Sulle Alpi, dentro una cartolina!

Matteo ha vinto il nostro concorso Rodano-Alpi
Scritto da: msmatt3
sulle alpi, dentro una cartolina!
Viaggiatori: 2
L’itinerario di Matteo, vincitore del nostro concorso Rodano-Alpi! Lo conosciamo meglio in questa intervista… Ecco invece il suo diario di viaggio (ndr):

Ecco che mi ritrovo a scrivere per “Turisti per caso”, e questa volta pieno di riconoscenza per avermi fatto vivere una settimana da sogno sulle cima delle Alpi francesi. Ebbene si, qualche volta capita di vincere uno dei tanti concorsi a cui, per semplice sfizio o curiosità, si partecipa, consci del fatto che non riceveremo mai una fatidica lettera o (al giorno d’oggi) un’email che ti annunci la vittoria. Eppure capita. E questa volta é capitato a me. Mi sembra quindi doveroso rendere tutti voi partecipi del viaggio che ho vinto. La destinazione che mi é stata gentilmente proposta dall’Atout France, che si é prodigata ad organizzare il mio soggiorno, é stata Les Contamines Montjoie, un piccolo villaggio a circa 1000 metri di altitudine in Alta-Savoia.

Partiamo con ordine…

L’avventura tra cime innevate, torrenti e cascate di montagna e prelibatezze savoiarde ha preso il via il 26 febbraio, giorno di inizio delle vacanze di inverno per la regione Rodano-Alpi in Francia. La “scalata” delle Alpi si é svolta sulla mitica autostrada 40, la “Route blanche”, già di per sé spettacolo d’ingegneria e architettura civile, che col suo snodarsi tra vallate e strapiombi, apre davanti ai tuoi occhi una miriade di scenari sconosciuti o fino ad allora riservati alla sola immaginazione. Ultimi kilometri tra tornanti e curve fino a raggiungere, a detta di molti della regione, una delle perle ancora inviolate delle Alpi francesi, Les Contamines- Montjoie. Questo piccolo paese di circa 1200 abitanti mantiene tutto lo “charme”, il fascino da cartolina che ci aspetta di trovare partendo per la montagna. Ma questo al giorno d’oggi, dove il cemento invade un po’ tutto distruggendo la genuinità e l’autenticità del territorio, non é poi cosi scontato. Ma per mia fortuna, les Contamines rappresenta ancora un luogo inviolato dove lo sviluppo turistico (per altro molto avanzato, dato che la cittadina era letteralmente invasa da turisti francesi, inglesi e anche italiani, tanto da imporre delle lunghe file anche dall’edicolante) non ha depersonalizzato il paese adeguandolo alle richieste turistiche della zona. Senza pero, badate bene, comprometterne lo sviluppo turistico. Anzi! Al nostro arrivo siamo stati subito accolti calorosamente dall’ufficio di turismo del villaggio, che tra le tante attività, organizza per la stagione invernale, come per quella estiva, mille attività attrattive tra degustazioni di prodotti locali, aperitivo di benvenuto (con l’immancabile “vin chaud” – vino caldo aromatizzato alla cannella e all’arancia, toccasana per il freddo montano-), sci notturno e tanto altro ancora.

Dopo aver preso possesso dell’appartamento a noi riservato (con una vista mozzafiato sul monte Joly) é partita l’esplorazione del villaggio. Les Contamines- Montjoie é circondato da cime tra le piu alte d’Europa. A est i dômes de Miage (3673 m) et l’aiguille de Bionnassay (4052 m), a ovest il Monte Joly e a sud il Col du Bonhomme. Immerso nella vallata, ancora innevata nonostante l’assenza della neve da diverse settimane, il paese mantiene la caratteristica architettura savoiarda, con chalets in legno, intercalati da rare residenze a piu piani costruite rispettando l’armonia della città. Passeggiando per la via principale che conduce agli impianti di risalita, ci siamo imbattuti in una graziosissima chiesetta in stile barocco, rivisitata in uno stile montanaro, la chiesa della Santa Trinità. Allontanandosi dalla strada principale, spesso affollata di turisti soprattutto alle ore di rientro dalle piste, e proseguendo in uno dei tanti sentieri pedonali, é possibile, senza dover essere necessariamente dei grandi esperti di trekking di montagna, ammirare una natura incontaminata, scorgendo un’alternanza di ruscelli, cascate, che si fanno strada in un luccicchio di neve bianca soffice e crepitante ad ogni passo.

Con uno di questi percorsi, in circa 1 ora di camminata, abbiamo raggiunto un’altro splendore di architettura religiosa montanara: la chiesa di Notre dame de la Gorge. Immersa nel parco di sci nordico delle Contamines (ebbene si, anche gli appassioanati di sci di fondo possono godere della neve delle Alpi, in una cornice meravigliosa su oltre 23 km di piste completamente innevate), questa splendida chiesetta si erge tra la neve della riserva nordica come tappa finale di un percorso dominato da decine di cappelle, testimonianza della forte religiosità della regione. Nel parco di sci nordico, da ammirare soprattutto il mercoledi notte quando l’accesso é libero ed è possibile in un percorso totalmente illuminato vivere un’esperienza irripetibile, i più arditi possono cimentarsi in scalate di pareti di ghiaccio, o lasciarsi trasportare dai cani da slitta o ancora avventurarsi nei sentieri indicati dai cartelli informativi del parco. O, perché no, provare in uno dei giorni dedicati alla promozione del biathlon, questa disciplina, finora e me sconosciuta, che combina lo sci di fondo al tiro a segno alla carabina.

Le giornate alle Contamines sono quindi trascorse tra lunghe passeggiate, acrobazie e non poche cadute sulle piste di sci e per ultimo, ma non d’importanza, le scoperte gastronomiche. Come ogni vacanza che si rispetti, immergersi nelle prelibatezze locali fa parte integrante del viaggio. E la cucina savoiarda é un viaggio a tutti gli effetti. Formaggi, salumi, vini, sono solo alcuni dei prodotti piu rinomati della regione. Ma non sono solo i prodotti a rendere gradevole un pasto in uno dei tanti ristoranti della cittadina, ma soprattutto l’atmosfera che si vive in uno di questi. Niente di meglio che ristorarsi dopo una giornata di sci con un fonduta, o una raclette in un’ambientazione gioviale, rumorosa e vacanziera.

Ma il mio viaggio non si é limitato alla scoperta delle Contamines Montjoie. La posizione strategica della cittadina, a pochi km da Megève, Chamonix e Saint Gervais les bains mi ha permesso di conoscere queste altre 3 località di rinomato turismo mondiale.

Partiamo da Saint Gervais… A soli 8 km dalle Contamines, questa cittadina termale offre non solo sci agli sportivi ma per i più pigri, alle porte della città, sorge il complesso termale che, essendo io appunto pigro, ho apprezzato particolarmente. Che dire di una piscina all’aperto a 38°C immersa tra le montagne ad una temperatura esterna di 1-2 gradi? Da provare! Cosi come l’intero spazio SPA che tra hammam, spazi relax e sauna permette di isolarsi dal mondo circostante e riprendersi da una “dura” giornata di sci.

E poi è stata la volta di Chamonix Mont blanc. Inutile presentare questa città, tra le piu famose al mondo per le sue stazioni di sci, per essere stata la prima città ad ospitare i giochi olimpici di inverno e per essere, senza ombra di dubbio, una delle località turistiche più rinomate al mondo. Un passeggiata tra le vie della città, un po’ di shopping nelle numerose boutiques e, perché no, qualche giocata al casino’, ed ecco che, anche chi non amasse gli sport d’inverno, può tranquillamente passare un soggiorno gradevole e rilassante in questo gioiello nel cuore delle Alpi. E per chi volesse, io non ho osato, si puo raggiungere la cima dell’Aiguille du midi, a circa 3800 metri, con la funivia dei ghiacciai.

E per finire, non ho potuto che approfittare del mio viaggio per visitare anche Megève, località turistica di lusso delle Alpi francesi. Questa carinissima città, come una piccola Saint-Tropez montana, offre al turista agiato e benestante tutti i comfort di cui ha bisogno. E soprattutto un accesso diretto alle stazioni di sci più spettacolari del pianeta. Meravigliose anche le sculture in cui ci si può imbattere lungo le vie del centro cittadino dell’artista Bruno Catalano, con i suoi famosi “Voyageurs”.

Che dire quindi… Questo é solo un assaggio di cio che ho potuto vedere e vivere in questa settimana da sogno che mi è stata offerta. Ma parlarne non rende l’idea. Soprattutto perché è difficile spiegare cosa si prova a ritrovarsi all’interno di una cartolina, o di un’immagine, sempre vista nei film o sui libri e mai dal vero, abituato piuttosto al mare della mia Sardegna che alle cime innevate.

E’ un’esperienza che di certo ripeterò, senza però dimenticare questo viaggio, che grazie a voi ho potuto vivere, sperando con le mie parole di aver invogliato i vostri lettori a viverlo a loro volta!

Grazie turisti per caso!

MM



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