Peloponneso 2011

Quattro amici, due macchine, due canoe, due caffettiere. Un viaggio tra siti, natura spesso incontaminata e tranquillità
Scritto da: marimila
peloponneso 2011
Partenza il: 19/08/2011
Ritorno il: 04/09/2011
Viaggiatori: quattro
Spesa: 1000 €
Peloponneso, 4 amici, due macchine, due canoe, due caffettiere.

Partenza da Bari il 19 agosto, ritorno da Patrasso 4 settembre 2011: una vacanza bellissima nella quale abbiamo coniugato mare, natura, siti, cibi buoni, scoperte e un po’ di canoa. Le soluzioni per la notte e per la cena sempre buone.

Questo testo vuole essere breve con qualche indicazione pratica. Le guide sono sempre indispensabili. Noi avevamo la lonely planet ed una vecchia rough guide sempre valida con le sue preziose e interessanti informazioni sui luoghi. Per questo viaggio è indispensabile la macchina. Le strade sono buone. Il Gpl non c’è.

Arriviamo a Patrasso alle 12,30 (greche) e ci dirigiamo a Corinto. Dopo un po’ di strada vediamo sulla sinistra il meraviglioso Ponte di Rio. Si prosegue cercando più avanti di scorgere il canale di Corinto. Ci siamo passati sopra senza accorgercene e siamo dovuti tornare indietro. L’uscita giusta per vederlo bene è quella di Loutràki circa a 11 km dopo il bivio per la città di Corinto.

Nel pomeriggio visitiamo Micene con la stupenda tomba. La sera siamo a Naplio dove dormiamo all’hotel Leto (buono, 60 euro la matrimoniale). Questo albergo è l’unico che abbiamo prenotato: le altre sistemazioni le abbiamo trovate strada facendo, ma dopo il 20 agosto è facile. La sera un giro nel centro, bello e turistico, e poi la cena.

21 agosto

La mattina visitiamo la fortezza, in stupenda posizione, e dopo si parte alla volta di Epidauro con il favoloso teatro. Ci dirigiamo quindi a Monemvasia scegliendo la strada che passa per Leonidio. La costiera diventa sempre più bella e la strada seguente in montagna inaspettatamente bellissima. Arriviamo a Gefira, vicino a Monemvasia, e scegliamo lì la sistemazione per la notte, come giustamente suggeriscono le guide. La camera un po’ infelice, ma non importa, a 40 euro in due. Subito dopo naturalmente la nostra meta è Monemvasia (ci si può andare a piedi o con una navetta) dove ci aggiriamo prima e dopo cena e dove non possiamo fare a meno di tornare la mattina dopo per vedere il posto con stradine, chiese e case anche con la luce del giorno.

22 agosto

Dopo la passeggiata a Monenvasia raggiungiamo dopo 42 km Neàpolis e da lì il porto di Viglafia dove ci imbarchiamo per l’isola di Elafonisi. La piccola isola è vicina e si arriva con il traghetto in venti minuti. Le corse sono abbastanza frequenti. Scegliamo le camere al Lakonia: tutto bianco, nuovo, pulito (50 euro). Ci restiamo per due notti. Spiagge stupende: Simos, Panagitsa. Ma che vento! Altro che canoe. Il meltemi è il meltemi. Mangiamo la sera nei ristorantini in riva al mare così in riva che ci stavamo quasi dentro: tutto molto piacevole.

24 agosto si parte

Siamo stati bravissimi: alle 8 traghetto da Elafonissos e alle 9 traghetto da Neapolis per Khytira. Questa isola è più lontana (un’ora e un quarto), traghetto per due persone più auto 67 euro. Poche corse al giorno. Khytera è bellissima. Circa 30 km per 15. Scegliamo di dormire a Leivadi. Si è rivelata un’ottima scelta per la posizione. Abbiamo trovato degli studios con un proprietario molto gentile (Eleni’s studio tel 27360 31761) Gli appartamentini, con cucina, con spazio esterno (ottimo per far asciugare la canoa) hanno prezzi diversi. Il nostro, per due, veniva 37 a notte.

L’isola è selvaggia, panorami mozzafiato per raggiungere le spiagge. Noi siamo stati in quelle di Feloti, Limnionas, Lykodimou, Melidoni, Limnaria: tutte sul lato ovest dell’isola come ci aveva consigliato il signore dell’appartamento. L’ultimo giorno, prima della partenza siamo stati sul lato est, alla favolosa spiaggia di Kaladi. Bella anche Khetyra paese (detta anche Hora) con il suo bel castello. Un’ottima cena da Zorba, giustamente menzionato dalle guide, e la scoperta di Maria Georgopoulou a Logothetianika (est, un po’ in alto). Siamo ancora grati a chi ce l’ha indicata. Tra quattro case c’è questo posto favoloso, semplice e gettonato. Una grande sala: alle pareti vetrine con pezze di stoffa, babbi Natale, uova di Pasqua, pupazzetti ecc. Insomma, d’inverno dev’essere un emporio e d’estate un ottimo ristorante dove il piatto che va per la maggiore è l’aragosta con gli spaghetti. (Sembra che qui costi meno che altrove) Squisito e l’atmosfera particolare.

Abbiamo visitato il monastero di Myrtidion: bello, fiorito e con un monaco.

In quest’isola abbiamo usato un po’ la canoa ma, inutile dirlo, stai tranquillo in una baia, ti ricordi che nei giorni precedenti alle 18 il mare era più calmo e invece…

27 agosto

Il pomeriggio ci dirigiamo nel dito centrale del Peloponneso: il decantato Mani. Puntiamo su Areopoli, dove dormiamo per cinque notti. La ricerca non si presenta facile (un po’ di pioggia), ma alla fine siamo stati premiati. Nulla di meglio che l’Althea Village, circa a due-tre km più a sud. Prendiamo un appartamentino per quattro (60 euro in totale a notte). L’insieme bellissimo, costruito da poco rispettando il contesto e sistemato con molto gusto. Anche qui gestori gentili. Un affaccio dalla veranda da sballo (www.althea-village.com). Anche qui si è rivelata un’ottima scelta per gli spostamenti. Il primo giorno, visto il tempo incerto, abbiamo preso la superstrada per Gythio e siamo andati a Mystras: imperdibile. Forse a posteriori mi risparmierei la salita al castello (kastro), ma tutte quelle chiesine bizantine in basso ricche di affreschi… Come dice la guida ricordarsi di andare con la macchina prima all’entrata superiore, poi riprendere il mezzo e spostarsi alla parte più in basso. Al ritorno vale la pena di percorrere la strada in montagna (stupenda) per Kelematha. Vendono per strada ottimo miele. Prima di rientrare (si è fatto tardi) ceniamo a Thalames sotto il platano, dove ci sono le biciclette appese.

Il Mani è magico, specialmente quando i più sono andati via come alla fine di agosto. Ce lo godiamo in lungo e in largo con le sue case torri, insediamenti arroccati, coste selvagge e paesaggi pressoché deserti. Una gita in canoa da capo Tanaro a Porto Kayio indimenticabile. Areopoli è proprio carina. Ottime cenette sempre contenute nei prezzi (dai 10 ai 15 euro). Da non perdere Gerolimenas, Vathia, Marmari.

1 settembre

Si parte per il primo dito del Peloponneso. Una sosta e un bagno a Kardamyli con l’acqua verde. Da Areopoli a Pylos si impiegano circa tre ore. Andiamo a visitare la fortezza di Methoni e poi ci guardiamo intorno… Ma dov’è che dobbiamo andare? Alla fine lo scopriamo. Secondo noi si deve andare a dormire a Gialova perché le spiagge belle e particolari sono lì. Dormiamo per due notti dalla signora Ana, vicino alla residenza Villa Panos. Il nostro grande appartamento per quattro ci costa 50 euro a notte. Le spiagge belle sono Voidoklia e Paleokastro (salire al castello -vietato l’accesso – c’è una vista bellissima)

3 settembre

Partenza alle 8 per il Tempio di Apollo a Vassae. Il tempio è bello, ma incappucciato. La strada in montagna non è bella come altre. Abbiamo deciso di tralasciare Olimpia (già per altro vista molti anni addietro) per un altro itinerario. Ci dirigiamo a Karitena, Stemimnitsa e andiamo alle suggestive gole di Luosios. Raggiungiamo il monastero di Prodhromou, praticamente attaccato a un dirupo, una vista straordinaria. Prendiamo poi una mulattiera che ci porta a Stemnitsa. Uno scenario sempre molto bello, peccato che in terra c’erano diverse pietre franate. Carine sia Stemnitsa (chiesa di Trion Ierarhon) che Dhimitsana. E poi cammina cammina (in macchina) in un bel paesaggio e infine raggiungiamo l’ultima tappa: Kalavrita. Ceniamo da Stani (ottimo agnello) e dormiamo all’hotel Anesis (40 euro in due).

4 settembre

Prendiamo dalla vicina stazione il famoso trenino (ferrovia a cremagliera costruita intorno al 1890 da una compagnia italiana per trasportare i minerali dalla montagna al mare) alle 9,57 per Diakoftò e da lì ritorniamo con il treno delle 11,15. Il tragitto è proprio particolare, tra rocce e corsi d’acqua, quasi a toccarli.

Torniamo a Kalavrita in tempo per visitare il museo in ricordo delle vittime del nazismo.

E poi? Il viaggio è finito con il traghetto che prendiamo la sera da Patrasso alla volta di Bari. Una vacanza bellissima per i siti, per la natura spesso incontaminata, per la tranquillità.

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Mystras

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veduta dall'Althea Village Mani

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Kaladi (isola di Kethyra)

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Mystras

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Paleokastro



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