Santo Domingo, un inverno in paradiso

Una fuga dal freddo inverno italiano verso le soleggiate spiagge della Repubblica Dominicana; dieci giorni alle scoperta del mare, della cultura e degli splendidi colori dei Caraibi, così belli e intensi da scaldarti il cuore
Scritto da: fede_thebest
santo domingo, un inverno in paradiso
Partenza il: 15/12/2012
Ritorno il: 24/12/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Dopo anni di vacanze in Africa, è stato il freddo autunno friulano a spingere me ed il mio compagno Alberto verso il nostro primo viaggio ai Caraibi; abbiamo prenotato, approfittando di una convenientissima offerta dell’ultimo minuto, una fuga di 10 giorni nella Repubblica Dominicana, più precisamente a Bayahibe, uno splendido tratto di litorale bagnato dalle acque del Mar dei Caraibi.

Partenza il 15 dicembre, alle 7:00 del mattino da Milano Malpensa, con tanto di neve e gelo polare; il decollo ritarda di ben 3 ore causa ghiaccio sulle piste e così, dopo un lungo ed estenuante volo, arriviamo all’aeroporto di La Romana decisamente stanchi e provati, ancora ignari dello spettacolo che da lì a poco ci avrebbe fatto tornare il buon umore.

GIORNO 1

All’arrivo in albergo la situazione un po’ ci sconvolge; eravamo da sempre abituati a piccole strutture raccolte e di certo il grande e celebre colosso Viva Dominicus Beach, in cui abbiamo soggiornato, non rispecchia quelle caratteristiche.

L’intero complesso ci appare un po’ datato e bisognoso di manutenzione, ma la nostra camera, in un bungalow di pietra corallina, ci soddisfa molto e il panorama che si ammira dal ristorante e, in generale, dall’area relax, ci lascia senza fiato. La spiaggia è di finissima sabbia bianca, il mare cristallino e limpidissimo e i lettini sono disposti all’ombra di alte ed eleganti palme: un vero paradiso.

Il nostro primo giorno in Repubblica Dominicana termina con un’ottima cena al ristorante principale a buffet, ricco di carne, pesce e pastasciutta davvero buona (…che detto da un’italiana non è poco ^^).

GIORNO 2-3

Già dalla mattina del secondo giorno, grazie al tempo sempre soleggiato, iniziamo a goderci quel mare splendido e riccamente abitato. La barriera corallina, infatti, sorge già a pochi metri dalla riva e, armati di maschera e boccaglio, trascorriamo ore a mollo per ammirare ricci, razze, stelle marine e pesci di tutti i colori.

Decidiamo di fare una bella passeggiata lungo il bagnasciuga e, una volta terminata la spiaggia privata, ci imbattiamo in una serie di allegri negozietti in cui i ragazzi Dominicani si guadagnano da vivere vendendo souvenir di ogni genere; è qui che incontriamo Raphael, un omone allegro e simpatico, con cui stringiamo una bella amicizia che durerà per tutto il nostro soggiorno in Repubblica Dominicana.

Raphael ci offre del cocco appena raccolto, ci racconta della sua famiglia, che qualche giorno dopo ci fa incontrare, e da lui acquistiamo qualche regalino, portandogli in cambio un bel sacchetto di caramelle per i suoi 3 figli. Ci parla della situazione dominicana e ci spiega che lui, pur possedendo una semplice bancarella sulla spiaggia, si ritiene un uomo fortunato in quanto sull’isola vivono parecchie persone molto più sfortunate e bisognose.

Nel pomeriggio del nostro terzo giorno decidiamo anche di raggiungere l’agenzia Bayatour, pochi metri fuori dal resort, per prenotare le nostre escursioni; essa è gestita da Stefano, un pescarese trasferitosi negli anni ‘90 a Bayahibe e di cui, tramite le recensioni online, avevamo sentito parlare benissimo. Lui ed i suoi collaboratori si occupano di turismo ecosostenibile e tutte le uscite da loro organizzate prevedono itinerari privilegiati, al di fuori dei circuiti di massa, nel totale rispetto della natura locale.

Acquistiamo 2 gite: la prima all’Isla Saona, un’isola paradisiaca poco distante dalla costa, e una visita di un’intera giornata, in bus, alla scoperta della cultura Dominicana tra piantagioni di cacao, distillerie di Rhum e molto altro.

Trascorriamo i primi giorni di vacanza in totale relax, mangiando buon cibo e bevendo gustosissimo Moyhito presso la “placita” insieme a tutti gli altri ospiti dell’hotel.

GIORNO 4

La sveglia suona di buon mattino e, dopo un’abbondante colazione, siamo pronti per partire verso Saona. L’incontro con il resto del gruppo è davanti all’agenzia Bayatour da cui, insieme a Stefano e a Joel, un bravissimo fotografo, partiamo in bus verso il porto dove ci aspetta una barca veloce che in tre quarti d’ora ci fa raggiungere l’isola.

Durante il tragitto il simpaticissimo Stefano ci racconta dell’economia e della cultura Dominicana, nonché della storia di Saona, così chiamata da Cristoforo Colombo in onore della città italiana di Savona.

Il panorama lascia a bocca aperta: spiaggia incontaminata e mare splendido, il più bello che io abbia mai visto. Trascorriamo la mattinata in relax, fuori e dentro dall’acqua, allietati dall’allegria del personale e dalle bellissime foto di Joel, che poi acquisteremo in un comodo CD.

Per il pranzo ci spostiamo sulla spiaggia del paesino di Mano Juan dove Stefano ci serve dell’ottima aragosta, accompagnate da pasta, patate, pesce alla griglia e dolci. Seduti su dei tronchi disposti in cerchio ci gustiamo il pasto con calma per poi, dopo un bel bicchiere di Mama Juana, un alcolico locale, metterci in marcia (sotto il sole) per visitare il centro di salvataggio delle tartarughe marine. Qui abbiamo la possibilità di prendere in mano delle piccolissime e dolci tartarughe che, una volta cresciute, verranno rigettate in mare. Camminiamo tra le case colorate, seguiti da un gruppetto di bambini, e ci lasciamo stregare dagli splendidi colori dei Caraibi.

La giornata termina con un bagno alle piscine naturali, in cui l’acqua è bassa, calma e limpidissima (l’ideale per chi non è un gran nuotatore, proprio come me) e dove incontriamo delle stelle marine giganti con cui ci facciamo fotografare, premurandoci di non tirarle mai fuori dall’acqua.

Esausti ma felicissimi ritorniamo in albergo,già con la consapevolezza che la Repubblica Dominicana ci resterà nel cuore.

GIORNO 5

Per riprenderci dalla stanchezza trascorriamo la giornata crogiolandoci al sole, facendo snorkeling e andando a trovare il nostro amico Raphael che, inaspettatamente, ci trascina ad una festicciola organizzata dai commercianti del posto per augurarsi delle buone feste; ciò ci fa tornare un po’ alla realtà poiché con 30° non è facile rendersi conto di essere ormai molto vicini a Natale.

GIORNO 6

Dopo la solita abbondante colazione, zaino in spalle, ci prepariamo per partire per la nostra seconda escursione. Fuori dall’albergo ci aspetta un grande bus, privo di tettuccio e con enormi ruote simili a quelle delle Jeep, che ci avrebbe portato per tutta la giornata alla scoperta della Provincia di Altagracia, per un tuffo nella cultura Dominicana.

Per prima cosa visitiamo le piantagioni di canna da zucchero e grazie alle spiegazioni della nostra guida, Josè, scopriamo molte cose sulla sua coltivazione ed uso. Ad ogni tappa ci viene offerto dell’ottimo Rhum che, inevitabilmente, ci farà arrivare a fine giornata un po’ allegrotti!

Ci rechiamo poi alle piantagioni di caffè e cacao, dove abbiamo l’occasione di acquistare sani prodotti locali a basso prezzo e imparare qualcosa di più sulla loro lavorazione, stupendoci un po’ della nostra ignoranza!

Visitiamo una fattoria, in cui ci viene data la possibilità di fare una bella passeggiata a cavallo, la distilleria di Rhum e la fabbrica dei sigari.

Con il bus attraversiamo il mercato locale, caotico e coloratissimo, e al nostro passaggio riceviamo tanti sorrisi e allegrissimi “Hola!”.

Pranziamo in un ristorantino in mezzo al verde e passeggiamo tra la natura rigogliosissima fino al corso di un fiumiciattolo in cui ci rinfreschiamo.

Raggiungiamo anche il centro città in cui ammiriamo la bellissima chiesa di “Nuestra Senora de la Altagracia”, la più grande di tutta l’isola, e veniamo poi portati in un piccolo villaggio in cui abbiamo l’opportunità di regalare caramelle, dolci e vestitini ai tanti bambini che ci accolgono a braccia aperte e con le manine tese, pronte a ricevere qualcosa.

La giornata termina con una rilassantissima crociera, in zattera, sul Rio Chavon,il fiume più importante della Repubblica Dominicana, bevendo birra, Rhum e ballando ritmi Caraibici.

Torniamo in albergo molto stanchi ma arricchiti, pieni di cose interessantissime da raccontare una volta tornati a casa.

GIORNO 7-8

Con il sorriso in volto e la digitale piena di foto meravigliose, spendiamo le ultime giornate Dominicane in spiaggia, passeggiando, nuotando e incantandoci ogni sera dinnanzi a uno splendido tramonto. Torniamo spesso a trovare Raphael che ogni volta ci regala un cocco fresco che ci gustiamo per merenda.

Le serate le trascorriamo in albergo dove il ragazzi dell’animazione mettono in scena spettacoli molto piacevoli e divertenti; la musica accompagna il nostro intero soggiorno, sempre presente per allietare ogni momento, che sia il pranzo, la cena, o un cocktail in riva al mare.

GIORNO 9

Giunti al nostro ultimo giorno a Bayahibe, con un po’ di tristezza, passiamo l’ultima mattinata in costume, consapevoli che di lì a poco ci saremmo ritrovati nuovamente con addosso sciarpa, cuffia e guanti. Ci prendiamo un po’ di tempo per salutare tutti i nostri amici incontrati durante la vacanza e, dopo un buon hamburger con patatine, verso le 15:00 raggiungiamo l’aeroporto. Sbrigate le ultime faccende burocratiche non ci resta che aspettare il decollo

GIORNO 10

Dopo un ottimo volo con Alitalia, in un aereo semivuoto in cui abbiamo potuto riposare tranquillamente, atterriamo nuovamente a Milano, verso le 11:00 del mattino.

Piove, fa freddo e l’atmosfera è grigia e nebbiosa; indossiamo i cappotti e usciamo, per niente pronti a riaffrontare l’inverno. I Caraibi sono ormai lontani ma, con i ricordi ancora vividi in testa, siamo certi che prima o poi li raggiungeremo nuovamente, per un viaggio ancor più meraviglioso.

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