decidiamo di bere la prima birra nella piazzetta principale del paese e chiedere a qualche autoctono. La gente a Favignana è molto disponibile, rispettosa, accogliente e disponibile, una ragazza ci indica la via per raggiungere il residence, un suo amico si offre di aiutarci con le valigie e ci salutano calorosamente. Già mi piace da morire questo posto! Arriviamo in circa 5 minuti a piedi al nostro residence, La Plaza, che consiglio per pulizia, comodità e gentilezza del personale. Gli alloggi sono molto grandi con camera (noi ne avevamo due), bagno, cucina e giardinetto privato con stendibiancheria (utilissimo) e la posizione è tranquilla pur essendo distante solamente 200 metri dal viale principale del paese. Anche qui depositiamo velocemente le valigie e, praticamente, corriamo verso il centro alla ricerca di un mezzo di trasporto per partire alla volta delle famigerate cale. Presi dalla fame ci fermiamo a mangiare al Self Service “Il Quadrifoglio”, leitmotiv del nostro soggiorno alle Egadi. Il locale è costituito da una piccola rosticceria in cui si cucina anche sul momento e che offre piatti buoni ed economici in un ambiente informale gestito da un paio di signore molto gentili. Non abbiamo mai pagato al Quadrifoglio più di 15 euro a testa, mangiando pesce fresco (ottimo lo spada alla piastra) e primi di ottima qualità (ottime e immancabili le busiate). Promosso a pieni voti! Saziati e bevuti (sintassi siculaJ), andiamo a cercare un noleggio bici. Rinunciamo allo scooter e decidiamo, avendo tempo, di girare tutta l’isola in bici. Favignana la si può vedere anche in un giorno solo, in tal caso però è obbligatorio il noleggio di un mezzo a motore, a meno di non essere atleti professionisti! Il prezzo “onesto” per il noleggio di una bici è di 5 euro al giorno. Le bici vanno controllate al momento del noleggio, devono essere praticamente perfette e il più leggere possibile, le cale più belle infatti sono un po’ impervie da raggiungere e i sentieri sono quasi sempre non asfaltati.

Partiamo finalmente alla ricerca di Cala Rossa e Cala Azzurra, le più vicine al paese. Sono entrambe due posti meravigliosi ma, a mio parere, Cala Rossa è più emozionante, forse perché è la prima che abbiamo visto, forse perché era meno affollata, non lo so ma è mozzafiato… da brivido!

A Cala Azzurra, diversamente dalla Rossa, c’è anche una spiaggetta di piccole dimensioni che però, in condizioni di non sovraffollamento, può consentire di sdraiarsi comodi in riva al mare cristallino. Tornati in paese ci fermiamo per un aperitivo al Camarillo Brillo, locale molto simpatico con ottimi cocktail e un buon rinfresco da aperitivo. Promosso!, tanto che ci torniamo anche per cena e mangiamo bruschette di tonno, spada e verdure. L’ambiente è molto dinamico e alternativo, bello!

Il giorno seguente è tutto dedicato al giro dell’isola. La zona occidentale di Favignana è molto meno frequentata e ugualmente meravigliosa. Andiamo in uno dei panifici del centro e comperiamo arancini, pane cunzato, calzoncini e focacce, birre e acqua e partiamo col nostro zainetto termico verso il tunnel che divide l’isola in due. Il tunnel è lungo 800 metri, molto buio e un po’ pericoloso. La zona riservata a pedoni e cicli è molto stretta ma attraversarlo è fattibile per tutti. La strada è tutta in salita fino ai faraglioni (punta ovest) ma lo spettacolo è impagabile. Non ci sono bar lungo la strada per cui è essenziale rifornirsi prima di partire, questo è fondamentale perché il percorso totale è di quasi 35 km (andata e ritorno). Visitiamo Cala Grande, Cala Rotonda e la zona dei faraglioni.

Il ritorno verso il paese è tutto in discesa, percorriamo la strada che va verso Lido Burrone (unica spiaggia attrezzata di Favignana) dove beviamo una birra fresca, ci riposiamo e ripartiamo alla volta del Bue Marino. Il Bue Marino è una roccia fantastica, un po’ difficile da raggiungere, a picco sul mare e molto frequentata. Va visitata la mattina se l’obiettivo è sdraiarsi e incrementare di qualche tono l’abbronzatura perché dalle 15 in poi è quasi completamente all’ombra. Il giorno seguente è la volta dell’escursione a Marettimo, l’isola delle Egadi più distante dalla “terra ferma”. Andare a Marettimo da Favignana con il catamarano costa 10.40 € a persona per tratta, il tempo di percorrenza è di circa 35 minuti e il risultato è stupefacente. A Marettimo non ci sono moto, non ci sono auto non c’è nessun tipo di accenno alla vita “normale” di ogni giorno. C’è il forno dove il pan cunzato è una meraviglia, ci sono un paio di negozi di alimentari, il meraviglioso e consigliatissimo ristorante al pirata e poco altro di più. Marettimo è una dimensione da scoprire, lontana, quasi terrificante ma forte e indelebile. Non ci siamo fermati a Marettimo per la notte ma ci torneremo di sicuro. Siamo invece andati a fare il giro dell’isola in barca con l’Horizon[2], dopo aver preso il pranzo al sacco al forno del paese (vicino alla chiesa), mi sono ricordata della gastronomia “La Cambusa”, famosa e deliziosa.

La gita in barca un’esperienza da non perdere. Giuseppe Maiorana, è un ex pescatore autoctono, innamorato della sua isola e per questo entusiasta di raccontarne tutti i segreti. Con lui scoprirete una Marettimo fatta di battaglie, tradizioni e bellezze naturalistiche, andateci! Le grotte sono incredibili e, se il mare è calmo, Giuseppe si spinge fino al loro interno.

Figura 1: la foto non è ritoccata J

Il ritorno in “terra ferma” siciliana non è stato facile per me, ho lasciato il cuore e gli occhi alle Egadi, anche se tutto il resto non è sicuramente stato una delusione, anzi! Abbiamo preso l’auto a noleggio, prenotata on line, direttamente al porto di Trapani e siamo partiti alla volta di San Vito lo Capo, bed and breakfast: AQUARIUS (www.aquariusdisanvito.it). L’Aquarius è posizionato a meno di 70 passi dalla bellissima spiaggia di San Vito, è un bed and breakfast a gestione famigliare molto grazioso e molto pulito. La famiglia è simpaticissima e l’abbondante colazione è servita in terrazza vista mare. Rapporto qualità/prezzo elevatissimo, ci tornerei senza pensarci un secondo.

San Vito a luglio e agosto sembra Rimini, è affollatissimo e in spiaggia si è come tonno in scatola, provi a dormire e passa chiunque che ti offre qualunque cosa: cibo, abiti, massaggi, tatuaggi,… Non che sia necessariamente una cosa negativa, ma sono di Grado e la spiaggia ce l’ho già, se cerco solo quello :). Il bello di San Vito è a settembre quando la spiaggia è molto meno affollata e allora si apprezza la sua bellezza e il colore del mare risalta di più. Per il resto credo che sia una buona base per visitare le zone limitrofe, avendo la possibilità di tuffarsi in mare per un refrigerio obbligato nei mesi più caldi. Da San Vito siamo stati a visitare Erice, grazioso borgo medievale con vista spettacolare sulla costa, che è raggiungibile in auto lungo una comoda strada di montagna, o direttamente da Trapani con la, più originale, funivia.

Non ci siamo fermati a pranzo, non so indicare quale ristorante sia meritevole ma la sensazione avuta è che tutto sia stato estremamente “turistico”. Nel pomeriggio siamo andati alla Tonnara di Scopello. Si tratta di un’antica tonnara, non ristrutturata né modificata rispetto a quando era attiva e rappresentava un luogo di lavoro vero e proprio. L’entrata alla tonnara costa tre euro e il parcheggio, obbligatorio se non si preferisce lasciare l’auto in mezzo alla provinciale, è di un euro all’ora ma il tutto vale la pena! Anche qui l’atmosfera è quasi surreale: dando le spalle al mare si ha l’impressione di essere in una cascina toscana (non fosse per le antiche ancore adagiate lungo la linea perimetrale) mentre girandosi verso l’acqua si ha di fronte una macchia azzurro/verde di rara bellezza con la vista dei faraglioni che spezzano la fase liquida in modo armonioso. Da non perdere!

A San Vito abbiamo provato il ristorante Sirah, lungo il viale principale di San Vito. Abbiamo mangiato bene, con piatti della tradizione che si mescolano con le innovazioni di chef con idee alternative e da provare, non sempre gradevoli a tutti i palati ma da sperimentare sicuramente. Il rapporto qualità/prezzo è forse bassino ma c’è da sottolineare che il volume di turisti rende il giudizio un po’ labile, credo che in mesi meno caldi (sotto ogni punto di vista) si mangi meglio. Tutti gli altri pasti li abbiamo fatti da Crik Crok che è una gastronomia, con cucina annessa per i piatti espressi, molto simile come concezione al “Quadrifoglio” di Favignana ma molto più grande e fornito. Da Crik Crok si mangia benissimo spendendo poco! Le porzioni sono grandi, la qualità è egregia e i gestori molto simpatici! E’ un must e segnalo le busiate allo scoglio e la zuppa di cozze da dividere (almeno) in due. Spenderete con bibite incluse al massimo 15 euro a testa.

Chi va a San Vito per la prima volta, non può rinunciare all’escursione alla Riserva dello Zingaro, munito di borsa/zaino frigo e tante bibite e cibo. All’interno infatti non trovate nessun punto di ristoro. Non ci siamo stati quest’anno per mancanza di tempo e perché io c’ero già stata ma non è da perdere! L’ultimo giorno consiglio di andare a visitare Mozia e le saline che sono vicine a Birgi e, se riuscite, andate a Mazzara del Vallo a mangiare “Al Cozzaro”, il vero ristorante “Zero Miglia” dove il cibo è delizioso e costa pochissimo.

BUON VIAGGIO A TUTTE …. J


[1] www.crystalhoteltrapani.it

[2] Il proprietario dell’Horizon, che ha l’ufficio di fronte alla scultura delle foche che si baciano, ha la famiglia che gestisce un grazioso bed and breakfast. Chiedete a lui se volete soggiornare a Marettimo, numero di cellulare 339 1241179, numero di casa 0923 923257! E’ affidabile!



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche